Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: steffirah    21/03/2020    3 recensioni
Tratto dalla terza one-shot: I suoi occhi cominciarono a luccicare come gemme preziose, il suo sorriso divenne più luminoso delle stelle, al che incuriosito sollevò anche lui il viso verso la volta celeste. Socchiuse le labbra, stupito, non ricordando che per quella notte ci sarebbe stata una pioggia di comete.
«Ricordati di esprimere un desiderio», cantilenò allegra e rimembrando che lì si usasse così lasciò ai suoi occhi seguire quelle scie, formulando una sorta di desiderio.
Il suo cuore accelerò di poco e sviò lo sguardo, riportandolo sulla fanciulla, la quale nello stesso tempo si voltò a guardarlo con dolcezza.
«Lo hai trovato?»
Annuì, incapace di parlare, rispondendole nei suoi pensieri.
“Di non perderti.”

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Raccolta dedicata alla Syaosaku week "spring bash" tenutasi dal 4 all'11 aprile 2019.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lee Shaoran, Li Shaoran, Sakura, Sakura Kinomoto, Syaoran Li | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Un bacio dal Sole



 
 
Quando Syaoran andò alla ricerca di Sakura, la trovò ancora nella sua classe. Era ferma in piedi accanto alla finestra; con una mano teneva la tenda scostata, mentre il suo viso era rivolto verso l’esterno. Sembrava totalmente immersa in un pensiero, tanto da non notarlo neppure mentre le si accostava. La affiancò silenzioso, poggiandosi al davanzale per affacciarsi su di lei.
«Sakura?» la chiamò, riportandola alla realtà.
Lei sbatté le palpebre, guardandolo spaesata per un nanosecondo, prima di sorprendersi.
«Syaoran-kun! Cosa ci fai qui?»
«Ti cercavo per tornare a casa.»
La sua risposta fu così semplice, così scontata, eppure – anzi, forse proprio per questa stessa ragione – riuscì a stringerle il cuore.
Accorgendosi che gli occhi della ragazza andavano inumidendosi sempre più, il giovane adolescente cominciò ad allarmarsi.
«È successo qualcosa?»
Lei scosse la testa, sorridendogli un po’ mogia.
«Stavo solo ripensando a tutte le esperienze vissute qui, in questi tre anni.»
Syaoran le rivolse un piccolo sorriso partecipe, capendo cosa la crucciava.
«Temi che ne sentirai la mancanza?»
Lei annuì brevemente, portandosi le mani all’altezza del cuore.
«Ho stretto così tante amicizie, sono successe mille avventure e non so… d’ora in avanti, non so cosa mi aspetta. Una parte di me teme possa non essere più lo stesso.»
Lui le poggiò delicatamente una mano sulla spalla, attendendo di ottenere tutta la sua attenzione prima di sorriderle incoraggiante.
«Andrà tutto bene, vedrai. Le persone che ami resteranno al tuo fianco. Potrai continuare a vederle tutti i giorni.»
«Me lo assicuri?»
Posò una mano sulla sua, stringendogli le dita alla ricerca di conferma e sicurezza.
Syaoran lesse una tacita preghiera nei suoi occhi, al che provò una morsa allo stomaco. Strinse i denti per un secondo, ma era certo di quel che stava dicendo. Sakura non sarebbe mai stata sola, e lui non l’avrebbe più lasciata.
«Sì», rispose solenne, guardandola con determinazione.
Lei si convinse e gli rivolse un altro breve sorriso. Gli lasciò la mano per poggiarsi nuovamente alla finestra e tornare a rimirare l’esterno, spiegando: «Rievocavo tutti i ricordi costruiti qui».
«Ne creerai dei nuovi», le fece presente, al che lei fece un cenno di comprensione col capo.
«Lo so, solo che… Oggi sembra non bastarmi», sussurrò, quasi parlasse tra sé.
Syaoran ragionò in fretta, chiedendosi cos’altro la stesse crucciando. Cosa gli stava sfuggendo?
Avevano parlato di ricordi, quindi voleva crearne uno speciale e memorabile per l’ultimo giorno lì?
Rivolse un’occhiata al cortile, meditando su cosa potesse fare per lei; il suo sguardo si posò per un breve istante sugli studenti che si salutavano, andandosene uno per uno. Poi fu attratto dall’arancio del cielo, e allora si illuminò. Ma certo! Erano stati graziati da una bella giornata di sole, quindi perché non approfittarne?
Si rivolse nuovamente alla ragazza alla sua sinistra, vedendo ancora quell’aria nostalgica aleggiare sul suo viso. Eppure, nella sua espressione, colse anche un vago timore e malcontento.
«Non devi avere paura di ciò che ti aspetta, Sakura.»
Lei sobbalzò, colta sul vivo. Lo guardò esitante, imbarazzandosi un tantino.
«È che pensavo che stavolta sarebbe bello se, almeno al primo anno, finissimo nella stessa classe...»
«Anche se non fosse così, resterò sempre al tuo fianco. Sarò sempre con te», promise, e lei lasciò che quelle parole penetrassero nella sua mente, soffiando via tutte le nubi che la stavano oscurando.
Gli sorrise riconoscente e lui approfittò di quel cambio di umore per illustrarle la sua proposta.
«Visto che non è rimasto quasi più nessuno e tra poco farà buio, vogliamo andare?»
Riconobbe anche lei che mancasse poco al crepuscolo e se non se ne fossero andati quanto prima ci avrebbero pensato i professori a cacciarli; per cui assentì, avviandosi verso la porta, ma lui la trattenne.
Lo guardò confusa e lui le rivolse un minuscolo sorriso giocoso.
«Chi ha detto che lo avremmo fatto in maniera consueta?»
Sakura piegò la testa su un lato, cercando di capire cosa intendesse, finché non ci arrivò da sola.
Si illuminò tutta, riempiendosi di entusiasmo.
«Intendi dire...»
Non completò la frase, incerta se stesse sognando o meno. Di solito era sempre lei a prendere iniziative del genere, non riteneva possibile che lui potesse esordire in quel modo.
Syaoran chiuse per un istante le palpebre, facendo apparire una piccola sfera di luce nel suo palmo, con lei che lo guardava sempre più basita. Le rivolse poi un breve sguardo scintillante prima di mormorare sotto il fiato: «Fly». A questo comando fu avvolto completamente da accecanti bagliori, i quali ben presto affievolirono, lasciando al loro posto due maestose ali bianche che spuntavano dalle sue scapole.
Sakura sentì il cuore farle un balzo in gola, tanto forte era l’emozione che provava.
Lui le sorrise, porgendole una mano, e lei la afferrò intrepida, lasciandosi portare via da quelle quattro mura. Rimase attaccata a lui finché non furono alti nel cielo; dopodiché lo guardò con sicurezza e si staccò, evocando immediatamente Flight. Dalla sua schiena apparve un grosso fiocco, rendendola simile ad una farfalla.
Volteggiò contenta attorno al ragazzo, facendo piroette nell’aria, e lui, che aveva cominciato a prenderci la mano con le esperienze di volo, riuscì a starle dietro. Gareggiarono per vedere chi fosse più rapido e agile, anche nelle acrobazie, continuando a divertirsi in quel modo per un tempo che parve loro infinito, finché non si accorsero che era rimasto soltanto un ultimo spicchio di sole.
Tornarono pertanto su una parte sopraelevata del terrazzo della scuola, accomodandosi lì dopo aver dissolto la magia, con Sakura che dondolava le gambe all’aria, sentendosi immensamente felice.
Osservarono placidi le ultime luci del tramonto, che dipingevano quel cielo di rosa e lo maculavano con poche nuvole di un rosso carico; in cuor suo, Sakura pensò di aver ragione quando supponeva che i tramonti d’inverno potessero essere i più spettacolari dell’anno. Forse perché da una stagione apparentemente così fredda e spenta non si aspettava colori tanto caldi e accesi.
Ringraziò Syaoran per quell’ultimo regalo di fine anno, di cui inaspettatamente le aveva fatto dono. Al suo mormorio in risposta si voltò nella sua direzione, osservando ammaliata come i raggi aranciati del sole filtrassero tra i suoi capelli, rendendogliene le ciocche più dorate, tendenti al rossiccio. Notò quanta influenza avessero anche sulle sue iridi, tingendole con pagliuzze più luminose, più brillanti.
Si rasserenò nel vederlo con un’espressione tanto placida e rilassata, ma ciononostante non le sfuggì la punta del suo naso arrossata e il fatto che, ad ogni respiro, gli si formasse una minuscola nuvoletta di vapore, che si dissolveva verso il cielo. Per questo si accostò maggiormente a lui, sollevandogli la sciarpa ai lati del viso, alzandogliela fin sopra le orecchie.
«Copriti bene», gli disse con premura, lasciando le mani lì, coi suoi capelli che le sfioravano la punta delle dita, sperando che quel minimo contatto tra di loro potesse durare un altro po’.
Lui si voltò a sorriderle con gratitudine, e sebbene non fossero visibili le sue labbra per mostrarglielo, gli si leggeva tutto in quelle due iridi scintillanti.
Quasi per ripagarla fece altrettanto con lei, aggiustandole le cuffiette pelose che aveva sulle orecchie, domandandole poi incuriosito: «Mi senti se parlo?»
«Certo che ti sento.»
Detto ciò ridacchiò, decidendo che ne avesse avuto a sufficienza di piacevoli esperienze ed emozioni per quel giorno. Gli fece notare che avrebbero dovuto rincasare e stava per ritirare le mani, quando lui gliele riprese, attirandola verso di sé.
Sakura sgranò gli occhi, col batticuore, ma ben presto si quietò, trovando la comodità in un posticino tra il suo collo e la sua spalla. Vi si accoccolò contro e lui, allo stesso modo, affondò il viso nei suoi capelli, abbassandosi la sciarpa per inspirare il suo odore, avvertendo quel suo sottile profumo di primavera. Sorrise beato, sentendosi avvolgere dal suo flebile calore, che cacciava via così il gelido inverno. Si chiese se non fosse ella stessa il sole; probabilmente lo era, il suo piccolo sole.
Rimasero per lunghi minuti in quella posizione, assorbendo l’uno il calore che emanava l’altro, coi loro cuori intrecciati, che seguivano il ritmo della stessa melodia.
Quando si allontanarono di poco, per guardarsi, entrambi si sentivano più leggeri, trasognanti. Chissà cos’era quella nuova magia che stavano sperimentando, che li stava sopraffacendo. I loro occhi sfavillavano, specchiandosi gli uni negli altri, affondando in quelli della persona cui più tenevano al mondo. Non c’era più bisogno di parole, perché ormai riuscivano a comunicare così, coi loro sguardi. Ed entrambi si sentivano finalmente sicuri che fosse giunto il momento, il momento che inconsciamente avevano atteso da anni, ma che mai avevano trovato il coraggio e l’occasione di far avverare.
Erano confusi da quelle sensazioni così intense, da quel batticuore incessante, da quel desiderio di avvicinarsi maggiormente, e non lasciarsi andare mai più. Erano inesperti, e per questo lasciarono che fossero il mondo, il cielo, il vento, le nuvole, il sole a guidarli.
Nessuno dei due, in effetti, lo aveva previsto. Forse furono davvero gli ultimi raggi di quel sole calante a spingerli tanto l’uno verso l’altra, a farli avvicinare sempre di più, nel piccolo desiderio di poter preservare quel calore appena trovato.
Così, nell’istante in cui il giorno incontrò la notte, per la prima volta anche le loro labbra si incontrarono.










 
Angolino autrice:
Buon salve a tutti! Buon sabato, buon weekend e, soprattutto, buon principio di primavera!
Ho deciso di festeggiare questo giorno pubblicando una raccolta che ho scritto ben un anno fa e, ahimé, ho totalmente dimenticato di condividere con voi. 
Stavolta, per non scrivere troppe storie ho deciso di unire i prompt dei diversi giorni, quindi saranno un totale di quattro one-shot (che pubblicherò ogni sabato). Questa è ipoteticamente ambientata alla fine delle medie, e bene o male segue l'originale; avviso, tuttavia, che le ultime due saranno AU. 
Detto ciò, spero che vi sia piaciuta!
A presto,
Steffirah
  
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