I giorni che seguirono la morte di Heith avevano accompagnato un senso di tristezza e vuoto ancor più grande di prima e difficile da colmare. Era tornato a casa ed aveva rotto con Pansy, lei era tornata a vivere dai suoi genitori e lui affogava nella depressione da solo, nella casa buia. Ogni tanto gli sembrava di sentire la sua voce o di vederla aggirarsi per casa.
Si sfiorava spesso le labbra per imprimersi nella memoria quel bacio rubato sul letto di morte.
Quando aveva ripreso ad uscire di casa era andato al Manor, non vi aveva più messo piede dopo la fine della guerra, ed era rimasto seduto per delle ore nel piccolo letto scomodo di Heith; poteva quasi sentirla ridere con lui in quel luogo.
Preso dallo sconforto si era sfogato sui pochi mobili presenti, scoprendo così una foto nascosta sotto al materasso, ritraeva un Draco molto più giovane intento a sorridere nella divisa da Cercatore. Sul retro vi era disegnato un piccolo cuore, questo gli fece stringere il suo. L'aveva sempre amato, anche nei suoi modi scontrosi, anche nelle parole non dette.
Il tempo guarisce tutte le ferite e così sarebbe stato, anche quelle più profonde e dolorose.
Draco non aveva ancora trovato il coraggio di andare a visitare la tomba della ragazza, farlo era come confermare quello che già sapeva, ma, non farlo era come privarsi della possibilità di vederla ancora.
Si maledisse per essere stato così ingenuo, non avrebbe più avuto un litigio con lei, un sorriso, un abbraccio una prossima volta non ci sarebbe più stata.
E lei... lei era stata crudele a rivelargli tutto proprio alla fine, a fargli raggiungere il paradiso per poi trascinarlo bruscamente all'inferno; era stata egoista.
Avrebbe voluto imparare a conoscerla di nuovo, e poi, forse, avrebbero approfondito il loro rapporto, sarebbero diventati più che amici, magari le avrebbe chiesto di sposarlo. Ma questo non avrebbe più potuto farlo.
Quando si decise ad uscire di casa andò diretto alla tomba, se avesse fatto anche solo una piccola deviazione, non l'avrebbe mai raggiunta.
Era semplice, proprio come lei, ed un manto di neve la ricopriva, dei piccoli bucaneve spuntavano dal manto bianco annunciando la primavera.
Si chinò e accarezzò le lettere incise sulla lapide, sarebbero stati insieme un giorno... in un'altra vita.
Eccoci giunti alla fine, nel giro di mezz'ora, ops.
So che l'aggiunta di un personaggio extra può non essere piaciuta a molti ma è una cosa più forte di me, anche nell'altra FF presente sul mio account c'è l'aggiunta di uno e più personaggi inventati; spero tuttavia che non abbia turbato troppo la vostra lettura e che vi siate potuti godere questa breve storia triste, perchè diciamocelo, non era nata con un lieto fine.
Spero di ritrovarvi nella prossima FF, anche se probabilmente passeranno anni, considerata la frequenza con cui aggiorno (chiedo venia).
Alla prossima
Adespoto