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Autore: DanzaNelFuoco    08/03/2020    0 recensioni
COW-T #10 - missione 3 - prompts: luoghi del COW-T #2
Raccolta di BakuDeku, per la maggior parte AU
altri pairing vari indicati a inizio fic (perché in generale mutlishipping is the way)
--- Katsuki ha la bocca secca, un po’ perché quella soda era davvero una merda, un po’ perché non riesce a staccare gli occhi dei muscoli del tizio che guizzano sotto la maglietta ad ogni cassa di vino che impila sul pavimento - porca merda, è una cazzo di statua greca, in che palestra va e perché lui non lo ha mai visto?
“Katsuki, tesoro, lo so che è un eye candy, ma smetti di sbavare,” Mina gli dà un buffetto sulla spalla, e Bakugou potrebbe ringhiare che non è vero, non sta sbavando (bocca secca, ricordate?), ma è troppo concentrato a cercare di far combaciare la figura davanti a sé con il nerd rachitico che lo seguiva ovunque alle medie. Perché sì, ci ha messo un po’, ma alla fine lo ha riconosciuto: quello è Deku.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Challenge: COW-T #10, week 5, m3
Prompt: Cioccolateria Dieta
Altre ship: Aizawa Shota/Yamada Hizashi

Wordcount: 682


 

Perché Aizawa Shouta - fondente, 98% cacao, con chicchi di caffè macinati dentro - e Yamada Hizashi - metà bianco e metà al latte, tre smarties a disegnare una faccina sorpresa su ogni quadratino - avessero deciso di aprire insieme una cioccolateria era un mistero.
Quei due erano come il giorno e la notte, quasi letteralmente. 

Affacciandosi all’ufficio si poteva vedere Yamada quasi costantemente intento a sbraitare al telefono - no, non di rabbia, i decibel di un concerto rock erano quelli che il suo tono di voce raggiungeva in una normale conversazione - con questo o quel fornitore, mentre Aizawa si chiudeva in un bozzolo che probabilmente in tempi migliori era stato un sacco a pelo giallo e dormiva fino a notte, quando si svegliava per cominciare a temperare il cioccolato, come un vampiro uscito dalle tenebre. 

Da due personaggi così particolari non ci si poteva aspettare certo che si scegliessero due allievi normali, no?
Ed ecco entrare in scena Bakugou Katsuki - fondente, 65% cacao e un pizzico di peperoncino - e Midoriya Izuku - al latte, con ripieno di ganache alla menta. 

Più che il giorno e la notte, il martello e l’incudine. 

Si conoscevano già da prima e per qualche motivo erano in continua competizione - Hizashi aveva le sue idee, Shouta non si sbilanciava più di tanto - e sebbene Midoriya fosse quello che più sopportava, l’incudine appunto, su cui Bakugou martellava incessantemente con urla, strepiti e commenti poco piacevoli, ogni tanto pure quel ragazzino tanto simpatico e dolce e con la faccia da bravo ragazzo, rispondeva per le rime a quello che sembrava un teppista appena uscito da una gang di strada. 

Così i due poveri imprenditori si erano ritrovati ad assistere una gara di urla a senso unico alle quali Midoriya rispondeva con brevi commenti serafici che però alimentavano solamente la rabbia di Bakugou, come benzina gettata sul fuoco. 

“Dio mio, ragazzi, abbassate la voce e anche le aspettative,” li aveva interrotti l’ultima volta Aizawa. “Nessuno di voi due diventerà il nuovo maître chocolatier del secolo. Le cioccolaterie industriali ci mangeranno tutti e se andrà tutto bene dovrete andare ad apporre il vostro nome di cioccolatai ad una pralina assolutamente banale che saprà di naftalina, ma che potranno far pagare a qualche centinaio di yen in più solo per averci sbattuto il desclaimer che sia stata una vostra invenzione, quando voi di quella pralina non avrete scelto neppure il nome.” 

“E poi suvvia, ragazzi! Il cioccolato è il simbolo dell’ammmooooreee! Non vi devo dire dove si può spalmare o da dove si può leccare o dove altro metterlo, vero? Siete abbastanza fantasiosi di vostro, immagino!” E con grande sgomento di entrambi Hizashi aveva ficcato un barattolo di crema al cioccolato da mezzo chilo tra le mani di Midoriya e li aveva sbattuti fuori dalla porta con un “Offre la casa, fatene buon uso. E con fatene buon uso intendo dire scopate, ragazzi miei, che se sbollite un po’ di tensione ed evitate di distruggerci il locale ve ne saremmo immensamente grati!” 

Il campanello della porta aveva emesso un ultimo bling prima che Hizashi tirasse il catenaccio. 

“Era proprio necessario?” 

“Volevi licenziarli?” 

“No, ma lo sai che quella che dovrebbero scopare è solo un’idea tua, vero?” 

“Ahi ahi ahi, Shouta, quanto poco ne capisci! Quei due sprizzano UST da tutti i pori! Vedrai domani.” 
Ma Aizawa non sembrava particolarmente impressionato. 

“Dì un po’, non sarà che la tua mancanza di entusiasmo per il mio piano geniale è solo perché la volevi usare tu quella crema al cioccolato, no?”

Aizawa aveva alzato gli occhi al cielo, poi con un gesto plateale che si confaceva più all’altro che a lui, aveva indicato un altro barattolo. “Beh, abbiamo pur sempre chiuso prima oggi, no?”

“Questa, mio caro Shouta, è un offerta che non si può rifiutare.” 

“Ma non sei perennemente a dieta, tu?”
“Posso fare un eccezione, Shouta. Posso fare un’eccezione.” 

 

(“Cazzo, se mi sporchi le lenzuola giuro che ti uccido, Deku!” 

“Kacchan! Per una volta perché non usi la bocca per qualcosa di utile, invece che urlarmi contro-oh!”) 

  
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