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Autore: Dalybook04    25/03/2020    1 recensioni
In fondo siamo tutti degli ossimori no?
Ognuno di noi ha un qualcosa che sembra non azzeccarci niente. Che sia la passione per i film horror o per la musica classica, che sia una pazienza sconfinata o un amore inaspettato.
Ecco. Questa è la raccolta degli ossimori dei nostri cari personaggi di Haikyuu
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Che voi ci crediate o meno, Iwaizumi è incredibilmente dolce.
Oikawa sa che, se lo dicesse ad alta voce a qualcuno, lo prenderebbe per pazzo. Anche il diretto interessato probabilmente lo farebbe, magari tirandogli anche un ceffone o una pallonata da qualche parte.
Questo perché la dolcezza dell'asso del Seijo è una dolcezza nascosta, fugace, fatta di piccole attenzioni e brevi attimi che urlano "ti amo" più di qualsiasi parola. È fatta di carezze distratte tra i capelli, di abbracci nel sonno, di baci distratti. Haijime è una specie di madre, o meglio, alcuni suoi comportamenti sono molto materni, come il rimproverarlo per non aver messo la sciarpa prima di uscire di casa o essere il primo a correre da lui a controllare come stia quando si fa male.
Tooru ricorda ancora quanta dolcezza ci avesse messo l'altro la prima volta che fecero l'amore, con quanta cura si fosse assicurato continuamente che non sentisse male, che stesse bene, quanto fosse stato delicato, tanto che a un certo punto di castano era stato costretto a dirgli di darsi una mossa perché si stava addormentando, beccandosi uno schiaffo bello forte sulla coscia nuda.
A quella timida delicatezza era stata poi, col tempo, sostituita una passione così irruenta da togliergli il fiato, anche da parte propria, ma comunque Iwaizumi continua tutt'ora con le sue coccole celate, e a Oikawa non dispiace per niente.
Continua ancora con quelle carezze, quegli abbracci, quei baci, quelle tenerezze così naturali e quelle attenzioni così spontanee da essere spesso soffocate dal lato rude di Iwa-chan che prende quasi sempre il sopravvento, e per questo sono così preziose.
Oikawa sa che l'altro si butterebbe nel fuoco per lui, si ucciderebbe pur di non vivere senza di lui.
Cosa che Tooru non farebbe mai.
Non perché non lo ami, anzi.
Perché non è così egoista da costringere l'altro a convivere con i sensi di colpa per il resto della vita. Sa che lo ucciderebbero, che gli farebbero perdere notti insonni a piangere, lo tormenterebbero insieme al dolore fino a prendersi la sua sanità mentale, oltre che ogni gioia e umanità.
Iwaizumi invece lo è, forse per la sua insicurezza nascosta, forse al dubbio costante che Tooru lo ami meno di quanto faccia lui, o che addirittura non lo ami proprio, forse perché non riuscirebbe mai a immaginare neanche un giorno della sua vita senza quel rompiscatole egocentrico, forse per il suo non-tanto-represso istinto materno, sta di fatto che si farebbe uccidere pur di proteggerlo; preferisce scaricare tutti i sensi di colpa addosso all'altro piuttosto che sopportarli per conto suo, preferisce il dolore fisico a quello mentale: preferisce soffrire e restare lucido piuttosto che impazzire dal dolore.
Come biasimarlo, lo faremmo praticamente tutti.
Sapete, Haijime ha quel tipico atteggiamento che Oikawa non sopporta, quello di chi aiuta sempre tutti e non vuole mai essere aiutato. Un po' come Yamaguchi, anche se per motivi diversi. Mentre Tadashi vuole sempre essere messo alla prova e affrontare da solo le proprie avversità, Haijime non vuole disturbare, infastidire chi gli sta intorno, attirare attenzione su di sé, ammettere di essere debole: vuole farcela da sola per non aggiungere peso sulle spalle altrui, anche e soprattutto quando non ce la fa o la situazione è troppo grande per una persona sola.
Uno cresciuto con un rompicoglioni come Oikawa sempre attaccato al culo impara a lasciare stare gli altri; si era giustificato così quando il castano gli aveva chiesto perché non si facesse mai aiutare.
Erano a casa di Oikawa, sdraiati sul letto, o meglio, Oikawa era sdraiato con la testa in grembro al suo ragazzo, che leggeva un libro accarezzandogli distrattamente i capelli; avevano appena cenato e si erano rintanati in camera del castano per sfuggire alle domande imbarazzanti dei genitori del padrone di casa, che da quando avevano scoperto della loro relazione non perdevano occasione di tormentarli.
-Iwa-chan- lo chiamò con tono lamentoso.
-che vuoi?
-perché non ti fai mai aiutare?- fece finalmente la domanda che lo tormentava da un po', da quando Iwaizumi si era preso una bella febbre qualche settimana prima e non aveva lasciato che gli si avvicinasse per aiutarlo come l'amorevole fidanzato che era (pff), con il tono di un bambino che chiede alla mamma perché non possa mangiare un'altra fetta di torta.
Allora Haijime gli aveva detto quella frase, e sotto tutta la sua copertura da rude, Tooru aveva colto il vero significato di quella frase.
-ma tu non mi dai fastidio- si era tirato su e lo aveva baciato -io ti voglio aiutare.
Iwaizumi era rimasto in silenzio, poi aveva fatto un piccolo sorriso e lo aveva baciato di nuovo, zittendo ogni sua protesta o ulteriore domanda.
Ancora, Oikawa poteva aggiungere decine e decine di altri momenti in cui l'altro si fosse dimostrato dolce, attento o disponibile.
Un esempio palese era stato il loro primo anniversario. Aaaah, quello non lo scorderà mai.
Aveva fatto finta di niente, limitandosi a dargli qualche bacio la mattina, niente di più. Si erano separati per le lezioni, ma quando Oikawa si era ritirato negli spogliatoi a cambiarsi per gli allenamenti, aprendo la borsa ci aveva trovato, in mezzo ai suoi vestiti, una lettera, scritta nella calligrafia tutta linee dritte e lettere ben scandite.
Leggendo quella lettera era persino scoppiato in lacrime, e non appena aveva rivisto il suo ragazzo gli era saltato addosso e lo aveva baciato senza neanche pensarci.
Non vi scrivo la lettera per intero per dare ai due piccioncini un po' di privacy, ma in soldoni c'era scritto che lo amava, lo ringraziava di sopportare il suo carattere "orribile, anche se pure io a sopportarti ne ho di pazienza"; aggiungeva che quell'anno insieme era stato ancor più che meraviglioso, che insieme erano la cosa più "stupefacente, assurda e incredibile che il mondo potesse creare", che, nonostante fosse "un damerino insopportabile che se la tira e si comporta da bambino", sperava di passare il resto della vita al suo fianco, se Oikawa l'avesse voluto, e, dopo altre cose sdolcinate e piene di insulti, concludeva con un "ti amo, anche se e soprattutto perché sei un idiota almeno quanto me" e, insieme alla lettera, nella busta Tooru trovò un anello sottile, infilato in una busta perché "poi mentre giochi a pallavolo rischi di perderlo o rovinarlo e ti farei fuori con le mie mani" e poi "così è vicino al cuore".
Oikawa non si è mai sfilato l'anello dal collo, se non quando costretto per fare il bagno. Lo tiene lì, vicino al cuore, come monito che l'altro, per quanto litigassero, si insultassero e si urlassero addosso, lo amava comunque e grazie al suo modo rude e indiretto di dimostrarglielo, Tooru non potrebbe amarlo più di così.
Haijime è dolce, ragazzi. Ha solo il suo modo di dimostrarlo. È come uno di quei dolcetti, duri all'esterno ma ripieni di crema all'interno.

Inutile dire che, dopo aver sentito questo paragone, il dolce e amorevole Iwaizumi ha tirato una botta al suo altrettanto amorevole ragazzo così forte da lasciargli il livido per qualche giorno.

   
 
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