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Autore: Louve Vanessa Wolfe    07/08/2009    0 recensioni
Cosa accadrebbe se la vita di due teenager americane, dal destino e dalle doti particolari, si intrecciasse con quella dei licantropi e dei vampiri?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"No allora, quale parte della frase -A mio padre non piacciono le costolette troppo cotte- non hai capito?" Kelsey urlava in cucina contro Steve, il cuoco, che la guardava divertito. "La parte in cui sua madre mi diceva di cuocere tutto più del necessario altrimenti mi avrebbe licenziato" rispose tranquillo quello, mescolando un impasto. "No cocco allora non ci siamo capiti!" disse Kelsey scocciata "IO e sottolineo I.O. comando per ciò che riguarda mio padre! E fa come ti dico io... lascia perdere mia madre e dille di chiamarmi per qualsiasi problema dovesse inventarsi. E ricorda fa come ti dico e ti regalo l'impastatrice automatica che volevi tanto! Ciao" ed uscì come un fulmine dalla cucina "Stai andando a prendere tuo padre?" chiese Chuck, che ancora rideva per la scena in cucina, "Sì, vieni?" disse Kelsey più per educazione che per voglia "Non credo sarebbe un incontro gioioso" disse quello guardandola Kelsey lo squadrò, gelida. Odiava quando non erano felici di qualcosa che riguardava suo padre. "Sai potresti anche farmi paura se non fossi un vampiro secolare e tu solo una sedicenne, per ora!" esclamò con un seducente sorriso, "Ma che blaterate, prima tu poi papà...comunque ora vado, ci si vede!" "Kelsey!" disse Chuck "Si?" disse girandosi "Auguri!" "Grazie" e concedendogli uno dei suoi sorrisi timidi uscì. Si reco giù dove la aspettava una BMW con Mark l'autista che le sorrideva. "Dove la porto signorina?" chiese cortese "All'aereoporto per favore... accendi la radio?" "Subito..ho ancora i suoi CD, li ho nascosti a sua madre, li metto?" "Si dai! Metti su i Linkin?" "Come vuole" Kelsey si stese sul sedile posteriore e ascoltò la musica pensando a cosa sarebbe accaduto quella sera alla festa con suo padre e sua madre nella stessa stanza. Nel frattempo in casa Lily e Chuck discutevano. "Non si può fare proprio nulla eh?" chiese Chuck pensieroso "No ogni giorno di più la loro natura prende il sopravvento e Kelsey sta già mostrando le prime avvisaglie entro dopo domani al massimo saranno all'apice della loro..." Lily fu interrotta da Chuck che sbatteva il pugno sul tavolo mandandolo in mille pezzi "Calmati" disse lei "E come? Non avresti dovuto vederlo mai più e invece...si viene a prendere le ragazze... per portarle tra i cani!" "Kelsey ne sarà contenta...Ser non credo proprio!" "Kelsey è dalla loro parte, da quando è nata e lo sai, Carlisle te lo spiegò appena nacquerò le ragazze, avrebbero preso due strade diverse..." "Andiamo Chuck arriveranno gli invitati tra poco, e devo far pulire i frutti della tua preoccupazione" aggiunse guardando il tavolino. All'aereoporto la confusione era tale che Kelsy spazientita desiderò fortemente che annunciassero l'arrivo del volo di suo padre in modo da dirigersi a colpo sicuro al gate... "Il volo proveniente da Portland, Washington è in arrivo al gate 112" annunciò la voce metallica. "Guarda tu che coincidenza" disse tra sè Kelsy Dopo aver raggiunto il gate, si guardò un po' intorno e finalmente lo vide, anzi li vide. Suo padre ed un ragazzo, erano entrambi alti ma l'accompagnatore lo superava di due palmi, sembrava sulla ventina ed era molto attraente. Kelsey si avvicinò ad una velocità mozzafiato, da quando era così atletica? Si chiese, ma ora doveva pensare solo ad accogliere i suoi ospiti. "Pààà!" urlò come una bambina "Key, vita mia!" le gridò quello di rimando "caspita sei bellissima, sei una donna ormai!" "Ehy mi fai sentire vecchia, sei tu che sei decrepito!" Risero. E si abbracciarono. Finalmente insieme. "Lui è Jacob! Il figlio di Billy Black, il signore con cui ogni tanto parli a telefono!" "Piacere" disse Kelsey porgendo la mano. I loro occhi si incontrarono, a Kelsey mancò il terreno sotto i piedi, si sentì piena, soddisfatta, completata. Sbattè le palpebre nel tentativo di riprendersi. "Pia...io...sono..." balbettava Jacob. "Piacere lui è Jacob come già sai e credo stia soffrendo per il Jet Lag" disse Henry cercando di non dare ascolto al suo cervello che urlava IMPRINTING-IMPRINTING-IMPRINTING! "Che bon...ehm cioè che bello avervi qui!" esclamò Kelsey rossa in viso. "Andiamo" disse Henry in preda al panico e in auto si mise in mezzo ai due, la prudenza non era mai troppa! "Pà, solo che io avevo preparato per una sola persona a casa..." disse Kelsey "No io dormo dove vuoi tu" disse Jacob con aria sognante. Henry gli tirò un cazzotto. "Lascialo stare è scemo di natura!!" spiegò con un sorriso e rivolse un'occhiataccia al ragazzo. "Chiamo a casa e dico di far preparare una nuova stanza allora..." disse lei "Kelsey se non ti dispiace io farei aggiungere un nuovo letto nella mia!" -per controllare la situazione- pensò fra sè Henry. "Perfetto!" disse lei contenta "Ah papà ti ho preso un vestito per stasera... ne troverò uno per Jake! Ti da fastidio se ti chiamo Jake?" "No no figurati" rispose il ragazzo e volse lo sguardo fuori dal finestrino, contento per una volta ad aver dato ascolto a Sam ed esser andato in quel covo di succhiasangue.
  
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