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Autore: Mimi18    05/08/2009    10 recensioni
La prima volta che la vide fu al suo terzo anno, quando Astoria si era seduta con aria spaurita sullo sgabello di legno di fronte a tutta la Sala Grande ed aveva osservato con il naso arricciato per il disgusto il rovinato cappello parlante, che la McGranitt le aveva poggiato sbrigativa sul capo.
Quel giorno aveva acconciato i lunghi capelli biondo sporco in due treccine alte. Solo in seguito avrebbe scoperto che era stata Daphne a pettinarla, quella mattina, in occasione del suo primo giorno di scuola.
L’avrebbe scoperto solo quando, correndo con un sorriso di sollievo verso il tavolo dei Serpeverde, gli si sarebbe seduta accanto, arrossendo sotto lo sguardo incuriosito che lui le rivolgeva e balbettando sconclusionata le risposte alle domande che gli altri membri della casa le porgevano.
(Draco e Astoria)
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino Yamanaka

Astoria Greengrass

9. L’espresso di Hogwarts

Capitolo non riletto per ritardo nei tempi di aggiornamento.

Vogliate scusarmi per eventuali errori. ;)

 

Astoria si ravvivò vivacemente i capelli, sorridendo divertita ad una battuta ascoltata a malapena di Tracey Davies, comodamente seduta di fronte a lei, a bordo dell’espresso che le avrebbe condotte ad Hogwarts.

Ad un sobbalzo del treno, la giovane si aggrappò al sedile di pelle nera, sbuffando poi sonoramente nel disperato tentativo di scostarsi la ciocca di capelli che, dispettosa, le era caduta di fronte al viso.

Il ciarlare degli altri studenti, presenti nel corridoio, impediva a lei e Tracey di conversare tranquillamente delle vacanze trascorse, dei viaggi compiuti e dei baldi giovanotti che la bruna aveva conosciuto in Francia, quell’estate.

«Justin ti sarebbe piaciuto un sacco, Ria», chiosò con sguardo sognante fissando la migliore amica dritta negli occhi verdi, quasi a volerle passare l’immagine di quell’aitante giovanotto incontrato per caso tra le vie della più romantica città europea.

Astoria annuì distrattamente, mentre un’austera figura vestita di nero attraversava in quel momento il corridoio quasi deserto, a quell’ora.

Lo stomaco le si strinse in una morsa di doloroso piacere, mentre le guance pallide prendevano un vivace color carminio, rendendola particolarmente graziosa agli occhi dell’altra Serpeverde.

Un balzo del cuore e tutto tornò a più di un anno prima, quando le labbra di Draco erano state sulle sue per meno di dieci secondi.

Un bacio veloce, sfuggente, quasi inesistente: in quegl’attimi si era sentita volare in cielo, aveva potuto toccarlo con l’intera mano, e aveva riso tutta la notte, tra le lacrime dovute all’imbarazzo ed alla consapevolezza che loro, insieme, non sarebbero mai potuti stare.

«Lui e Pansy non stanno insieme», sussurrò proprio in quel momento Tracey, afferrando la piccola e bianca mano di Astoria, stringendola tra le sue, leggermente abbronzate.

La bionda spalancò gli occhi per una manciata di attimi, ma nemmeno le balenò in mente l’idea di chiederle come facesse a sapere dei suoi sentimenti.

Probabilmente, pensò rivolgendo un amaro sorriso all’altra, l’amore che Astoria provava nei confronti di Draco era qualcosa di evidente; ancora più evidente di quello che c’era tra il traditore del proprio sangue Weasley e la mezzosangue Granger.

«Ho sentito da mia madre che i Parkinson avevano in mente un matrimonio combinato», singhiozzò Astoria, stringendo a sua volta le mani dell’amica.

Mai, pensò Tracey, aveva visto Astoria Greengrass aprirsi a quel modo con qualcuno. Nemmeno con Daphne, la sorella maggiore, Astoria aveva mai perso quella maschera ghiacciata che, finalmente, si era decisa a levare.

«I Malfoy non approveranno mai un matrimonio combinato. Soprattutto ora che il capofamiglia è ad Azkaban», Tracey pronunciò le ultime parole a voce bassa, guardandosi attorno con circospezione.

La Greengrass strizzò gli occhi verdi in una smorfia, ripensando alla notizia che le era giunta un paio di mesi prima.

Erano ancora a scuola, quando Potter e compagnia bella si erano recati senza alcun permesso al Ministero della Magia ed era successo un pandemonio: colui-che-non-deve-essere-nominato era tornato, Caramell dimesso dal ruolo di Ministro della Magia e un sacco di Mangiamorte arrestati.

Durante quel mese di vacanza erano successe cose strane e raccapriccianti; morti di babbani e maghi, sparizioni e attentati nelle città più conosciute.

Il mondo non era più un posto sicuro, di questo Astoria ne era certa, e, seppur fosse una serpeverde dal sangue nobile, non condivideva affatto i voleri del Signore Oscuro, né dei suoi sciocchi seguaci.

«Avresti voluto stargli vicina, non è vero?», chiese allora quell’amica che Astoria si era trovata inaspettatamente un grigio venerdì pomeriggio, tra i vecchi e logori scaffali della biblioteca.

Le sorrise ovvia, appoggiando il capo al sedile e chiudendo gli occhi, sperando di potersi rilassare prima di arrivare ad Hogwarts ed affrontare il banchetto iniziale, con tutti i discorsi di Silente su quanto pericoloso fosse là fuori, e bla bla bla.

Sentì un movimento distratto da parte di Tracey, che probabilmente aveva sfilato un libro dalla sua borsa beige e si era accomodata sul sedile a sua volta.

Poi il nulla.

Nella sua mente scorrevano veloci le immagini di Draco due mesi prima, che veniva scortato fuori dal castello da Severus Piton e la madre, che parlavano a bassa voce, cercando di tranquillizzare l’ira dell’erede dei Malfoy.

Se n’era rimasta in disparte, nascosta da una colonna di marmo grigio ad osservare la scena impotente. Avrebbe tanto voluto correre da lui, gettargli le braccia al collo e potergli stare vicino, consolarlo per quanto le fosse possibile.

Invece, non aveva avuto nemmeno il coraggio di scrivergli una lettere, niente. L’imbarazzo di quel bacio – che forse lui aveva anche scordato – l’aveva bloccata, sigillata nella sua piccola stanza con piuma tra le dita ed una pergamena bianca sulla scrivania.

Uno sbuffo le sfuggì dalle labbra, mentre riapriva gli occhi sul mondo e scrutava la figura quietamente addormentata di Tracey.

Con un sorriso d’affetto, le tolse il libro dalle mani e con un paio di manovre riuscì a distenderla su tre sedili.

Sentì l’amica mugugnare soddisfatta, prima di abbandonare lo scompartimento...

...ed abbattersi in Harry Potter il prescelto.

«Accidenti!», balzò lui di lato per la sorpresa, fissandola dritta negli occhi.

Astoria si sentì un po’ oca nel pensare che Harry Potter era molto carino. O, perlomeno, lo era diventato in quegli ultimi due anni.

Le sorrise incerto, probabilmente aveva notato la cravatta verde e argento che lei portava fieramente legata in vita.

«Ti chiedo scusa, non volevo urtarti»

Astoria annuì, gettando un’occhiata a quello che il ragazzo teneva tra le mani. Arcuò un sopracciglio biondo, mentre Harry si allontanava, lasciandola sola nel corridoio.

Seguì curiosa la figura slanciata e ben piazzata del moro, fino a che i suoi occhi non incontrarono la schiena di Blaise Zabini.

Sentì il respiro mozzarsi in gola, mentre entrambi i ragazzi scomparvero al di là dello scompartimento.

Silenziosa e rimanendo un tutt’uno con il muro del treno, Astoria si avvicinò di soppiatto a sua volta, incuriosita da quello strano comportamento in Potter e, soprattutto, curiosa di sentire la voce di Draco Malfoy.

Da una fessura lasciata aperta da Blaise, Astoria poté intravedere Draco sdraiato sulle ginocchia di Pansy Parkinson, particolarmente appagato grazie alle carezze di lei, tutta un sorriso.

Un gorgoglio di gelosia le salì alla gola, mentre le mani le prudevano dalla voglia di prendere a pugni quell’oca di una serpe.

«Come sarebbe a dire che forse non tornerai?!», strillò proprio in quel momento, facendo drizzare le orecchie della giovane Greengrass.

Quello che sentì dopo, le strinse il cuore.

Perché comprese da quel lui appena accennato di Pansy, e dalla risatina sarcastica di Blaise. E da Harry Potter misteriosamente dentro quello scompartimento, seppure nessuno se ne fosse reso conto.

In quel momento Astoria capì quanto lei e Draco fossero diversi: mentre lui sembrava entusiasta, quasi eccitato, di poter prendere parte alla guerra, lei voleva starne il più lontano possibile.

Capì che mentre lei si struggeva per il suo amore, per lui, Draco l’aveva scordata come si scordano i giocattoli posseduti da bambino.

Come aveva sempre immaginato, pensò Astoria stringendo i pugni e mordendosi il labbro inferiore, a Draco non importava nulla di lei. E capì che quella situazione, seppur l’avesse voluta lei e nessun altro, doveva finire.

Draco doveva sparire dai suoi pensieri...e non avrebbe dovuto fare cazzate.

Quasi cadde a terra quando il treno frenò la sua corsa, giunto ormai a destinazione. E quasi il mondo le crollò addosso quando la porta dello scompartimento fu aperta di colpo da Blaise Zabini, che non la vide solamente perché riuscì a nascondersi in una fessura piccola tra gli scompartimenti.

Tentò di trattenere il fiato per non rimanere incastrata, ma ebbe voglia di urlare quando vide Pansy porgere una mano a Draco che, molto galantemente, rifiutò.

«Vai avanti, devo prima controllare una cosa», spiegò burbero da un punto imprecisato, mentre Pansy sbuffava scocciata e se ne andava borbottando sommessamente, seguita da Tiger e Goyle.

Si domandò se sarebbe riuscita a scappare, provando a mettere un piede fuori dal suo nascondiglio.

In quel momento, l’incanto Petrificus Totalus urlato da Draco Malfoy la colse impreparata.

Poi, il barlume della comprensione: Potter dove si era cacciato?

«Questo», udì in quel momento Astoria, «è per mio padre. Buon ritorno a Londra, Potter»

Un rumore di un calcio e Draco abbandonò lo scompartimento, agitato ma con un sorriso di soddisfazione sulle labbra.

Quanto avrebbe voluto baciarlo, pensò frenetica, prima di assicurarsi che il giovane si fosse allontanato.

Scrutò il corridoio, prima di correre nello scompartimento. E non vedere nulla.

Setacciò allora il pavimento a carponi, convinta di aver sentito il tonfo di una caduta, afferrando poi per caso una stoffa morbida.

La scostò di lato decisa, incontrando gli occhi verdi di Harry Potter e gemendo per lo stupore.

Subito si rialzò, correndo via in cerca di aiuto.

Il sangue schizzato sul viso del giovane l’aveva spaventata, così come i suoi occhi vitrei.

Fu con un enorme respiro di sollievo che si imbatté in una donna dall’aria stanca e sciupata, che sembrava stesse cercando qualcuno.

L’afferrò saldamente sulle spalle, cercando di riprendere fiato.

«Un...un...Potter! Potter è nello scompartimento cinque! Ha bisogno di aiuto!», strillò con enfasi, sgranando gli occhi e sentendo che tradire Draco, infondo, non faceva poi così male.

 

Delucidazioni:

questo capitolo mi ha dato un sacco di grattacapi.

Però, devo ammetterlo, sono abbastanza soddisfatta. Astoria è cresciuta e si sta entrando nel vivo della storia. E soprattutto mi è piaciuto modificare l’evento tra Harry e Draco: azzardare ad una soffiata di Astoria è un’idea che mi balenava nella testa da un po’, serve soprattutto a far capire che è più decisa che mai a contrastare Draco in ciò che dovrà fare. Seppur non sappia di cosa si tratti. ;)

Purtroppo per le vicende dovrò andare a ricordo, visto che al momento non ho a portata di mano il principe mezzosangue. =.=

Ho anche cercato di evidenziare l’amicizia tra Ria e Tracey, che personalmente adoro. ù_ù

Ringrazio di cuore:

Lady Patfood: carissima! Non sai quanto mi faccia piacere la tua assidua presenza! Spero ti sia piaciuto questo capitolo! Grazie di cuore!

Katia37: sono stata puntuale, vero? Per gli aggiornamenti da ora in poi farò anche i salti mortali, se necessario! Grazie di cuore!

Confettina: ti dichiaro ufficialmente mia alleata. Qui siamo in pochissime a scrivere su questa splendida coppia, e tu lo fai in modo splendido. A dire il vero sbircio sempre il tuo account nella speranza di trovarne una nuova! Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, non sai quanto mi hai fatto arrossire! A presto!

Hermy101: Astoria da ora in poi sarà sempre una grande! Grazie di cuore!

Nejisfan94: Oh, Francy. Quando leggo le tue recensioni provo sempre un po’ di nostalgia: non vedo l’ora di poterti nuovamente sentire su msn. Mi manchi un sacco! Sei sempre gentilissima, cara. Grazie di cuore!

Terrastoria: Ale, ogni qual volta leggo le tue parole mi sciolgo. Ti posso solamente ringraziare, con la speranza che anche questo capitolo ti piaccia.

EllaYaYa: ti ringrazio per i complimenti! *_* Hai passato bene le vacanze? Io sono appena tornata, ma vorrei essere ancora sotto l’ombrellone a fare nulla! Grazie di cuore!

 

Inoltre ringrazio chi ha aggiunto la fic ai preferiti o alle seguite.

Ci aggiorniamo l’undici agosto, cari!

Cà.

 

   
 
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