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Autore: DelilahAndTheUnderdogs    28/03/2020    2 recensioni
!! Attenzione questa fanfiction è stata rivista e migliorata che avevo pubblicato in questo account !!
Maddy Tuckerhalter è una maganò in una famiglia purosangue. Daphne, sua madre, farà di tutto per includerla, senza successo, nel mondo magico: eppure, Maddy si sente più capita nella scuola che frequenta con i babbani che non a casa. Maddy è pragmatica, la fantasia le piace fino a un certo punto e le piacciono le feste babbane.
Ci sta male, nel profondo, di non essere nata strega, rendendo la sua vita un inferno, soprattutto con la madre.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Mi piacevano i luna park a un certo punto della mia vita, è lì che vedevo la magia della realtà. Perché ormai la mia realtà era quella. Avevo mangiato pancakes al cioccolato. Dodici anni per il nulla, mi dicevo, se non avevo mai provato quel cibo divino. Quando ho iniziato a vivere a scuola era proprio il giorno dopo della fiera di beneficenza. Le vacanze di Natale? Finite. Una nuova avventura incominciava per me.
(Estratto dal libro “Maddy Tuckerhalter: Due Vite”, Mysterios Editore, 2004)
 
“Sei sicura di voler andare in quella topaia permanentemente?”
“Per l’ennesima volta, mamma, sì. È la mia scuola!”
“Ci mancherai da impazzire tesoro” disse suo padre abbracciandola.
La Bingham Avery School non distava poi tantissimo da casa loro ma capiva la sensazione: non sarebbe stata a casa tutto il tempo.
Anna si sarebbe definitivamente trasferita pure lei a scuola per farle compagnia: sarebbero state nella loro sala comune, avrebbero giocato a scacchi e mangiato zuccotti di zucca che Wimpy avrebbe preparato insieme a Daphne. Wimpy era l’unica creatura che sua madre teneva più di tutti in casa: alle volte la trattava proprio come sua pari e non come una schiava. Solamente non la pagava e questo faceva imbestialire Maddy.
“Dai troppo per scontato il suo aiuto, mamma.”
“Non sono affari tuoi Magdalen” diceva “le cose sono sempre state così”
Wimpy era dolcissima e ci stava male che la sua ‘padroncina’ venisse trattata male perfino dalla madre. Anche se doveva ammettere che Daphne dopotutto non era una brutta persona … in fondo.
Maddy prese le valigie e le ripose in macchina: Daphne lacrimò un bel po’ insieme al marito che ne rimase piacevolmente sorpreso.
“Non guardarmi così! L’ho portata nove mesi in pancia ed è sangue del mio sangue dopotutto” detto questo Daphne abbracciò di slancio la sua piccolina “Sarò cattiva con te ma dio solo sa se ti voglio bene. Solamente vorrei non avessi amicizie babbane eppure … Anna ti vuole bene ed è questo che conta, alla fine” la guardò con le lacrime agli occhi e sorridendo disse: “va’ e fa valere il nome dei Tuckerhalter!”
Entrata in macchina si sedette vicino al finestrino e salutò i genitori. Era il primo gennaio 1993, il tempo era stato abbastanza clemente e non aveva nevicato nei giorni passati.
Albert, l’autista di famiglia – pure lui magonò – la intratteneva con barzellette babbane che facevano abbastanza ridere anche se erano ormai vecchie da secoli.
A un certo punto Albert le disse: “Signorina, lei è così fortunata ad avere una famiglia che le vuole bene ed è abbiente” fece una pausa e girò a destra verso la scuola “io non sono stato così fortunato ad andare a una boarding school. Spero si diverta, dopotutto”
“Ti ringrazio Albert” e scese, salutandolo.
Anna la stava aspettando davanti al cancello, vestita con la divisa – come anche Maddy del resto – e aspettavano le assegnazioni delle varie materie per quell’anno. La preside Morgan le accolse calorosamente e fece vedere loro le stanze.
Appoggiarono le valige sul letto e una voce squillante pervase le loro orecchie: “Ma voi siete quelle nuove nel nostro dormitorio!” era una ragazza dalla pelle ambrata e i capelli riccissimi “Cioè, vi avevo già viste a lezione ma ovviamente voi siete del posto e avevate scelto di vivere ancora con la famiglia. Sapete, la Bingham Avery è una delle poche boarding school che ti permette di vivere a casa – ma solo se sei del posto, ovviamente. Ad Oxford ho sentito che molte scuole pretendono la permanenza a scuola anche se si vive in città. Ah, che sbadata nemmeno mi sono presentata. Sono Cynthia, sono al quarto anno e sono prefetto delle Wasps” tese loro la mano e le ragazze la strinsero calorosamente. Tutto era accogliente nel dormitorio delle Wasps, dai drappeggi rossi e grigi (colori ufficiali della scuola) e il colore delle Wasps, il giallo canarino che era nelle loro spille.
Le “casate” o, meglio, squadre erano divise per anno e per sesso, sfortunatamente. Erano divisi in Wasps, Hornets, Dragonflies e Ladybugs.
“Vi va di mangiare degli snacks?” disse infine Cynthia. “Mamma me ne ha inviati alcuni. Sapete, io sono della Cornovaglia e mamma mi manda sempre tutto qua su in Scozia per non sentirmi sola”
Andarono in sala comune, tappezzata di stoffe giallo canarino. Si sedettero a un tavolino e offrì loro Mars, Cadbury Dairy Milk, Hartley’s Strawberry Jelly, Maltesers, dei Curly Wurly e altre patatine.
“Vi ho sempre viste assieme, voi due” disse masticando.
“Beh” disse Anna “veramente sono anche amica di David Gorme, sai, un Dragonfly”
“E io conosco di sfuggita Mickey Neumann” fece una pausa “degli Hornet”
“Io personalmente non ho nulla contro gli Hornet ma se continuano a batterci a hockey sarà da piangere lacrime amare”
“Lo so, lo so e prendono perfino più punti di merito rispetto a noi” disse con trasporto Maddy.
“Una cosa atroce veramente!” ribatté Anna con trasporto.
Altre ragazze si aggiunsero alla conversazione rincarando la dose contro gli Hornet. Le Wasps erano molto unite come “casata” ed erano quelle che sul piano accademico erano molto portate. Infatti, il loro motto era “sting your mind”.
La professoressa Cook passò con gli orari delle lezioni: avrebbero diviso chimica e biologia con gli Hornets e Maddy si sentì sprofondare. Quei ragazzacci avrebbero fatto più casino del dovuto, se lo sentiva nelle tette. Avrebbero spanto dappertutto gli elementi chimici e già si sentiva morire dentro.
Alla prima ora avevano appunto due ore di chimica e biologia con la Cook.
Si lavarono i denti sporchi di cioccolata e schifezze varie e si avviarono verso l’aula di biologia e chimica: l’aula era tutta in bianco, le loro panche erano ormai vecchie da decenni e i banchi in legno.
“Oh chi si vede! Ching chung chang e la figlia della Wicca” disse in tono derisorio Ed Meerah. “Ho sentito che vi siete trasferite permanentemente qui” pausa e si rivolse verso i suoi amici ridendo “non ci insegnerai qualche rituale, vero?”
“Eddie caro, non vorrei essere nei tuoi panni e far sapere ai professori da dove prendi il wiskey, vero? Allora smettila di prendere in giro me ed Anna, grazie”
“Wow, ti ha steso” disse Mickey.
“Oh Neumann stai zitto” disse veemente Ed.
Mickey rise abbastanza forte, come Anacleto in La Spada Nella Roccia.
Anna fece un sorrisino e si sedette vicino alla grande vetrata di destra, Maddy le si sedette accanto.
La Cook entrò: nei suoi cinquantanove anni era ancora mingherlina ma incuteva ancora timore.
“Ragazzi seduti ai vostri posti” disse austera “come vi avevo promesso, oggi si terrà il compito di chimica tanto atteso” la classe si mosse in un malcontento quasi unanime “tranquilli, è abbastanza semplice … se avete studiato ovviamente”
Distribuì i fogli uno ad uno e la classe cominciò a svolgere i vari esercizi e problemi. Avevano ben due ore di tempo poi sarebbero passati a letteratura inglese con il professor Ashley, un signore giovane, sulla tarda ventina e fresco di università.
Ed Meerah copiò spudoratamente da Leigh Gillsby, Mickey Neumann era concentratissimo nel compito e la ghenga di Ed consegnò in bianco. Il resto degli Hornets e delle Wasps con successo terminarono il test.
“Sei stata formidabile a tener testa a Meerah!” disse Leigh Gillsby a Maddy. “Ha copiato da me, quell’imbecille!” e Anna, Maddy e Leigh risero di gusto.
“Speriamo di batterli a hockey almeno!” disse sempre Leigh con convinzione.
Leigh era molto alta per avere dodici anni, capelli lunghi e biondi, legati in due codini, di corporatura robusta e un visetto gioviale.
Si avviarono verso l’aula di letteratura inglese: Leigh aprì la porta e le tre ragazze entrarono quando Mary Morton, del loro stesso anno ma una Ladybug, le squadrò da capo a piedi assieme alla sua combriccola.
“Ecco due delle ragazze che mi hanno sfasciato la bici lo scorso anno” disse in modo delicato e canzonatorio.
Maddy e Anna arrossirono violentemente: alla fine aveva visto i volti delle lancia petardi, Mary aveva l’occhio lungo e non solo per riconoscere i volti.
“Beh” disse Maddy “a me rincresce tanto, non sapevamo fosse la tua bici”
“Ma al diavolo Maddy!” ribatté Anna rincarando la dose “Questa se lo merita dal momento che sta con Logan Meerah. Bleah, uno Hornet!”
“Sentite! Non è colpa mia se ci sono fidanzata e voi Wasps siete in rivalità con gli Hornet!” questa volta era il turno di Mary ad arrossire.
“Signorina Morton, vada con le sue compagne di squadra alla prossima lezione” disse con tono pacato una voce maschile “signorina Kang e signorina Tuckerhalter, vi prego di prendere posto”
Le due ragazzine schizzarono al loro posto.
“Oggi parliamo di Cime Tempestose, signorine” il professor Ashley si sedette alla cattedra e prese un libro relegato in cuoio, mostrandolo alla classe.
La classe fece una OH all’unisono e sgranarono gli occhi.
“Innanzitutto, chi è la protagonista del libro?” Ashley guardò la classe attentamente “Allora, nessuno? Sì, signorina Welch?”
Christel rispose sicura: “Catherine Earnshaw, signore”
“Molto bene, signorina. E ora, la trama”
Maddy era affascinata da quel racconto e prese molti appunti. Fu un’ora molto produttiva e quando suonò la campanella, le ragazze – dopo aver riposto i quaderni negli zaini – si fiondarono in caffetteria per mangiare.
Si sentiva a casa, finalmente.
Bingham Avery è la mia casa, pensò fra una cucchiata di porridge e un sorso di acqua.
   
 
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