Si blocca in mezzo alla strada, colto come da un incantesimo. I rumori del mercato si silenziano attorno a lui, resta solo il pianto acuto di quel bambino biondo ai lati della strada. Lo fissa impietrito, gli strilli acuti che gli feriscono le orecchie. Perché nessuno nota quel bambino che singhiozza e piange e grida?
Il bambino alza lo sguardo: occhi azzurri lo trafiggono, tre cicatrici per guancia lo sfigurano. Obito smette di respirare.
“Ehi, che c’è?”
Le persone ricominciano a scorrere, tornano i colori, il chiacchiericcio lo avvolge. Naruto è al suo fianco, sorride e non piange. Il bambino non c’è più.
“Niente” risponde.
Solo sensi di colpa.
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