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Autore: Louve Vanessa Wolfe    07/08/2009    0 recensioni
Cosa accadrebbe se la vita di due teenager americane, dal destino e dalle doti particolari, si intrecciasse con quella dei licantropi e dei vampiri?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1°capitolo: Risveglio Upper East Side, Manhattan. 11,30 AM "Signorina" sussurrò dolcemente Maria, la cameriera. Niente. La luce del giorno entrava dalla tenda scostata, la porta che dava sull'attico era spalancata. La cabina armadio era aperta e sembrava esplosa. I costosi vestiti erano sparsi per la stanza, così come le scarpe. "Si.gno.ri.na!" ripetè a voce più alta...dal letto proveniva solo un leggere respiro. "SIGNORINAAAAAAAAAAAAA" urlò stavolta, Kelsey scattò a sedere e mise a fuoco la situazione. "Maria ma che hai da urlare! Ci sento benissimo sai...!" "Non credo...si alzi è tardi, il signorino Chuck e sua sorella Serena la stanno aspettando in salotto." disse meccanicamente la donna "e quale dei dieci salotti scusa?" chiese Kelsey con la voce ancora impastata dal sonno, "il suo salotto personale!" urlò la donna mentre si avviava nel corridoio. Kelsey si alzò traballante, lo scotch aveva uno strano effetto soporifero su di lei e Chuck non dimenticava mai di ricordarglielo esaltando le sue doti nel reggere gli alcolici. Ovvio... era un vampiro... avrebbe potuto scolare tutto ciò che voleva, anche cianuro, e sarebbe rimasto fresco come una rosa. La ragazza guardò il suo riflesso sul grande specchio che aveva al posto del muro e contemplò se stessa con un moto di soddisfazione: era alta, 1.76 m, formosa ma non grassa anzi, con la carnagione scura che aveva ereditato da suo padre Henry, occhi color cioccolato con delle pagliuzze dorate, capelli lunghi e mossi sino alle spalle. Si stiracchiò e cerco qualcosa da mettere. "Questo andrà bene" si disse, prendendo tra le mani un delizioso abitino di Chanel, vi abbinò un paio di Manolo e legò i capelli con un foulard di Louis Vuitton. Si ammirò e decise che era tempo di fare la sua entrata teatrale in salotto. Percorse un corridoio e girò a destra. La grande porta in legno di rosa con intarsi in madreperla, regalo dellìex cinese di sua madre, era aperta e si intravedevano due figure sedute a conversare amabilmente. Sua sorella e Chuck. "Buongiorno cara, sei una visione" esclamò Chuck con voce morbida e sensuale "Cosa intendi dire cadavere" Kelsey lo apostrofava spesso con questi termini in maniera giocosa "che gli altri giorni sono inguardabile?" "Non mi permetterei mai" controbattè ossequioso Chuck "solo che ogni giorno di più mi rendo conto di quanto tu e tua sorella" e in quel momento indicò anche Serena che guardava divertita la situazione "siate stupende e di quale grande fortuna ho avuto ad incontrarvi". "Ti adoro quando fai così" disse Serena, lei Chuck lo adorava ma entrambi erano troppo svampiti per mettere su una relazione stabile. "Io non ti adoro mai e lo sai" disse Kelsey ridendo, e schioccò un bacio sulla guancia a Chuck. In quel momento entrò Lily, madre di Kelsey e Serena. "Buongiorno Chuck, carissimo" e gli porse la mano, Chuck la sfiorò educatamente con le labbra. 'Vampiri ottocenteschi tz!' pensò Kelsey, mentre Serena, la sua gemella, lo guardava in brodo di giuggiole. A Kelsey piacevano le persone e le cose semplici, per quante cose, e persone, semplici ci potessero essere nell'Upper. Kelsey e Serena erano gemelle. Diverse. Per quanto Kelsey fosse scura, una bellezza esotica, tanto Serena era chiara. Anche lei era alta ma non aveva le forme di Kelsey, aveva i capelli biondissimi e lisci che le arrivavano sino ai fianchi e gli occhi grigi. Assomigliava meravigliosamente a sua madre. Kelsey a suo padre, un Quileute, al quale a differenza della sorella era molto legata e con cui, anche se non andava a trovarlo da quando era nata, aveva un rapporto d'amicizia ed affetto stupendo. Lily guardò le figlie. Serena era vestita come una vera regina dell'UES mentre Kelsey era troppo semplice per i suoi gusti. Tutto perchè aveva il carattere di quell'indiano pensò. Come aveva fatto ad innamorarsi di lui? Ora che era una vampira era disgustata dalla natura dell'ex marito. Era un licantropo. Era il suo peggior nemico. "Kelsey dove vai così vestita? A fare una scampagnata negli Hamptons?" disse Lily altera "No a sciare sull'Himalaya" rispose scontrosamente Kelsey "Dove diavolo pensi che possa andare? Rimarrò in casa!" "Bene perchè tu e Serena dovete ancora sistemare i posti per la vostra festa!" "Cavolo!" esclamò Kelsey "domani è il nostro compleanno?" "Sì certo certo! 16 anni che bello che bello..." disse Serena saltellando come una scimmietta "Smettila Ser, mi sembri Citah con la parrucca!" esclamò Kelsey. Nell'ultimo periodo non li sopportava più. Sua madre, sua sorella, Chuck... erano troppo diversi da lei...e puzzavano. Cioè non nel vero senso del termine ma il loro odore la infastidiva. E anche i loro modi di fare. Chuck distante dalle donne le ammirava in silenzio. Il cellulare di sua madre squillò. Lily guardò il display. Henry Moonglow. Mai cognome fu più appopriato. "Pronto?" disse con aria annoiata "Sì lo so" continuò dopo aver ascoltato l'interlocutore "vienitele a prendere, io lì non ci torno!" Kelsey era stufa che sua madre trattasse suo padre così, lei lo adorava! Era l'unico che le credeva quando lei gli raccontava le cose strane che le accadevano. Così strappò il telefono e disse "Ciao pà sono Key" solo suo padre la chiamava così "Ehy lupacchiotta!" disse "come va? Sto per venire lì, sai per il vostro compleanno; potresti provvedere a trovarmi un albergo a buon prezzo? Ho paura che tua madre mi mandi in un canile!" rise. Kelsey rise "no tranquillo dormirai a casa, in una stanza nella mia ala, ti farò preparare una stanza e vedrai altro che canile!!! E poi vorrei capire perchè ti chiama cane!" "stai per fare 16 anni, tu e Ser lo capirete! Passo e chiudo!" "Ciao pà ti voglio bene!" "Mamma, mi occuperò io della sistemazione di papà. Tu e Ser dovete solo essere gentili altrimenti vi azzanno" ogni tanto Kelsey aveva istinti animali nei confronti delle sue coinquiline. "Tranquilla io non mi avvicino a mio padre" disse Ser con aria annoiata. Lei -come sua madre- lo detestava. "Non vi ci farei avvicinare comunque!" rispose Kelsey "Mariaaa!" urlò "abbiamo tante cose da fare!" La Push, Washington Henry chiuse il telefono con uno scatto, mentre un sorriso gli riscaldava gli occhi, preoccupati. "E' una brava ragazza" disse Billy Black che aveva sentito tutta la conversazione "Lo so, ho solo paura che non riesca ad accettare la sua natura! Ser ne sarà contenta, sentirsi la migliore la renderà felice ma Kelsey..." rispose Henry con voce triste "Se solo quel succhiasangue non si fosse messo in mezzo sarebbero solo delle licantrope e non ciò che sono ora!" disse Sam Uley "Henry!" disse un ragazzo dalla porta "è tutto pronto...andiamo? L'aereo non aspetta a meno che tu non abbia rapporti d'amicizia con il presidente!" "Si Jacob arrivo! Bene allora ci vediamo tra qualche giorno ragazzi...e ringraziate ancora i Cullen da parte mia" detto ciò uscì. "Ne vedremo delle belle Sam!" disse Billy "Lo so..." rispose quello, ed uscirono.
  
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