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Autore: _Almach_    06/03/2020    2 recensioni
{WangXian - Au Mulan}
Yueling cade sotto l'attacco dei burattini d'ombra, il cui mandante risulta sconosciuto. L'Imperatore manda a chiamare i figli delle nobili famiglie dei Clan più importanti affinché vengano addestrati per sventare la comune minaccia.
Wei Wuxian è di umili origini, non può prendere parte alla spedizione, ma non può accettare che Jiang Cheng rischi la vita.
Riuscirà ad infiltrarsi al campo d'addestramento per tenere d'occhio il fratello adottivo?
Soprattutto... riuscirà a mantenere la sua identità celata senza farsi scoprire?
Genere: Angst, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jiang Wanyin/Jiang Cheng, Lan Wangji/Lan Zhan, Lan XiChen/Lan Huan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Gusu ~ Meandri delle Nuvole
 
Le notizie sapevano essere veloci come il vento, specialmente se riguardava un avvenimento che meritava di essere ricordato e festeggiato dalla gente comune e non. Quanto successo a Baoshan, la sconfitta dell’esercito di burattini d’ombra di Xue Yang, era arrivato all’attenzione dell’Imperatore anche grazie a un messaggio che Lan Wangji aveva mandato a Lan Xichen che era riuscito a ritornare senza trovare altri problemi lungo la strada. Per questo motivo, anche se non era periodo, Lan Qiren aveva deciso di sciogliere ogni barriera e di aprire le porte di Gusu ai cittadini che si sono mobilitati in massa da Caiyi e dintorni per godere della lieta novella insieme al loro Sovrano e ricominciare una vita all’insegna della pace e serenità dopo settimane di paure e terrore.

Eppure, c’era qualcuno che conosceva la realtà dei fatti, che sapeva che questa guerra era ancora lontana dall’essere minimamente giunta al suo termine. Wei Wuxian non era mai stato a Gusu, conosceva poco e niente della sua conformazione ma, gli era bastato seguire la folla festosa che stava cantando e suonando inni della vittoria insieme a Jiang Cheng e Wen Ning per arrivare al punto che voleva, per vedere da lontano chi era a capo di quella fila e che sperava di raggiungere prima che fosse troppo tardi. Ancora una volta stava rischiando ma non gli importava, era deciso ad andare fino in fondo a questa faccenda, per questo motivo rivolse una breve occhiata ai suoi due compagni prima di cominciare a correre. Non stava facendo molta attenzione e, inevitabilmente finì per sbattere contro qualche cittadino che gli rivolse contro insulti o richieste di fare più attenzione a dove metteva i piedi, ma non badò a nessuna di quelle lamentele. Specialmente quando, con uno slancio, arrivò al fianco di Lan Wangji beccandosi anche delle occhiatacce da parte dei suoi ex commilitoni.

«Lan Zhan!»

«… Wei Ying.>>

«Devi ascoltarmi! Xue Yang è vivo, potrebbe essere qui in mezzo alla folla.»

«Hm… torna a casa, il tuo posto non è qui.»

Dal tono che il capitano della seconda divisione stava usando era evidente che non lo stesse ascoltando davvero oppure, nella peggiore delle ipotesi, non gli stesse credendo. Wei Wuxian assottigliò lo sguardo, non poteva accettare questo comportamento strafottente da parte dell’altro che probabilmente era dettato dal fatto che gli avesse mentito sulla sua identità per tutte queste settimane eppure, tutte le parole che gli aveva rivolto erano veritiere e non dettate dal comportamento di colui di cui aveva preso il posto. Però, il problema era che non lo conosceva e questo era innegabile. Nonostante questo, il più piccolo non era ancora deciso a buttare la spugna così, si mosse per arrivare davanti ad Hanguang-jun fermando temporaneamente il suo cammino.

«Non sarei tornato se non fosse la verità. Ti fidavi di Jin Xuanyu, perché con me dovrebbe essere diverso?»

Dicendo questo, Wei Wuxian non attese una risposta da parte di Lan Wangji ma semplicemente tornò sui suoi passi avvicinandosi alla figura di Jiang Cheng. Poggiando una mano sulla sua spada gli fece capire con la semplice forza di uno sguardo che lui e Wen Ning dovevano unirsi ai soldati, considerando che facevano ancora parte della spedizione, e di tenere gli occhi aperti oltre che cercare di avvertire gli altri dell’imminente pericolo. Lui sarebbe comunque rimasto nei paraggi, anche perché era inutile provare a chiedere il supporto dei comuni cittadini considerando che era ritornato a rivestire i semplici panni di un servo umile e, apparentemente, senza alcun tipo di valore.

Le poche parole di Wei Ying, però, avevano sortito una sorta di effetto su Lan Wangji il quale, cominciò a guardarsi intorno con fare circospetto finché non raggiunse l’ingresso dei Meandri dove la sua attenzione venne attirata Lan Qiren e da suo fratello con un’espressione alquanto fiera dipinta sul volto. Fermandosi davanti a loro portò entrambe le mani a unirsi davanti al petto in una sorta di cerchio e rivolgere quello che era il tipico inchino formale. L’Imperatore si sfiorò il lungo pizzetto con un semplice gesto della mano prima di fare un passo avanti e cominciare a rivolgersi a tutti i presenti.

«Questo è un grande giorno per il nostro Regno. Da oggi in poi, potremmo dormire sogni tranquilli grazie a questi nostri valorosi guerrieri. Wangji, Xichen… vostro padre sarebbe stato davvero orgoglioso dell’impresa appena compiuta.»

Solitamente, in questo tipo di situazioni, la prassi era che all’Imperatore doveva essere consegnata la spada o qualcosa di importante appartenente allo sconfitto, anche per una questione di onore nei confronti di tutto il Regno. Ma, stavolta vi era un’eccezione: Xue Yang non aveva partecipato attivamente alla battaglia, era rimasto ad osservare il tutto dalle retrovie, e la valanga aveva cancellato ogni possibile traccia senza lasciar emergere nessun artefatto appartenente agli sconfitti.

Nel momento in cui Lan Wangji sciolse la posizione avvicinandosi di un passo alla figura dello zio, però, qualcosa cominciò a mutare a livello dell’aria fino a quando una sinistra fiamma di colore blu non si frappone tra i due uomini costringendo il capitano della seconda divisione a indietreggiare in modo del tutto spontaneo. Erano stati presi tutti alla sprovvista, di certo non si sarebbero mai aspettati un risvolto del genere. Da quella fiammata si sentì il ghigno sprezzante e vittorioso di Xue Yang,

«Sorpresa!»

Rise mentre riuscì ad afferrare la manica di Lan Qiren e sparire in un'ulteriore fiammata di luce azzurrina, gettando la popolazione presente nel panico più totale. Un clima di festa trasformato, nel giro di pochi secondi, in paura e puro orrore. Xue Yang non sembrava fisicamente molto forte eppure, doveva avere abbastanza potere spirituale se riusciva ad utilizzare svariati talismani del trasporto uno dietro l'altro senza subire alcun tipo di conseguenza. O almeno, così sembrava a un primo e veloce sguardo.

Nel fermento generale, Wei Wuxian scese in picchiata da sopra la sua spada fino a saltare finendo al fianco di Lan Wangji. Non se ne era andato, evidentemente si era alzato in volo per poter osservare la situazione da una prospettiva migliore rispetto agli altri.

«Lan Zhan! So dove è andato. Ho visto una luce azzurrina provenire da uno punto specifico della residenza!»

Wei Wuxian, questa volta, non attese una risposta da parte di Hanguang-jun ma, si limitò semplicemente ad avvertirlo prima di fare un gesto in direzione di Jiang Cheng richiamandolo al suo fianco e, insieme a lui, si diresse verso l'interno dei Meandri. Se nessuno era intenzionato ad ascoltarlo allora avrebbe agito di testa sua come ben era abituato a fare. Lan Xichen, con una visibile preoccupazione a livello dello sguardo, si avvicinò al fratello minore in quanto di fronte a questa situazione c’era anche una certa incomprensione nei confronti dei siparietto a cui ha avuto modo di assistere.

«Wangji. Lui è…?»

«Qualcuno di cui mi fido. Andiamo.»

Proferì Lan Wangji prima di fare un cenno ai suoi soldati e, cominciare a correre verso la residenza. Avevano già perso anche troppo tempo e, nella peggiore delle ipotesi poteva essere già troppo tardi. Lan Xichen si bloccò stupito, non capitava spesso che suo fratello si fidasse cosi ad occhi chiusi di qualcuno, evidentemente doveva aver avuto un'influenza non indifferente in quell’anno sempre chiuso e freddo. Scosse il capo, deciso a non lasciarsi andare a pensieri simili e rivolse lo sguardo castano verso Nie Huaisang, che era l'unico del gruppo del fratello che non si era mosso, probabilmente per via della paura, e Jin Guangyao che era al fianco di Nie Mingjue come se stessero aspettando ordini da parte sua.

«Huaisang, A-Yao. Rassicurare la popolazione affinché non avvenga alcun incidente, poi raggiungeteci. Mingjue, tu con me.»

«Si, Zewu-jun!»

Risposero tutti e tre allo stesso tempo prima di dirigersi verso i compiti a loro assegnati. Nonostante la salvezza del sovrano fosse la priorità assoluta, bisognava salvaguardare anche il benessere dei cittadini, in questo Lan Xichen aveva compito una scelta accorata, degna in qualità di prossimo al trono del Regno in linea di successione.
 
֍
 

La corsa di Wei Wuxian e di Jiang Cheng stava proseguendo senza alcun tipo di intoppo, entrambi non sono mai stati ai Meandri delle Nuvole e si stavano appoggiando al senso di orientamento del primo di quanto aveva visto dall'alto. C’era fretta, non ci si poteva soffermare troppo sui vari dettagli ma, per quello che erano in grado di vedere, la sede primaria della famiglia imperiale di Gusu era davvero un bel posto, immerso nel verde e tendenzialmente silenzioso. Il loro andamento, però, non poteva continuare indisturbato e si ritrovarono a fermarsi non appena videro davanti a loro gli ultimi due burattini d’ombra rimasti a Xue Yang, nonché i due suoi più potenti se erano riusciti a sopravvivere a quella valanga senza riportare conseguenze di nessun tipo. In particolare, gli occhi di Wei Wuxian si puntarono su colui che conosceva col nome di Xiao XingChen: avendo l’occasione di osservarlo un po' più da vicino la conferma non poté che giungere in maniera spontanea. Davvero, non poteva crederci che l'ultimo componente della sua famiglia di origine fosse ridotto in questo stato! Dentro di sé sentiva una rabbia assurda ma, si calmò quando avvertì il tocco brusco delle dita di Jiang Cheng sulla sua spalla.

«Penso io a loro. Tu vai avanti.»

«Non vuoi che resti a darti una mano?»

«Scherzi? Non mi toglierai ancora il piacere di affondare la lama di Sandu nel corpo di qualche cadavere. Non c’è tempo, Wei Wuxian. Sbrigati!»

Wei Wuxian annuì, ringraziando silenziosamente il fratello per avergli concesso questa possibilità. Erano comunque avversari tosti da battere ma, voleva fidarsi delle capacità di Jiang Cheng e questo voleva dire anche sperare di ritrovarlo vivo alla fine di tutta questa storia. Prendendo, quindi, uno slancio verso destra cercò di superare i due burattini ma, non avendoli mai visti combattere non aveva fatto i conti con la velocità che potevano assumere e si ritrovò davanti quello di nero vestito pronto a sferrargli un colpo con la semplice forza di un braccio. Colpo che non arrivò mai a raggiungere Wei Wuxian in quando fermato da un fendente spirituale di colore bianco/azzurrino proveniente niente meno da Bichen, la spada di Lan Wangji, il quale si era affiancato al minore facendo nascere sul suo volto un grande sorriso.

«Lo sapevo che ci avresti raggiunti!»

«Hm. Non parlare… Andiamo!»

Nel sentire il tipico rumore metallico del clangore di spade, Wei Ying si voltò indietro giusto in tempo per vedere Jiang Cheng combattere al fianco di Jin Zixuan contro Xiao XingChen e, Lan Xichen e Nie Mingjue destreggiarsi contro il cadavere ambulante in nero. In situazioni normali sarebbe stato scorretto fronteggiare un avversario non armato in due, ma considerando l’entità del problema non poteva che andare decisamente in questo modo.
Non perdendo altro tempo, quindi, Wei Wuxian e Lan Wangji cominciarono a correre verso le aree riservate dei Meandri delle Nuvole, ed era una fortuna che il capitano della seconda unità fosse insieme al primo, in questo modo gli era bastato seguirlo per sapere dove andare senza perdersi. Fatto sta, che non ci misero molto ad arrivare di fronte all’Hanshi 1 dal cui interno si udirono dei rumori alquanto concitati, il che rese ancora più evidente la presenza di Xue Yang e dell’Imperatore.

«Ti ostini ancora a guardarmi dall'alto in basso, eh vecchio!? Potrei cavarti gli occhi oppure… inchinati a me!»

«Per quanto il vento soffi forte, una montagna non può inchinarsi ad esso.»

«Oh? Divertente! Allora comincerò col tagliarti le gambe. Si, mi divertirò nel vederti strisciare!»

Gli occhi di Xue Yang cominciarono a brillare di una certa luce sadica ma, prima che potesse avvicinarsi al corpo di Lan Qiren per rendere veritiera quella minaccia, la porta venne distrutta da un fascio rosso di energia spirituale. Nella confusione generale, Wei Wuxian riuscì ad entrare dentro frapponendosi tra i due uomini e, in particolare, rivolgendosi verso quello più anziano.

«Vostra Maestà, mi scuso in anticipo per il gesto brusco che sto per compiere!»

Dicendo questo, Wei Wuxian spinse in modo non troppo elegante l'imperatore verso l'ingresso dove venne afferrato, nell’immediato, da Lan Wangji. Scambiandosi uno sguardo piuttosto eloquente, il capitano portò via lo zio, un tentativo come un altro per metterlo al sicuro in un'altra parte della residenza prima di tornare ad aiutare Wei Ying il quale, rimase a fronteggiare Xue Yang che, per come si era messa la situazione, si lasciò sfuggire un grido frustrato e una sadica risata.

«Interessante. Tu saresti?»

«Il fascio rosso di energia spirituale non è stato in grado di suggerirti niente?»

«… il soldato della montagna! I miei complimenti, sei davvero forte e abile. Ucciderti sarà la mia più grande soddisfazione.»

Fino a quel momento non si era visto Xue Yang utilizzare alcuna arma, ad eccezione di un arco di frecce fornito, eppure considerando l’entità dell'avversario che aveva di fronte, allungò la mano facendo comparire in essa una lunga spada a doppio filo, Jiangzai, emanante di una certa aura oscura. A quella visione, Wei Wuxian sorrise in modo lieve, quasi eccitato di affrontare colui che aveva fatto scivolare il Regno nel terrore per settimane.
Inevitabilmente lo scontro tra le due lame provocò dei danni all'interno dell'Hanshi e, nel tentativo di riuscire a salvaguardare almeno qualcosa, Wei Wuxian riuscì a spingere Xue Yang verso il tetto della struttura. Era una posizione strana, non molto stabile per lottare, eppure entrambi erano decisamente molto abili. Strideva nell'aria il rumore metallico provocato dall’attrito delle due armi, non era facile individuare delle aperture per poter fare danni consistenti eppure, Wei Wuxian cercò di spingere al massimo le capacità combattive del suo avversario. Aveva una teoria ed era deciso a capire se fosse veritiera oppure no. Teoria che riuscì a confermare nel momento in cui riuscì a vedere un tremore impercettibile nella mano dominante di Xue Yang2.

«Wei Wuxian! Li abbiamo eliminati!»

La voce lontana di Jiang Cheng raggiunse i due combattenti ottenendo lo scopo di far brillare di rabbia gli occhi scarlatto di Xue Yang e di bloccare momentaneamente i suoi movimenti. Probabilmente non riuscì a credere che i suoi due burattini migliori fossero stati sconfitti ci si facilmente da un gruppetto di soldati mediocri, e questo diede a Wei Wuxian il pretesto di poter agire finalmente come voleva. Cominciò a sferzare una serie di fendenti apparentemente senza alcuno scopo ma, uno di questi, riuscì a trasportare un talismano che riuscì ad attaccarsi contro la spalla di Xue Yang. Non gli diede comunque tempo di reagire in alcun modo in quanto, si avventò su di lui riuscendo a spingerlo quanto bastasse affinché si incastrasse in uno degli squarci del tetto provocati da quel lungo combattimento. Eseguì un balzo all’indietro prima di unire entrambe le mani per attivare il potere di quel talismano che si rivelò essere del fuoco, mani che poi poggiò contro il legno del tetto per attivare la formazione di fuoco tipica del suo clan e indirizzarla velocemente verso il corpo di Xue Yang che sbarrò gli occhi in preda all’orrore. Si lasciò sfuggire un urlo prima che il suo corpo venne completamente avvolto dalle fiamme facendo contatto con il talismano ancora attaccato sul corpo. Wei Wuxian saltò nel momento stesso in cui giunse l'esplosione e, con sua grande sorpresa, venne afferrato al volo da Lan Wangji il quale, non doveva essere arrivato da molto e che probabilmente aveva assistito all'ultima parte dello scontro non riuscendo a intervenire in alcun modo per aiutare l’altro. Prenderlo al volo era il minimo che potesse fare. Di Xue Yang rimase solo la spada che dal tetto si piantò con una certa vibrazione nel terreno sottostante.

«Lan Zhan, Lan Zhan! Abbiamo vinto.»

«Hm… tu…»

«Wei Wuxian!»  

Gridò Jiang Cheng avvicinandosi di corsa portando Wei Ying a staccarsi dalla presa del capitano della seconda divisione per avvicinarsi alla figura del fratello. Lan Wangji scosse il capo, facendo cenno a qualche soldato di spegnere immediatamente quell'incendio onde evitare provocasse più danni del dovuto. Avevano vinto davvero e perfino l’imperatore Lan Qiren si avvicinò ai nipoti uscendo dal posto sicuro dove aveva passato gli ultimi intensi minuti.

«Avvicinati, Wei Wuxian!»

Disse l'anziano in modo perentorio distogliendo il diretto interessato da l’inizio di conversazione con fratello adottivo. Sul suo sguardo grigio calò un velo di preoccupazione ma, si avvicinò comunque inchinandosi con fare rispettoso.

«Ho sentito molte cose di te, Wei Wuxian. Sei scappato di casa, preso l’identità di un giovane nobile, mentito al tuo capitano, disonorato l'esercito, distrutto la mia residenza e… hai salvato tutti noi.»

Wei Wuxian, che non aveva mai avuto paura durante lo scontro contro Xue Yang, nel sentire tutte quelle accuse, veritiere, aveva cominciato a sudare freddo come se si aspettasse da un momento all'altro che gli fosse data la punizione che si aspettava e che aveva scampato su quella montagna. Invece, le parole finali lo destarono e i suoi occhi cominciarono a brillare di una luce fatta di puro orgoglio e consapevolezza.

«Vuoi dire che… Non intendete punirmi?»

«Punirti? Hai agito per il bene del Regno. E sono disposto a offrirti un incarico di prestigio per ringraziarti di questo puro atto di eroismo.»

«Eh? Ecco…»

Cominciò Wei Wuxian, ma quando si voltò per osservare il volto di Jiang Cheng comprese perfettamente il tipo di risposta che doveva dare. Si girò verso l’imperatore riservandogli un sorriso e un inchino piuttosto formale.

«Vi ringrazio, Vostra Maestà ma… sono stato troppo a lungo lontano da casa, ed è mia intenzione di tornarci insieme a mio fratello.»

«Naturalmente. Lascia allora che ti consegni dei doni, in modo che tu possa portare il giusto onore al nobile clan Jiang.»

Dicendo questo, Lan Qiren si sfilò dal collo un medaglione di giada recante il simbolo del Clan Lan donandolo a Wei Wuxian insieme alla spada appartenente a Xue Yang. Oggetti che accettò in un muto ringraziamento e un inchino prima di voltarsi per tornare vicino a suo fratello e, insieme a lui, tornare finalmente a casa.

«Wei Ying!»

Il richiamo di Lan Zhan arrestò il passo del minore il quale, si voltò verso il comandante con un sorriso sul volto e lo lasciò avvicinare senza asserire parola. Quello che di certo non si aspettò fu il gesto di tenerezza che portò Lan Zhan a sfiorare una sua guancia con un veloce gesto della mano.

«Io… sono fiero di te.»

«Grazie, Lan Zhan. Contento di aver avuto te come capitano.»

Asserì Wei Wuxian prima di allontanarsi da Lan Wangji e, finalmente, prendere il volo insieme a Jiang Cheng a bordo delle rispettive spade. Probabilmente entrambi volevano dire altro e chissà, si sarebbero riscontrati un giorno per poterlo fare. Come se lo avesse capito, Lan Xichen si avvicinò al fratello minore mettendogli una mano sulla spalla.

«Lui ti piace, vero?»

«Xiong-zhang…»

«Non se ne incontrano spesso di ragazzi così. Dovresti approfittarne, d’altronde… nostra madre ripeteva spesso che il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e bello di tutti.»

Detto questo, Lan Xichen picchiettò un'altra volta sulla spalla del minore prima di staccarsene e di mettere in moto gli attendenti cella residenza affinché cominciassero i lavori per riportarla agli antichi splendori.

La guerra era finalmente conclusa ora, bisognava semplicemente andare incontro al proprio e personale epilogo.







1 Hanshi: Frost Room. Nella novel è la stanza appartenente al capo setta, quindi a Lan Xichen. Ma considerando che l'Imperatore qui è Lan Qiren ho voluto rendere questa la sua stanza personale.
2 Qui ho voluto prendermi una sorta di licensa d'autrice: i talismani del trasporto bruciano un sacco di energia spirituale e, se ben ricordate, Xue Yang ne ha usati più di uno nel giro di pochi istanti. L'autrice non ci dice mai quanto è forte a livello spirituale, quindi Xue Yang manda i burattini d'ombra a combattere al posto suo per permettergli di immagazzinare quanta più energia possibile per queste evenienze. 


Angolo autrice:

Ma saaaalve gente *si asciuga il sudore*
Due capitoli fa mi sbagliavo alla grande, perchè è questo qui il capitolo che è stato un parto da scrivere nonchè il più lungo della fanfiction fino a questo momento.
Ma ci siamo, la guerra è finita e Xue Yang e compagnia sono stati sconfitti.
Ma se devo dire la verità non mi ritengo del tutto soddisfatta di come ho svolto la battaglia, questo perchè inizialmente l'avevo immaginata in un modo e invece ho finito per scrivere altro. Non sono abituata a scrivere scene di combattimento, probabilmente quando maturerò sotto questo aspetto narrativo butterò giù tutta quella parte per riscriverla come si deve, fino ad allora la terrete così. O magari sono io che mi sto facendo mille problemi mentali, non sarebbe la prima volta xD
Ancora una volta mi sento di ringraziare Lilith per ascoltarmi sempre e consigliarmi di conseguenza, non so come farei senza di lei <33
E niente, io vi ringrazio per essere arrivati fino a qui. Al prossimo aggiornamento <3
   
 
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