Libri > Twilight
Segui la storia  |      
Autore: Ailee_Sanders    26/03/2020    1 recensioni
Mettiamo per un momento che Renesmee Cullen non esista, ma che Bella e Edward sì. Alla fine di tutto, dopo Breaking Dawn parte 2, Jacob Black sia rimasto con un pugno di mosche, che il suo ultimo tentativo di avere Bella fosse stato quello di giocarsi tutto in una battaglia che non era la sua, quella contro i Volturi.
Ma in tutta la vicenda c'è un personaggio che non è mai stato citato, che è rimasto sempre nell'ombra. Ovviamente lei non sapeva nulla di tutta la storia.
Lei era Nijm Skylar Shanisse Handerson-Black. Non disperate, la chiamano tutti Nijm Black. La sorella adottiva di Jacob. Lei va a scuola in città, ma ha molti anni meno di Bella e Edward, li vedeva solo di sfuggita, sapeva perfettamente chi fossero. Ma non cosa.
Genere: Azione, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: Successivo alla saga
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi chiamo Nijm Skylar Shanisse Handerson-Black. Il nome è un programma.
Però tutti mi chiamano Nijm Black nella Riserva.
La mia famiglia sono i Black, una delle più rispettate nella Riserva La Push, vicino a Forks, Washington.

Mia madre si chiama Naomi e mio padre Billy. Ho un fratello maggiore di nome Jacob. Ma io lo chiamo Jake.

Ho vissuto fino ad ora, a diciotto anni, a stretto contatto con la natura e la tribù dei Quileute. Sono una tribù nativa americana, con tutti i loro riti, le loro storie raccontate attorno al fuoco.
È bello crescere così.

Ah! Scusate, quasi dimenticavo...
Sono stata adottata dai Black e non si sono astenuti dal dirmelo. Loro danno molta importanza alle origini e hanno voluto sempre ricordarmi da dove vengo.

Sono nata in una cittadina uggiosa del Maine, da una madre appena mollata dal marito. Abitavamo in uno squallido monolocale in uno squallido quartiere. La mia madre biologica era debole, vulnerabile, allora si rifugiò nella droga. Cercava di dimenticare il marito che l'aveva lasciata sola con una bambina piccola a cui badare.
La vicina aveva denunciato ai servizi sociali la situazione e mi hanno portata in un orfanotrofio.
Sono rimasta lì per tre anni, fino al giorno in cui mamma Naomi e papà Billy non sono venuti a prendermi.

Ricordo ancora vividamente il giorno in cui mi risvegliai a casa Black dopo essermi addormentata durante il lungo viaggio dal Maine a Forks.
Era un pomeriggio di piaggia, avevo freddo. Scesi dal lettino che i miei nuovi genitori avevano aggiunto nella camera di Jake. Aprii furtivamente la porta che dava sul corridoio al secondo piano e scesi le scale. Billy era seduto sulla sedia a dondolo in salotto e guardava Jake impegnato in una costruzione di Lego, mentre mamma Naomi era in cucina.

Da quel giorno Jake decise di non parlarmi o limitare le nostre conversazioni ai soliti convenevoli.
Forse era invidioso, forse arrabbiato o si sentiva minacciato.
Jacob mi ha sempre intimorita, mi guardava con odio, come se volesse farmi sparire con il pensiero.

Per i primi anni della mia infanzia non mi sono mossa da casa. La mamma mi portava in giro per la Riserva, ma gli altri della tribù mi guardavano come si guarda un rettile dietro un vetro: stupore, ribrezzo, paura. Papà capì subito che non avrei avuto delle elementari tranquille se fossi andata a scuola alla Riserva, quindi mi ha portata in città tutte le mattine fino a quando a sedici anni ho preso la patente.

Ho avuto vita dura fino al primo anno delle superiori. Avevo amici a Forks, certo, ma la mia famiglia era nella Riserva, ma non mi sentivo accetta lì. 

Un giorno dei miei tredici anni cambiò tutto.
Ero in camera mia in soffitta, mi stavo cambiando i jeans con una tuta comoda dopo essere stata a scuola. Presi i quaderni e il libro per fare i compiti e andai giù in salotto, sparpagliai tutto sul tappeto e iniziai a risolvere dei problemi di matematica. Semplici equazioni.

Jacob rientrò, buttò la cartella sotto l'appendiabiti all'ingresso e andò in cucina a saccheggiare il frigo per placare la fame dell'adolescente quindicenne. Poi tornò in sala e si sedette sul divano alle mie spalle.

-Mi dovresti aiutare con mate- disse lui.

Mi stupii -Come siamo prolissi oggi- disse finendo di scrivere l'equazione poi mi girai verso di lui -Perché mate? Pensavo che alla scuola della Riserva vi facessero studiare gli spiriti della Natura e le danze intorno al fuoco- e tornai sul problema.

-Stronza- disse a bassa voce.

Ma lo sentii -Te lo scordi il mio aiuto-.

-Ma dai- sospirò e poi mi raggiunse a terra -Cosa vuoi in cambio?-.

-Niente, Jake- non staccai gli occhi dal foglio.

-Cinque dollari?-.

Scossi la testa sorridendo -Non voglio i tuoi soldi... che per altro sono i soldi di mamma e papà-.

-Per favore- mise una mano sul quaderno facendomi sbavare.

Lo guardai negli occhi, il volto della disperazione -Va bene, ma voglio dieci minuti in più al mattino in bagno- tesi la mano.

Dopo aver sbuffato strinse la mia mano.

Ogni ripetizione di matematica ci avvicinava un pochino. Imparai a sopportare i suoi modi rudi e lui imparò a sopportare il mio fare da precisina. Tentammo di venirci incontro e questo giovò al nostro rapporto.
I suoi amici Seth, Quil e Jared qualche volta bivaccavano nel nostro soggiorno per pomeriggi interi per vedere una partita o fare una gara di rutti. Mi vedevano da sempre, sapevano chi fossi, ma solo dopo sette lezioni di matematica Jacob mi presentò a loro come sua sorella.

Non fu tanto lo stupore di rendermi partecipe della sua vita, ma tanto più che mi riconoscesse come sorella.

Da quel momento in poi fu tutto più bello.

L'anno dopo fu l'anno dei sedici per Jake. Fu un disastro.
Una certa Isabella si trasferì in città. La vedevo all'entrata di scuola, solo che io ero alle medie e lei andava alle superiori. Sembrava che tutta l'attenzione fosse per lei. Aveva tutti gli occhi addosso perché si era fidanzata con uno belloccio appena era arrivata.
Jake la conosceva già, qualche volta andava a trovarla e quando tornava a casa lui era tutto sospiri. Aveva una bella cotta.
Poi Jacob iniziò a cambiare, rimaneva sempre chiuso nella sua camera, papà diceva che stava male. Nella Riserva non si vedevano più nemmeno i suoi amici, o quando li vedevo, avevano l'aspetto di una gang che viene a riscuotere il pizzo.
Le cose si facevano strane.
Sta di fatto che gli anni passarono ed io vedevo mio fratello crescere e diventare bellissimo, ma taciturno, sempre all'erta e nervoso. 
Continuava a vedere "Bella", come la chiamava lui. Qualcosa mi raccontava della loro storia. Un giorno pareva che lei volesse lasciare il suo fidanzato Edward per mettersi con Jake, ma poi ci ripensava e il giorno dopo si arrabbiava con lui perché faceva qualcosa di stupido.

Alla fine di tutto sono stata io che ne ho raccolto i pezzi. Jake ne uscì distrutto e scomparve. Non lo vidi per settimane. I suoi vestiti, le scarpe, il telefono, li aveva lasciati a casa.
Papà disse che era andato con i suoi amici ad un ritiro nei boschi.
Scoprii che Isabella Swan era diventata la nuova signora Cullen subito dopo aver preso il diploma. Collegai le cose.
Jake era geloso di Edward, c'era rimasto così male che se ne era andato.

Era la prima settimana delle vacanze estive quando Jake ritornò a casa.
Era sporco, indossava solo un paio di boxer, aveva dei pezzi di rami tra i capelli e sembrava incredibilmente stanco.
La mamma gli corse incontro, lo abbracciò e lo baciò. Papà, invece, rimase fermo immobile, sulla sua sedia a dondolo, a guardare la mamma che accompagnava Jake al bagno di fianco alla scala. Ne uscirono solo dopo venti minuti e Jacob si rinchiuse nella sua camera fino al mattino dopo.

L'indomani, domenica, mi svegliai già preoccupata.
Scesi per fare colazione e lui non c'era. Mi innervosii e salii di sopra. Bussai alla porta camera di Jake, prima gentilmente, ma non rispose nessuno. Allora cominciai a colpire più forte. Mi venne quasi l'impulso di buttare giù la porta.

-Jacob! Apri- urlai -Sparisci per settimane e non dici nulla?- sentii una lacrima scendere sulla guancia -Non hai idea di cosa abbiamo passato- tirai un ultimo pugno.

La serratura scattò e Jacob aprì la porta. Indossava solo un paio di jeans logori e dei calzini. Beh...
Andò a distendersi sul suo letto.
Era stata la nostra camera quella, prima che papà me ne facesse una in soffitta.
Arrivai a qualche passo dal letto e lo fissai.

-Cosa vuoi sapere, Nijm?-.

-Che ti succede? Sembra che tu non mi voglia più vedere come quando eravamo alle elementari...- mi asciugai la guancia con la mano.

-Non mi succede niente- declinò.

Mi sedetti sul letto -Sarai più grande di me di due anni, ma ti stai comportando da bambino- gli dissi.

-Bella si è sposata- sospirò.

-È per questo che sei così giù di morale durante le vacanze estive?-.

Mi guardò malissimo, probabilmente perché avevo minimizzato la questione. 

-La Swan è una tua amica?- chiesi.

-Sì, anche se...- provò a dire lui.

Ma lo interruppi -E allora basta questo, se è una tua amica dovresti essere felice per lei- mi guardò come se stesse per piangere, allora mi addolcii -Jake, lei è felice con Edward Cullen. Ormai ci sono solo due cose che puoi fare-.

-Quali?-.

-Se proprio non riesci guardarla stare con Edward, dimenticala. O se non riesci a stare lontano da lei, diventa il suo più caro amico- gli consigliai accarezzandogli i capelli.

Jacob distolse lo sguardo dal mio e sospirò ancora -Vieni qui- mi fece posto sul letto.

Mi sdraiai al suo fianco e ci guardammo per interminabili istanti.

Quell'estate fu la più grandiosa di tutte. Mamma e papà mi lasciarono uscire tutti i giorni con Jake e i suoi amici. Ma solo di pomeriggio. La sera loro uscivano e facevano "cose da maschi".
Seth era quello con cui avevo legato di più, ma potevo vederlo poco perché c'era sempre di mezzo Leah, sua sorella che mi odiava.

L'estate passò in fretta, dei Cullen nemmeno l'ombra. Questo era un fatto positivo dato che così, Jacob, ha avuto tutto il tempo per riprendersi. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore, no?

Ben presto fu tempo di tornare a scuola, e non potevo nemmeno immaginare che cosa mi sarebbe successo...
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Ailee_Sanders