Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: rekichan    19/03/2020    2 recensioni
«Così questo è Sasuke Uchiha…» mormorò, facendo uno screenshot del volto. Archiviò anche l’immagine della ragazza, un primo piano in cui si distingueva benissimo il cerchio della pupilla cristallina al centro dell’iride candida che la qualificava come “corrotta”. Un elemento in più per considerare Uchiha un simpatizzante dei ProMut.
Fino a che livello, spettava a lui scoprirlo.
[Partecipante al Secret Sancta indetto dal gruppo Naruto Fanfiction Italia]
[Buon Natale Lemon]
Genere: Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke, Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quarta connessione

 

Si svegliò riscosso dal segnale d’allarme dell’IA, che lo avvisava di aver dormito oltre i venti minuti consentiti dal protocollo. A tentoni, cercò la tazza piena di caffè liofilizzato e ne ingurgitò un paio di sorsate.

Venti minuti ogni due ore di sorveglianza. A distanza di anni, non riusciva ancora ad abituarsi a quei ritmi sonno/veglia così ristretti. Oltretutto, la vita di Sasuke Uchiha si era rivelata, nel giro delle prime ventiquattro ore, la più noiosa del previsto.

L’uomo passava la maggior parte del suo tempo a leggere, preparare lezioni e scrivere. La mattina – ogni mattina, alle 06:45 – si svegliava, andava in cucina e si preparava una tazza di caffè nero che sorseggiava leggendo qualcosa sul tablet. Cosa, Naruto non aveva avuto ancora modo di scoprirlo. Un paio di volte aveva cercato di hackerare la connessione dell’immobile, ma le sue capacità d’informatico si erano scontrate contro la dura realtà: Sasuke Uchiha non possedeva alcuna linea internet. La sua casa era l’emblema dell’antimodernismo: libri di carta, linea fissa… la parte più interessante era costituita da un computer fisso da cui Naruto aveva impiegato una mattinata buona per scaricare il contenuto, solo per scoprire, con profonda irritazione per le ore perse, che i file presenti erano solo documenti scolastici, appunti e slide per lezioni e conferenze, bozze di libri in lavorazione.

Niente d’interessante o incriminante.

Alle 07:15 Sasuke Uchiha andava in bagno a prepararsi. Naruto approfittava dei quindici minuti che impiegava a rendersi presentabile per frugare con il muso del PetCompany 3000 all’interno della sua borsa. Libri, fogli di carta… come usciva – alle 07:30 spaccate – si affrettava ad allontanarsi e gironzolare con aria innocente.

Impiegava circa dieci minuti a vestirsi, alle 07:45 usciva di casa e rientrava il pomeriggio alle 14:30. Durante quelle ore libere, Naruto aveva girato ogni angolo dell’abitazione più volte. Così facendo, aveva scoperto che Sasuke Uchiha era vegetariano, possedeva un vecchio giradischi, una collezione spropositata di volumi dall’aria ammuffita e nessun televisore.

La cosa più interessante che era riuscito a scoprire, o perlomeno a identificare come anomalia perfino per un tipo così antiquato, era l’assenza totale di fotografie. Non c’era un proiettore olografico che trasmetteva a ripetizione immagini come nella maggior parte delle famiglie, né album che ne contenessero il corrispettivo cartaceo. Per il resto, tutto era così normale da fargli credere che l’agenzia che gli passava gli incarichi avesse preso un abbaglio.

Il primo giorno aveva sperato che, tornato a casa, Sasuke mostrasse un volto completamente anomalo, aprisse un seminterrato con all’interno una cellula terroristica, o che intrattenesse conversazioni e contatti con individui socialmente schedati. Invece, al suo rientro, Uchiha si era dimostrato più noioso di quanto si aspettasse: ogni pomeriggio si metteva comodo, si sedeva sulla poltrona o si sdraiava sul divano e passava interminabili ore a leggere, leggere, leggere… Naruto non si capacitava di come una persona potesse passare così tanto tempo chino sui libri e, il secondo giorno, aveva cercato di spingere l’uomo a qualche interazione. Gli aveva avvicinato il PetCompany 3000 e aveva colpito il suo stinco col muso, in cerca d’attenzioni. Di norma, i proprietari di un animale cybernetico da compagnia cercavano naturalmente un contatto, per questo era il sistema di spionaggio che preferiva: l’aspetto innocente e l’idea che fosse solo un giocattolo spingeva le persone a parlare, confidarsi… aveva tentato e fallito, perché Sasuke gli aveva lanciato un’occhiata annoiata e si era rimesso a leggere.

Ora, dopo quattro giorni di sorveglianza intensiva, Naruto cominciava a essere davvero annoiato. Non riusciva a capire cosa ci trovasse d’interessante in quelle letture – una breve occhiata alle copertine e alla quarta gli avevano fatto capire che si trattava per lo più di narrativa varia e saggistica – tanto da preferirle all’interazione con un animale robotico da compagnia. Il fastidio che provava nell’essere ignorato era così tangibile da spingerlo a fare dei piccoli dispetti quotidiani. Una mattina gli aveva nascosto le pantofole, un’altra aveva aperto il frigo, facendo andare a male una parte delle provviste… Uchiha non aveva fatto una piega, né lo aveva accusato dell’accaduto come facevano di solito i padroni dei PetCompany 3000. Aveva, con la sua solita, fastidiosa indifferenza, cercato le pantofole e buttato via il cibo avariato, come se lui non fosse presente.

«Non capisco, Kurama…» mormorò più a se stesso che all’IA «Come può fottersene così? Sembra che non gliene freghi un cazzo».

 

Il mio suggerimento è cercare punti d’interazione

 

«Come se non ci stessi provando!» sbuffò. Si passò una mano tra i capelli biondi, esasperato.

 

In base all’elaborazione dei dati raccolti, risulta che Sasuke Uchiha non è sensibile al fascino della tecnologia

 

«Grazie al cazzo, ci ero arrivato da solo» finì il caffè «Che cazzo ne vuoi sapere tu, poi! Sei solo un’IA».

 

Sono un’IA altamente evoluta e programmata per rispondere alle tue domande e fornire soluzioni a una rapidità che il tuo cervello umano non potrà mai raggiungere

 

«Certo, ora fammi anche la predica» bofonchiò «Il caffè è finito, fammene un altro».

 

Fattelo da solo

 

«Stai anche facendo la permalosa?»

 

Fottiti

 

Nel vedere le lucine verdi diventare gialle, segno che Kurama aveva avviato il controllo manuale e si era disattivata, colpì il pannello di controllo e lanciò alcuni improperi contro l’IA.

«Ci mancava solo questa» protestò, affrettandosi a recuperare il controllo del PetCompany 3000. La visuale oscillò più volte, prima di stabilizzarsi. Si stava assicurando che tutti i processi fossero attivi, quando un rumore attirò la sua attenzione.

Voltò la volpe verso la porta d’ingresso, appena in tempo per veder entrare Uchiha. Gli si avvicinò, festoso, come un bravo animaletto avrebbe fatto. Al cambio di visuale, capì che per la prima volta Sasuke aveva preso in braccio il suo PetCompany.

È fatta, pensò. Finalmente Uchiha aveva ceduto. Simulò un atto festoso – una scricchiolante scondinzolata – ed emise un uggiolio.

«Che cazzo…» rischiò quasi di strozzarsi quando la visuale si capovolse. Fissò il muro davanti al PetCompany agitarsi e scomporsi in pixel per il cambio rapido di prospettiva. Uchiha lo stava davvero scuotendo? Non aveva pietà né dei circuiti della volpe, né del suo stomaco? Cercò a tentoni il comando per esprimere disappunto. Non lo trovò. Tentò di far divincolare il PetCompany, ma senza la minima empatia per il robot uggiolante, Uchiha continuò ad agitarlo come un pacco sorpresa per i due minuti successivi.

«Sasuke che stai facendo?»

La voce soave d’Hinata suonò più carezzevole del solito alle orecchie di Naruto. All’udirla, Sasuke smise di agitarlo e posò il PetCompany 3000 a terra. Rapido, Naruto corse a farlo rifugiare tra le gambe della donna.

«Controllavo».

Naruto si rammaricò della bassa prospettiva che gli impediva di scorgere a pieno l’espressione d’Hinata. Un po’ indispettito, si concentrò su Sasuke e sul suo sbuffare imbronciato. Una risatina sommessa, la donna che gli si avvicinava e gli accarezzava la guancia con dolcezza. Sasuke che le afferrava la mano e la premeva sul proprio viso…

«Non starai diventando paranoico? È solo un robottino…»

«Ho chiamato Itachi» lo udì Naruto. L’Osservatore sudò freddo. Per un attimo, gli parve che Sasuke stesse guardando, da sopra la spalla di Hinata, non il PetCompany, ma lui stesso. Si sentì scosso, agitato. Deglutì un paio di volte e cercò a tentoni una bottiglia d’acqua sotto la scrivania, senza però riuscire a distogliere lo sguardo dallo schermo.

«Ti ha detto qualcosa?»

«Sta bene, ti saluta. Ha chiesto quando passiamo a trovarlo».

Naruto si rilassò assieme alla postura d’Hinata. Ingurgitò profonde sorsate per cacciare la secchezza delle fauci che lo aveva colto all’improvviso e decise di ignorare le loro chiacchiere di circostanza e andare a farsi un giro per la casa. Aveva bisogno di calmarsi e scacciarsi di dosso la sensazione che Sasuke Uchiha sapesse.

 

 

N/A: Non sono sparito. Sono solo… incasinato, ma in un momento come questo sono riuscito a trovare due minuti per aggiornare almeno questa storia.

Poche cose, alcune importanti. Torno a faticarmi il pane. Addio.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: rekichan