Capitolo 21 - The Hunters -
Nonostante fosse già pomeriggio
inoltrato, si poteva ancora avvertire
sulla pelle il tepore del sole, che stava lentamente sparendo dietro
l'orizzonte.
Probabilmente era il motivo per cui avevo le mani sudaticce.
O, più probabilmente, era dovuto alla tensione accumulata.
Io ed i Sakamaki eravamo usciti dalla villa, Takeshi era al mio fianco.
I cacciatori avevano già superato il cancello d'ingresso,
indossavano
tute di pelle nera, avevano una cintura colma di armi, tra le
più svariate:
pistole, coltelli, pugnali.
Le loro espressioni impassibili non promettevano nulla di buono.
Passò in rassegna i volti dei vampiri e il mio, prima di
soffermarsi su
mio padre.
"Takeshi, ne abbiamo già parlato, non possiamo mettere a
rischio la
nostra città."
"Non sei tu, una discendente di Eva?"
Mi dissi che la verità era la scelta migliore.
"Lo sono. Ma non creerò una nuova razza di vampiri."
"Allora perchè non hai lasciato la villa? Avevi la
possibilità di
farlo."
"Altre ragazze avrebbero preso il mio posto. E comunque, i Sakamaki
non sono cattivi, si nutrono perchè è un loro
bisogno."
"Non è saggio mettersi contro mio padre, signor Lee.",
aggiunse Reiji.
"Karl Heinz ha infranto il nostro patto: ci aveva assicurato che
saremmo stati al sicuro e abbiamo dovuto sacrificare delle povere
fanciulle per
questo."
Iniziò a camminare tra i suoi compagni.
"Eppure è stato proprio lui a presentarsi giorni fa, per
dichiarare
che farà di tutto per portare a termine il suo piano. - mi
indicò con fare
teatrale - questa ragazza è stata sicuramente plagiata!
Difende i suoi
aguzzini, giustifica il loro sadico comportamento.
Chi ci dice che, un domani, giustificherà anche il mettere
al mondo una
nuova razza di vampiri e sottomettere l'umanità?"
"Non mi sembra che la Chiesa si sia comportata in modo
dignitoso!"
Il cacciatore dal naso aquilino, che doveva chiamarsi Lee, sorrise
perfidamente.
"Un piccolo tributo per un bene superiore, le ragazze sacrificate
erano innocenti, è vero. Ma tu non lo sei."
Prima che riuscissi ad elaborare, Subaru mi strattonò a
sè.
Sentii il colpo paritre, ma io ero già dentro la
villa.
"Corri in camera tua.", ordinò.
Tuttavia, io scossi il capo e mi affacciai alla finestra, per
controllare che il proiettile non avesse ferito nessuno.
Notai che i Sakamaki si erano lanciati sui Cacciatori.
Seguii Ayato con lo sguardo, intento a scontrarsi con un paio di
Cacciatori muniti di coltelli.
Kanato, invece, già ne stava pugnalando uno, ripetutamente.
Distolsi lo sguardo, disgustata.
Reiji non indossava gli occhiali, doveva averli persi nella foga del
momento, e, assieme a Shu, disarmava i Cacciatori delle loro pistole,
di certo
munite di proiettili speciali per ferirli.
Tuttavia i Cacciatori erano fin troppi, non sarebbero riusciti a
contenerli.
Subaru mi artigliò un polso, ma nella mischia non ero
riuscita a
intravedere Raito, ne' mio padre.
"Aspetta! Non li vedo!" gli gridai, opponendo resistenza.
Il portone d'ingresso venne sfondato all'improvviso.
"Scappa!" urlò l'albino, gettandosi sul primo cacciatore,
che
prontamente sparò un colpo.
Gli ferì il braccio di striscio.
Il vampiro gli strappò di mano la pistola e lo
scaraventò contro il
muro, ma un altro lo colse alle spalle, ficcandogli un pugnale nel
fianco.
Cercai qualsiasi cosa per aiutarlo, ma un cacciatore corse verso di me,
sfoderando una spada.
Sgranai gli occhi e corsi su per le scale, sperando di trovare un
oggetto per aiutare il vampiro: avevo quasi raggiunto la cima, quando
mi sentii
afferrare per una caviglia.
Un altro cacciatore mi tirò a sè, facendomi
rotolare giù per qualche
gradino.
Sguainò la spada, pronto a perforarmi il petto, ed io rimasi
inerme,
troppo scossa per muovere un muscolo.
Qualcuno lo trattenne, sentii il rumore del suo
polso spezzarsi.
Alzai lo sguardo e vidi Ruki usare la spada per
trafiggere il
cacciatore.
"Siete qui..." mormorai, decisamente stupita.
Non mi aspettavo che avrebbero accolto la mia richiesta d'aiuto.
"Certo che siamo qui, baka."
Uno Yuma comparso dal nulla mi sollevò
di peso, caricandomi sulle sue
spalle.
"Portala al sicuro." comandò Ruki.
Pronunciai un grazie, ma mi ritrovai
all'improvviso nella mia stanza da
letto.
"Resta qui e chiuditi a chiave."
Il vampiro dagli occhi ambrati mi adagiò, con poca grazia,
sul
materasso.
"Yuma... - lo richiamai, mentre si allontanava - fate
attenzione."
E l'altro mi rivolse un sorriso sprezzante.
"Li sistemiamo in pochi minuti.", detto questo, svanì nel
nulla.
Inspirai a fondo più e più volte, e mi domandai
se Subaru stesse bene.
Sferrai un pugno al muro, irata, e mi accovacciai sul pavimento: mi
sentivo impotente.
Avrei voluto far qualcosa, mio padre e i vampiri stavano rischiando la
loro vita per proteggermi.
Ed io dovevo restare nascosta, come una vigliacca.
Certamente era la decisione migliore, per colpa mia Subaru era rimasto
ferito.
Chiusi gli occhi.
Poi sentii dei passi sempre più vicini.
Mi ricordai del pugnale di Subaru, così aprii il cassetto
del comodino e
lo tirai fuori, liberandolo del fodero: la porta si aprì con
un tonfo.
ANGOLO AUTRICE
Ho volutamente interrotto il capitolo in un momento simile
perché mi
piace torturarvi muahahah
Scherzi a parte, cosa vi aspettate che accada?
Sarei ben lieta di ricevere un commento per sapere cosa ne pensate,
grazie per chi segue la fanfiction e l’ha inserita tra le
preferite/seguite/ricordate.
A presto, Nephy.