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Autore: EleAB98    29/03/2020    4 recensioni
(SERIE 1*) Hollywood U è una delle università più prestigiose della California.
Jane McMiller, ragazza ambiziosa dotata di grande talento, ha un sogno: diventare un'affermata regista. C'è solamente un ostacolo che s’interpone tra lei e il suo sogno. Thomas Hunt, infatti, il professore più in gamba dell'università, non le darà certo vita facile.
E come se non bastasse, la giovane ragazza si ritroverà, ancora una volta, a scegliere tra l'amore e la carriera.
Due mondi apparentemente inconciliabili, uniti da un filo sottile. Due mondi destinati a scontrarsi con la forza più misteriosa e allo stesso tempo più potente. La forza dell'amore.
Di un amore proibito che li sconvolgerà totalmente...
NOTA: Sono presenti delle citazioni tratte dal romanzo Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Alunna e Il Professore'
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“Priya, mi stai ascoltando? Priya?”
“Scusami Thomas, ero sovrappensiero.” rispose la donna, tentando di giustificare la sua completa disattenzione. “Di cosa mi stavi parlando?”
“Incredibile. Sembra proprio che oggi non voglia ascoltarmi nessuno. A cosa stavi pensando?”

Non aspettandosi una risposta a quella domanda, l’uomo scrutò a fondo lo sguardo di Priya e, dopo un breve istante, capì.

“So che mi pentirò di avertelo chiesto, ma... Com’è andato l’appuntamento con il signor Wilson?”

Priya spalancò gli occhi.

“Come facevi a sapere che...”
“Che il tuo pensiero era rivolto a Wilson? Avanti, ti si legge in faccia.”
“Cosa, esattamente?”
“Che hai passato una bella serata. Malgrado mi costi ammetterlo, era da tempo che non vedevo quel bellissimo sorriso impresso sul tuo volto.”
“È vero, non posso negare di aver trascorso una bella serata... Stupenda, a dire il vero.” rispose Priya, con aria trasognata.

Hunt andò dritto al punto, desideroso di saperne di più.

“Vi siete forse...”
“Baciati? Diamine Thomas, vuoi sapere anche questo!”

Il tono di Priya non era affatto severo, eppure, Thomas tentò di nascondere il lieve imbarazzo che lo aveva colto a seguito di quell’impertinente domanda. Ma quel tale non lo convinceva proprio per niente.

“Scusami, hai ragione. Forse sono stato un po’ indelicato.”

Priya si mostrò, come al solito, perfettamente comprensiva.

“Tranquillo Thomas, non scusarti. Comunque, no... Il bacio non è ancora scattato tra di noi. Contrariamente a quanto tu possa pensare, il signor Wilson è un uomo all’antica.”

L’uomo annuì, mostrando un pizzico di incredulità.

“Vedo, dunque, che non hai ascoltato il mio consiglio.”
Ho ascoltato semplicemente il mio cuore, Thomas. E anche tu dovresti imparare a farlo, di tanto in tanto.”

L’uomo non si mostrò affatto sorpreso dall’affermazione di Priya. La donna aveva sempre cercato di tirar fuori il meglio di lui e per un breve periodo ci era anche riuscita. Ma ormai erano passati anni da allora... Pertanto, egli soleva interpretare quei suggerimenti quasi come fossero dei consigli profusi dai suoi genitori; consigli che lui, tra l’altro, non avrebbe minimamente seguito. Senza dubbio la donna aveva ragione, ma a ogni modo soltanto lui poteva essere in grado di giudicare perfettamente se stesso e il suo vissuto.

“Non hai tutti i torti, Priya. 
A mia discolpa posso dire, però, che ogni singola volta che l’ho fatto” - certo, non che siano state poi così tante - disse fra sé ne sono rimasto deluso.

D'istinto, la donna poggiò una mano sulla spalla del professore in segno di conforto.

“Thomas...”
“No Priya, non preoccuparti. Non è assolutamente mia intenzione fare la vittima, non è nel mio stile. La mia era soltanto una constatazione. Io sto bene così, davvero.”
“Veramente?”
“Veramente.” rispose l’uomo, con aria tranquilla. “Ho semplicemente detto la verità, ma non per questo posso precludermi delle nuove conoscenze. Sai benissimo, però, che per me tali conoscenze non rappresentano nulla di serio.”
“Già, conosco perfettamente la tua filosofia.” asserì la donna. “Incontrare una donna o per lavoro o per diletto... Nient’altro.”
“Esatto. Con diletto, però, non intendo certo dire che io ami sfruttare la compagnia delle donne per secondi fini.” precisò Hunt.
“Questo lo so benissimo, non devi affatto spiegarmelo. Ti conosco da troppo tempo per fraintendere le tue parole.”

“Ti ringrazio. Comunque, a proposito di donne... Ti ho accennato all’incontro con Barbara Revees?”

“La famosa attrice di Hollywood?”

“Proprio lei. Pensa che mi ha chiesto un appuntamento.”

“Cavolo. È una cosa seria?”

Thomas guardò Priya con aria interrogativa.

“Intendevo dire se lo fosse da parte sua.”

“Certo che no, o almeno non credo. Ci siamo visti solamente un paio di volte e abbiamo passato la serata a parlare esclusivamente di lavoro.”

“Già, avrei dovuto immaginarlo. E a cosa si deve, questa volta, il vostro incontro?

“Al medesimo motivo, suppongo.”

“Hai detto bene: supponi, ma non ne sei sicuro.” precisò Priya, soffocando un sorriso.
“Beh, il suo messaggio non lasciava intendere alcunché riguardo un qualcosa di diverso. Pertanto, si discuterà sicuramente del ruolo che lei dovrà ricoprire nel prossimo film in costruzione.” concluse Thomas.
“Hai già redatto la sceneggiatura?” domandò Priya, visibilmente impaziente di leggere il suo elaborato.
“Non proprio, ma ci sto lavorando. Avrei bisogno della giusta ispirazione.”

“E... questa Barbara potrebbe fornirtela?”

Hunt rise alla battuta di Priya.

“Perché ho come l’impressione che tu voglia spingermi a tutti i costi tra le braccia di una donna qualsiasi?”

“Prima o poi dovrà pur succedere.” rispose Priya, di rimando.

Hunt non riusciva a smettere di ridere. D’un tratto, però, il tono della donna si fece nuovamente serio.

“Comunque, vuoi la verità? Non è passato molto tempo da quando ti ho detto che sentivo la mancanza del nostro precedente rapporto. Questo incontro recente con il signor Wilson, però, mi ha permesso di comprendere che devo andare avanti con la mia vita e prefissarmi degli obiettivi.”
“Ad esempio?”
“Ad esempio cercare di costruire un rapporto importante in vista della fine dell’anno.”

Hunt sembrava confuso.

“Scusa un attimo... Ma da quando, in amore ci sono delle tempistiche?”
“Non è proprio di questo che si tratta.” si affrettò a spiegare la donna. “Intendevo dire che è indubbio necessario che la persona che sia in procinto di cambiare la propria esistenza debba mostrarsi, in primo luogo, favorevole a dei nuovi incontri, senza pensare a cosa potrebbe andare storto. Dovresti farlo anche tu.”
“Dunque, in sostanza, se non ho capito male... Anch’io dovrei guardare dritto al futuro lasciandomi il passato alle spalle, non è così?”

“Esattamente. So che non è facile, e io ne sono la diretta testimonianza. Ma sto seguendo il mio cuore, e voglio vedere dove  questo mi porterà.”

“Wow. Che cosa diavolo ha combinato il signor Wilson per trasformarti di punto in bianco in una donna così positiva? Non fraintendermi, sono contento per te, sebbene la mia opinione su quell’uomo non cambi di una virgola. È che...”

“Cosa?”

“Mi sembri diversa, ecco tutto.”

“Forse è l’emozione di questa nuova frequentazione a rendermi in questo modo.” sorrise Priya.
“Forse. Sai, ti confesso che è da molto tempo che non provo tali sensazioni. Ogni volta che mi guardo allo specchio, riconosco sempre il medesimo Thomas Hunt di qualche anno fa.”

“È vero, non sei affatto cambiato dal punto di vista caratteriale. Ma se solo lo volessi potresti farlo, lasciandoti andare alle emozioni che la vita può offrirti.”

Hunt scosse la testa.

“Ormai è tardi. Comincio ad avere un’età e...”

“Piantala, Thomas!” lo ammonì Priya. “Hai solamente trentatré anni! E poi ricorda... Non è mai troppo tardi.”

“Lo so, ma sono cambiate molte cose dal tempo della mia adolescenza. Io non riuscirei mai a perdere la testa per una donna come è accaduto, invece, in passato.” ribadì l’uomo.

“So che sei una persona decisamente razionale, in effetti. Ma so anche che sei un uomo di buon cuore.”
Un cuore che necessita soltanto di qualche piccolo colpo di martello, per far sì che possano rompersi quelle barriere che tu stesso gli hai costruito intorno. pensò la donna, senza esprimere realmente tale pensieri.

“Ti ringrazio Priya.” rispose Thomas, mostrandole un sorriso. “In ogni caso, non ho la testa per queste cose, davvero. Il lavoro continuerà a essere, sempre e comunque, la mia priorità.”

La donna sospirò.

“Con te non c’è proprio niente da fare, sei irrecuperabile. Ci rinuncio.”

Hunt la prese sul ridere ma, poco dopo, assunse un’espressione piuttosto seria.

“Comunque Priya, l’unico consiglio che mi sento di darti e al quale spero farai un minimo di affidamento riguarda...”
“Il signor Wilson?”
“No, non lui. Riguarda te.”
“Me?” domandò lei, sbigottita.

“Esatto. Volevo soltanto pregarti di rimanere, in ogni caso, con i piedi per terra, senza idealizzare troppo l’eventuale storia che potrebbe nascere tra di voi. O almeno, non fino a quando non ne sarai completamente sicura. Sai, a volte l’entusiasmo iniziale può lasciare il posto a un’amara delusione.”

“Capisco Thomas, so benissimo di cosa parli e ti assicuro che, in parte, condivido le tue preoccupazioni. Ma stai tranquillo. Cercherò di non commettere gli stessi errori del passato e questa volta seguirò il tuo consiglio.”

“Ne sono lieto. Adesso Priya, devo andare. Ci vediamo domani.”
“Ennesima faccenda di lavoro?”

Hunt le fece un sorriso difficilmente interpretabile.

“Forse, sì. O forse no. Lascio a te la libertà di giudicare.”

Priya alzò gli occhi al cielo.

Non cambierà mai, è sempre il solito burlone... Fa tanto il misterioso quando invece si sa che adesso si rinchiuderà in casa sua a lavorare assiduamente per il suo prossimo ambizioso progetto.

La donna, comunque, non credeva affatto che Thomas dicesse la verità riguardo la sua situazione sentimentale. In cuor suo, voleva credere che anche Hunt potesse innamorarsi di nuovo. Non che lei fosse innamorata del signor Wilson: era decisamente troppo presto per dire una cosa del genere. Come suole affermare un celebre proverbio, però, ‘dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna.’
E Thomas Hunt avrebbe ancora dovuto trovare quella giusta per lui. Quella che, finalmente, avrebbe spalancato definitivamente le porte del suo cuore.

 
***

 
“Potremmo vederci in biblioteca, cosa ne dici?”

La proposta di Ethan non sembrò entusiasmare molto Addison.

“Non credo che sia una buona idea. Sarà sicuramente troppo affollata.”
“Allora non so, forse andrebbe bene in un posto più tranquillo. Nel mio dormitorio, per esempio.”

Addison alzò un sopracciglio e Ethan comprese che la ragazza aveva frainteso le sue intenzioni. Il ragazzo, comunque, chiarì immediatamente la questione.

“Non ti allarmare, stavo solo scherzando! Potremo provare in aula studio... Insomma, dove vuoi tu. L’importante è che possa aiutarti.”
“Fammi pensare... Avrei bisogno di un posto in cui regni il silenzio assoluto. Un posto in cui l’unica cosa che io possa sentire sia il dolce rumore della matita sopra il mio foglio bianco.”

D’un tratto, al ragazzo venne in mente un’idea.

“Ci sono! Ho trovato il posto che fa per noi ehm, volevo dire, per te. Seguimi.”

Il ragazzo tese la mano ad Addison. Con una certa titubanza, lei gliela strinse, non mancando però di domandargli dove si stessero dirigendo.

“Fidati di me. Ti porto in un posto speciale.”

 
***

 
Il bosco, dall’atmosfera decisamente autunnale, era semplicemente bellissimo. Intriso di una ricca e fiorente vegetazione, ospitava delle meravigliose specie floreali, nonché numerosi alberi secolari di ogni dimensione. Sembrava di trovarsi nel mondo delle favole. Mentre camminavano, i due potevano sentire sotto i loro piedi l’accartocciarsi delle foglie cadute dagli alberi.
La ragazza era rimasta letteralmente a bocca aperta.

“Come diavolo hai fatto a scoprire questo posto? È meraviglioso!”
“Sono felice che ti piaccia. Diciamo che amo girovagare alla ricerca di posti interessanti e in cui la natura sia l’indiscussa protagonista. Inoltre, sono un agente segreto, ricordi?” rispose il ragazzo, mostrandole il suo solito sorriso.

“Impressionante. Non avevo idea che, a pochi passi dall’università, esistesse un luogo come questo. Un luogo di così straordinaria bellezza.”
“Beh, era quello che volevi, non è così? Un posto in cui nessuno avrebbe potuto disturbare il tuo genio creativo.”
“Esatto, per cui mettiamoci subito al lavoro!”

Entusiasta, Addison si distese sul letto di foglie che si trovava vicino a un albero secolare.

“Perfetto, adesso ti lascio.” disse il ragazzo, cominciando a incamminarsi. “Ti auguro un buon...”
“Hey, aspetta un momento. Dove credi di andare?” domandò lei, regalandogli un'occhiata colma di finto rimprovero.
“Non avevi detto di voler sentire solamente l’azione della tua matita che lavora sul foglio?”
“E allora? Siamo nel posto giusto, no?”
“Esatto. Ma sono io quello di troppo. Non vorrei che tu sia costretta a sentire anche il mio respiro all’infuori del tuo e, in un certo senso, il respiro della tua matita.”
“Dai, non fare il filosofo, adesso.” rispose Addison. “Sei tu che mi hai portato qui, dunque meriti di restare.”

Ethan stentava a credere alle sue parole.

“Dici sul serio?”

La giovane alzò lo sguardo verso di lui. In quell’istante, Ethan ebbe l’impressione che quei suoi grandi occhi verdi fossero addirittura in grado di parlargli. Attraverso di essi, Ethan comprese la risposta della giovane.

“Beh, in questo caso...”
Il ragazzo si sedette vicino a lei, impaziente di vedere Addison all’opera. L’ispirazione, questa volta, non tardò poi molto ad arrivare.
Nel giro di poche ore, la ragazza era riuscita ‘nell’impossibile’. Disegnò un bozzetto che Ethan giudicò splendido, superlativo. È vero, in fatto di moda non si professava certo un grande esperto. Era sicuro, però, che il suo grande talento sarebbe ben presto venuto alla luce.

“Addison... Non ho parole per esprimere l’emozione che ho provato nell’ammirarti mentre disegnavi. Ti è venuto tutto così...”
“Naturale, vuoi dire? Hai ragione. È stato un processo spontaneo, così come lo è la crescita della natura.”
I due ragazzi ammirarono, ancora una volta, il meraviglioso scenario in cui si trovavano. Erano rimasti letteralmente senza fiato. Ma evidentemente, non abbastanza perché la ragazza non rompesse momentaneamente il silenzio.
“Ethan?”

Il ragazzo la guardò con aria interrogativa.

“Cosa?”
“Grazie.”
“Di cosa?” domandò Ethan, completamente perso nello sguardo della ragazza.
“Come di cosa!?”

Addison gesticolò indicando la meraviglia che li circondava.

“Di questo, no? Non sarei mai riuscita a disegnare il bozzetto, se non fosse stato per te.”
“Io non ho fatto niente. Sei tu ad avere del talento. Io ho solamente fornito uno strumento per favorire la tua concentrazione. Adesso che sei a conoscenza di questo posto segreto, potrai tornarci tutte le volte che ne avrai bisogno. Soprattutto in situazioni come queste.”
“Lo farò senz’altro. Grazie ancora, Ethan.”
“Smettila di ringraziarmi, per me è stato un piacere. Ma soprattutto, sono grata del fatto che tu abbia avuto fiducia in me.”

La ragazza sorrise timidamente e, nei suoi occhi, il ragazzo poté nuovamente leggere i suoi pensieri nascosti.
In quel momento, avrebbe giurato che i suoi occhi gli stessero dicendo quanto fosse felice.
Quanto fosse felice di trovarsi lì, insieme a lui.
   
 
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