Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: PONYORULES    26/03/2020    0 recensioni
« Facciamo cinquecento grammi? ».
« No, stavolta non funzionerà ».
« Ok, cinquecento grammi di mandorle e duecento di fichi secchi » continua imperterrito.
Taehyung lo spinge via, usando l'unica mano libera. Nonostante ci sia poco spazio, per un attimo vede sparire la testa dell'amico mischiarsi alla folla che sta aspettando pazientemente la metro.
« Ti ripeto che non serve a farmi cambiare idea ».
« .. e una bottiglia da tre litri di succo al kiwi » conclude JungKook, mentre entra con fare distratto nel vagone. L'amico lo affianca, si siedono accanto e per dieci minuti non si parlano tra loro.
Potrebbero essere scambiati per perfetti sconosciuti, anche se con divise uguali continuano a sostenere ognuno il proprio cipiglio. Si guardano attorno: l'uno fissa la mappa delle linee metropolitane, l'altro conta le fermate che mancano, controlla di non aver sbagliato come è solito fare anche se scende alla stessa da che ne ha memoria.
« Due ».
« Mh? ».
« Hai capito benissimo ».
« No, affatto » sul viso del più giovane si apre un sorriso accattivante. « Due cosa? ».
« Due bottiglie, sei litri in totale » ora è il più grande a sorridere. « Prendere o lasciare ».
[Pairing: YoonKook/TaeJin] [Cameo: Block B, Apink]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The X Place
Rescue X

Jungkook non può definirsi una persona con particolari doti, prima fra tutte il senso di iniziativa. Sono poche le volte in cui ha preso una decisione senza consultare il suo amico di sempre, Taehyung. 
Eppure si trova davanti alla porta di casa di Chanyeol e Baekhyun, con il fiatone. Ha corso dalla fermata della metropolitana fino a lì, prima che la sua mente si renda conto dell'assurdità del gesto e lo faccia tornare sui propri passi. 
Alza il braccio per suonare al campanello, mentre con l'altra tiene alto il telefono per controllare di nuovo l'ora: è quasi ora di pranzo ed è domenica. E' molto probabile che entrambi siano in casa.
Quando spinge il pulsante, però, cominciano i ripensamenti. Le gambe cominciano a muoversi freneticamente e sta per ripensarci quando la porta si sblocca e si apre piano. 
« Kookie? Che ci fai qui? » gli viene domandato. Il ragazzo che ha aperto indossa dei pantaloni della tuta grigi e una maglia larga ma i capelli sono perfettamente in ordine. Chanyeol gli sorride, incerto sul cosa dire. « Cercavi Baekhyun? E' uscito da poco ».
« Scusa l'orario, spero di non disturbarti, hyung ».
« Non preoccuparti, giusto se mi avessi avvertito prima avrei dato una sistemata all'appartamento ».
« In realtà cercavo te » dice il ragazzo più giovane. « Avrei piacere a parlarti di una cosa ».
Chanyeol lo lascia entrare, facendosi un poco da parte. C'è imbarazzo fra i due, si conoscono poco quindi il silenzio che aleggia tende a diventare sgradevole. 
Il ragazzo alto aspetta che Jungkook si tolga le scarpe all'ingresso prima di accompagnarlo nella zona giorno. Con un braccio gli indica di sedersi sul divano, mentre si dirige verso il frigorifero. Lo apre e lo osserva per qualche minuto prima di voltarsi. 
« Hai voglia di bere qualcosa in particolare? Oppure vuoi pranzare? ».
« No, ho mangiato a casa, ti ringrazio. Un bicchiere d'acqua sarà più che sufficiente ».
Chanyeol glielo porge facendo un piccolo inchino, ha modi sempre educati ed attenti di fare le cose. L'altro beve con trasporto, quasi senza ritegno. Chiede successivamente scusa, giustificando la sua sete per aver corso fino a lì.
« Allora di cosa volevi parlarmi? ». 
Jungkook non sa come trovare le parole e si guarda intorno, spaesato. Non aveva pensato a come intavolare il discorso, eppure ha avuto tempo da vendere mentre aspettava di scendere alla fermata giusta.
« Vedi, io.. » inizia, si distrae dalle immagini della televisione a basso volume, perde il discorso. « Baekhyun-hyung mi ha detto che lavori in uno studio legale ».
« Sì, esatto ».
« Vorrei fare una consulenza ».
« Va bene, ti lascio il mio biglietto da visita, puoi chiamare l'ufficio e prendere un appunt- ».
« No, hyung, avrei bisogno adesso ».
Chanyeol si siede affianco al ragazzo, gli sorride. « Che cosa succede? ».
Jungkook fa un lungo respiro. « Si tratta di Yoongi, una vecchia conoscenza di Baekhyun » inizia, guardandolo negli occhi. Il ragazzo alto non sembra particolarmente turbato e lo lascia continuare.
Una volta spiegata l'intera situazione, Chanyeol ha accavallato le gambe e corrucciato la fronte, impensierito. « La cosa in sé non è complessa da gestire. Il fatto è che andreste a mettervi contro ad una persona che ha un certo potere, intendo dire che a livello immobiliare gestisce una zona intera di Seoul » i suoi discorsi corrono veloci. « Stiamo parlando di appartamenti, condominii, ristoranti, negozi d'abbigliamento. E' il capo, gestisce in prima persona la rendita e questo significa che ha le spalle coperte dal suo entourage di avvocati, legali, segretari, consiglieri. Stiamo parlando di un magnate, non di uno sprovveduto ». 
Jungkook si sente sprofondare nel divano azzurro, si abbandona contro allo schienale. « Siamo spacciati, quindi ».
Chanyeol tentenna prima di rispondere. « Potrei provare a dare un'occhiata al contratto di affitto, se è stata già presentata una richiesta di sfratto, se è girata la circolare di un'ulteriore pagamento che non hanno fatto Yoongi e suo padre. Queste cose però richiedono tempo e anche un po' di fortuna. Avrò bisogno di parlare con i diretti interessati ed essere assunto come loro rappresentante legale. Insomma va seguito un iter molto preciso ».
Nell'orologio digitale appeso alla parete affianco a loro le cifre cambiano e segnano le 13:00 lampeggiando un paio di volte. 
Chanyeol inizialmente non ci fa caso, si alza per sistemare il bicchiere di acqua nel lavello della cucina. Poi, tornando indietro, si accorge dell'ora e prende il telecomando dal tavolino lì accanto. 
« Di solito guardo questa edizione del notiziario, ma capisco l'urgenza della questione. Se vuoi possiamo cominciare a contattare le persone coinvolte, capire se anche gli altri occupanti dell'edificio hanno ricevuto lo stesso aumento e la stessa richiesta ».
Jungkook rimane sorpreso dalla disponibilità del ragazzo più grande, lo guarda con ammirazione e stima e fa un cenno di diniego con la testa. Gli ha rubato anche troppo tempo e ancora non ha fatto il passaggio che lo preoccupa di più, ovvero parlarne con Yoongi. 
Si alza in piedi e comincia a salutare, ringraziando più volte per i chiarimenti e l'ospitalità. Torna a scusarsi mentre butta un occhio alla televisione: il cameraman sta facendo lo zoom sull'entrata di una villa che gli risulta familiare. L'ha già vista da qualche parte, ma non ricorda precisamente dove. 
Gli ingranaggi della sua testa cominciano a ruotare veloci. Ha già visto quella casa, ma dove?
Si gira verso Chanyeol e gli chiede di poter alzare il volume.
« ..macabro episodio che oggi, in tarda mattinata, ha attirato l'attenzione della pattuglia di sorveglianza di Gangnam. La residenza è stata momentaneamente sequestrata dalle forze di polizia locale in seguito ad una presunta lite fra i coniugi Park, in cui è rimasto coinvolto anche il figlio da poco maggiorenne, Park Jimin, che frequenta l'ultimo anno del liceo presso la scuola privata del quartiere. Al momento sia la madre che il figlio sono stati ricoverati d'urgenza, ma la prognosi rimane riservata ».
Jungkook si ricorda di dover respirare solo quando sente i polmoni lanciargli un segnale d'allarme. Boccheggia e si deve tornare a sedere, preda di una scomoda tachicardia.
Sa di dover prendere fuori il telefono e chiamare immediatamente i suoi amici ma pare congelato, in un appartamento che non conosce e in compagnia di un ragazzo alto che ora lo sta guardando, preoccupato, con i suoi grandi occhi tondi.
« Jongkook, tutto bene? » si sente chiedere, ma sente quella voce profonda troppo lontana.
  
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