Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Kameyo    18/03/2020    5 recensioni
Ogni essere vivente ha un'anima gemella, ma in mondi tanto vasti è difficile che tutte le coppie riescano a incontrarsi. Per questo, a ogni neonato di ogni pianeta viene regalata una bussola speciale, l'ago punta solo in direzione del proprio spirito affine. Le anime gemelle condivideranno ogni sensazione fisica almeno finché non s'incontreranno e potranno stare insieme.
"Sasuke credeva di aver ricevuto una bussola rotta. Sentiva le sensazioni dell'altra persona su di sé, poteva percepirla, era viva, esisteva, ma l'ago continuava a girare a vuoto come se non riuscisse a trovarla, e Kathréptis era un pianeta fin troppo piccolo perché questo fosse possibile. Ma forse era proprio Kathréptis il problema.
[AU!Soulmate][La raccolta potrebbe contenere delle OS]
Genere: Erotico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
14.
Owari
Pt. 1
 

 
La mano di Ashura attorno al suo polso era rovente, le sue dita grandi stringevano forte, il palmo pieno di calli fastidiosi sembrava incollarsi perfettamente alla sua pelle; gli stava facendo male, ma non glielo avrebbe mai detto. Sentiva il suo cuore battere nelle orecchie, galoppava folle stremato dalla corsa e dall’idea di essere rinchiuso in uno stanzino con il fratello – e il suo fiato sul viso non aiutava di certo. Non avrebbero dovuto trovarsi lì, così stretti l’uno all’altro, con i loro odori a mischiarsi in quel luogo angusto.
«Che cosa credevi di fare?»
La voce di Ashura gli arrivò dritta all’inguine, bassa, roca, ancora ansante.
Indra tentò di appiattirsi al muro, di diventare tutt’uno con il legno per nascondere quell’ignobile segreto che andava ad ingrossarsi sempre più.
«Non so di cosa parli.»
Ashura gli prese il viso fra le mani per costringerlo a guardarlo negli occhi, il suo sguardo sembrava più preoccupato che arrabbiato, ma la cosa peggiore era che non poteva più guardarlo dall’alto, adesso erano faccia a faccia e non poteva sfuggirgli. Non più.
«Quel serpente vicino Chihiro, eri tu, vero? Stavi per morderla, perché?»
Il suo tono di voce era calmo, Indra non riuscì a captare nessun rimprovero, nessuna rabbia, solo una leggera nota di preoccupazione, ma non per lei.
«Non ero io» gli rispose gelido. «Non ho alcun motivo per ucciderla.»
A parte il fatto che dovrai sposarla.
Ashura gli accarezzò le guance con i pollici, il suo sguardo si fece triste e un sorriso amaro disegnò le sue labbra, poggiò la fronte sulla sua e sospirò stanco. Indra tentò in ogni modo di non lasciarsi sopraffare, di sopprimere quell’istinto che continuava a spingerlo verso il fratello. Era sbagliato. Impensabile. I suoi sentimenti sarebbero stati orrore puro per chiunque.
«Uccidi me» sussurrò Ashura sulle sue labbra, lasciandolo sbigottito. «Se il tuo odio e il tuo dolore sono così grandi, lascia che io me ne faccia carico. Uccidi me e tutto questo avrà fine.»
Indra trattenne il fiato, i suoi occhi si spalancarono increduli. Capì che Ashura doveva sapere, doveva aver scoperto il suo immondo segreto, quel desiderio oscuro e profondo di possederlo, farlo suo, rapirlo e nasconderlo al resto dell’universo. Ashura doveva aver capito quanto fosse disgustoso e repellente.
Ed era comunque lì con lui, così vicino, pelle contro pelle, disposto persino a morire pur di far cessare quel tormento. Provava pena per lui? Pensava di aiutarlo scomparendo dalla sua vita?
Perché? Perché faresti questo per me?
Gli afferrò i polsi con mani tremanti, lo sguardo basso, l’animo a pezzi, distrutto, e lo allontanò da sé spingendolo verso la parete apposta; aveva bisogno d’aria. Ashura si lasciò spostare fino a poggiare la schiena contro gli scaffali, ma non smise nemmeno per un istante di guardarlo, Indra poteva sentire il suo sguardo bruciargli il viso, ma con che coraggio sarebbe riuscito ad alzare gli occhi dal pavimento?
«Moriresti per me? Perché? La tua vita vale mille volte più della mia. L’avrei uccisa, se tu non mi avessi visto, e ucciderei chiunque ti si avvicinasse. Dovrei essere io a morire» disse a denti stretti, pieno di frustrazione. «Tu non conosci i miei desideri, non sai quanto vorrei… quanto io desideri…»
Sbatté un pugno contro il muro facendo cadere delle scatole sul pavimento, incapace di continuare a dar voce alla verità. Dopotutto, come avrebbe potuto confessargli i suoi sentimenti? Il sangue che scorreva nelle loro vene era uguale, così come erano uguali i loro occhi, il colore dei capelli, le loro espressioni quando qualcosa li sorprendeva e tante altre cose che adesso avevano solo il potere di ferirlo.
Non voleva essere suo fratello.
Ashura fece un passo avanti azzerando nuovamente la distanza, gli poggiò una mano sul viso, tremava anche lui.
«Quanto desideri chi?» gli chiese. «Dimmelo. Dimmelo e lo avrai. Avrai qualsiasi cosa.»
Indra alzò gli occhi per incontrare i suoi, non c’era traccia di paura nel suo sguardo, solo determinazione, fiducia, speranza. Speranza che si accese anche in lui quando si rese conto di ciò che Ashura intendeva.
«Non puoi dirlo davvero.»
«Perché non dovrei? È quello che provo. Voglio che tu sia felice, voglio che tu abbia tutto quello che desideri.»
«E se volessi te?» gli rispose con rabbia, tentando di celare la paura. «Se volessi averti, qui e ora, saresti disposto a concerti a me? A tuo fratello?»
Ashura gli sorrise triste e gli si avvicinò quel tanto da essere ad un soffio dalle sue labbra.
«Non l’hai ancora capito, Indra
Indra provò l’irrefrenabile impulso di baciarlo, gli sarebbe bastato allungare il collo e finalmente avrebbe saggiato il sapore di quella bocca, ma il corpo gli divenne piombo, il terrore di fare la mossa sbagliata lo paralizzò. Esisteva ancora una piccola parte di lui che guardava Ashura nel modo giusto, come il suo fratellino, il bambino che gli correva incontro quando tornava a casa, lo stesso a cui aveva insegnato a pescare e cacciare, lo stesso che aveva cresciuto con amore, seguendolo dai primi passi fino a quel momento. Sporgersi, avrebbe significato sporcare quei ricordi, infettare Ashura con dei sentimenti che non sarebbero dovuti esistere.
«Hai sempre creduto di essere più bravo di me a mentire» continuò Ashura piano. «Ma non è così. In tutti questi anni non ti sei mai accorto che sono innamorato di te, e che ho pregato e sperato di non essere davvero tuo fratello, perché io vorrei tanto, tanto averti solo per me.»
Indra gli afferrò i fianchi con forza e se lo spinse addosso facendo cozzare i loro corpi. Non avrebbero avuto un’altra possibilità come quella, rinunciare o lanciarsi, dovevano solo scegliere.
«Non ti permetterò di tirarti indietro» gli rispose. «Nemmeno se Hagoromo decidesse di distruggere questo mondo per punirci. Se ti avrò adesso, ti avrò per sempre.»
Ashura lo guardò dritto negli occhi e gli sorrise, il tremore delle sue mani cessò.
«Sono tuo da tutta la vita» gli disse prima di baciarlo.
 
 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Kameyo