IX
Da bambino Sasuke aveva avuto mani assai graziose, fatte apposta per
essere strette; Itachi ne ricordava bene il tocco soffice sulle
guance, e la
naturalezza con cui esse solevano incastrarsi fra le sue ogni volta
che se ne
presentava l’occasione.
Difficile paragonarle a quelle del ragazzo che ora aveva dinanzi, pallide
e aguzze come gli artigli di certi rapaci.
«Ciò che vedo adesso, Itachi, è la tua morte» disse questi, lo sguardo
carico d’odio.
«La mia morte. Ebbene, fai in modo che sia così».
Al pari delle sue, anche le mani di Sasuke si sarebbero presto tinte di rosso.
Salve a
tutti!
In
questo periodo peculiare c’è chi fa cose utili, chi pensa a come
rivoluzionare
la propria vita e via discorrendo; poi c’è la sottoscritta, la cui
decisione
più estrema consiste nel continuare ad aggiungere capitoli a questa
raccolta. A
mia discolpa, posso dire che non mi sono mai piaciuti i numeri dispari.
Com’è
facile intuire, la presente drabble è ambientata all’inizio dello
scontro tra
Itachi e Sasuke – che, insieme a quello finale di quest’ultimo con
Naruto, è in
assoluto il mio preferito –; l’episodio da cui sono tratte le battute
qui
riportate è il numero 135 (“L’istante più lungo”) della sesta stagione
di
Naruto Shippuden.
Un
abbraccio!
Campagna
di Promozione Sociale -
Messaggio No Profit:
Dona
l’8‰ del tuo tempo alla causa
pro recensioni. Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio
crede)
(© elyxyz)