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Autore: Aqua Keta    13/03/2020    6 recensioni
Forse il destino è già scritto ma con ostinazione e coraggio lo si può cambiare e tornare a vita nuova. Esiste un tempo per soffrire ma esiste anche un tempo per la ricompensa della gioia
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’aria più fresca del solito. 
André terminò di vestirsi velocemente.  Desiderava tornare a casa il prima possibile….e di rivedere lei…
Infilò nella sacca le poche cose portate con lui soffermandosi qualche istante davanti la finestra.
Il cielo privo di quel bel celeste delle giornate estive ed in lontananza nuvole minacciose.
Possibile che l’arrivo dell’autunno fosse così imminente?
Controllò di non aver dimenticato nulla e richiuse la porta della camera alle sue spalle.
Un sospiro – “In serata ti riabbraccerò….!”
Louis lo raggiunse.
Fecero colazione e presi i cavalli si diressero alla gioielleria di Fournier.
“Ho la sensazione che ci prenderemo la pioggia! “- gli occhi rivolti verso l’orizzonte. 
“Credimi. ..non mi importa. …sono disposto a fare tutto il viaggio di rientro sotto l’acqua pur di tornare a Le Conquett”- André impaziente all’inverosimile.
“Ti manca eh?”
“Non puoi immaginare quanto! “
“Certo che …potrebbe essere un problema …se tu cominciassi a viaggiare per lavoro!”
“….ho ancora quell’ipotetica offerta di Mornay da prendere in considerazione…è veramente difficile starle lontano. Non è mai successo in tutti questi anni…”
“Non posso giudicarti.  Il rapporto che ho con Beatrice è completamente diverso. Lei  è abituata. ..fin da quando ci siamo conosciuti. Del resto noi viviamo del mio lavoro!”
Non ebbero il tempo di terminare il discorso che giunsero a destinazione.
Fournier li attendeva fasciato da un ‘incredibile sorriso.
Li fece accomodare.
“Grandier vi sono infinitamente grato” – allungò la mano stringendogliela.
“Non ho fatto niente di particolare “- 
“Scherzate? Forse non vi siete reso conto che da quell’imbroglio mi avete permesso di acquistare le poche pietre preziose ad un valore talmente esiguo…ma il fatto ottimale è  che potrò rivenderle mettendole sul mercato a tre, forse quattro volte di più …”
Stupefatto all’udire quelle parole.
“Avete fatto un ottimo lavoro” – e rivolgendosi a Louis –“ Complimenti per la valutazione dell’oro”
“Figuratevi, è stato un vero piacere aver lavorato per voi”- gli sorrise. 
Fournier posò sul tavolo due sacchette nere a testa –“ Sarei veramente onorato di poter intrattenere nuovi rapporti commerciali con voi”.
“Avremo sicuramente occasione di vederci ancora”- Louis si alzò. 
“Non controllate il denaro?”- li incalzò. 
“Non credo c’è ne sia bisogno “- puntualizzò André stringendogli la mano –“ Grazie…di tutto”
“Grazie a voi. Sarà un immenso piacere fare il vostro nome ai miei conoscenti”- rivolgendosi alla fine a Louis.

Leah aprì gli occhi.
Alain su un fianco. 
Che nottata! 
Al rientro da Du Bois erano state faville. Del resto glielo aveva detto –“ …mi implorerai di lasciarti stare!”.
“….sei un uragano!”- le disse ansimante e sfinito a notte fonda.
Si avvicinò lentamente posandogli delicatamente una mano sulla schiena. 
Era possente il suo uomo. 
Si, lo amava…lo amava veramente. Alain aveva dato una vera scossa alla sua vita, l’aveva completamente stravolta. Non aveva mai incontrato nessuno come lui. Bello, forte, passionale all’inverosimile….
Lo sentì muovere.
Si volse.
“Ciao bambina!” – l’accarezzò tra i capelli –“ ….quanto hai goduto stanotte?!?”- 
Arrossì abbassando lo sguardo.
“Che fai ? Ti vergogni con me? Mi sono piaciute da matti tutte quelle …quelle cosine che mi hai fatto..”- la trasse a sé, il desiderio di sentire ancora quel corpo contro il suo –“ Leah…mi fai morire…..cosa mai hai fatto al mio cuore. …!!?!”
Le labbra morbide, calde posarsi sulle sue…schiudersi. …cercarlo ancora con veemenza…le mani scorrere  verso il basso…portarle davanti…insinuarsi tra le sue gambe ….
“…ehi..ehi….con calma”- quasi a supplicarla. 
“….ah…ora ti tiri indietro tu….che c’è bel maschio eh?  Non reggi più il ritmo?.....mh….”- si spostò fingendo di alzarsi –“ ….ah…i primi sintomi della vecchiaia incalzano”
L’afferrò per un braccio trascinandola nuovamente nel letto –“ ….guarda che stai parlando con Alain de Soissons ….non uno qualsiasi”- e fu su di lei –“….dove eravamo rimasti?”- l’adorava quando lo sfidava o stuzzicava. 
Gli buttò le braccia la collo –“ Vieni qui e baciami!”
Sollevò il lenzuolo fino a coprirli entrambi sopra la testa.
Come bambini si misero a scherzare ridendo per un po’.
“Non vogliamo scendere a fare colazione?...Devo andare anche a fare un lavoretto in città “
“Ed io vorrei aiutare tua sorella”
“Allora…coraggio bambolina!”
Leah raccolse i capelli e allacciò il corpetto.
“Non dà fastidio a Diane che dormiamo assieme?”- 
“No, stai tranquilla. Sono io che non voglio Pierre tra i piedi….guai se la tocca!-“ infilò la cintura nella fibbia. 
“Perché  credi che….? Ma dai! Vuoi che ….mai una volta? “- gli sistemò il collo della camicia.
“…spero….mi auguro di no…ma non ci metterei la mano sul fuoco. Comunque per il momento mi sembra che si sia sempre comportato bene!”
Lo baciò con trasporto –“ Gelosone !”


Oscar arrivò di buon ora alla scuola militare .
Lasciato Cesar nel cortile, fece il suo ingresso nell’ufficio generale.
“Madamigella…siete mattiniera”- Girodelle sfoderò il più gioioso dei sorrisi andandole incontro.
“Dovreste conoscermi, Victor! La puntualità innanzitutto!”- 
“Venite, vi accompagno!”
Percorsero la corte l’uno affianco all’altra.
“Avete riposato bene ?” 
“Abbastanza, grazie. Voi seguite orari particolari?”- chiese guardandosi attorno.
“Normalmente arrivo verso le 8….del resto abito nei pressi del comando. Nonostante questo a pranzo mi fermo qui. Il servizio è discreto….anche se preferisco alla lunga i pasti di casa!”- rise composto sotto i baffi.
“Immagino. Sappiamo bene che in caserma non si è  mai pasteggiato bene!”- assecondò la sua ironia.
Entrarono in un edificio attiguo e percorso un lungo corridoio giungendo in un’ala riservata alle esercitazioni.
“Dall’esterno l’impressione che suscita è completamente differente. Non credevo fosse così ampio”-
Girodelle bussò ad una porta ed entrò. 
“Colonnello Roussel,  vi presento Oscar ….”
“Oscar Francois Grandier”- lo interruppe calcando sul cognome.
L’uomo le ricordò  d’Agoult: stessi baffi, stesso taglio degli occhi, stessa presenza.
“Girodelle mi ha parlato molto bene di voi…e non ho potuto attendere troppo per conoscervi”- ripose la spada nel fodero.
“Siete molto gentile”- 
“Mi ha detto che siete una formidabile spadaccina. ..e che non disdegnate fucile, pistola…”- era decisamente incuriosito.
“In effetti, non ho preferenze. Sono stata cresciuta con un’educazione tipicamente maschile. Le armi non hanno segreti per me! “- orgogliosa e fiera come sempre –“ Nel caso desideriate vedere qualcosa …sono pronta!”
Roussel la scrutò attentamente. 
“Non credo di aver bisogno di alcuna dimostrazione. Conosco bene Girodelle. Non avrei motivo di non credergli!. Bene …..a questo punto non ci resta che iniziare.”
Si avvicinarono tutti e tre ai cadetti.
“Signori….da oggi prenderete lezioni da Madamigella…”
“…Madame…”- puntualizzò.
Victor s’irrigidì. ….come se fosse già  convolata a nozze lo irritò e non poco. Dovette trattenersi per non far trapelare la rabbia –“ Perché? Perché  vi ostinate nel percorrere questa strada? Non avete bisogno di un uomo mediocre al vostro fianco. …un vostro servitore …uno stalliere….Meritate ben altro, Madamigella. Al vostro fianco deve esserci un uomo colto, nobile come voi, raffinato….che conosca le buone regole del galateo e dello stare in società. …che vi tratti come una gemma preziosa…”
Perso in quel fantasticare non si accorse di Oscar che, sguainata la spada, era già alle prese con uno dei migliori cadetti del corso.
Si muoveva veloce la “sua” Oscar, precisa nei tocchi, composta nella postura…
“Oscar…mia amata…i giorni a disposizione sono pochi….ma riuscirò a farvi cambiare idea….ho perso un’occasione tempo indietro….ma non sarà così ora…!”
“Girodelle? Non avete nient’altro da fare che seguire la lezione? Non c’è alcun bisogno della vostra presenza. Mi sembra che Madame Grandier se la cavi egregiamente!”
“Ha perfettamente ragione. Le auguro buon proseguimento “- e si allontanò a malincuore.


Il cielo si fece plumbeo ed il vento si alzò lievemente.
“Ce la prenderemo tutta!”- Louis cavalcava accanto ad André.
“Pazienza. Fortuna che la temperatura non è particolarmente bassa”
“Già. Allora che ne dici?”
“Interessante….ma mi viene difficile pensare che possa essere il futuro adatto per Oscar e per me!” 
“E lei? …quali intenzioni avrebbe?”- lo punzonò. 
“Immagino quella di restare a casa. Dopo sposati vorremmo mettere su subito famiglia. Si dedicherà interamente a questo. Poi avendo la vicinanza del Generale e di Madame potrò stare tranquillo nel caso riuscissi ad inserirmi da Mornay….”- André aveva le idee fin troppo chiare. Ed in cuor suo….la certezza di quel posto nell’allevamento.
“Personalmente dubito che Oscar riesca a stare ferma….dedicarsi solo alla famiglia? Forse non la conosci bene come dici ….”- sghignazzò.
E….lo sapeva bene! Oscar era sempre stata fin troppo attiva. Amava battersi, impartire ordini….sarebbe stata in grado di rimanersene a casa nell’attesa …di prole? Ora poi che nutriva di discreta salute !
Ecco, quello sarebbe stato un argomento forse da affrontare appena rientrato. 
Louis non aveva tutti i torti.
Lui? Lui avrebbe accettato un eventuale suo lavoro? Era abile con le armi….avrebbe potuto impartire lezione a qualche famiglia di un certo rango…..ma quale famiglia!!! Vivevano famiglie nobili o comunque di un ceto elevato a Le Conquett? Non era da molto che si erano trasferiti e pertanto non conoscevano nessuno. Forse. Forse …..qualche lezione ….chissà. …
Le prime gocce lo sorpresero immerso nei pensieri.
“Maledizione!  “- pensò –“Fosse piovuto al nostro arrivo!”
Un vero diluvio tanto che furono costretti a fermarsi appena incrociarono un piccolo fienile abbandonato. 
“Auguriamoci di non dover trascorrere qui la notte”- Louis scrutò le nuvole seriamente preoccupato.
“Ci fermeremo un po’….ma la mia intenzione è quella di proseguire ed essere a casa entro sera”- André tolse la giacca riponendola su delle assi.
Il rumore del tuono scosse le pareti del capanno.


“Madamigella….avete terminato! ?!”- la vide apparire sulla porta come una visione.
“Che incredibile sensazione essere tornata come ai vecchi tempi!”- stanca ma entusiasta della prima giornata. 
“Mi rallegra che vi siate trovata bene”- quanto era bello il suo sorriso.
“Mi hanno riferito di tornare domani”- aggiunse.
“Se vi fa piacere potremmo pranzare fuori dal comando. C’è una piccola locanda qui vicino con ottimi piatti”.
“Vi ringrazio, ma preferirei rientrare a casa”
“Insisto!”- incrociò quegli occhi di un celeste infinito.
“ Grazie Victor ma….questa sera farà rientro André. ..ed  io vorrei  esserci…!”
“Maledizione!” - pensò -“Ci sarete, ve lo prometto!”- accennò  comunque ad un sorriso.
“ Magari domani…o in un’altra occasione…ce ne saranno sicuramente!”- 
Girodelle abbassò gli occhi. 
Oscar se ne accorse –“Sentite, vi prometto di venire a pranzo”- gli sorrise.
“L’avete detto! Non vi tirerete in dietro all’ultimo… mi auguro!”
“Girodelle ..!”- il tono leggermente stizzito.
“Perdonatemi…non volevo irritarvi”- le parve alquanto strano quel sul modo di atteggiarsi. Non era da lei.
“…no Victor,  scusate voi. Ho attraversato un momento molto difficile a livello di salute …e  mi sto rimettendo solo ora”- cercò di giustificarsi.
“Mi dispiace….non ne ero a conoscenza”
“Certo…non potevate saperlo. Comunque ora va decisamente meglio….mi trascinò solo della stanchezza ed un po’ di affaticamento”
“Cercate di riguardarvi. ..se avete bisogno sono a vostra completa disposizione “
“Lo so Victor…so bene che potrei contare su di voi”
Una sensazione stupenda udire quelle parole.
“Oh si …per voi farei di tutto….mia adorata, mia amata Oscar….riuscirò mai a toccarvi il cuore? E’ bastato un solo giorno per riaccendere quella fiamma rimasta assopita nel mio cuore. Vi dimostrerò il mio amore ….giuro che lo farò.”- dentro di sé un tumulto di sentimenti guardandola ferma a fissare la corte interna accogliere la pioggia.
“Non ci voleva proprio!”- appoggiò le mani agli stipiti della porta –“ Sarà un vero problema fare rientro”
“Vi farò accompagnare in carrozza. Potreste lasciare qui il vostro destriero…..riprenderlo domani. ..”
“Non saprei come venire a Brest ”- continuò a fissare il cielo.
“Vi manderò a prendere….non è assolutamente un problema”
Oscar rimase in silenzio ragionando sul da farsi.
Desiderava a tutti i costi rientrare ….André sarebbe potuto tornare a qualsiasi ora quella sera.
“E sia!” – continuando a fissare all’esterno.
Solo allora Victor la notò giocherellare con un anello al dito.
Fu come un pugno allo stomaco. Possibile non se ne fosse accorto prima? 
Cercò di mettere bene a fuoco….
Solo quando lei poggiò la mano sullo schienale della sedia riuscì a vederlo chiaramente.
Una piega all’angolo della bocca –“ Banale!”- nella sua mente –“ Insignificante anello di fidanzamento….come si può far dono alla propria amata di un gioiello talmente ordinario…anonimo. La futura consorte meriterebbe un dono che va ben oltre ad una pietra così scialba!”
Infilò la giacca e volgendosi –“ Io andrei”
Avrebbe voluto trattenerla,  ma forse era meglio procedere senza troppa pressione…
“Vi faccio preparare la carrozza “- uscì  dall’ufficio per una manciata di minuti.
Un improvviso brontolio di stomaco seguito da un forte senso di nausea. 
Si portò una mano a metà della giacca e l’altra davanti la bocca.
“Cosa sta succedendo?....” – Il pensiero improvviso di quanto fosse stata male in precedenza. 
Eppure non tossiva …niente febbre….allora?
“Oscar…è  solo un po’  di stanchezza !”- si disse passando il dorso della mano sulla fronte.
Inspirò profondamente.
“State bene?”- Girodelle rientrato la vide pallida. 
“Si, si….”
“ Vi auguro una buona serata , Oscar”
“Grazie Victor. A domani allora”
Vide la carrozza allontanarsi.
“Potrei parlare nuovamente con il Generale….non posso credere che approvi tutto questo! - 


“Non riusciremo ad arrivare a casa con questa pioggia!”- urlò Louis per farsi sentire.
Alexander lanciato al galoppo.
Le gocce come aghi sul viso quasi a trafiggergli gli occhi nonostante li tenesse socchiusi.
No, non avrebbe potuto stare un’altra notte lontano da lei. Non gli importava di essere già fradicio, dell’aria che riempiendogli la gola provocava un intenso senso di bruciore….
“André. …rallenta o sfiniremo i cavalli!!”-
La immaginò sulla soglia di casa…della dependance….da sposati. ..con quel suo splendido sorriso finalmente ritrovato…con un pargolo tra le braccia.
“Amore mio, presto tutti i nostri sogni si realizzeranno”- mormorò –“ Vai Alexander, vai”- lo incitò agitando le briglie.

“Tornerò a prendervi domattina!”- le disse l’uomo alla guida della carrozza.
Lei annuì. 
Rientrò velocemente. 
“Oscar….bentornata!”- Madame Emilie la incrociò lungo le scale – “Abbiamo l’onore di averti a cena e…di essere messi a conoscenza …dei tuoi intrallazzi?”- sorrise maliziosamente.
“Madre…”- non li aveva informati di nulla….certo ma non avrebbe potuto senza delle certezze –“ Mi cambio e sarò con voi!”
Quando scese l’attendevano già nella sala da pranzo. 
“Scusate il ritardo”- sedette subito dopo il Generale e Madame.
“Non hai forse qualcosa da riferirci? “- la interrogò Augustin.
“Dovevo attendere i risvolti….ma ora posso informarvi di essere stata in un certo senso arruolata alla Scuola Militare di Brest alla sezione addestramento”
Suo padre sgranò  gli occhi –“ Come sarebbe a dire?”
“Ricordate Girodelle? Ha chiesto il trasferimento. Ora si trova al Comando militare di Brest. E’ stato un puro caso l’averlo incontrato “- fissò dritto negli occhi Augustin –“ Padre…ho trascorso una vita dentro un’uniforme….non pretendo di indossarne una nuovamente…farei un torto ad André. …non potrei mai…ma…”
“Non devi giustificarti. …”- il tono amorevole di un genitore –“ Se può renderti felice non ho assolutamente nulla in contrario…e poi questa decisione deve accordarsi con ciò che può pensare il tuo futuro consorte”
Abbassò leggermente lo sguardo –“ Vi ringrazio …di cuore!”
Madame Emilie strinse la mano alla figlia.
“…Girodelle….certo, ora rammento….venne a domandare la tua mano…”- Augustin  sorseggiò del vino.
Oscar s’irrigidì leggermente.
“Hai fatto bene a non volerlo sposare…..André è tutta un’altra cosa. Certo…non è un nobile….ma ha un ottimo carattere, sani principi,  sempre composto…..credo che un suocero non possa pretendere di meglio.  E soprattutto sa tener testa ad una come te !”- rivolgendosi alla figlia.
“Padre…..”- tentennò per un momento –“ …ricordate quando vi dissi di aver rinunciato al mio nome?”
Il Generale si fece cupo all’improvviso.
“Vi prego….non mi avete condannato allora…..non fatelo adesso. Io…mi sono presentata quale Oscar Francois Grandier…..questo desidero che sia il mio nome d’ora in avanti!”
Che cosa poteva dirle? Sapeva bene che non era un rinnegare le sue origini, la sua famiglia….dopo quel 14 luglio la sua vita era profondamente cambiata , aveva rischiato grosso lasciando i Soldati della Guardia ed unendosi alle file dei rivoltosi. L’avrebbero ancora potuta arrestare per insubordinazione ed accusare di alto tradimento nei confronti della corona. Il fatto che non si fossero mai presentati dei gendarmi alla porta era da considerarsi solo un questione di pura fortuna….o di benevolenza dei Reali nei suoi confronti. 
A malincuore ma consapevole delle motivazioni, con gli occhi lucidi la fissò in quell’ incredibile sguardo pieno di fierezza –“ Madame Grandier!”
Accennò ad un sorriso. 
Tutto era chiaro.
Augustin sollevò il calice –“ A mia figlia!”
Nanny fece il suo ingresso in sala –“ Scusate volevo semplicemente avvisare che è appena rientrato André “
Oscar balzò in piedi facendo scivolare la sedia alle sue spalle a terra –“ André. ..André! “- 
Raggiunse l’entrata. 
Fermo sulla porta completamente fradicio, Oscar gli buttò le braccia al collo.
“Amore…sei tornato”- cercò la sua bocca per rubargli subito un bacio.
“Sono completamente bagnato….”
Gli passò le mani trai capelli appiccicati alla testa e guardandolo in quei due splendidi pezzi di giada sentì le lacrime solcarle il viso.
“Perché  piangi? Ora sono qui!” – la rincuorò
“Bentornato!”- Madame Emilie ed il Generale gli andarono incontro.
“Vi ringrazio ”- cingendo per un fianco la sua futura moglie.
“Credo abbiate molto da raccontarvi “- Augustin prese sottobraccio la moglie –“ Mi auguro tu ci possa aggiornare sul viaggio domani” 
“Si certo…..”- la stanchezza per il viaggio cominciò a farsi sentire.
Allontanati lasciarono i due giovani da soli.


L’intenso odore di tabacco aleggiava in tutta la stanza.
Tossì ripetutamente.
“Dovreste smettere di fumare. ….” – pochi passi entrando nel salottino. 
Non si volse. Riempì nuovamente il bicchiere e ne trangugiò il contenuto in un unico sorso.
“Che siate maledetto! …voi e tutta la vostra razza di bastardi impostori….”
Un sorriso maligno nascosto sotto il cappuccio.
“Sapete….il vostro problema è ‘ l’impazienza”- il tono come sempre pacato, i modi sempre e comunque composti.
“Andate al diavolo…..uscite, non vi voglio più tra i piedi! Mi date allo stomaco”
“Le vostre reazioni sono comprensibili…..ma ….se foste più sereno tutto sarebbe molto più semplice e avreste la giusta lucidità per cominciare ….”
Si volse di scatto all’indietro lanciandogli il bicchiere –“ …che possiate morire all’istante!”
Scansatosi appena per evitarlo si avvicinò di poco –“ Smettetela di consumarvi nell’alcool e nel tabacco ….la vendetta non va pianificata con pensieri annebbiati o confusi”
Aggrottò la fronte. L’ennesimo colpo di tosse.
“Che cosa volete? Non vi darò una sola moneta d’oro in più. ….Siete un farabutto schifoso…cosa mi avete dato finora?  Un pugno di stupide, insignificanti informazioni.”
Si sfregò energicamente le mani –“ Io credo che i tempi siano maturi!”
Cercò il suo sguardo sotto quel mantello senza riuscirne a scorgere nemmeno un accenno.
“Se tramate nell’ombra quanto me per quale motivo continuate a nascondervi razza di vipera che non siete altro!”
“Pensate che con tutte le insolenze che mi avete rivolto potrei tranquillamente essere io a mandarvi al diavolo”
“Con quello che vi pago non credo proprio!!!”- quasi lo minacciò. 
“Vi illudete di essere l’unico….”- rise con moderazione
Il silenzio calò improvvisamente tra di loro.
“Cosa intendevate con quel ‘ i tempi sono maturi’?”- 
“Dipende dalle intenzioni che avete…..io avrei da darvi un suggerimento “- per la prima volta si avvicinò piegandosi su di lui e bisbigliandogli all’orecchio.
Gli angoli della bocca si curvarono improvvisamente in un sorriso di compiacimento fino ad esplodere in una fragorosissima risata.
“Voi siete un pazzo demone!!!  …come fanno a venirvi in mente certe idee….” – versò l’ennesimo sorso di cognac –“ Se  doveste riuscire nel piano giuro sulla mia vita che vi darò due volte il prezzo pattuito”
“Fate attenzione….potrei prendervi in parola”
“Siete dannatamente perfido…quasi diabolico….state iniziando a piacermi….immagino che abbiate pensato bene a tutto ….”
“….un passo alla volta….procediamo  un passo alla volta ….”
Afferrò una sacchetta dalla tasca della giacca e gliele mise in una mano –“ …quello che dovete fare…fatelo quanto prima ….e al meglio...”
L’uomo si sfregò per l’ennesima volta la mani –“ …non avete motivo di dubitare…”


Il capo riverso all’indietro appoggiato al bordo della vasca.
Che bella sensazione essere a casa finalmente.
Nanny ebbe la brillante idea di far accendere da Philip i camini nelle stanze.
Socchiuse leggermente gli occhi quando si accorse di lei…entrata di soppiatto.
La chiave girare nella serratura.
Sedette per vederla meglio.
La luce fioca del candelabro.
Udì gli abiti frusciare nel silenzio…poi quello splendido corpo avanzare nella penombra.
André deglutì.
Oscar avvicinatasi infilò nell’acqua prima un piede. ..poi l’altro ….sedette a cavalcioni su di lui.
Con una mano vagò alla ricerca della spugna….afferratala cominciò a farla scorrere delicatamente sul suo torace ….
Si sporse in avanti cercando la sua bocca…lei si fece indietro con la schiena..
“Dove scappi….”- tentò di tirarla a sé ma lei con un sorriso malizioso indietreggiò nuovamente.
Ripose la spugna …..gli prese le mani e se le posò sul seno.
“…che intenzioni avete Comandante?”- la fissò in quegli occhi celesti.
Chinatasi verso di lui gli avvicinò la bocca all’orecchio –“ Voi Grandier che ne dite? ….rammentate quella sera….la situazione era opposta…..perché nei miei pensieri siete entrato nella vasca? Che cosa cercavate? “
La mano affondò nell’acqua.
André ebbe un sussulto sentendola scorrere sul suo vigore…
“Mhh…niente male”- mormorò.
Sollevarsi appena. ..e poi accomodarsi nuovamente su di lui….un brivido.
Un gemito.
Le mani sui suoi fianchi mentre il suo bacino si mosse lento sopra….
“Oscar….”
Incrociò il suo sguardo.
“Che intenzioni hai?”- sibilò. 
Non rispose. Sorrise solo.
Riuscì in una qualche maniera a sollevarsi ed uscire dalla vasca.
Lei rimasta nell’acqua si volse a guardarlo con un che di sconcerto e delusione.


   
 
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