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Autore: No thing    25/03/2020    0 recensioni
Una storia d'amore introspettiva tra una ragazza dall'animo rotto, appena uscita da una relazione violenta, ed un ragazzo da un passato complicato e tragico, segnato dalla brusca separazione dei suoi genitori. Due menti, due cuori, due corpi che si fondono. Impareranno a conoscere le loro debolezze, le loro cicatrici, il loro gusto di gelato preferito.
Date un'occhiata alla mia storia se vi va. Non ve ne pentirete, promesso.
Dedico questa storia all'amore della mia vita.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Il mio mondo.
 
“Non mi fai più alcuna paura. Ormai ho smesso di temerti, ora sono felice!” gridò Tessa, con voce sicura ma spezzata dall’emozione.
“Oh, io non credo proprio. Credi di essere cresciuta soltanto perché ora ti trucchi e ti vesti da puttana? Gran bel cambiamento!” ridacchiò Il mostro, di cui era difficile vedere la faccia, tanto che era annidato nell’ombra. Tessa notò che si avvicinava impercettibilmente ma a ritmo costante, ed iniziò ad indietreggiare. 
“Smettila, non avvicinarti a me! Sono venuta per dirti che devi smetterla di cacciarmi nei casini! Quei coglioni dei tuoi amichetti con cui ti sei cacciato nei guai sono venuti a cercarmi, io non voglio averci niente a che fare! Non me ne frega un cazzo di tutte le cazzate che dici in giro su di me, devi ridargli i soldi.” Silvia pronunciò queste parole tutte d’un fiato, mentre indietreggiava.
“Io i soldi non ce li ho. Mi avrebbero tolto di mezzo prima se non avessi dato la colpa a te, per temporeggiare. Sei una ragazza, ti avrebbero dato più tempo.” Tra Il mostro e Tessa ormai c’erano pochi metri di distanza, gli occhi di Tessa cominciarono a riempirsi di lacrime.
“Ti ho detto stai lontano! Non me ne frega un cazzo che i soldi non ce li hai, non ce li ho neanch’io! Sono problemi tuoi!”
Intanto il perfido bastardo era così vicino a lei da poterla toccare.
“Dai, cerca di usare il tuo bel faccino o il tuo bel corpo, fatti dare un altro po’ più di tempo, sono certo che con te saranno decisamente più pazienti…” quel puzzo di erba, quel fetore di marcio, Tessa non li aveva dimenticati, erano ancora in un angolo del suo cervello e si erano risvegliati in quel momento. Le sue gambe tremavano come gelatina, Il mostro le mise una mano tra i capelli, in un secondo Tessa sollevò il braccio ed urlando lo schiaffeggiò in pieno volto. In un attimo Il mostro le mise le mani al collo e iniziò a stringere mentre la ragazza piangeva e si dimenava. 
“Stupida puttana, allora non hai capito? Sarai per sempre mia, sempre. Non avrai mai un’altra possibilità, con nessuno. Sei l’ideale per una scopata, ma nulla di più, e di questo il tuo bell’imbusto se ne accorgerà presto. O se n’è già accorto? Ti ha scopata, eh??” e stringeva più forte, tanto che il viso di Tessa aveva cambiato colore e quasi si sentiva svenire. Poi all’improvviso lasciò la presa, e la ragazza cadde a terra. Il mostro si abbassò su di lei.
“Non mi interessa come, trova tu i soldi per quei due cazzoni, o apri le gambe e fatti dare due colpi. Non so, non sono problemi miei. Dopotutto c’eri anche tu negli affari, quindi il casino lo hai combinato anche tu! E lo risolverai. Adesso ti lascio andare, per tua fortuna sono troppo fatto per scopare.” E la bestia scoppiò a ridere maleficamente, risate interrotte dalla classica tosse secca del fumatore.
 
Improvvisamente, una macchina arrivò sul posto e accostò. Ryan scese come una furia dalla macchina, prese dal collo la bestia e gli diede un solo cazzotto che lo scaraventò a terra storcendogli il naso, spezzandoglielo.
 
“Prova un'altra volta ad avvicinarti a lei, figlio di puttana, e la prossima volta ti lascio morto.”
“Oh, la tua fidanzatina non ti ha detto che è stata lei a cercarmi, vero?” 
“Sta zitto!” Ryan lo prese dalla giacca e lo spinse di nuovo terra, facendogli sbattere la testa. 
 
Il mostro si dimenava a terra in preda al dolore e alle lacrime, e gridava come posseduto dal diavolo, cosa che probabilmente era. Tessa piangeva disperata e Ryan la sollevò terra, portandola in macchina. Si infilò in macchina anche lui e mise in moto, lasciando il demonio lì dov’era. 
 
“Come hai fatto a trovarmi??”
“Mi ha detto tutto Cherry!”
“Avevo detto a Cherry di non dire niente a nessuno, a meno che non fossi scomparsa per più di un’ora!”
“Beh, a quanto pare era troppo preoccupata, ma mi ha avvertito un tantino tardi! Devo portarti in ospedale.” 
“No!! No!! Non ti permettere, sto bene, fermo!!” gridò Tessa ancora sconvolta.
“Ti ha colpita? Cosa ti ha fatto?”
“Niente, non mi ha fatto niente!” Tessa piangeva e gridava. 
“Tessa, basta stronzate! Che ti ha fatto?”
“Non mi ha fatto niente, mi ha solo minacciata!”
“Minacciata di cosa??”
“Non importa, cose mie!”
“Cose tue?!?” I due ragazzi gridavano in macchina come impazziti.
 
Ryan parcheggiò in un posto tranquillo.
 
“Devi spiegarmi tutto! Perché mi hai mentito?”
“Ma non lo vedi?! Non lo vedi che la mia vita è un casino?? Le persone come me mentono. Noi due non possiamo stare insieme. Il mio passato torna a perseguitarmi, non riuscirò mai a liberarmi di quel mostro. Ci sono faccende in cui non voglio farti entrare, il mio mondo è fatto così. È un mondo brutto, un mondo che solo io conosco e molto pericoloso!”
“Il mio obbiettivo non è entrare in questo mondo del cazzo, ma far uscire te! Per salvarti, devo per forza entrarci un tantino anch’io, altrimenti come ti porto fuori?”
“Se ci entri, non ne uscirai più nemmeno tu.”
“Mi sottovaluti quindi.”
“Non ti sottovaluto! Ma non sai di cosa sto parlando.” 
“Allora spiegamelo.”
“Non posso…”
“Tessa…” Ryan la fissava con uno sguardo diverso dal solito. I suoi occhi brillavano anche se intorno era tutto buio. La guardava con tenerezza, ma anche in modo deciso, come qualcuno che sta cercando di ricomporre un puzzle, ma è ancora in altomare e non riesce a trovare il pezzo giusto. La bocca era serrata come se volesse parlare ma stesse aspettando prima una risposta.
“È vero che lo hai chiamato tu?” chiese Ryan, in fine. 
“Sì, è vero. Ma non è come credi tu. Sono stata minacciata da due individui, mi hanno chiesto dei soldi che in realtà sono un debito di droga di quel mostro. Lui ha scaricato la colpa su di me per avere più tempo per trovare i soldi, ma non l’ha fatto. Ho tempo fino a sabato, dopodiché torneranno a cercarmi e… mi hanno detto che se ti avessi detto qualcosa, ti avrebbero…”
“Mi avrebbero?”
“Ti avrebbero sgonfiato a colpi di pallottole…”
“Pff… ahahahah” Ryan rise, in modo sprezzante. “Questi piccoli criminali da strada non hanno né le palle, né le pallottole. Sono tutte stronzate. Li affronteremo a muso duro, sabato. Piccola, non hai niente da temere con me, io ti porterò via da quest’inferno.”
“No! È assurdo, tu non puoi affrontarli!! E se stessero dicendo il vero? Se avessero una pistola?? Tu non conosci certa gente!!”
“Fidati, è come dico io, sono solo dei palloni gonfiati. Non preoccuparti…”
“No! Non posso metterti così a rischio… chiederò un prestito a mio nonno e ridarò quei soldi, anche se non spetta a me… devo chiudere questa faccenda.”
“Non puoi continuare ad avere paura di questa gente, ora ci sono io con te, non ci piegheremo a questi piccoli delinquenti!” Ryan era super convinto. Niente l’avrebbe smosso. 
“Ryan… noi due non possiamo… io non voglio che…” Silvia piangeva sempre di più. “Mi vergogno mortalmente… mi vergogno. Tu sei un bravo ragazzo, non ci dovresti stare con una come me… non dovresti proprio. Ti farò finire nei guai.”
“Non mi farai finire in nessun guaio! Noi risolveremo le cose insieme. Siamo una coppia, no?”
Ryan asciugò con le mani le lacrime di Tessa, e la baciò teneramente. Poi la strinse al suo petto possente.
“Vuoi ancora stare con me?”
“Sono sempre più innamorato…”
                                                                                                                      Continua…
 
 
 
Angolo autrice:
 
Wow, It’s been a long time…! Sono passati anni da quando scrissi questa storia, che dopo abbandonai, ora per un motivo, ora per un altro. Sono tornata su EFP durante questo periodo di quarantena presa da un moto di nostalgia e rileggendola, mi è venuta forte la voglia di continuare. Ci tengo a sottolineare che il racconto è in parte autobiografico, in parte ci sono eventi mai avvenuti e totalmente frutto della mia fantasia, per fini diciamo ‘letterari’. Spero di non aver perso i miei pochi (ma buoni!) fedeli seguaci e spero anche di poter farne affezionare di nuovi. Mi raccomando recensite la storia, e consigliatemi le vostre storie da leggere! Vi voglio bene. 
 
  
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