Anime & Manga > Demon Slayer/Kimetsu no Yaiba
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Autore: honeyblossom    16/03/2020    3 recensioni
demon slayer + arturian legend ! au
⤷ { nezuko & tanjiro } incest !
 Era da giorni ormai che avvertiva quella sensazione di irrequietezza invadergli le viscere e l'insoddisfazione che ne susseguiva quando realizzava che nulla c'era ad attenderlo se non il sorriso tiepido della propria sposa. 
Eppure sapeva bene che era tornata. 
Sarebbe stato in grado di riconoscere il suo profumo in qualunque occasione  – gelsomino e spezie – e poterlo sentir aleggiare nell'aria fu la conferma dei suoi presentimenti. Il pensiero di aver nuovamente la fanciulla al proprio fianco gli riempiva il petto
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nezuko Kamado, Tanjirou Kamado
Note: AU, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Triangolo
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demon slayer – arturian legend ! au
nezuko & tanjirou.

 

DIVORANDO IL CIELO.


Kanao osservò il marito, studiò ogni suo gesto nei minimi dettagli, anche il meno evidente e notò con disprezzo ciò che in realtà nascondeva quell'espressione di sconforto.
Non era dovuta al dispiacere di cedere la sorella ad un uomo pressapoco sconosciuto, ne tantomeno il pensiero di dover ripartire dopo le nozze di quest'ultima.
I pensieri erano rivolti alle carni di una donna che non era certamente lei, che aveva folte crini scure come le notti invernali ed una giovialità che nascondeva la perversione di un amore proibito e non riusciva ad accettarlo – non voleva assolutamente farlo.
La loro storia era iniziata poco dopo la separazione di Tanjirou da Nezuko, quando i genitori li avevano fatti conoscere e Kanao ricordava perfettamente il volto tumefatto del giovane e la paura che l'aveva divorata da dentro quando gli occhi d'uno scarlatto intenso si erano posato vitrei su di lei.
Eppure non avrebbe mai potuto immaginare a cosa fosse dovuta tanta malinconia, tanto sconforto anche quando avrebbe dovuto esser felice di ciò che per lui si prospettava.
Tanjirou aveva i capelli corti, tagliati in maniera scorretta ed imprecisa – quell'aria non gli confaceva per nulla e non le ricordava certamente il giovane visto nel piccolo ritratto che le era stato fornito tempo addietro.
Quel ragazzo che le era di fronte era lo spettro di sé stesso e lo capì bene quando scostò i genitori e stringendo l'elsa della spada li superò senza degnar lei di ulteriori attenzioni.
Lentamente il tempo, ed una dose non indifferente di rassegnazione, avevano fatto sì che il giovane diventasse meno intollerante alla presenza della moglie, diventando persino parte integrante delle di lei giornate.
Tanjiro aveva imparato ad essere un bravo marito ed un compagno fedele nonostante però con il pensiero la tradisse ogni qual volta giacesse con lei, lo capiva da come la guardava, dal modo in cui si accasciava su di lei senza dir nulla sgattaiolando via poco dopo.
Ed il dolore diventava insostenibile in quegli istanti, diventava piccato ed insopportabile come una pugnalata, come se la stesse tradendo per davvero.
Aveva visto Nezuko solamente una volta, quando l'avevano trascinata a palazzo con i piedi nudi e le lacrime a colmare lo sguardo gentile ma dilaniato dal dolore.
Le era stata imposta una punizione peggiore di quella di Tanjiro, l'avevano privata della parola, imponendole il silenzio ed a testimoniarlo vi era il bavaglio in bambù che spinsero con uno strattone tra le labbra rosee e carnose. Kanao l'aveva sentita chiamare il nome del fratello, l'aveva udita gridare fino alle fine quando con uno strattone l'afferrarono per la nuca gettando ai piedi del giovane regnante le di lei folte crini, aveva percepito il fruscio delle vesti dello sposo e voltandosi aveva constato che nella mano destra ora stringeva l'elsa della spada.
Lei, che avrebbe dovuto diventare una sacerdotessa ora altri non era che una peccatrice punita per la propria impurità.
Erano destinati a non appartenersi mai, erano destinati a subire quella satira del destino anche mentre ore più tardi la gettarono nel bosco con il kimono bianco lercio di sangue ed il volto tumefatto.
Quella notte Tanjiro uscì e non fece ritorno sino all'alba, Kanao smise di domandarsi dove fosse andato quella sera – ormai la risposta era fissa nella sua mente e più ovvia di quanto si potesse pensare.
Scosse il capo la giovane sposa, cacciando il volto di quella strega dalla mente, mentre allungava l'altra verso quella del bel Kamado che or ora si era rimesso dritto.
Maledì con il pensiero il ricordo di quella donna, e ancor più l'espressione che aveva dipinta sul volto Tanjiro, quel disperato bisogno di averla nuovamente per sé dopo tanto tempo passato cercando di dimenticarla.
Ma se da una parte il giovane Kamado altro non faceva che cercare le attenzioni di una sorella ormai persa, Kanao invece provava disperatamente a non cedere nuovamente ad Inosuke, allo sguardo cristallino e quella sua arroganza che quasi la faceva sorridere tanto lo rendeva goffo.
Ma questo bastava a renderla felice, a sollevarla da quel dolore che invadeva il petto anche quando la notte sgattaiolava nelle di lei stanza, scivolando sopra di lei, lenendo con baci dolci il male che aveva dentro e risanando quelle ferite.
E mentre Kanao era persa nei suoi pensieri, nessuno si accorse di quell'ospite che lentamente si sedette tra gli altri, bella ed eterea.
Nessuno se ne accorse ad esclusione di Tanjiro che sentì il cuore rotolare rovinosamente nel petto.
Era tornata.

   
 
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