ACCIDENTALLY IN LOVE
CAPITOLO 4: JUST MY LUCK
Rain clouds are gathering in numbers
Just when I put away my jumper
Luck and love still aren't on my side
And I still refuse to be a skeptic
Cause I know how you could still correct this
Maybe this will be my lucky night, night
Nuvole di pioggia si stanno radunando a
numeri
Proprio quando metto via la felpa
La fortuna e l'amore non sono ancora dalla mia parte
Ma io continuo a rifiutare di essere uno scettico
Perché so che potrei correggermi
Forse questa sarà la mia notte fortunata
[Just my luck – McFly]
Andromeda Tonks si
era trasformata rapidamente in una copia di Molly
Weasley, apprensiva ed efficiente quanto l’originale. Durante la guerra pensava
di aver perduto ogni cosa, ma ora che i suoi affetti più cari erano tornati in
vita, si era ritrovata a capo di una famiglia molto allargata: il marito Ted, la figlia Dora, il genero Remus, il nipote Teddy e a loro si aggiungevano spesso anche altri amici: i
coniugi Potter per esempio, il cugino prediletto
Sirius e, come quella sera, la nuova collega di sua figlia, Linsdey.
Nonostante lavorassero insieme da solo una settimana le due avevano già stretto
amicizia e inoltre era la sorella minore di Arthur
Weasley!
Così la signora Tonks, dopo aver
finito di cucinare, si sedette accanto al marito e al nipote, attendendo
l’arrivo di Remus, che ci stava mettendo più del previsto, doveva andare a casa
di Sirius e invitarlo a cena, perché ci stava mettendo così tanto?
Dora e Linsdey stavano giocando a
scacchi magici, almeno qualcosa era rimasto di magico in quella casa! Infatti,
alzando lo sguardo verso il soffitto del salotto, Andromeda
notò che uno dei faretti si era
fulminato: era necessario un cambio di lampadina imminente.
“Perché mai avete voluto vivere in una casa babbana, non lo
capirò mai Dora!” borbottò sua madre, prendendo una scala. La donna stava per
accingersi a salire, quando il rumore del campanello la distolse dal suo
incarico. Era combattuta, aprire il portone, cambiare la lampadina o
apparecchiare la tavola? Le ragazze sembrarono capire il problema della signora
Tonks e si alzarono, per prestare aiuto.
“Mamma! Non ti preoccupare…Vado io ad aprire!” esclamò sua
figlia, facendo sparire gli scacchi in un batter d’occhio, anzi in un tocco di
bacchetta, ponendo così fine ad una partita, che era sul punto di perdere.
“Signora Tonks, ci penso io alla
lampadina!” esclamò Linsdey, cercando di essere
utile.
“Oh, grazie cara, ma quante volte ti ho detto di chiamarmi Andomeda?” chiese poi la signora, apparecchiando la tavola.
“Certo…Sig…Andromeda…è
l’abitudine!” rispose la rossa sorridendo timidamente, per poi salire la scala
con prudenza visto che portava un paio di decolletè dal tacco non indifferente.
“Eccoci qua!” esclamò Remus,
facendo il suo ingresso e baciando sulle labbra sua moglie. Sirius al suo
fianco, alzò gli occhi al cielo desolato, per poi sorridere divertito. Lasciò
scivolare lo sguardo sulla stanza, attendendo che le tenere effusioni tra gli
sposini finissero al più presto: Andromeda
apparecchiava la tavola e appena lo vide, gli sorrise radiosamente, Ted giocava con il suo piccolo omonimo sul divano, ma ciò
che catturò maggiormente lo sguardo di Sirius fu la ragazza che le dava le
spalle, in piedi sul quarto piolo della scala, intenta a cambiare una
lampadina. Lui, personalmente non aveva idea di come si facesse, ma ad
impressionarlo non fu la sua abilità nelle conoscenze babbane, ma la precarietà
dell’equilibrio di Linsdey. Come diavolo faceva a
stare su una scala con un tacco così alto?
Fu proprio quando stava cominciando a mostrare i primi
segni di cedimento, che Sirius si mise davanti a lei, e la prese al volo,
evitandole una rovinosa caduta. In quel preciso istante gli occhi dei due si
incontrarono, rimasero a fissarsi per qualche secondo, poi lui la fece scendere
dolcemente.
“Tutto bene?” chiese l’uomo, guardandola preoccupato.
“Si…grazie, se non fosse stato per te, probabilmente mi
sarei spezzata la schiena…” disse sorridendo.
“Io sono Sirius!” si presentò poi l’uomo porgendole la
mano.
“Linsdey, un vero piacere
conoscere il nome del mio salvatore!” rispose lei ridendo, afferrando la mano
dell’altro.
“Ehi, mi stai prendendo in giro?” chiese Sirius, sospettoso
e Linsdey scoppiò a ridere.
“Linsdey, sei come una seconda Tonks!” rise il licantropo, richiamando l’attenzione della
ragazza e di Sirius.
“Sicura di stare bene cara?” le chiese Andromeda
più apprensiva e quando ebbe avuto la conferma dalla ragazza aggiunse “Assaggia
questo, Linsdey, devi dirmi se posso competere con Molly!”
La cena proseguì tranquillamente ridendo e scherzando e sia
Sirius che Linsdey decisero di accantonare, almeno per quella sera, i loro tristi
pensieri.
MY**SPACE
evelyn_cla: sono contenta
che la storia ti piaccia! Anche io non ho mai sopportato la morte di Remus e Tonks, infatti nelle mie storie cerco sempre un modo per
farli resuscitare, per questo nella storia ho dovuto riportare in vita anche
Lily, che personalmente non sopporto eheh…Linsdey si è rivelata una “seconda Tonks”.
Piaciuto il capitolo? Fammi sapere! Un bacio
Fanny: il mio problema delle
virgole!! Eheh Errori in questo capitolo? Dimmi
tutto, così miglioro! Kreacher cerca di rimediare ahah, mentre Linsdey non credo
proprio sia una mary-sue!
P.S. Quando
aggiorni la tua storia?
Un bacio
E voi altri RECENSITE ^_^