VI
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Il bambino-falena sorride, sorride sempre quando è con lei, di mille sorrisi diversi, di cui Alyssa conosce a memoria ogni sfumatura – così come lui conosce le sue.
Il bambino-falena è dolce e protettivo quando è con lei, ha una voce calma e profonda che la rassicura come una ninna nanna che ode fin dalla sua nascita (Alyssa non sa ancora che è sempre stata la sua voce quella che ascoltava).
Il bambino-falena gioca con lei, la istruisce, la sfida e fa sembrare ogni cosa possibile – Alyssa vorrebbe che lo facesse per sempre.
Il bambino-falena è sempre famigliare come la sua stessa ombra, come il suo riflesso in uno specchio, è sempre stato con lei – ma sempre e solo nelle notti dei suoi sogni.
Fino a quando lei lo ha cercato nella luce del giorno e lui l’ha guidata a sé.
Ora sono uno di fronte all’altra – non più bambini – e tutto ciò che Alyssa riesce a dire, dopo tutti quegli anni, tutto ciò che viene fuori dalle sue labbra è il sussurro di un nome.
Il suo nome.
«Morpheus».
Un sogno è solo un sogno finché non lo fai diventare realtà.
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Perché Morpheus è uno di quei personaggi che ti ruba il cuore dal primo istante e mentre sei lì che leggi sai che soffrirai e gioirai con lui come se foste la stessa persona. E non si può parlare (o scrivere) di Morpheus senza la sua Alyssa.