E’ la tua costante se appena entri in una stanza cerchi lei.

Se la prima idea concreta la mattina quando ti svegli e’ lei.

Se quando e ‘ lontano per lavoro ti manca, e neanche quel maledetto cellulare riesce a colmare almeno un po’ le distanze.

Se quando  alla mezzanotte del nuovo anno mentre i festeggiamenti impazzano tu la stavi già baciano da prima.

Ormai lo sapeva, lei era la sua costante da quand’erano due ragazzini di undici anni, anche se lui, bambino, non lo era mai stato.

“ Allora come hai intenzione di chiederglielo ? Ti sei preparato un discorso ? “ 
la voce di Terence mi ridestò dai miei  pensieri “ Più o meno dissi “
 evasivo come al solito “
 “ Ho capito “ ribatte’ lui quindi non ne hai idea  .. “ahia ehi era una semplice constatazione “ disse  massaggiandosi la testa.

“ Va bene io devo tornare da Aia, non temere in qualunque modo glielo chiederai,  lei dirà di sì e’ matematico “  allontanandosi e sparendo.

Si ma come chiederglielo ? Io non sono  mai stato bravo con le parole e quando devi chiedere a qualcuno di venire  a vivere con te quelle servono ... ma e ‘ anche vero che la storia tra me e Sana e’ stata piena di gesti e azioni importanti più che parole.
Ero davanti casa sua ormai era arrivato il momento.

“ Ehi pensavo non arrivassi più!! Com’e’ andato l’allenamento ? “ sempre con gli occhi luminosi e il sorriso smagliante, era felice se io ero felice ed era bellissimo.

“ Bene come al solito “ le schioccai un rapido bacio sulla guancia ed entrai.
“ stai bene ?  hai una faccia più seria del solito “ disse guardandomi interrogativa, indossava un vestitino estivo a fiori di quelli con le spalline, non riuscivo a non pensare che l’unica cosa che avrei voluto fare era sentire la sua pelle morbida ed annusare il suo profumo.
Non risposi e le misi le  braccia attorno alla vita e la trassi  a me baciandola con passione e desiderio,  le sue mani finirono automaticamente tra i miei capelli che vennero tirati  dolcemente, la presi in braccio e andammo in camera sua, da lì in poi divenne tutto uno sfiorarsi, toccarsi,mordersi, scoprirsi come se fosse la prima volta.
Dopo l’amore andò in bagno e chiuse la porta, o adesso o mai più pensai, andai nella tasca  dei jeans e afferrai la chiavi la strinsi forte tra le mani sperando che mi avrebbe dato  il coraggio di trovare le parole giuste.
Sana uscì dal bagno, avvolta in un asciugamano bianco, che faceva risaltare ancora  di più la sua pelle candida, era bellissima, ci fissammo per un lungo momento, immobili ma vicini, mi avvicinai,  la tirai a me e le sussurrai ad un orecchio “ Il tuo cuore lo porto con me
Lo porto nel mio
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me,
la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
perché il mio fato sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo, perché il mio,
il più bello, il più vero sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli
e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,
che cresce più alto
di quanto l’anima spera,
e la mente nasconde.
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.” 

La chiave davanti ai suoi occhi, nella mia mano che tremava leggermente.

“ Credevo non me lo avresti mai chiesto “ con gli occhi pieni di felicità.

“ Il tuo cuore lo porto sempre con me anch’io “ mi disse  tra un bacio e l’altro.



FINE 
Lo so che akito non è uno da poesie però m’ispirava troppo quest’idea ditemi se vi è piaciuta !!!