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Autore: Dreamer In Love    19/03/2020    1 recensioni
"Tell me somethin', girl
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin' else you're searchin' for?"
(Shallow - Lady Gaga & Bradley Cooper)
Shade si è appena trasferito in una nuova città, in una nuova scuola dove, volente o nolente, è costretto a entrare in contatto con un gruppo di scalmanati. E lui che pensava di passare un anno tranquillo… Tra lezioni, amicizie e amori, scoprirà che a volte non tutto ciò che si vede è la verità. Dovrà scontrarsi con un mondo a volte troppo crudele e inoltrarsi in strade buie e tormentate per riuscire a scorgere la luce dell'amore nell'oscurità.
La RedMoon è vita, ma in un certo senso c'è anche qualche cenno di RXS e RXB e FxB.
Genere: Azione, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fine, Shade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cattive ragazze '
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15.
Degli amici non ci si può fidare

- I don’t care, i love it -
 
- Come è andata la lezione? –
Shade guardava con pazienza la sua ragazza che stava smanettando con il telefono. Non ricevette risposta e sospirò sottile. Passò distrattamente lo sguardo sui loro amici che stavano ascoltando gli ultimi pettegolezzi da Altezza. Fine mancava da qualche giorno e Lione aveva giustificato la sua assenza con una brutta influenza.
 
A inizio estate? Non ero così babbeo da crederci ma ero anche abbastanza tranquillo. Fine saltava frequentemente le lezioni per degli “impegni” e, prima che cominciasse ad assentarsi, mi era sembrata serena. Inoltre, non mancava di messaggiare con tutti noi per sapere come andavano le cose e a chiedermi esercizi per allenarsi nella matematica.
 
Nonostante il clima fosse rilassato, Shade si sentiva nervoso; comunque, sapeva che i ragazzi facevano solo finta di non prestare attenzione alla loro conversazione.
Allungò una mano e accarezzò il ginocchio a Mirlo sotto il tavolo.
- Mirlo. –
La castana si riscosse e finalmente lo guardò negli occhi. Le iridi violette lo osservavano sospette e infastidite; lo stomaco del cobalto si attorcigliò.
 
Si era spezzato qualcosa tra noi da quel giorno in piscina – erano passate due settimane -  ma, a pensarci bene, i problemi erano comunque nati da prima.
 
- Che cosa succede? -, le chiese accennando all’aggeggio elettronico che la giovane teneva ancora tra le mani.
- Nulla. Mia madre mi ha chiesto di fare delle commissioni dopo la scuola. Dovrai tornare da solo. –
- Come sempre negli ultimi giorni. –
Mirlo sbuffò.
- Ti ho già spiegato che le cose sono diventate complicate a casa. Mio padre ha perso il lavoro. –
- Certo. Rimani comunque una studentessa del liceo. A maggior ragione, dovresti svagarti un po’. Venerdì sera usciamo solo tu ed io, che dici? –
- Venerdì sera non posso. –
Shade si allontanò da lei, stringendosi sulla sedia. Cominciò a giocare con gli avanzi di cibo che aveva nel piatto.
- Come mai? –
La castana lo guardò dispiaciuta, rendendosi conto di aver esagerato. Fece per allungare una mano e ristabilire un contatto ma non trovò la forza per farlo. Lei e Shade si erano inesorabilmente allontanati, se ne rendeva conto, ma azzerare quella distanza stava diventando sempre più difficile e, di rimando, quella aumentava sempre di più.
- Ho promesso ai miei genitori che sarei stata a casa. -, spiegò brevemente.
- Posso farti compagnia. –
Mirlo scosse la testa.
- Meglio di no. Devo occuparmi anche di Narlo e non sarebbe male riuscire pure a concentrarmi sullo studio. –
Lui la guardò di sbieco.
- Se non vuoi stare con me dillo chiaramente, Mirlo. –
Lei sobbalzò dalla sorpresa per quell’accusa improvvisa.
- Lo pensi solo perché non ti aspetto più dopo gli allenamenti o preferisco studiare invece che uscire? Come sei egocentrico… e comunque anche tu hai i tuoi impegni o sbaglio? –
 
Sapevo fin troppo bene a cosa si riferiva. Avevo cominciato a dare ripetizioni a Fine due volte a settimana. Ovviamente la cosa non le era piaciuta. Certo, erano diventate più civili l’una con l’altra ma sapevo che Mirlo avrebbe sempre covato una cieca gelosia nei suoi confronti. Ed io rimanevo del pensiero che Fine non fosse l’unica causa dei nostri problemi di coppia, cosa di cui lei, invece, era convinta.
 
- Appunto perché sta diventando difficile trovare momenti per stare insieme, dobbiamo sforzarci. Sembra io sia l’unico a tenerci, in ogni caso. -, suggerì Shade.
Mirlo sbuffò e fece per replicare. Poi, un messaggino fece illuminare il suo telefono e catturò la sua attenzione, di nuovo. Lesse velocemente; dopo qualche secondo, accumulò le sue cose e si alzò.
- Devo andare. -, disse solo e sparì oltre la porta della mensa. 
 
 
I tre ragazzi attraversarono il cortile della scuola con la pesante sacca del basket che penzolava da una spalla. Parlavano concitati e bisbiglianti, non curandosi di chi stava loro intorno né, tanto meno, delle ragazzine che li seguivano sognanti.
- Non capisco cosa le sia preso. –, stava dicendo Shade ai due amici che lo ascoltavano attenti.
- Hai provato a parlarle? –
- Certo che sì ma è irragionevole. Le nostre discussioni tornano sempre sullo stesso punto: Fine. Che poi, questa gelosia è immotivata. –
Bright annuì di rimando e diede vigorose pacche sulla schiena del cobalto; Auler si limitò ad alzare gli occhi al cielo, scocciato da certe affermazioni.
- Tu e Fine andate molto d’accordo, soprattutto da quando siamo andati in piscina. Forse anche Mirlo se n’è accorta. –
Shade si bloccò a metà strada dalla palestra e guardò accigliato l’azzurro.
- Certo che passo più tempo con Fine se lei diventa antipatica e irascibile senza un motivo. I nostri problemi vanno oltre la mia amicizia con Fine ma lei sembra non capirlo. –
- Prova a metterti nei suoi panni, Shade. Magari vuole solo metterti alla prova, capire quanto ci tieni a lei. Ti allontana perché ti desidera. –
- Sono stufo di questi giochetti. Le ho persino perdonato di avermi fatto litigare con tutti voi: non dovrebbe essere già questa una dimostrazione di fiducia? Invece, è come se fossimo tornati all’inizio della nostra relazione: è di nuovo sfuggente, enigmatica e timida. Tranne sul sesso, quello non manca mai. –
- E allora di cosa ti lamenti? -, sbottò Bright, non capendo fino in fondo quale fosse il problema dell’amico.
Shade lo liquidò con un gesto di stizza.
- Lei lo utilizza per stordirmi, non pensare, per farmi cedere sulle mie convinzioni. Sa usare le sue armi dannatamente bene ma io voglio di più da lei. Invece di andare avanti, di creare una relazione stabile e serena siamo regrediti. –
Ripresero a camminare e arrivarono agli spogliatoi, ognuno di loro con i propri pensieri.
- Cosa provi per Mirlo? -, domandò infine il biondino, aprendo il suo armadietto e cominciando a spogliarsi.
In quel momento, il rumore sordo del metallo chiuso di scatto li fece trasalire. Si voltarono a guardare Solo, un compagno di squadra che, come loro, si stava cambiando. Il ragazzo, rosso in volto e nervoso, si scusò. Finì di cambiarsi veloce e tremolante per poi raggiungere la palestra.
- Che cosa gli è preso? -, chiese Auler.
Gli altri due alzarono le spalle e continuarono la conversazione.
- Non saprei. Abbiamo molto in comune e le sono affezionato. –
- Ti rendi conto che la tua risposta, nonostante siano passati due mesi e mezzo, è sempre la stessa? A questo punto dovresti sapere se la ami o no. -, sbottò l’amico.
Il cobalto si accasciò sulla panca e cominciò a massaggiarsi le tempie. Auler gli si mise accanto mentre Bright, ora in divisa, gli prestava totale attenzione.
- Non lo so ragazzi. C’è qualcosa che non mi convince in tutta questa storia. Mirlo ha fatto di tutto per riuscire a mettersi insieme a me; che lo abbia fatto per far arrabbiare Fine e allontanarmi da voi è palese ma penso che ci fosse dietro del vero interesse. Sono convinto che lei provi qualcosa per me e che sia in difficoltà a sapermi così vicino a Fine. Penso, però, che ci sia sotto anche dell’altro. E non riesco a togliermi dalla testa che Fine non si fida di lei. Sa qualcosa che noi non sappiamo, io non so, e ho paura di chiederle davvero perché non la sopporta. –
- L’opinione di Fine conta di più del sentimento che provi per Mirlo? –
- O forse non riesco a rilassarmi e decidermi a provare davvero qualcosa per lei proprio perché anch’io ho un brutto presentimento su di lei. Inconsciamente ho paura ad andare oltre perché so che poi ci rimarrò male. –
Calò il silenzio.
- Questa cosa è tosta. -, disse infine Auler.
Bright mise una mano sulla testa del cobalto e gli scompigliò i capelli.
- So io cosa ti ci vuole. –
Shade guardò scettico l’amico.
- Sentiamo. –
- Una serata tra uomini. –
Tutti e tre sorrisero immediatamente a quella proposta.
- Per me va bene. Una cosa ancora: mi raccomando di non dire nulla alle ragazze. Ci manca solo che Fine o l’intera scuola… -, e il Ragazzo di Tokyo si voltò verso Auler, sapendo quanto la sua fidanzata potesse essere pettegola. – venga a sapere di questa storia. –
I due amici annuirono. Poi, finirono tutti di prepararsi e scesero in campo.
 
 
Shade guardava basito le quattro donne davanti a lui che lo salutarono con un sorriso. Prese per il coppino Auler e Bright e li guardò accigliato.
- Non doveva essere una serata tra uomini? –, bisbigliò.
Bright sorrise noncurante.
- Hanno saputo che eri triste e volevano tirarti su il morale. –
- Era un segreto, dannazione. –
- Ma come si fa a resistere a quegli occhi e ai loro sorrisi smaglianti. –
- Siete deboli, amici miei. Deboli! –
Auler sorrise imbarazzato: sapeva che quell’accusa era rivolta più a lui.
- In più non potevamo lasciarle uscire da sole. Dobbiamo proteggerle. –, tentò di giustificarsi.
- Credimi, sono gli altri a essere in pericolo, soprattutto se si tratta di Altezza e Fine. –
Sia Bright che Auler non poterono far altro che annuire, concordando.
- Allora? Andiamo? -, sbottò Fine, avendo sentito le ultime battute della conversazione maschile.
L’azzurro e il biondino guardarono interrogativi il Ragazzo di Tokyo. Lui sospirò.
- Ormai siamo qui. -, acconsentì infine.
I due amici esultarono visibilmente.
- Siete senza pudore. -, commentò offeso.
Scoppiarono tutti a ridere e iniziarono ad avviarsi verso il Carma.
Auler incrociò le dita con quelle di Altezza mentre Bright prese a braccetto Lione e Sophie. Fine si accostò a Shade che stava, ora, smanettando con il telefono. Informò Mirlo del cambio di programma; dopotutto, ci teneva a fare la cosa giusta.
- Tutto bene? -, chiese premurosa.
Il cobalto le rivolse un sorriso pieno e genuino.
- Sono felice di vederti. Ti è passata l’influenza? -
- Sono sopravvissuta. –, rispose asciutta
Lui ridacchiò, sapendo di averla colta in fallo.
- Quindi ti hanno raccontato delle mie sventure. –
Fine unì le mani dietro la schiena: indossava pantaloncini a vita alta e un top giallo aderente. Nella sua semplicità rimaneva di una bellezza sconvolgente.
- Mi piace rimanere aggiornata. A maggior ragione, comunque, ti meriti una serata di svago. Prometto di fare la brava e non stuzzicarti troppo. –
- È generoso da parte tua. Dove sta l’inghippo? –
- Non ti fidi proprio di me, eh. – , disse scherzosa.
Passarono accanto alla fila che attendeva di entrare e salutarono calorosamente il buttafuori. La rossa gli diede persino un bacio sulla guancia e Sammy che gongolò soddisfatto.
- Un’altra donna che non esita a illudere un povero uomo e a stordirlo con la sua bellezza. -, commentò fintamente schifato Shade mentre superavano il corridoio buio che portava nel cuore del locale. Sotto la luce del neon, Fine gli sorrise accattivante.
- Ma noi vi diamo solo quello che voi volete: è per questo che siete così inesorabilmente e irrimediabilmente innamorati di noi. E tu Shade non sei esente da questa legge universale. –
- Pensi che ci piaccia essere presi in giro, usati e poi buttati nella spazzatura? –
- Sai anche tu che non siamo tutte così. Quel tono inacidito non ti dona. –
Lui arricciò i muscoli facciali e la guardò torvo. La risata di Fine fu inghiottita dal suono martellante della musica elettronica sparata dalle casse del dj mentre sbucavano sulla pista. Si diressero senza esitazione verso la saletta privata, dove un tavolo era sempre libero per loro. Mentre superavano in fila indiana la calca di persone che ballavano, Fine dovette urlare per farsi sentire.
- Il vero amore è così difficile da trovare Shade. Rimanere delusi e addolorati è brutto ma non per forza è un male, no? -, lo guardò per capire cosa ne pensasse ma la sua attenzione venne catturata da altro. – Adoro questa canzone! –, gridò entusiasta.
Prese il Ragazzo di Tokyo per mano e lo trascinò in mezzo alla folla, accennando a Lione, davanti a loro nella fila, che si sarebbero fermati. Trovarono un buco sotto le casse e Fine cominciò a ballare.
 
Di sicuro in quel momento i miei problemi furono dimenticati. Come potevo concentrarmi su altro che non fosse Fine, la sua bellezza smisurata e quei movimenti scatenati e liberi? I suoi occhi erano incatenati ai miei, divertiti, estasiati, nel tacito invito di unirmi a lei e lasciarmi andare. Mi resi conto di come con lei le cose erano sempre state semplici, pulite, trasparenti, anche quando i miei pregiudizi avevano offuscato la nostra amicizia. Con Fine stavo bene, le nostre anime erano affini e non potevo fare altro che fidarmi di lei. 
 
Anche Shade provò qualche passo, decisamente impacciato rispetto alla Tigre rossa e la ragazza scoppiò a ridere, cantando, nel frattempo, le parole della canzone. Improvvisamente, il cobalto si trovò tra le mani un cocktail e davanti alla faccia il viso paonazzo di Bright che urlava a sua volta il ritornello. Bevve avidamente il contenuto, assetato, e la botta di calore gli suggerì che l’alcool avrebbe fatto velocemente effetto.
- Che roba è? -, chiese, non riconoscendo il sapore.
Bright gli diede una vigorosa pacca sulla spalla.
- Non lo vuoi sapere e, in teoria, domani mattina non ricorderai più nulla; avrai solo la sensazione di aver passato una bella serata. –
Il Ragazzo di Tokyo scoppiò a ridere. Fine si accostò a loro, senza mancare di tenere il ritmo, e prese dalle mani di Shade il bicchiere. Tirò un lungo sorso con la cannuccia. Fece una smorfia per il mix di gusti vivaci e intensi.
- Buono. -, urlò sulla musica con scarsi risultati.
Poi, tutti e tre, si rimisero a ballare con la testa e il corpo un po’ più leggeri.





 
Angolo dell'autrice
Eccomi come promesso puntuale come un orologio. Nuovo capitolo per allietare la reclusione. Sapete che ci stiamo addentrando in zone pericolose.... ma Shade è un uomo di principi, non si lascerà distrarre troppo. 
In ogni caso questa sarà una serata divertente e di svago. Si sa mai che finalmente Shade prenda una decisione definitiva su Mirlo. Bah, non si sa. 
Fatemi sapere cosa ne pensate e buona giornata. 
Dreamer In Love
  
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