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Autore: Ahimadala    05/03/2020    1 recensioni
Ricomincia un nuovo anno ad Hogwarts: il sesto anno.
Ma per Draco Malfoy non sarà un anno come gli altri: in una sola estate le sue certezze sono state stravolte e iniziano a crollare una dopo l'altra.
Un compito dal Signore Oscuro ed un unico obiettivo: sopravvivere e far sopravvivere la sua famiglia.
Tra tutti i problemi che appannavano la sua idea di futuro, l'amore per una mezzosangue era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato.
Dal testo:
La osservò mentre le sue dita percorsero il profilo di quel marchio. Era strano. Un tocco così delicato su quel segno così oscuro. Si sentiva in qualche modo guarito.
Lei aveva questo effetto su di lui.
"Perchè vuoi farlo? Perchè vuoi mettere in pericolo la tua vita per aiutare me?"chiese.
"La mia vita è già in pericolo" affermò decisa, continuando a fissare il suo avambraccio.
"Solo per questo?"
[...]
"Lascia che io ti aiuti" furono le parole di Hermione, sussurate sul bordo delle sue labbra.
"Ad una condizione" rispose lui. Non aveva scampo, era debole di fronte a lei.
Le sue resistenze crollavano, la sua volontà vacillava, la sua ragione e il suo buon senso si dissolvevano.
"Devi permetterti di proteggerti"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Lavanda/Ron
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Giacevano sul letto, sdraiati. Si erano appena rivestiti dopo aver fatto l'amore.

Era una bella sensazione, pensò Hermione, sapere di avere il resto della giornata per stare con lui.
Nel loro posto.
Nel loro piccolo mondo felice. 

Sapeva che quella era una bolla che prima o poi sarebbe stata destinata a scoppiare, ma voleva godersela finché possibile.
Decise che si meritava un po' di felicità, e aveva messo da parte la sua razionalità ormai da tempo.
Non aveva ancora trovato il coraggio di dare un nome ad i suoi sentimenti per lui, ma era ok, non ogni cosa doveva avere un nome.
Forse ormai non era più una bambina, aveva messo da parte i suoi vecchi ideali, aveva scoperto che il mondo è ben diverso da come se lo era immaginato. Il ragazzo che giaceva accanto a lei e che la guardava assorto ne era l'esempio. 

"Draco.." sospirò, guardandolo e passando una mano tra i suoi capelli.

"Lo so. Non possiamo dirlo, hai ragione.. Sarebbe una follia" ansimò rassegnato. Un velo di tristezza solcò momentaneamente i suoi lineamenti. 

"Si" mormorò lei.

"Per adesso" aggiunse lui, sottovoce.

Ma Hermione decise di non rispondergli. Una parte di lei continuava a credere che prima o poi lui si sarebbe stancato, che l'avrebbe messa da parte, che si sarebbe ricordato di chi realmente era lei, e di chi invece era lui.
Anni e anni di pregiudizi sono difficili da buttare giù.

Mentre lei si crogiolava in questi pensieri, lui pensava la stessa cosa.
Credeva che prima o poi lei avrebbe scoperto la verità, avrebbe capito chi lui era veramente, si sarebbe vergognata di lui. Perché lui era meschino, non meritava il suo perdono, non meritava il suo aiuto, non meritiva lei. 

"Hermione?" fece lui, mentre un ghigno iniziava a comparire sul suo volto. 

"Si? " rispose, inarcando un sopracciglio con sguardo dubbioso. 

"Perché proprio Weasley? Dico sul serio, non capisco"

"Oh andiamo" alzò gli occhi al cielo, accennando un sorriso. 

"Davvero, Hermione. Persino Potter sarebbe stata una scelta migliore" questa sua affermazione scatenò il lei una fragorosa risata. 

"Ah si? Lo pensi sul serio? Credevo lo odiassi" 

"Si che lo odio. Ma se proprio dobbiamo fare il paragone... Credo che sia il meno idiota tra i due"

"Mhh" fece Hermione, fingendosi seccata, nascondendo quanto in realtà la conversazione la divertisse. 

"Davvero, odio decisamente di più pel di carota. E poi, sul serio, non capisco come hai potuto innamorarti di lui in questi anni, visto come ti trattava" improvvisamente il tono di Draco si era fatto più serio. 

"E tu cosa ne sai, mi spiavi?" 

Draco strabuzzò gli occhi. Aveva ragione, lui come faceva a saperlo? Conosceva un sacco di cose su di lei: dalle più importanti, come che fosse stata innamorata di Weasley per anni, alle più irrilevanti, come il fatto che a colazione preferisse sempre il thé al caffè, rigorosamente al limone, e che ogni giorno finite le lezioni corresse ansiosa verso la biblioteca per assicurarsi che nessuno occupasse il suo posto preferito, in fondo, vicino la finestra. 

Rimase in silenzio, e ancora una volta fu Hermione a parlare.
"Anche tu non eri proprio carino con me..." 

Un' espressione sinceramente dispiaciuta apparse sul volto del biondo. 

"Ti fermo subito. Basta scuse. Quello che volevo dire è che.... Anche tra noi non è che ci fosse un rapporto di grande amicizia, e adesso..." si bloccò.
Adesso cosa? Cosa c'era tra loro?
Quella conversazione mise a disagio entrambi, perché nessuno dei due era disposto ad ammettere ad alta voce i propri sentimenti. 

Non ancora. 

Cercò di cambiare argomento. Si alzò dal letto e lui fece lo stesso. Come ogni volta, in quel posto segreto, dopo aver fatto l'amore restavano sdraiati, lei su di lui, ognuno con il proprio libro. Non avevano bisogno di parlare, godevano semplicemente l'una della presenza dell'altro.
E questa era una delle cose che Hermione amava di più del loro rapporto. Era qualcosa che credeva di non poter avere con nessuno, sicuramente non con Ron.
Draco era diverso, era simile a lei. 

"Cosa leggi?" chiese lui dopo un po', notando lo strano libro verso il quale lei sembrava completamente assorta. 

"È il libro di pozioni di Harry, o meglio, non è proprio il suo" glielo porse. 

Lui lo sfogliò per qualche secondo, poi imprecò. "Sapevo che barava in qualche modo".
Andò alla pagina iniziale del libro.
"... di proprietà del Principe Mezzosangue..." pose un' enfasi particolare sulle ultime due parole, voltandosi verso Hermione. 

"Chi potrebbe essere?" chiese lei, seppur consapevole che Draco non potesse avere la riposta a quella domanda. 

Lui non rispose, lasciando che le sue dita scivolassero sull'inchiostro di quelle parole. 

"Non lo so... Però mi piace.. Il Principe mezzosangue" ripeté. 

"Improvvisamente hai simpatia per tutti i mezzosangue?" chiese lei, ridendo, ma l'espressione sul volto di lui era invece molto seria. 

"Non credo che lui fosse un mezzosangue" disse, continuando a sfogliare il libro con attenzione e spiegandosi a lei, che lo guardava curiosa. "Perché avrebbe dovuto firmarsi in questo modo? Credo piuttosto che ci sia una storia dietro..." 

"Del tipo?". Hermione era tutta orecchi, improvvisamente si rese conto che lui poteva aver ragione, e si morse le labbra per non essere arrivata da sola a quella conclusione. 

"Mhhh..Principe mezzosangue.. Potrebbe essere qualcuno che ha lottato per i loro diritti nella comunità magica..."
Poi storse il naso alla sua stessa affermazione. 

"No, principe non ci sta... Re, forse", sorrise. 

Hermione lo guardava, perdendosi nella sua bellezza, non solo fisica. Si sentiva ancora più attratta da lui, su un livello diverso. Era affascinata dal suo modo di ragionare, di fare deduzioni, di avere sempre la riposta ad ogni domanda. 

"Continua" lo esortò. 

Draco fece un profondo respiro.
"Secondo me questo soprannome racchiude una storia d'amore... Un'amore proibito, un purosangue che si innamora di una mezzosangue... " si voltò a guardare verso di lei, questa volta con un sorriso malizioso sul volto. 

"Si?" lo incalzò lei, notando che era sul punto di dire qualcosa. 

"Come me..." disse infine, facendosi coraggio. 

Hermione restò senza fiato, era una dichiarazione?
Draco dal canto suo non sapeva cosa lo avesse spinto a parlare, ma ormai lo aveva fatto, tanto valeva andare fino in fondo.
La guardò negli occhi e lesse cosa stava pensando. 

"Si" disse, deciso. 

"Si cosa?" balbettò lei. 

"Si sono fottutamente e perdutamente innamorato di te Hermione Granger" concluse, con un coraggio che stupì anche se stesso. Dopodichè recuperò la propria posizione, con la schiena comodamente poggiata contro la testiera del letto ed il libro aperto sulle proprie gambe.
Riprese a sfogliarlo mentre la grifondoro lo fissava ancora, immobile. 

Con lo sguardo ancora puntato contro il proprio libro aggiunse: "e se Weasley prova ancora a baciarti ho intenzione di sperimentare su di lui questo sectum sempra" 

Hermione si riprese, sorrise. Si avvicinò a lui, poggiò una testa sulla spalla. 

"Anche io" disse sottovoce. 

***

Ron se ne stava seduto lungo la riva del lago nero, lanciando sassi contro la superficie dell'acqua, amareggiato.
Forse il suo errore era stato più grave di quanto pensasse. Credeva che avrebbe potuto recuparere, che Hermione lo avrebbe perdonato.
Si era sbagliato?
Per un attimo un pensiero passò per la sua mente.
E se avesse un altro?
Ci rifletté per qualche minuto.. Ultimamente si comportava in modo diverso? Era più distante, ma quello era certo fosse colpa sua.
Non era spesso con lui ed Harry, ma era normale per Hermione, no? Il suo tempo libero lo passava sempre in biblioteca.
I suoi pensieri vennero interroti da Harry, che corse alle sue spalle. 

"Ron, ti ho trovato.. Dov'è Hermione? Devo parlarvi" ansimava per la corsa. 

"Non lo so" rispose secco, scagliando un'altro sasso nell'acqua. 

"Beh vieni con me, andiamo a chiamarla.. Sarà in biblioteca" disse, tirandolo per un braccio e trascinandolo con sé. 

"Di cosa si tratta?" chiese il rosso, non particolarmente entusiasta. 

"Di Lumacorno. Ho scoperto il ricordo, quello che riguarda Tom Riddle.." 

***

Ginny Weasley non era solita recarsi ogni giorno biblioteca come la sua amica, tuttavia quando non era di buon umore si rifugiava nei libri: trasfigurazione, arti oscure, antiche rune allontanavano per un po' la sua mente dai problemi a cui non voleva pensare.
Quel pomeriggio era per lei uno di quei momenti.
Sedeva con la testa china sul libro che aveva davanti quando un bigliettino incantato cadde davanti ai suoi occhi. 

-Ho bisogno di parlarti- c'era scritto. 

Alzò lo sguardo, notando Blaise Zabini intento a fissarla, nascosto dietro il grande scaffale del reparto di arti oscure e libri proibiti.
Lo raggiunse, stando ben attenta che nessuno la vedesse. 

Non appena fu abbastanza vicina, nascosta dall'imponente parete di libri, il moro la afferrò con forza, spalle contro la libreria. 

"L'ho saputo.." disse. 

"Cosa?" 

Lui si avvicinò, le labbra ad un centimetro da quelle della rossa, incastrata dalle braccia del serpeverde tra il suo petto e la libreria.
Parlò di nuovo, sussurando sulle labbra di lei. 

".. che hai parlato con.." 

"Harry" esclamò lei, guardando altrove, ad alta voce, allontanandosi immediatamente dal migliore amico del nemico giurato del suo - quasi ex- ragazzo. 

Ma era troppo tardi. 

Harry aveva svoltato l'angolo dietro il grande scaffale della libreria, di corsa, sapendo che vi avrebbe sicuramente trovato Hermione intenta a sbirciare tra i libri proibiti. 

La scena che si ritrovò davanti invece era totalmente diversa. Perse il controllo di sé stesso. 

"Sectum Sempra" urlò. 

   
 
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