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Autore: Musical    27/03/2020    2 recensioni
Lucian venne arrestato e portato ad Azkaban, trasportato in una cella con un altro uomo, molto silenzioso.
Chi era?
Erano scappati e s'erano nascosti, per il momento erano al sicuro... Barty, Lucian aveva scoperto il suo nome, era ancora sotto l'effetto del Bacio del Dissennatore, ma presto si sarebbe risvegliato, il Lycan ne era certo.
Crossover Harry PotterxUnderworld
[Barty Crouch Jr./Lucian]
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio, Bartemius Crouch junior
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Contesto generale/vago
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Venne catturato e portato in quello che aveva sentito essere Azkaban, un luogo dal quale era impossibile fuggire, ma lui aveva sfidato la morte, più di una volta, e ne era uscito vivo, non voleva passare la vita in una prigione, non di nuovo.
Lucian fu condotto in una cella già occupata, ma l'altro essere umano non sembrava essere una vera minaccia, così rannicchiato, nell'angolo più buio della cella.
Almeno era silenzioso, non piangeva e non si lamentava come gli altri prigionieri, il che rese il lycan molto irritato nel corso dei giorni, trascorsi nel cercare un punto in comune per poter parlare con lui.
"Che cosa hai fatto?," gli chiese una volta.
Ma fu il silenzio a rispondergli.
"Perché sei qui?," provò Lucian un altro giorno.
"Il gatto ti ha mangiato la lingua?," chiese sarcasticamente l'ennesimo giorno, ridendo da solo e non ottenendo alcuna risposta, come al solito.
Se non avesse provato a parlare con il suo compagno di cella, Lucian avrebbe urlato, minacciando che quando meno se lo aspettavano sarebbe scappato, c'era riuscito una volta, non sarebbe stato difficile per lui riuscirci una seconda volta. Tuttavia, con il passare dei giorni, il lycan si calmò, sentendosi sempre più sfinito, sempre più stanco, ma ciò non lo fece arrendere dal voler sapere chi fosse l'altro uomo chiuso nella sua stessa cella.
Scoprì dagli altri prigionieri che l'uomo era riuscito a fuggire da Azkaban, il primo fuggitivo dopo secoli in cui nessun altro era riuscito nell'impresa, e la notizia intrigò ancora di più Lucian.
"Come sei fuggito da qui?," cominciò a domandargli allora, per diversi giorni, iniziando anche a spazientirsi per la risposta negatagli.
"Insomma," gridò dopo settimane in cui non aveva sentito altro che la sua stessa voce.
Lucian si avvicinò all'altro, afferrandogli gli avambracci e iniziando a scuoterlo con forza, forse troppa, "Puoi dirmi qualcosa?"
"Ancora non capisci?," gli gridò una voce maschile distante.
"Che cosa?"
"Non sai molte cose e tuttavia sei prigioniero di Azkaban," cantilenò un'altra voce, femminile questa volta, nel tentativo di prenderlo in giro.
"Cosa dovrei sapere?"
"Barty ha ricevuto il Bacio del Dissennatore."
"Quindi?"
"Quindi il tuo amico non ha più un'anima. È vuoto," rise la voce.
"Un guscio vuoto," rise un'altra voce.
Lucian si ritrovò senza parole, osservando gli occhi vitrei dell'uomo, sentendo un misto di orrore e pietà.
"È un miracolo che sia ancora vivo."
"O una maledizione."
"Sì, decisamente una maledizione," la voce femminile concordò con Lucian, e ricominciò a ridere, seguita da altri, prima che tornassero tutti in silenzio dopo pochi secondi.
Lucian si sedette accanto al suo compagno di cella, studiandolo, era piuttosto giovane, con i capelli corti e castani, gli zigomi pronunciati, le braccia che circondavano le gambe, il mento poggiato sulle ginocchia, i suoi occhi castani non guardavano nulla.
"Allora, ti chiami Barty," disse mentre chiudeva gli occhi, lieto di aver saputo qualcosa riguardo quell'uomo, "Io sono Lucian."


Era difficile trovare un momento in cui la sorveglianza fosse meno attenta, quella sottospecie di fantasmi svolazzavano sempre e ovunque, silenziosi, pronti ad agire. Lucian lanciò un'occhiata al suo compagno di cella, Barty, che aveva lasciato la ciotola del pasto completamente intatta.
"Dovresti mangiare," lo riprese bonariamente.
Come sempre l'altro non rispose.
Lucian lo guardò, chiedendosi come fosse possibile vivere senza un'anima, cosa pensava, cosa provava? Probabilmente eri o dannato per tutta la vita, o probabilmente in uno stato di eterna schiavitù, e quest'ultimo pensiero gli fece ribollire il sangue di rabbia: nessun uomo o donna meritava un simile trattamento. Con i ricordi ben impressi nella mente che tornavano a galla, Lucian decise di agire, assumendo la sua forma di lycan.
Avvenne tutto di fretta, Lucian afferrò Barty e sfondò il muro di pietra, cadendo da un'altezza di centinaia di metri, seguito dai Dissennatori. Come sempre, il lycan atterrò sulle sue zampe, tenendo stretto il suo ex compagno di cella, fuggendo nella foresta, a gran velocità, sentì quei fantasmi urlare e inseguirlo, dannazione, che diavolo erano? Fortunatamente, quei bastardi si fermarono dal seguirli, ma Lucian continuò a correre, per quanto poteva, tutta la notte e il giorno seguente, nonostante la stanchezza; fortunatamente per lui, il lycan, ormai allo stremo delle forze, trovò una capanna di legno abbandonata, poteva essere utile giusto per un po' di riposo, per giunta se doveva trasportare un uomo inerme.
"Potresti aiutare, sai?," gli disse posandolo a terra, ma l'uomo non si mosse affatto, con grande sorpresa di Lucian.
Il lycan lo sollevò nuovamente e lo mise vicino a una finestra, "Beh, almeno qui puoi guardare fuori. È una bella giornata, eh? Una bella giornata per essere liberi," si distese sul pavimento, chiudendo gli occhi, "E dormire. Svegliami se vedi quei fantasmi qui intorno."
L'umano non rispose e non svegliò neanche Lucian, nessuno li disturbò. Barty guardò fuori dalla finestra, il tramonto colorava di rosso l'interno della capanna, era uno spettacolo magnifico, ma per il mago era semplicemente un sole che scompariva all'orizzonte.

   
 
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