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Chi l'ha detto che l'amore è solo per le ciglia di una donna, per il suo zigomo o il suo sopracciglio? Talvolta s'insinua persino tra le fessure della carta da parati. E' di quest'amore un po' strano che questa poesia vuol parlare; nasce di getto in una notte di gennaio, ispirata dal cantilenante passeggiare di mio nonno che, sospirando, osserva - quasi come la guardasse per la prima volta, quasi come vegliasse su di essa - la casa in cui vive da più di cinquant'anni, che presto sarà costretto a salutare per l'ultima volta.