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Autore: Xenebe    17/03/2020    1 recensioni
Sono passati anni e Robin ancora non è riuscito a prendere Red X. C'è qualcosa in lui che lo infastidisce e incuriosisce allo stesso tempo: le sue abilità, il suo tono sempre scherzoso e un po' canzonatorio, il suo conoscerli così bene da sapere delle teorie di Beast Boy sulla sua identità. E quel flirtare continuo con Starfire che sembra fatto apposta solo per ingelosirlo…
Red X dal canto suo continua a osservare i Titans, a studiarli, per essere certo di compiere la sua missione, restando quanto più a distanza possibile, per assicurarsi che non scoprano la sua identità. Ma quando, durante uno scontro, uno dei cinque ragazzi si troverà in pericolo, lui come reagirà?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raven, Red X, Robin
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci alla conclusione, vi posto sia il capitolo 5 che l'Epilogo. Fatemi sapere cosa ne pensate!

Capitolo 5


Al loro ritorno Starfire, Cyborg e Beast Boy trovarono i due Robin che si sfidavano ai videogiochi e Raven intenta a leggere in silenzio.
- Scusate,- si intromise Cyborg, - ma voi due non vi odiavate o cose così?-, 
- Tutto risolto, amico mio. Era solo un fraintendimento.- rispose il più grande dei due ragazzi, guadagnandosi un'occhiataccia dal suo corrispettivo adolescente.
Raven si guardò intorno e decise che era sicuro lasciare i due Ragazzi Meraviglia senza la sua supervisione, ora che erano tornati gli altri. Scivolò silenziosamente verso la porta, evitando di usare i suoi poteri, che sentiva ribollire sotto la pelle: era sempre stata così attenta a tenere a bada i suoi sentimenti per Robin e lui invece decideva di venire dal futuro a dirle che erano sposati... E intanto il Robin del suo tempo decideva di baciarla, così senza motivo, solo perché poteva, solo perché ora conosceva i suoi sentimenti e sapeva che lei glielo avrebbe permesso.
Era immersa in questi pensieri, per questo non si accorse subito della presenza di una zanzara verde sulla sua mano. 
- BB…- il ragazzo riprese la sua forma umana.
- Tutto ok, Rae? Sembra che la visita di Nightwing ti abbia… destabilizzata.-, le chiese sorridendole dolce.
- No, sono solo un po' preoccupata. Viaggiare nel tempo è pericoloso e comporta dei grossi rischi. Potrebbe… lui potrebbe… cancellare per sempre il futuro dal quale viene.-
- Ma lo saprebbe nel momento stesso in cui avverrebbe, no?-, chiese grattandosi una guancia, lei scosse appena la testa, poi lo guardò pensierosa.
- Finché si muove attraverso i flussi spazio temporali è una sorta di particella singolare che non si riappropria delle proprietà contingentuali se non quando avrà ripreso il proprio allocamento primario…-, notando lo sguardo confuso del ragazzo, spiegò,- Finché non torna nel momento esatto in cui è ricominciato il suo viaggio nel tempo non può subire le modifiche delle sue azioni. Potrebbe aver distrutto per sempre la sua vita. La vita di tutti.-
- Ma sicuramente questo non provocherà qualcosa di drastico come la morte di qualcuno di noi…-, disse di botto, ridendo, come a volerla consolare, mentre lei, coperta dal mantello, portava la mano sulla pancia , stringendola poi fino a conficcarsi le unghie nel palmo.
 
Il giorno dopo, Raven riusciva a stento a mantenere gli occhi aperti,  avendo dormito davvero poco, eppure tutti e cinque i membri dei Teen Titans erano radunati sul tetto per salutare Nightwing.
- È stata una visita breve, amico Nightwing.-
- No, niente affatto Star. Ma non preoccuparti, ci rivedremo.-, le disse sorridendo prima di abbracciarla.
Salutò anche BB e Cyborg, si avvicinò poi a Raven.
- Rae… a presto.-, disse prima di stringerla.
Dopo si spostò verso Robin e si raccomandò, con voce ferma e decisa, di fare la cosa giusta, perché in ballo c’era qualcosa di troppo importante, ricevendo come risposta un cenno veloce e sicuro del capo.
Conclusi i saluti Nightwing consegnò alla sua versione più giovane le chiavi del suo appartamento e estrasse da un borsone uno strano telecomando che aprì una specie di vortice nero al centro del quale si intravedeva una Jump city leggermente diversa da quella alle spalle dei Titans.
Appena questo vortice si chiuse alle spalle di Nightwing, Raven quasi si lasciò andare ad un sospiro di sollievo.
Quel futuro era sparito, con tutte le sue anomalie. Ora poteva continuare a credere che la sua cotta per Robin fosse solo passeggera e fingere di non sapere tutti il resto . Si concesse appena uno sguardo fugace al suo leader, che ancora guardava, il volto rigido, il punto in cui era scomparso la sua controparte futura, nonostante il vortice fosse sparito da un po'. Raven sospirò, lasciandosi cadere nel portale nero che aveva creato ai propri piedi, e cercò di scacciare quella vocina da bambina che le chiedeva quale colore avrebbe ottenuto mischiando viola e blu: pervinca, fiordaliso o blu ceruleo? Aveva perso la sua bambina e non conosceva neanche il colore  dei suoi occhi…
 
 


Epilogo
 
Era passata una settimana dalla partenza di Nightwing e tutto scorreva come al solito nella torre a forma di T, solite battaglie contro i soliti nemici, soliti battibecchi tra loro... Più o meno.
Robin era piuttosto agitato quella mattina: era giunto il momento di fare le cose per bene, ma non era quello il suo problema più grande.
Avevano appena finito di fare colazione, Raven stava tornando nella sua stanza e lui praticamente la dovette rincorrere.
- Rae...-, la ragazza si bloccò, senza però voltarsi verso di lui.
- Rae,- riprovò, ma lei continuò a non guardarlo,- per favore... Se non vuoi guardarmi, puoi ascoltarmi?- la vide annuire piano.
Robin rimase in silenzio, non sicuro di cosa dirle sul serio. Dopo qualche minuto di silenzio fu Raven a incoraggiarlo a parlare con un leggero colpo di tosse, voltandosi appena.
- Ho notato che mi stai evitando.-
- Niente affatto.-, rispose secca lei, prima di allontanarsi quasi di fretta. Lui la raggiunse in poche falcate, spingendola contro il muro. Il movimento le fece cadere il cappuccio.
- Che vuoi, Robin?-
- Io... Voglio... Davvero, Rae...-
- Raven. Il mio nome è Raven.-
- Lui ti chiamava Rae...- la accusò.
- Era... Diverso.-, cercò di spiegarsi, ma vide la mascella di lui contrarsi.
- Ti manca lui?-
- Robin, davvero, dovresti smetterla con questo astio verso... Te stesso.-
- Però con lui avresti parlato, non lo avresti evitato.-, non se ne era neanche accorto, ma si era avvicinato talmente tanto a lei da schiacciarla tra il proprio corpo e il muro.
- Robin, devi allontanarti...-
- A lui...-
- Lui, lui, lui! Sei tu, maledizione! Un te diverso, ma sempre te. Un te che ora non esiste e non esisterà mai più, non da quando è tornato indietro.-
- E sei arrabbiata...-
- No, io... Sono... triste.- spostò lo sguardo.
Con delicatezza Robin le mise un dito sotto il mento, portandola a guardarlo di nuovo.
In pochi lo sapevano, Raven tendeva a nascondere non solo i suoi sentimenti, ma anche il suo sguardo, perché quest'ultimo tradiva tutto quello che lei provava. E fu guardandola negli occhi che Robin si ricordò quello che aveva detto il sé del futuro: Raven lo amava. Lui poteva essere in una fase iniziale dei suoi sentimenti, la fase in cui li aveva appena scoperti e capiti, la fase in cui era tutto ancora nuovo e strano...
Ma Raven lo amava già e aveva appena visto scomparire un futuro in cui lui la ricambiava.
Le accarezzò il viso, prima di avvicinare il proprio.
- No...-, lo bloccò.
Lui allora si guardò intorno prima di sollevare la mano e togliere la maschera. La sentì trattenere il fiato.
- Siamo destinati, Rae.-, le sussurrò. Poi si allungò a baciarle la guancia. Rimise la maschera al suo posto allontanandosi e lasciando la mezza demonessa, per una volta, senza parole.
 
 
Richard era felice. Certo il suo programma per la mattina non era stato particolarmente gioviale, aveva deciso di parlare con Starfire per mettere fine a quel rapporto un po' infantile tra loro, ma la chiacchierata fuori programma con Raven era stata straordinariamente piacevole. E anche il discorso con l'aliena non era stato poi il gran disastro che aveva pensato.
Starfire aveva preso piuttosto bene la loro rottura e, quando lui le aveva fatto capire che era interessato a Raven, lei si era mostrata quasi felice per lui.
Certamente sapeva che la reazione di Star non fosse completamente genuina: sicuramente era molto più triste di come mostrava, quindi doveva procedere con cautela nell'avvicinarsi a Raven.
Ebbene non riuscì ad attendere più di 10 giorni. A sua discolpa c'è però da dire che non poté aspettare molto: aveva sentito BB parlare con Cyborg sulla sua intenzione di invitare Raven per un appuntamento. 
Coincidenza volle che quello fosse il giorno dell'apertura delle lettere dei fan, sfruttò quindi la cosa a suo favore. Spuntò infatti tra le lettere destinate a Raven, una senza mittente. La ragazza non ci fece particolarmente caso, finché aprendola non lesse la firma in calce: Richard John Grayson.
Quel pomeriggio, a due passi dalla periferia della città, una ragazza con shorts e maglietta neri e un cappellino blu sui capelli viola entrò in una piccola libreria. Attraversò tutte le sezioni fino ad arrivare a quella dei mystery. Lì, seduto a un tavolino, un ragazzo con capelli neri ribelli che gli finivano sugli occhi blu leggeva un rivista di gossip.
Lei si sedette accanto a lui e lo vide sorridere da dietro la rivista: la copertina mostrava il leader dei Titans che dava le spalle alla sua ex ragazza, "Problemi in paradiso?"era il titolo.
- C'è da dire che a volte i paparazzi sono perspicaci.-, commentò abbassando la rivista.
Lei alzò gli occhi al cielo e cambiò discorso, posando sul tavolino una lettera.
- "Volevo farti sapere che ti ammiro molto. Mi piacerebbe dirtelo oggi in libreria". Davvero?-
- Eh, non sapevo cosa scrivere per non destare sospetti...-
- Ho davvero pensato di lasciarti qui da solo. Non mi sembra il caso...-
- Di fare cosa?- le rispose furbo.
Restarono così a osservarsi, per qualche minuto, in silenzio.
- Lo sai, il futuro può cambiare.-
- Spero di sì, altrimenti Nightwing avrà fatto un viaggio inutile...-
- Quello che intendevo è che non è detto che noi...-
- Dobbiamo solo iniziare a viverlo quel futuro.-, Raven arrossì apertamente.
- E questa,- disse stringendo la lettera,- ti è sembrato il modo giusto?-
- Cosa volevi che dicessi? "Piacere, Richard Grayson"?-
- Se proprio non c'era un modo migliore...-
- Beh, in realtà...-
Come al solito Robin era stato veloce, solo che stavolta l'aveva sorpresa per un altro motivo e cioè il contatto, delicatissimo, delle loro labbra.
Raven ci mise qualche secondo a capire che la stava, di nuovo, baciando. Ma prima che potesse decidere che reazione avere lui si era già allontanato, sedendosi di nuovo sulla sua sedia.
- In realtà credo che sia questo il modo migliore, Rae.-, sorrise, facendole l'occhiolino. 
 
THE END! Mentre Robin e Raven sono pronti  viversi la loro storia, noi ci salutiamo momentaneamente, ma potrei tornare presto con qualche nuova storia. Ne ho giusto un paio/dozzina in lavorazione! A presto! ;)
   
 
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