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Autore: bluebb    20/03/2020    1 recensioni
[presenza di OC] [future!fic] [next gen bnha] [segue la trama di Dazzling Blackout]
Dal testo:
“Ti aspettavi qualcosa di diverso dai nostri figli?” Todoroki gli porse la birra sfoggiando il sorriso più amaro della sua vita. E quello era già assurdo di per sé.
Bakugou afferrò la bottiglia e annuì, mentre si appoggiava al balcone e sbuffava.
“Ah sì? E che ti aspettavi?” Shoto conosceva già la risposta. La domanda era puramente di rito.
L’amico si unì alla sua amarezza “Che non avrebbero fatto i nostri stessi errori.” avvicinò la bottiglia alla sua, per brindare “A quanto pare certe cose non cambiano mai.”
FF ambientata nel futuro con protagonisti i figli di alcune ship del fandom. I personaggi principali di BNHA saranno comunque parecchio presenti durante tutta la narrazione.
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Shouto Todoroki
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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A fresh start.


 
 
Quindici anni dopo

 
“Allora siamo d’accordo?” finì di sistemare le schede degli studenti. Il collega, nel suo elegantissimo costume, aveva afferrato i fascicoli con la dicitura 1-A CORSO PER EROI.

“Sì,” rispose l’altro avviandosi verso la porta “siamo d’accordo.” fece per uscire ma si bloccò, prima di voltarsi verso di lui “Buon primo giorno di scuola, collega.”

Rise sommessamente e chiuse l’ultima scheda. Sul suo mucchietto di fascicoli c’era scritto 1-B CORSO PER EROI. Era buffo: lui era stato uno studente della A e si ritrovava adesso ad insegnare nella sezione B. Viceversa per il suo collega, ma la situazione di quest’ultimo a pensarci faceva parecchio ridere. Probabilmente era opera del karma.

“Già, buon primo giorno di scuola anche a te.”


 
 - - -
 

“Sei nervosa?”

“Abbastanza” calciò un sassolino sul marciapiede, la testa leggermente china. Si sistemò lo zaino sulle spalle: una delle bretelle era più lunga dell’altra, non era riuscita a sistemarle per bene.

“È normale essere nervosi, lo ero anche io il mio primo giorno.” il fratello si sistemò i capelli violacei, tirando all’indietro il ciuffo. Niente cravatta, camicia leggermente sbottonata. Come Ereaserhead non lo rimproverasse tutti i santi giorni era un mistero.

“E come è andata poi?”

“Durante i test fisici del primo giorno ho ciccato il lancio della palla e per poco non sono finito con il culo per terra durante la corsa, ma poco male alla fine.”

“Kei, dovresti davvero rivedere le tue priorità.” disse lei, scuotendo la testa.

“Frequentando la U.A. imparerai a capire quali sono le vere priorità, Kyoko. Beh, siamo arrivati.” annunciò infine il fratello, alla vista degli imponenti cancelli che delimitavano il territorio della scuola per eroi. Quella sarebbe stata la sua nuova casa. Davanti all’entrata, in mezzo al via vai di studenti diretti verso l’interno della struttura, una figura minuta si guardava intorno, come se stesse cercando qualcuno.

“Eccola, andiamo Kei.” Kyoko per poco non trascinò il fratello per il braccio, emozionata come era all’idea di varcare finalmente l’ingresso. “Yukiko!” saltò letteralmente addosso all’amica, anche questa nella sua nuova divisa, stringendola in un caloroso abbraccio.

“Bene, direi che io posso anche lasciarti adesso sorellina. Mi raccomando, Tokoyami, tienimela d’occhio.” ammiccò Kei verso la ragazza, prima di scompigliare i capelli alla sorella e allontanarsi per andare in classe.

“Sempre simpatico tuo fratello.” constatò Yukiko, portandosi l’indice alla bocca.

“Ti dico, un sacco simpatico proprio.” Kyoko osservò per un attimo la figura del fratello: alunno della 3-A, pieno di spasimanti, talento da vendere e un futuro da eroe praticamente a portata di mano. “Allora, vogliamo già andare in classe? Non voglio arrivare in ritardo il primo giorno.”

A vederle le due amiche d’infanzia erano completamente agli antipodi. Kyoko era slanciata, con lunghi capelli biondi e una folta frangetta a incorniciarle il viso. Ad eccezione per gli occhi lilla, il suo viso ricordava in tutto e per tutto quello di suo padre. Molto spesso le avevano detto che sembrava perennemente incazzata con il mondo intero, proprio come suo padre. Ma era la sua faccia, che poteva farci? Non che suo padre fosse Mister Buonumore, però Kyoko si era sempre considerata la perfetta combinazione della grinta di un Bakugou e l’astuzia di una Nishimura. Niente di più, niente di meno. Yukiko Tokoyami era più minuta, con una tipica posa da anfibio che non la abbandonava mai. Il suo aspetto singolare faceva sì che la gente spesso si voltasse ad osservarla, ma lei non sembrava farci molto caso. I capelli neri legati in una treccia, le piume d’uccello sul capo e i grossi occhiali tondi dalle lenti scure le conferivano un’aria particolarmente dark.

“Hai notizie degli altri?” chiese Yukiko mentre salivano al primo piano, verso la 1-A.

“No, penso siano tornati ieri dal campo estivo, sembrano avere il cellulare spento.” Kyoko in realtà era parecchio delusa: nessuno si era fatto vivo in quei giorni, quindi né lei né Yukiko avevano idea di chi sarebbero ritrovate in classe. Proprio in quel momento, poco prima di varcare la soglia della loro nuova classe, entrambe vennero travolte da una voce che conoscevano fin troppo bene.

“Oh no.” esordì Kyoko, alla vista della scena che si stava svolgendo dentro la classe.

“… Ma è ovvio! Sono stata capoclasse alle medie e presidente del comitato studentesco. Inoltre, ho un sacco di agganci nel mondo degli eroi, d'altronde i miei genitori sono Pro Hero.” un brusio di gente entusiasta si levò attorno al banco della ragazza. La biondina stava ridendo e si era appena voltata verso l’entrata, quando il suo sguardo aveva incrociato quello di Kyoko, funerea.

“Bene bene” iniziò, scendendo da banco e dirigendosi verso di lei “Guarda un po’ chi abbiamo qui. Bakugou, Tokoyami, vedo che la scuola ammette anche gente come voi.”

Takara Ojiro, incarnazione della vanità e dell’arroganza in persona. Però non si poteva dire che non fosse intraprendente. La biondina tutto pepe, con gli occhi verdi da cerbiatta aveva ricevuto tutti i doni possibili dalla vita: era stata eletta capoclasse alle medie, era diventata presidente del club di judo al primo anno e come se non bastasse era stata eletta presidentessa del comitato studentesco. Quando le avevano chiesto se suo padre l’avrebbe fatta entrare alla U.A. via raccomandazione aveva risposto che lei di certo non ne aveva bisogno. Takara aveva tutto, tranne un carattere decente.

“Ciao Ojiro, vedo che non hai ancora imparato quale sia il linguaggio adatto ad un eroe.”

“Risparmiami le prediche, Bakugou, sai anche tu che non accetto consigli da chi è più in basso di me.” si voltò verso il gruppetto di alunni che era rimasto a fissare la scena, inerme “Hey Emi, vieni a salutare anche tu le nostre vecchie amiche.”

Stiamo scherzando? Era stato l’unico pensiero di Kyoko, quando dal piccolo gruppo era fuoriuscita Emi Kaminari. Migliore amica di Takara, nonostante brillasse molto meno di lei. Durante gli anni delle medie l’aveva sentita parlare sì e no dieci volte e a giudicare da come martoriava il jack sinistro che aveva al posto del lobo, sicuramente la sua timidezza non era diminuita. Accennò un saluto con un cenno della mano, mentre cercava di nascondersi dietro il ciuffo viola e gli occhi gialli si poggiavano altrove.

“Meglio mettere la cose in chiaro, Ojiro.” Kyoko avanzò verso la sua vecchia conoscenza “Ormai non siamo più alle medie, meglio mettere le vecchie discordie da parte.”

Takara per tutta risposta rise con gusto, prima di avvicinarsi a un palmo dal viso della rivale “Forse non hai chiaro il concetto, Bakugou. Adesso siamo alla U.A. e il mio unico obiettivo sarà quello di cancellarti dalla faccia della terra entro la fine del terzo anno.”

Emi e Yukiko stavano già cercando di calmare le acque quando un’altra voce, anch’essa familiare, non fece capolino dai banchi “Sento odore di vecchie faide, ragazze?”

“Ciao Kirishima!” Kyoko aveva praticamente dimenticato Takara, vedendo il compagno delle medie.

“Felice di sapere che ci siete anche voi ragazze, è bello vedere qualche vecchio viso amico” Iwao, con i suoi capelli neri sempre in disordine e gli occhi neri e gialli di sua madre (Occhi da procione, avrebbe detto Bakugou senior), era il tipico ragazzo capace di porre fine a litigi con poche e semplici parole. Alle medie era stato un idolo per alcuni.

Una folata di vento e sul banco di Takara comparve dal nulla un ragazzo “Hey Iwao, non mi presenti alle tue amiche?”

“Oh, Noburu, tanto lo so che puoi presentarti da solo.”

Il ragazzo si avvicinò a Kyoko, allungando la mano “Noburu Iida, molto piacere.” i capelli neri, il fisico impostato e soprattutto degli occhi singolari: gialli, con varie striature più scure, quasi fosse uno…

Zoom!

“Oh, ma io so chi sei!” la ragazza gli strinse la mano di rimando “Sei il figlio di Ingenium e di Hatsume Mei. Ho riconosciuto il colore degli occhi. Io sono Kyoko Bakugou, piacere mio.”

“E immagino quindi tu sia la figlia di Ground Zero e di Amethyst Lady, praticamente sei uguale a tuo padre.”
Kyoko abbozzò un sorriso e annuì, prima di dirigersi verso il fondo della classe, dove aveva scorto alcuni visi familiari, ma sulla soglia della classe era comparsa una nuova figura.
“Vedo che già di prima mattina siete pieni di energie.” il Pro Hero Phantom Thief li stava osservando con un sorriso beffardo dipinto sulla faccia “E vedo anche che non siete ai vostri posti.”

Kyoko e gli altri andarono immediatamente a sedersi. La ragazza era rimasta anche parecchio sorpresa, perché credeva che sarebbe stato qualcun altro il loro coordinatore di classe.

“Bene,” il professore andò a sistemarsi dietro la cattedra “così va meglio. Probabilmente mi conoscerete già, ma le presentazioni sono necessarie il primo giorno di scuola quindi…” si voltò verso la lavagna, scrivendo qualche kanji “Io sono il professor Neito Monoma, conosciuto anche come Phantom Thief, e sarò il vostro coordinatore di classe da questo giorno, fino alla fine del vostro percorso scolastico.”

Il suo sguardo saettò da una parte all’altra della classe, posandosi anche sul banco di Kyoko “Ho notato nell’elenco la presenza di alcuni nomi famosi all’interno della classe. Sappiate che il retaggio delle vostre famiglie, qualunque esso sia, non vi garantirà alcun beneficio all’interno di queste mura. Soprattutto visto che il vostro insegnante sono io.”

Kyoko deglutì, nervosa. Aveva gli occhi fissi sul docente, ma la tensione in classe era diventata palpabile.

Monoma assunse un’espressione compiaciuta “Inoltre, so già che molti non saranno affatto stupiti da questo, io sono uno di quegli insegnanti che crede in un approccio pratico. Alzatevi da quei banchi e andate a cambiarvi: il vostro primo giorno lo svolgeremo sul campo.”


 
 
ANGOLO AUTRICE:
Scrivendo questo capitolo mi è sembrato di ritornare alla prima stagione di My Hero Academia: ammissioni, amicizie e faide. Insomma, l’atmosfera è molto simile. D'altronde certe cose non cambiano mai, no? wink wink.

Ci vediamo nel prossimo capitolo: “Who is afraid of the dark?”
 
Hang in there.
 
-bluebb
   
 
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