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Autore: EleAB98    28/03/2020    6 recensioni
(SERIE 1*) Hollywood U è una delle università più prestigiose della California.
Jane McMiller, ragazza ambiziosa dotata di grande talento, ha un sogno: diventare un'affermata regista. C'è solamente un ostacolo che s’interpone tra lei e il suo sogno. Thomas Hunt, infatti, il professore più in gamba dell'università, non le darà certo vita facile.
E come se non bastasse, la giovane ragazza si ritroverà, ancora una volta, a scegliere tra l'amore e la carriera.
Due mondi apparentemente inconciliabili, uniti da un filo sottile. Due mondi destinati a scontrarsi con la forza più misteriosa e allo stesso tempo più potente. La forza dell'amore.
Di un amore proibito che li sconvolgerà totalmente...
NOTA: Sono presenti delle citazioni tratte dal romanzo Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Alunna e Il Professore'
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A seguito del colloquio con il professore, Jane si recò di corsa nel suo dormitorio. Si distese sul letto e, ancora profondamente agitata, si domandò se Hunt avrebbe colto quell’occasione per espellerla una volta per tutte dall’università. Nonostante dalle sue ultime parole non trasparisse tale proposito, la ragazza continuava a rimuginare sulle sue affermazioni che, in determinati punti, non lasciavano presagire nulla di buono.

Inoltre, c’era qualcos’altro che tormentava la sua povera anima in pena. Hunt aveva davvero ascoltato tutta la discussione che aveva tenuto con Addison riguardo ciò che era successo tra lui e la professoressa Singh?
Non c’erano dubbi: Jane non avrebbe più dovuto immischiarsi negli affari di quel professore. Avrebbe dovuto comportarsi come un’alunna normalissima e del tutto disinteressata nei confronti del suo insegnante, nonché adempiere ai suoi normali doveri di studentessa. Ripensando a quanto accaduto tra loro ultimamente, c’erano stati fin troppi battibecchi e fin troppe discussioni, se così potevano chiamarsi.
Indirettamente, i due si stavano conoscendo.

A poco a poco, giorno dopo giorno, il professore e la studentessa stavano analizzandosi l’un l’altra, senza accorgersene minimamente. In effetti, Jane poteva ormai considerare il suo docente come una persona piuttosto razionale - nonché decisamente controllata a livello sentimentale - rigorosa ed estremamente precisa nello svolgere qualsiasi mansione professionale. In compenso, però, non poteva certo non ammettere quanto si dimostrasse disponibile con i suoi studenti, sebbene con lei avesse mostrato un’attitudine completamente differente.

Perché, si domandava?

Perché lui non credeva minimamente nel suo potenziale?

E pensare che le aveva addirittura detto di considerare la possibilità di lasciare la Hollywood U!

Per quale assurdo motivo avrebbe dovuto farlo? Per sbarazzarsi definitivamente di lei?

Beh, se quello era il suo obiettivo finale, allora quel tale ne sarebbe rimasto indubbiamente deluso. Lei non aveva alcuna intenzione di dargliela vinta. Non avrebbe mai e poi mai abbandonato quel sogno per cui stava combattendo fin dai primi anni della sua adolescenza.
La sua coscienza, comunque, sembrava si appellasse a Jane per rispondere all’ennesima domanda fuorviante: avrebbe, nel frattempo, attuato dei cambiamenti nel suo modo agire e di pensare, come consigliatole dal professore?

Decisamente no.

Nemmeno su questo, Hunt avrebbe potuto contare. Una promessa, però, gliel’aveva fatta. Doveva studiare costantemente se avrebbe voluto acquisire delle solide competenze nel campo della cinematografia.

Con decisione, la ragazza aprì il suo libro di testo alla fatidica pagina 32, sezione 5, paragrafo 3. Non appena cominciò a immergersi nella lettura, ella si scoprì immediatamente affascinata dall’argomento di cui l’autore stava trattando. Una sorprendente panoramica riguardante le varie tipologie di inquadrature utilizzate nella produzione di un film. I suoi occhi brillarono di immensa felicità e, in quel momento, tutte le paure e i timori scatenatisi dentro di lei poco prima divennero soltanto un lontano e spiacevole ricordo.

 
 ***
 
Tornato a casa, Thomas Hunt ripensò a quella studentessa dall’animo ribelle con la quale si era nuovamente confrontato: la solita Jane McMiller. Sembrava proprio che la ragazza facesse enorme fatica a comportarsi come una studentessa normale. Ma lei non era una studentessa qualunque, e lui lo sapeva bene. In qualche modo, la sua personalità era fortemente simile alla sua, o meglio, a quella da lui spesso mostrata all’interno delle mura universitarie soltanto qualche anno addietro.

Quella spontaneità, quella luce speciale che brillava nei suoi occhi... Quella luce che egli stesso aveva conosciuto fin troppo bene lo aveva letteralmente folgorato. Aveva quasi paura a dirlo ma, a tratti, gli occhi di quella ragazza gli ricordavano quella famigerata donna il cui nome era rimasto fin troppo impresso nella sua mente.

Quel nome che aveva persino paura di pronunciare ad alta voce, quasi temendo che alla sua ‘invocazione’ sarebbero riemersi quei tanto dolorosi ricordi correlati al suo passato amoroso, come d’altronde era accaduto il giorno precedente. In effetti, quando si era avvicinato a Jane guardandola negli occhi, per un momento gli era sembrato di rivedere il volto di Yvonne. L’uomo, però, avrebbe dovuto assolutamente dimenticare il passato e qualsiasi altra cosa fosse legata a esso. Altrimenti, quel suo stesso passato si sarebbe trasformato in una vera e propria ossessione.

Comunque, al di là delle caratteristiche puramente fisiognomiche della studentessa, cos’altro vedeva nella signorina McMiller?

Determinazione? Sicuramente.

Passione? Medesima risposta.

Coraggio? Fin troppo, a suo dire.

Ma soprattutto, in lei vedeva una ragazza in cerca di riscatto, in cerca di quel qualcosa che, fino a quel momento, non era mai arrivato. Egli aveva la netta impressione che la giovane fosse alla ricerca di se stessa e della propria identità così come, del resto, tutti gli altri studenti del suo corso.
Quella giovane, però, aveva un qualcosa di diverso... Quel suo atteggiamento così spontaneo ne rappresentava la prova vivente. Da un lato, questa sua peculiarità poteva senz’altro considerarsi come positiva, ma dall’altro potenzialmente micidiale.

In realtà, anch’egli stesso aveva spesso mostrato quel lato del suo carattere sebbene, negli ultimi anni, si fosse adattato perfettamente alle circostanze nelle quali si trovava a svolgere il proprio lavoro. Pertanto, anche la signorina avrebbe dovuto comprendere in maniera perfetta le dovute modalità di comportamento da adottare all’interno del contesto universitario. In caso contrario, la studentessa avrebbe sicuramente compromesso la sua futura carriera e il signor Wilson avrebbe ovviamente provveduto alla sua espulsione.

In fondo, nonostante i pettegolezzi che la giovane aveva diffuso sul suo conto, Hunt non era certamente il tipo di uomo che poteva lasciarsi influenzare dal giudizio di qualcuno, a maggior ragione da una studentessa per certi versi fastidiosa... D’altro canto, non avrebbe nemmeno voluto che la giovane lasciasse davvero l’università. Con quelle sue ardite provocazioni, in effetti, Thomas desiderava semplicemente metterla alla prova, cercando di mettere in seria discussione gli obiettivi che ella si era prefissata di raggiungere.

Una cosa in particolare, però, lo aveva lasciato alquanto interdetto: perché mai la ragazza aveva riferito alla sua amica di essere preoccupata per lui, se lei stessa nemmeno poteva asserire di conoscerlo? Insomma, erano trascorse solamente due settimane dall’inizio delle lezioni... Era davvero possibile elaborare delle idee o stilare giudizi affrettati riguardo una qualsiasi persona con la quale si hanno a malapena dei rapporti?

Ma pensandoci bene, lui non aveva forse fatto lo stesso?

Quel questionario che Thomas aveva distribuito ai suoi studenti, in effetti, gli aveva rivelato delle preziosissime informazioni a proposito dei suoi studenti. E riguardo a Jane, il regista  aveva già scoperto molte cose sul suo conto, per giunta davvero interessanti.

Non poteva però certo dire di conoscerla davvero, così come lei non poteva asserire di conoscere lui. Lei era la sua studentessa, lui il suo professore. Nessuno dei due poteva azzardare delle ipotesi concernenti le loro personalissime idee e opinioni, o almeno non ancora. In definitiva, Hunt concluse che l’affermazione della ragazza risultasse alquanto superficiale, dato che la sua ‘preoccupazione’ - così da lei stessa definita - non poteva essere che sbocciata da considerazioni personali del tutto inappropriate e, per giunta, senza alcun reale fondamento.

Chissà, magari le sue dichiarazioni in classe potevano averle suscitato curiosità sul suo passato. Quel passato che, peraltro, la sua amica aveva involontariamente ricostruito in base alle affermazioni di Jane. Thomas sospirò e, anche questa volta, cedette all’impulso di scolarsi un bicchiere di birra.

Ed ecco che, quell’indelebile e triste passato, stava bussando nuovamente alla sua porta picchiando più forte di quanto aveva fatto l’ultima volta, come se questo incarnasse alla perfezione una malattia degenerativa dalla quale egli non avrebbe avuto la benché minima possibilità di guarigione. Dopo qualche istante, un’improvvisa quanto insistente emicrania costrinse il professore ad andare immediatamente a dormire.

Andò in cucina, prese un’aspirina, e si avviò in camera da letto, accertandosi di aver impostato la sveglia all’orario giusto: il preside Cook non avrebbe affatto tollerato un’altra assenza da parte sua, anzi. L’ispezione del direttor Wilson era imminente, e lui avrebbe dovuto mostrarsi pronto a qualsiasi evenienza.
A qualsiasi eventuale e spiacevole inconveniente.
 
***
 
Ormai era notte e Ethan Blake si trovava nel suo dormitorio, incapace di chiudere gli occhi e di abbandonarsi al dolce sonno che l’indomani gli avrebbe permesso di alzarsi pimpante e pronto ad affrontare con grinta l’intensa giornata che lo aspettava.

Ripensò al pomeriggio che aveva trascorso in aula studio e al momento della libertà quando all’improvviso, con gli occhi ancora appannati nonché desiderosi di osservare il tiepido sole che, ormai, stava per tramontare dietro quelle bellissime montagne Hollywoodiane, aveva incontrato una ragazza che pareva somigliare ad Addison.

Ma non era lei.

A quanto pare, dopo intensissime ore di studio, il ragazzo doveva aver avuto un’assurda allucinazione. In effetti, egli aveva pazientato molto tempo, prima di potersi gustare una vera e propria pausa relax, ammirando lo scenario mozzafiato che lo circondava. Il ragazzo amava profondamente la natura ma, soprattutto, amava passeggiare per i boschi e nei luoghi in cui la quiete e il silenzio potevano concedergli la dolce scoperta di una perfetta pace interiore.

Ascoltare era, in effetti, una delle sue più grandi doti. Fin da bambino, il giovane aveva affrontato periodi difficili a causa della povertà, e ora che i suoi genitori avevano finalmente trovato un lavoro stabile, sembrava che quella realtà gli fosse ormai del tutto estranea. In compenso, Ethan pensava spesso alla sua famiglia, che adesso si trovava decisamente lontana da lui. Non smetteva mai di ‘ascoltare’ il forte richiamo della sua patria, facendo spesso appello al ricordo delle sue origini senegalesi. Egli non smetteva mai di ascoltare la voce del proprio cuore; quel cuore ormai appartenente a quella ragazza per cui provava uno strano sentimento.

Quel cuore appartenente ad Addison Sinclair, la studentessa che tanto lo disprezzava.

Ebbene sì: era proprio quella la ragazza che Ethan, tra tantissime altre, avrebbe voluto conoscere davvero. Peccato, però, che lei non si fosse mostrata poi molto propensa alla cosa. La ragazza gli era spesso apparsa molto fredda e schiva nei suoi confronti, sebben Ethan avesse fatto – e facesse tuttora - di tutto per mostrarsi gentile e disponibile.

Evidentemente,  ciò ancora non bastava perché la ragazza potesse fidarsi ciecamente di lui, cosa peraltro perfettamente legittima. Chi potrebbe mai nutrire immediata fiducia nei confronti di uno sconosciuto?
Tuttavia, negli ultimi tempi, qualcosa era cambiato: Addison gli aveva, per la primissima volta, regalato un bellissimo sorriso.

Un sorriso che Ethan non avrebbe mai dimenticato. Un sorriso genuino e timido con il quale il ragazzo poteva continuare a sperare di confrontarsi, conoscendo realmente quella ragazza dai capelli biondi come il sole e dagli occhi verdi come la fiorente natura che circondava quei verdi boschi cui tanto amava rifugiarsi.
   
 
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