Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: Aqua Keta    28/03/2020    7 recensioni
Forse il destino è già scritto ma con ostinazione e coraggio lo si può cambiare e tornare a vita nuova. Esiste un tempo per soffrire ma esiste anche un tempo per la ricompensa della gioia
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Victor….un po’ tardi per rientrare?”-
Avvicinatosi alla sorella la baciò sulla fronte.
“Perdonami cara, ho accompagnato a casa Madamigella Oscar!”- si, per lui era “ madamigella” e non “madame”. Non era ancora la consorte di Grandier…e mai lo sarebbe stata!
“Madamigella Oscar? ….e come sta?”- si accomodò a tavola.
“Molto bene”- distese il tovagliolo sulle gambe –“ ha iniziato l’addestramento ai nuovi cadetti”
“Che splendida notizia. Gradirei molto averla ospite da noi!”- si conoscevano da tanto, la stimava infinitamente..….ma era pure a conoscenza dei sentimenti nutriti in passato dal fratello….
Girodelle non attendeva altro che quelle parole –“ Ma certo Cecile,  ne abbiamo discusso proprio quest’oggi. Lascia decidere a te …”
Si soffermò a scrutare lo sguardo di Victor intento a versare il vino.
“Ti piace ancora, vero?”- azzardò quasi a sussurrare.
La mano a stringere il bicchiere, gli occhi fissi in un punto perso non definito.
“Victor……avevi promesso!”- una piega severa le attraversò la fronte –“ ….Victor….!?”
Trangugiò quel sorso ed alzatosi uscì dalla sala da pranzo.
Cecile gli tenne dietro –“ Victor…!”
Voltatosi di scatto –“ Avevo promesso e allora?” – 
Rimase ferma immobile fissandolo negli occhi. Il respiro in affanno per la rabbia.
“Non posso farla venire!”- girò le spalle per andarsene.
L’afferrò per un braccio –“ No…..lei verrà!”- la strinse irrigidendosi. 
“Mi fai male, lasciami!”- gli posò una mano sul polso.
Allentò la presa come se fosse tornato in sé  da un torpore –“ Perdonami Cecile. ..io….non so cosa mi sia preso….d’accordo. Prometto. Ma….ti prego ….lascia che venga…”
“Ne riparleremo domani!”- e volte le spalle si ritirò nella sua camera. 
“Tu non puoi capire!”- sibilò rimasto solo –“ Non puoi comprendere il mio tormento….cosa significhi lei per me….”


“Sono piacevolmente stupito per questa notizia. Credo che di meglio non sarebbe potuto capitarti! “- Il Generale sinceramente entusiasta per le novità accorse ad André –“ Che ne pensi?”-
“Indubbiamente una grande opportunità “-
Oscar gli strinse una mano –“ Come vedete Padre, non siamo certo inattivi”
“Tu….sei convinta della scelta fatta in merito alla Scuola Militare?”
“Pensate forse che abbia dei dubbi? ….sapete bene che non potrei stare con le mani in mano!”
“…ma …., se dopo sposati arrivasse un erede?”- pensieroso.
“Non avete di che preoccuparvi.  In tal caso mi ritirerò all’istante”- fiera e decisa come sempre.
Quelle parole dissiparono tutti i turbamenti di André. Del resto lei stessa glielo aveva già detto in precedenza. E poi perché avere dubbi?
“Quindi il lavoro svolto con Luis?”- Augustin proseguì la conversazione.
“….da considerarsi un’esperienza positiva da non gettare alle ortiche….nel caso con Mornay non producesse i suoi frutti”-
Adorava la tenacia del giovane; in cuor suo la convinzione che fosse veramente la persona ideale per sua figlia oramai non aveva più motivo di non essere tale. 
“Vorresti vedere la sistemazione della dependance? “- Oscar non stava nella pelle.
“E’ venuto un vero gioiellino!”- Madame Emilie avrebbe voluto vederli già viverci assieme, erano abbastanza adulti per dare inizio alla loro vita di coppia….ma il Generale era stato perentorio : solo dopo il matrimonio!
Lasciarono la sala assieme, mano nella mano.
“Non vedo l’ora arrivi fine settembre. Voglio dividere le mie giornate libere con te….soprattutto non voglio più dormire in un letto dove al mio fianco esiste solo il vuoto…”- si fermò improvvisamente. 
Attorno il silenzio spezzato dal  richiamo di qualche civetta e il suono del mare in lontananza.
André cercò i suoi splendidi occhi –“ Cosa ti succede ora?”
Gli prese il viso tra le mani e lo baciò dolcemente –“ Ti amo Grandier…non lo scordare mai. Sei l’essenza della mia vita…..voglio trascorrere i prossimi trenta….cinquanta…non so quanti anni accanto a te….voglio una famiglia nostra….voglio che tu sia il padre dei nostri figli….voglio…”
“…..occhi belli…..voglio voglio voglio…..” – la rimproverò con tenerezza.
Si fece improvvisamente seria.
Le sorrise –“ ….amore…..i tuoi desideri sono anche i miei….e mi auguro di cuore che questi giorni possano trascorrere velocemente……madame Grandier”- e afferratele la mano con l’anello gliela baciò. 
Attraversarono il breve selciato alberato e finalmente giunsero alla dependance.
Entrati, Oscar accese delle candele.
André rimase senza parole.
Avevano completamente rivoluzionato tutto. Ora veramente si era trasformata nella casa dove avrebbe voluto dividere i suoi giorni con lei.
“Ma quanto avete faticato?!”- passò dalla saletta da pranzo alla camera da letto.
“…e questo è  il nostro nido d’amore….”- soffiò sulla candela avvicinandosi a lui nel buio.
André sentì quelle dita affusolate insinuarsi sotto la camicia …scorrere sul suo torace….sfilandola. 
I cuori di entrambi battere all’impazzata. 
Fu un attimo e si ritrovarono sul letto….quei corpi liberi da ogni costrizione…le gambe allacciate l’uno all’altra….le carezze…i baci….i sussurri….le risa….i gemiti…….l’amore.
Nel silenzio più assoluto…..solo i loro respiri….vuoti di desiderio…ma sempre più legati….
“Dovremo risistemare tutto…”- una mano fra i suoi capelli dorati.
“…..faremo presto, tranquillo. Che ne dici allora?”- 
“E’ semplicemente fantastico il lavoro che avete fatto. E poi se il dopocena sarà  sempre come stasera non potrei desiderare niente di più”- la strinse a sé.
Rimasero ancora così a coccolarsi senza tener conto del tempo……


Leah si girò su un fianco.
Allungando la mano si accorse del letto vuoto.
Sedette di scatto guardandosi attorno. 
“Alain….!”
La porta leggermente aperta. Voci provenienti dal piano sottostante.
Prese lo scialle. Percorse quel tratto di corridoio a piedi nudi fermandosi in cima alle scale.
“E’ pazzesco. Qui ogni giorno la situazione precipita senza sosta. Sono seriamente preoccupato.”
Si spinse in avanti provando a capire chi stesse parlando.
“La furia e la rabbia della gente non hanno sosta. Fame e miseria ne fanno da padrone. Ho detto a Diane che non mi fido più lasciarla andare in sartoria da sola…..oramai il terrore è presente giorno e notte”
Scese i pochi gradini.
“Ehi….che fai in piedi a quest’ora?”- Alain le andò incontro.
“Non ti ho più trovato nel letto.  Ho passato paura. Che succede?....Ciao Pierre!”- strinse lo scialle infreddolita.
“Ciao….perdonami se ti ho svegliata…”- Imbarazzatissimo.
“Vi preparo qualcosa di caldo?”- strofinò gli occhi.
“No…grazie. Ora vado….”- Sistemò la sedia.
“Pierre…fammi avere notizie appena puoi”- lo accompagnò alla porta.
Annuì –“ Scusate nuovamente il disturbo”
Alain diede una doppia mandata rimanendo fermo immobile come assorto in mille pensieri.
“Che c’è?”- gli posò una mano sulla spalla.
Si volse. Si perse in quegli splendidi occhi verdi. Allungando una mano la trasse a sé stringendola forte.
“Ti amo Leah….”- le sussurrò.
“Lo so…anche io ti amo….ma che ti prende?”- gli accarezzò una guancia. 
“Parigi è un delirio….temo per noi….!”
“Alain ….noi apparteniamo al popolo….di che dovremmo preoccuparci?
“….non so cosa pensare. Tu sei in a casa la mattina e in taverna la sera….io vedo la gente di giorno…in giro per le strade….inferocita….affamata…La situazione non è per niente cambiata dalla presa della Bastiglia, anzi. Sono quotidiani gli assalti ai negozi per un tozzo di pane, nelle campagne nei poderi alla ricerca di sacchi di grano….dov’è possibile saccheggiare armi….Ci vorrebbe Bernard.  Qui le notizie si hanno alla spicciolata. Pierre fa fatica a reperirle al giornale. Saint Just nonostante la contrarietà di Robespierre, agisce di testa sua e con i suoi seguaci continua ad accanirsi su nobili e quanti altri ritenga non degni di vivere perché traditori e nemici del popolo”
Leah ascoltò quasi terrorizzata.
“Credo dovremmo valutare l’ipotesi di andarcene….non ho la più pallida idea dove …ma lontano da qui….!”
“Ti prego…saliamo a dormire….spegni le candele….e’ meglio stare al buio”
Soffiò sulle fiamme.
“Vieni qui amore mio”- sollevandola tra le braccia. 
Gli buttò le braccia al collo accostando il volto al suo –“ Alain….io con te mi sento sicura….credimi….dove vorrai andare io verrò…!”


“Buongiorno bambina mia”- Nanny le versò il tè. Da tempo Oscar ne aveva fatta espressamente richiesta sostituendo la solita cioccolata –“ Quel tipo capellone ti sta aspettando da una ventina di minuti nel salottino”
“Quel tipo capellone?”- comprese al volo si trattasse di Victor –“ Nonna….e’ il Conte Victor Florian de Girodelle”
Ripose la teiera facendo spallucce –“ È  un capellone. ..vuoi mettere il mio bel nipote? André si che è un bel maschio da quando ha tagliato i capelli. Ah… bambina mia. ..non potevi fare scelta migliore….e non te lo dico perché è mio parente. ..ma perché è la pura verità”- avvicinandosi mise sul tavolo un piattino con una fetta di dolce.
Oscar rise di gusto –“ Nanny sei uno spasso!”
“…ma quando vi sposerete. ..farete per caso venire quel bel baffone? “
“…chi? Du Mont?”- sgranando gli occhi.
“Che il buon Dio mi perdoni del peccato….ma….be…non mi dispiacerebbe non fosse un curato! “
Sollevò le sopracciglia stupita –“ Nonna….ma che dici!!”
“Oh insomma. …”- si volse arricciando il naso e  ritornando ai fornelli.
Oscar continuò a ridere.
André  scese in cucina –“ Buongiorno a tutte e due!”- stiracchiandosi baciò sua nonna su una guancia, poi si avvicinò ad Oscar.
Lei, sollevato il viso, si prese tutto quel dolce e leggero bacio.
Nanny si fece piccola piccola arrossendo senza dir nulla.
“Vai alle scuderie Mornay?”- sorseggiando dalla tazza.
“Già. …”- sedette accanto.
“Nervoso?”- 
“No…”- sereno e convinto –“…ero più agitato a Morlaix con Louis. Questo è un mondo che conosco come le mie tasche”- zuccherò il caffè.
Lei si alzò ultimata la colazione.
“Sei già  in partenza?”- sarebbe stata lunga l’ennesima giornata senza di lei….senza averla accanto….com’era sempre stato…
“Girodelle mi attende in salotto”- arricciò  il naso.
Sbuffò –“ E’ proprio necessario che venga a prenderti? Credo tu sia in grado di cavalcare fino a Brest anche da sola!”- stizzito al massimo.
Gli sorrise –“ Grandier….Siete forse geloso?”
“…si  non lo nascondo….anche se ….non avrei motivo di esserlo perché di te mi fido ciecamente!”
“….ti sei risposto da solo!”- gli mandò un bacio con la mano allontanandosi.
“…finirà questa storia!”- nella sua mente mille pensieri a tormentarlo –“ Come se non fosse in grado di gestirsi da sola. Diavolo, ha comandato la Guardia Reale e i Soldati della Guardia….ma cosa crede?”
Ripose la tazza seriamente seccato. 
Percorse il corridoio per tornare nella sua camera quando udì le voci in salotto.
“Permettetemi….ma questa mattina avete un volto talmente raggiante….”- incantato.
“Siete raggiante…”- lo imitò buffamente nascosto in un angolo –“ ….mi da’ il voltastomaco! “- 
“Ho semplicemente riposato molto bene”- far l’amore con André la faceva sentire ogni giorno viva come mai era stata. Sorrise come sempre ripensando a quei momenti. Donna, si una donna…Finalmente riusciva a sentirsi liberamente donna. Lui….il suo amico, il suo sostegno, il suo confidente….Il suo uomo…la sua vita.
“Quando volete…io sono pronta!”- legò la spada su un fianco. 
André apparve improvvisamente….e apposta.
“Buongiorno Girodelle!”- avvicinandosi ad Oscar.
Rispose quasi digrignando i denti –“ Grandier…”- un cenno con la testa.
“Buona giornata!”- rivolgendosi alla sua futura moglie.
“Anche a te…ci vediamo stasera”.
Li vide allontanarsi ed uscire in giardino.
“…stai all’occhio conte dei miei stivali. …”- esclamò indossando la giacca ed infilando la spada sul lato.
Non fece che borbottare per tutto il tragitto verso l’allevamento di Mornay.
Inutile, non gli era mai piaciuto, ancora di meno da quando si era azzardato a chiedere al Generale la mano di Oscar. 
Il destino volle che lei avesse rifiutato….altrimenti….forse ora …tutto sarebbe stato differente, forse….non sarebbero nemmeno stati in procinto di sposarsi.
Assorto in pensieri di ogni genere si ritrovò senza accorgersene di fronte all’entrata dell’allevamento Mornay.


“Oscar…..Cecile chiede se può aggradarvi di venire a cena da noi a metà  settimana”- fremette nel farle quella domanda.
“Vi prego di ringraziare vostra sorella “- 
Rimase in attesa trepidante della risposta: doveva accettare, doveva!
“Sarà un vero piacere poterla ritrovare dopo così tanto tempo”- si preparò a ricevere i cadetti per l’addestramento.
“Benissimo…..manderò una carrozza a prendervi”-
Victor fece ritorno nel sul ufficio pervaso da una gioia indescrivibile –“ Finalmente….non attendevo altro! Una sera…un’incantevole serata con voi Madamigella……”
Prese ad immaginarla fasciata in uno splendido abito da sera……si, sarebbe stato sfacciato….ma lo avrebbe fatto. Le avrebbe chiesto di vestire femminile….. l’avrebbe attesa davanti a casa….avrebbero cenato tra  conversazioni frivole, calici di buon vino, risate….e poi….Cecile si sarebbe ritirata…sarebbero rimasti soli …..e lui….finalmente….


“Grandier…..in largo anticipo”- Mornay lo ricevette a cavallo –“ Avete fatto colazione?”
“Si….stamattina  presto”- si accostò con Alexander.
“Credo che un caffè lo gradirete comunque!”- si avviarono verso la sua abitazione – “Ne avete discusso con la vostra futura consorte?”
“Certamente….che dire? Entusiasta.”- 
“Molto bene…..sentite….preferirei chiamarvi per nome….e magari evitare tutti questi convenevoli….”- scese da cavallo e gli fece strada in casa.
André comprese al volo –“ Se può farvi piacere…”
“Benissimo……allora mettiti comodo “- sedette di fronte a lui –“ hai accennato anche della disponibilità, nel caso, di potervi trasferire qui?”- versò la bevanda calda appena portatagli. 
“No…..non ne abbiamo parlato…credo sia un po’ prematuro al momento”-
L’uomo sorrise –“ Sono certo di aver fatto un gran bel investimento scegliendoti quale uomo fidato …..”- lo fissò a lungo –‘ …ma credo che sarebbe meglio affrontassimo l’argomento compenso”- posò sul tavolo due sacchetti neri –“ Questi per iniziare…..ti pagherò a settimana….e…non mancheranno gli extra….!’
André quasi scioccato.  Non riuscì a credere stesse veramente accadendo a lui.
“Sono pochi?”- sbigottito di fronte al silenzio del giovane – “D’accordo….”- aggiunse una nuova sacchetta.
“No…no”- portò le mani in avanti per bloccarlo –“ Vi prego, fermatevi…..io…be, sono molto più che soddisfatto…non immaginavo tutto questo”- gli rese il dato in più –“ se sarete soddisfatto o meno potrete decidere di aumentare o togliere….ma vi prego…per ora è anche troppo….!”
“Oltre che preparato sei anche onesto….bravo!”- gli tese la mano –“ …per qualsiasi necessità,  dubbio o quant’altro non aver paura di chiedere”-
“Grazie di cuore!” – ricambiò calorosamente quella stretta.
“Benissimo….direi che sia giunto il momento di metterci al lavoro. Ti mostrerò tutte le stalle e i vari recinti. Avrai accesso ovunque. Potrai impartire ordini a qualsiasi dei miei uomini o lavoranti donne. Sarai i miei occhi e la mia voce!”- gli diede una pacca sulla spalla.
Quante responsabilità si stavano affacciando alla sua quotidianità. Mornay riponeva tutto nelle sue mani. Un vero uomo di fiducia. Il suo uomo di fiducia. Un gran impegno. 
Fece un gran respiro –“Forza, cominciamo!”- si caricò.


Gli allievi incantati di fronte a tanta leggerezza nei movimenti di Oscar, un incredibile senso del ritmo, precisione nella scelta del momento ideale per agire, la percezione esatta dei movimenti dell’avversario per evitare di essere colpiti, la velocità di azione e del ragionamento tattico.
Eppure qualcuno fu in grado di tenerle testa. 
Si compiacque per la bravura di quei ragazzi. E dentro di sé ringraziò suo padre per l ‘educazione  maschile ricevuta.
Quella sua nuova vita cominciava a piacerle. 
“Signori…per quest’oggi abbiamo terminato. Riponete spade e sciabole nei loro armadi e lasciate la sala in ordine composto. La prossima lezione con armi fa fuoco fra circa mezz’ora. “- uscì a prendere una boccata d’aria. 
“Chissà che starai facendo…”- rivolse il pensiero ad André. 
Quasi come in una favola.  Lei al comando militare, lui alle scuderie Mornay, la casa pronta, l’abito scelto e la data pure….il matrimonio prossimo. Un periodo incredibilmente sereno dopo tanto tempo. La gioia piena di vivere, di amare ed essere ricambiata.
L’aria dal sapore autunnale, i raggi del sole molto più  tiepidi….
Rientrò giusto qualche minuto per versarsi dell’acqua. 
Appoggiò la mano alla porta. L’ennesimo capogiro ed un forte senso di nausea.
I battiti del cuore improvvisamente accelerati –“ Che cosa mi sta succedendo?”- portò una mano alla fronte e chiuse gli occhi. 
Il primo pensiero fu di non essersi ripresa da quel profondo malessere che l’aveva perseguitata per mesi, anzi che stranamente la situazione stesse precipitando per non so quale motivo. 
No…..non poteva farne parola con nessuno…..-“ Come farò ?”- il suo pensiero ad André e al matrimonio imminente.
Percepì una presenza alle sue spalle. Volse lo sguardo –“ Victor….siete voi…”-
“State bene?.....siete nuovamente pallida”.
Posò il bicchiere –“ …si, benissimo…..un po’ affaticata “- accennò ad un sorriso –“ ….il tempo d’inattività mi ha un po’ arrugginita….niente di cui preoccuparsi”.
“Forse sarebbe il caso sospendeste”- sinceramente preoccupato. 
“Vi ringrazio….non è nulla. Appena terminato rientrerò a casa”- 
“Non posso lasciarvi andare da sola……vi accompagnerò”- 
“Molto gentile…ma non importa”
“Siete forse impazzita? Se vi capitasse qualcosa  vostro padre mi darebbe il tormento fino alla fine dei miei giorni ed anche oltre”- tentò  di stemperare la tensione del momento.
Rise –“Credo abbiate ragione.”
“Ve la sentite sinceramente di terminare? “
“Potete stare tranquillo, ve lo assicuro”- estrasse le pistole e prese a distribuirle ai cadetti nel frattempo rientrati.
Girodelle rimase lungo il corridoio. Non si allontanò un solo secondo. Attese in silenzio che anche quella lezione terminasse senza perdere d’occhio Oscar.
Concentrata, precisa, attenta, energica, fiera…..la sua splendida Oscar….la donna dei suoi sogni…
I suoi pensieri vennero bruscamente interrotti da un applauso seguito da un susseguirsi di fragorose risate.
“Signori…..suvvia,  cerchiamo di ricomporci. …”- il tono autoritario ma con una vena d’ironia –“ dopo aver pulito le armi riponete nelle loro custodie.”
Alcuni cadetti s’intrattennero affascinati a chiacchierare con lei.
Victor si fece avanti porgendole la giacca.
Un sorriso raggiante –“ Siete sempre un vero gentiluomo “-
Come una ventata di aria fresca un’ondata di gioia travolgente lo invase –“ Mia amata…” – nella sua mente un tumulto di pensieri.
“Vi adorano…e come non potrebbero? Chiunque vi conosca non può fare altro…”- lo sguardo dritto in quegli occhi celesti.
Accennò ad un sorriso – “ Ammaliatore. ..”- sussurrò. 
Indossò la giacca e si avviarono a prendere i cavalli.


Le prime ombre della sera calarono sulla scogliera.
“Nanny…sai niente dei ragazzi?”- Emilie sistemò il centrotavola.
“Credo faranno tardi Madame. Oggi erano molto impegnati entrambi fuori città. Credo fareste meglio a mettervi a tavola con il Generale”
“D’accordo…..puoi pure servire se vuoi. Chiamo Augustin”
André entrò dalla porta di servizio. 
“….perfetto….sto’ per mettere in tavola”- Nanny preparò la zuppiera.
“Oscar?”- chiese passandosi una mano tra i capelli.
“Non è ancora tornata”- si diresse verso la sala da pranzo.
Uscì nuovamente rimanendo sulla soglia.
Lo sguardo verso lo sterrato. Tese l’orecchio nell’intento di udire lo scalpitio degli zoccoli sul selciato. Nulla.
Fece rientro in casa avviandosi in camera.
Saperla ancora fuori….in più con quel damerino di Girodelle lo innervosì.
Si sciacquò e indossò abiti puliti .
Sceso per cenare udì la sua voce.
“Victor siete stato fin troppo gentile ad accompagnarmi nuovamente a casa”- ferma di fronte a lui.
“…per me è  stato ed è  sempre un vero piacere. Le giornate si sono accorciate. …e di molto. Non penso sia consigliabile per voi rientrare con l’oscurità”
“Vi prego…non passate a prendermi domattina. Verrò da sola. Non sarà necessario nemmeno per il rientro. Dovrei terminare presto”
“Ma domani sera vi manderò una carrozza. Questo non potete rifiutarlo….”
“Credo di non avere scelta….Vi pare?”- sghignazzò.
Un attimo di silenzio poi –“ Oscar….scusate la mia impertinenza …..cosa indosserete?”- abbassò leggermente lo sguardo.
“….Victor….…”
“Cecile sarebbe felicissima vedervi in abiti …..femminili, ne sono certo”
Baciamano nel mentre Oscar distolse lo sguardo spostandolo sugli occhi scioccati di André. 
“Maledizione! “- digrignando i denti –“ …sempre tra i piedi” – Girodelle quasi lo fulminò.
“Salve Victor”-
“Buona sera Grandier”- volgendo gli occhi a lei –“ Vi auguro la buona notte. A domani!” – 
Lo videro allontanarsi lasciando dietro di sé  solo la polvere sollevata da terra.
Oscar fece per rientrare quando André l’afferrò per un braccio –“ È  tardi!”- 
Lei lo freddò- “ Smettila di fare il geloso, non lo sopporto “- e si liberò dalla presa.
La seguì fino in camera sbattendo la porta alle sue spalle.
“Che modi!”- indispettita. 
“Che cosa sarebbe questa cosa di domani sera?”- la rabbia cominciò a montare. 
“Cecile mi ha invitato a cena…”
“Andresti a casa di Girodelle?”
“…che c’è di male? ….conosco sua sorella da una vita…”
“Oscar….non voglio che tu vada!”
Lo guardò furente –“ Ma cosa ti prende? Spero tu stia scherzando…”
“….per nulla..”- la interruppe.
“Smettila André. Non c’è motivo per cui io non debba andare, io…”
“…è  innamorato di te!”
Scoppiò in una risata –“ Ma cosa ti salta in mente?....Chi ti ha detto questa sciocchezza? “
“Lo si vede lontano un miglio!”- sempre più fuori di sé. 
“Esci per cortesia, devo cambiarmi.”
“Non ti permetterò di andare!”
“…bene, provaci!”- lo sfidò.
“Quella specie di damerino sbava ogni volta che ti vede.”
“Dacci un taglio…le tue sono solo supposizioni anche di cattivo gusto …è semplicemente un tipo molto educato e particolarmente raffinato”
“…quindi io sarei un grezzotto al suo confronto “
“…basta, questa discussione sta’ degenerando”
“Ah…bene”- iniziò a gesticolare animatamente per aria –“ …e già….io non sono che il tuo attendente, faccio parte della servitù di casa Jarjayes…uno stalliere. …”
“Stai farneticando. Vedi di smetterla per cortesia. Ora esci gentilmente”- 
“Non ho ancora terminato!”- si avvicinò.
“Io invece si. Andrò a quella cena. La faccenda è chiusa”-
“Tu sei fuori di testa Oscar…”
“…no caro mio, qui quello fuori di testa sei tu con la tua stupida gelosia. Tu non devi permetterti di dirmi ciò che devo o non devo fare!”
“Non pensi che dovresti anche imparare ad obbedire un po’ ….a tuo marito?”
“Non lo sei ancora!”
Sentì le mani quasi bruciare dal desiderio di schiaffeggiarla. 
“A questo punto credo sia meglio ragionarci bene se fare questo passo oppure no, viste le premesse!”
“Molto bene, non ci sono problemi. Tanto non sappiamo ancora nemmeno dove celebrare la cerimonia.
E sinceramente non ho alcuna intenzione di sposare un uomo accecato dalla gelosia! “
La gocca che fece traboccare il vaso.
André irrigidì la mascella, la rabbia salire fino al culmine.
“Io non voglio avere al mio fianco una donna che prenda certi argomenti cosi alla leggera”
Lei alzò la mano per colpirlo. Lui la bloccò.
“Vattene André! Per questa sera ne ho abbastanza! Esci immediatamente dalla mia camera!”
“Non ti preoccupare…..non ci metterò più piede!”- volse le spalle e uscendo sbatte’ nuovamente la porta. 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Aqua Keta