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Autore: AgnesNelCuore    29/03/2020    1 recensioni
Quando scopri che la quarantena nuoce gravemente alla salute mentale tua e della tua ragazza, cosa fai?
Cerchi un modo per tranquillizzare entrambe?
MA ANCHE NO! Ti butti su qualcosa di ancora più mentalmente deviante, ovviamente!
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Agnes Fey e ParoleNelCuore02 si sono unite per questa folle missione:
-> una fic a 4 mani scritta da due autrici distanti 600km
-> cinque ragazzi in balia della noia
Ce la faranno i nostri eroi? E le autrici? La connessione internet reggerà alle loro interminabili chiamate su Skype? Ma soprattutto...la signora del piano di sotto si lamenterà?
Solo il tempo ce lo potrà dire...
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[Dal testo]
«Ragazzi!» li richiama Niall «Io mi sto comunque annoiando, quindi o vi viene in mente qualcosa o io torno a fare live Larry e a controllare le telecamere che ho installato in camera loro.».
[...]
«Vuoi che ci mettiamo a raccontarci storie?» ipotizza Zayn.
«Esatto.» conferma [Liam] «Ma non cinque al giorno: vi perderei per strada se vi chiedessi una cosa del genere.».
Louis tira un sospiro di sollievo.
«Una alla settimana. Ciascuno.» precisa il castano quando vede Niall che tenta la fuga «Vi scegliete un giorno a testa e vi inventate una storia.».
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giorno 8. Domenica. h11:00.
 

Pictionary


[Inciso per il lettore] Londra. Princess Park. Caserma dei pompieri.
Un allarme invade la sala operativa. Un allarme diverso dal solito.
Il vigile di turno al centralino scatta in piedi. Attimo di panico.
Poi afferra la radio collegata a tutte le squadre attive nella zona.
«Codice Nano - Codice Nano.» urla «Due squadre al OneDirectionFloor.».
Fa una breve pausa mentre sente alcune pattuglie attivarsi al piano inferiore, poi riprende: «Ripeto: Codice Nano - Codice Nano. Due squadre al OneDirectionFloor. Codice Nano - ...».
L’annuncio si propaga per tutta la caserma e alle squadre in ascolto.
Nel giro di 2 minuti, due camionette lasciano la base.
 
Louis è hai fornelli.
 
[Nota per il lettore] Sì, santo Harry da Holmes Chapel, custode di cucine ed incolumità altrui, ha fatto mettere un sensore -collegato con la centrale dei pompieri più vicina- che scatta non appena sente che Louis ha semplicemente intenzione di toccare qualcosa che non sia il frigorifero.
Ovviamente, brevetto di Santo Liam da Wolverhampton, brillante studente mancato del M.I.T..
 
Ha svegliato Freddie quasi un’ora prima sussurrandogli: «Mi aiuti a fare una sorpresa a papi?».
Camminando in punta di piedi come dei piccoli ladri, hanno messo l’orso gigante accanto ad Harry e sono zampettati in cucina.
Louis ha spulciato siti di ricette alla ricerca di qualcosa di semplice, chiedendo ogni volta l’approvazione del figlio che alternava faccine schifiate a sguardi golosi.
Alla fine hanno trovato una ricetta moooolto facile per dei pancake alle mele che non prevedeva trasformazioni mistiche e magiche di albumi in neve -per la gioia di Louis-.
Ignaro delle due pattuglie di pompieri -appostate con cannocchiali e binocoli appena fuori dal cancello-, il liscio mette la padella sul fornello e dà un’ultima mescolata all’impasto, attento che i pezzettini di mela siano ben amalgamati. Poi prende un mestolo, versa un po’ di miscela sul tegame e la guarda iniziare a cuocere.
«Papà, attento a non bruciare tutto.» gli ricorda il figlio che sta facendo un disegno da dare al suo papi.
«Sì sì, lo so.» borbotta Louis che sta fissando la padella tutto concentrato.
 
[Inciso per il lettore] Londra. Princess Park. Strada del OneDirectionFloor.
«Come procede?» chiede il caposquadra al primo uomo di vedetta.
L’uomo non stacca gli occhi dal binocolo.
«Per ora tutto regolare.» riferisce «Però c’è anche il bambino con lui.».
Il caposquadra impallidisce.
«Se succede qualcosa al piccolo, il signor Tomlinson-Styles ci maledirà per il resto dei nostri giorni!».
Il suo vice lo affianca.
«Io scommetto che almeno uno lo brucia.».
Il caposquadra lo fissa male, poi torna a puntare gli occhi sulla villa.
«Andata.» risponde.
 
 «Finito!» annuncia il piccolo dopo qualche minuto, sventolando il disegno in aria per mostrarlo al suo papà.
Il liscio si volta.
 
[Inciso per il lettore] L’intera squadra di vigili del fuoco trattiene il fiato.
 
«Ѐ bellissimo, cucciolo!» esclama ammirando l’opera d’arte del suo bambino.
«I PANCAKE!» urla il piccolo, preoccupato per il fumo che ha iniziato ad intravedere sulla padella.
Louis si gira con una verso isterico e salva all’ultimo il dolce che è solo leggermente più scuro del dovuto. Tira un sospiro di sollievo e lo impiatta insieme agli altri. Versa il caffè nella tazza preferita del riccio e mette il tutto su un vassoio.
«Pronto, piccolo?» chiede al figlio. Il bambino annuisce e segue il padre fuori dalla cucina con il suo disegno stretto al petto.
 
[Inciso per il lettore] Il vice allunga una banconota al suo caposquadra.
«Ringrazi quel bambino.» borbotta.
Il caposquadra sogghigna, poi si volta verso i suoi sottoposti.
«Bene, signori, bravi tutti. Ringraziamo un bambino di 4 anni per non aver reso necessario il nostro intervento. Torniamo alla base.».
I pompieri applaudono e iniziano a sistemare l’attrezzatura. Veloci come sono arrivati, tornano in centrale.
 
 

Giorno 8. Domenica. h12:00.
 
Harry dorme placidamente nel suo letto, ancora sommerso da lenzuola e coperte. Si rigira alla ricerca di Louis, lo trova -un po’ più peloso e morbido del solito, ma sta dormendo e non si fa domande-, lo abbraccia e affonda il naso nel suo collo, prima di tornare a sognare qualche nuova canzone.
Freddie apre la porta della camera e la tiene ferma per far passare il suo papà con il vassoio. Il maggiore arriva accanto al letto e fa un cenno al piccolo.
Il bambino appoggia il disegno sul comodino, batte le manine e si arrampica sull’orso gigante, per poi scivolare tra lui ed Harry.
Primo bacino: sulla guancia destra.
«Papi.» sussurra.
Secondo bacino: sulla fronte.
«Papiii.» sussurra ancora.
Il riccio sorride, ma ancora non apre gli occhi.
Terzo bacino: sul nasino.
«Papiiiiiiiiii.» sussurra di nuovo, spaciugandosi contro il petto dell’uomo.
Harry ride e piano si sveglia.
Quello che si trova davanti è un Louis raggiante -ed è in quel momento che realizza di non aver abbracciato lui fino a quel momento, ma dettagli- con in mano un vassoio.
Freddie si sposta ed il riccio si siede contro la testiera.
Caffè, biscotti, spremuta d’arancia e pancake alle mele.
 
[Nota per il lettore] Fontana di lacrime tra 3...2...1...
 
Harry scoppia a piangere.
«Per-per-per me?» singhiozza.
Freddie diventa triste.
«Papi, non sei contento?» chiede preoccupato.
«Oh, sì piccolo: sono contentissimo.» singhiozza ancora.
«Ma allora perché piangi?».
Louis ride e si siede accanto al marito e lo bacia sulla guancia.
«Il tuo papi piange perché è felicissimo.» spiega al figlio.
Freddie non è convintissimo, ma scrolla le spalle e si mette a rubare biscotti.
 
 
Giorno 8. Domenica. h14:00.
 
Niall entra in casa Tomlinson-Styles con tra le mani un sacchetto di stoffa dal contenuto ignoto.
«PRONTI PER LA SFIDA DI OGGI?» chiede a gran voce.
Harry si affaccia dalla cucina mentre sta ancora asciugando una ciotola.
Alza un sopracciglio, poi adocchia la busta.
Sbianca.
«No,» lo implora «non di nuovo.».
«Oh, sì.» ghigna «Dov’è il mio super compagno di squadra?» chiede poi, fingendo di guardarsi in giro.
«Qui!» urletta Freddie, sgusciando fuori da dietro le gambe del padre.
Harry diventa ancora più color cadavere.
«Ti prego, almeno cambiamo le squadre.» lo implora «Non posso stare ancora con Louis: non ci arriva.».
Il suo gemito frustato accoglie l’ingresso di Liam e Zayn.
«Che succede?» chiede il moro.
«Giochiamo!» strilla Freddie tra le braccia del biondo.
«Haz vuole chiedere il divorzio.» aggiunge Niall, mostrando la busta di stoffa che ha ancora in mano.
Santo Liam da Wolverhampton, protettore di matrimoni e relazioni varie, si avvicina al riccio e gli posa una mano sulla spalla.
«Harold Edward Styles,» gli dice con finto tono solenne «mi duole ricordarti che te lo sei sposato, quindi te lo devi tenere...perfino per giocare a Pictionary.». Scoppia a ridere alla faccia rassegnata dell’amico.
«PICTIONARY!» urla qualcuno dalla zona notte. Louis compare con un balzo sulla porta: fascia da Rambo e tenuta da palestra stagione primavera-estate.
Tempo 10 secondi e corre di nuovo in camera a coprirsi con 6 maglioni.
«PICTIONARY!» urla di nuovo, quando torna in scena: fascia da Rambo e tenuta da divaining, stagione...inverno polare.
Harry fissa male una macchiolina di sugo che è schizzata sulla sua canottiera bianca, poi alza un sopracciglio quando vede il marito.
«Lou, ci saranno 25 gradi in questa casa: che problemi hai?».
Il liscio lo ignora sedendosi al tavolo.
«Forza che oggi vinciamo!» esclama.
Harry emette un verso frustrato e s’infila le mani nei capelli.
«Vi prego: tutti, ma non lui.» implora.
A Louis vengono gli occhioni lucidi.
«Pecché non mi vuoi?» chiede «Non mi ami più?».
Altro verso frustrato del riccio.
«Lì, ti prego: fai cambio? Non sa disegnare, ti prego.». A momenti s’inginocchia e gli abbraccia le gambe.
«Non è per te, amore.» si affretta a spiegare al marito «Ѐ solo che non sai disegnare...Io lo faccio per noi.» aggiunge con un sorriso forzato.
Louis però sfodera gli occhi da cucciolo.
Harry non vuole cedere, davvero, non vuole, ma poi ci si mette anche suo figlio...
«Papi, fai contento il papà per me?» gli chiede con quella vocina adorabile che si ritrova.
Il riccio non può nulla contro quella vocina, così si siede al tavolo accanto al marito che gli schiocca un bacio sulla guancia e torna in modalità Rambo a fissare con occhi di sfida il tabellone.
 
[Nota per il lettore] Per chi di voi non avesse mai provato l’ebbrezza di questo gioco da tavolo, ecco un riassuntazzo lampo (gentilmente offerto da Acida98):
 
“Pictionary è un gioco in scatola incredibilmente appassionante, soprattutto se il disegno NON è una delle tue doti. Inventato da quel genio incompreso di Satana che una sera noiosa è salito tra le sue anime infelici e ha beccato quell’allegra combriccola composta da Raffaello, Leonardo, Donatello e Michelangelo (ogni riferimento alle tartarughe ninja non è puramente casuale).
Il tabellone da gioco è composto da varie caselle, ognuna delle quali è contrassegnata da un colore che indica una categoria di parole. È incluso nel gioco anche un mazzo di carte, le quali riportano ognuna quattro parole per le quattro diverse categorie colorate del tabellone (in realtà sono 5, ma la 5^ si è deciso di ignorarla per non traumatizzare il bambino -Louis, ovviamente-). Queste categorie sono :
giallo: persone, luoghi e animali;
blu: oggetti;
arancione: azioni;
verde: robe molto difficili.
Nota per il lettore: il colore arancione non è per un cazzo arancione, è risaputo infatti che passerete metà della partita  interrogandovi su quale sia effettivamente il reale nome del suddetto colore (se vi interessa, noi lo chiamiamo salmonella).
Sono poi presenti due dadi e una clessidra.
Giusto per rimarcare che è un gioco venuto direttamente dall’inferno, ci si divide in squadre in modo tale da farvi scannare non solo tra beh le squadre, ma anche tra gli stessi membri.
Lo scopo del gioco è indovinare la parola segreta che il disegnatore deve suggerire al/i suo/suoi compagno/i di squadra, riuscendo così a muovere più velocemente la pedina e arrivare alla casella finale nel minor tempo possibile.
La cosa più importante da sapere è la cura con il quale scegliere il compagno di squadra, importante tanto quanto la scelta di un partner, se non di più: vi servirà affinità, complicità ed anche una giusta dose di demenza ... non serve saper disegnare, serve saper cosa dire. O avere buona immaginazione e sparare minchiate.
Prima di iniziare il gioco, si deciderà tirando a sorte la squadra che comincerà per prima. Oppure si va a fallo di segugio.
Il ruolo di disegnatore deve essere ricoperto a turno da tutti i membri della squadra. Giusto per dare la possibilità a tutti di dimostrare abilità artistiche che Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno Maria de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Ruiz y Picasso levati dai maroni proprio.
Il disegnatore designato per il primo turno, pescherà una carta e ne leggerà la parola riportata su di essa nella categoria corrispondente alla casella in cui si trova il suo segnalino. Preso un foglio, disegnerà quindi un'azione o un soggetto cercando di far indovinare al proprio compagno la parola in questione. Nel disegno sono vietate lettere e cifre o parlare (‘Na cosa praticamente impossibile). Inoltre sembra vietato anche gesticolare, tranne nel caso in cui ci si incacchi come una bestia perché andiamo QUELLO NON È UN PROCIONE! COME FA AD ESSERE UN PROCIONE? HA LE FINESTRE!
Se la squadra indovina la parola disegnata nel tempo di un giro di clessidra (che mamma mia sarà tenuta sotto così asfissiante e stretta sorveglianza che manco in una sala interrogatori del FBI), potrà tirare nuovamente i dadi ed avanzare. Se fallisce dovrà aspettare di nuovo il suo turno.
Durante lo scorrere del tempo della clessidra, le squadre avversarie sono autorizzate a ridere come se ne andasse della loro vita della sfiga capitata alla squadra che sta giocando per la parola assolutamente sconosciuta dalla maggior parte della popolazione mondiale tranne che ai progettatori del gioco.
Vince chi arriva prima alla casella finale.”
 
Primo giro: Freddie e Niall.
«Zio Nì, posso iniziare io a disegnare, per favore?» chiede il piccolo.
«Certo, ometto.» concede il biondo, porgendogli la scatolina con le carte.
Il bambino ne estrae una e la mostra al padre seduto accanto a lui.
«Papi, mi dici cosa c’è scritto, per favore?» gli chiede.
Harry legge la parola contenuta nella fascia gialla, poi gliela sussurra all’orecchio.
Il piccolo annuisce e prende la clessidra.
«Giro io il tempo!» annuncia «Pronto, zio Nì?».
L’irlandese annuisce e il piccolo gira la clessidra e comincia a disegnare.
Con la linguetta fuori e la matita tra le manine, inizia a tracciare cerchi e linee.
A metà della prima clessidra, ha disegnato un omino con, accanto ai piedi, un cerchio col morbillo.
Niall si gratta una tempia fissando il foglio.
«Ma è Tommo?» domanda.
Il bimbo ride.
«Ma no, zio Nì. Quasi...».
Il biondo assottiglia gli occhi.
«Hai ragione: è troppo alto per essere Louis.» commenta.
Il nano in questione, fa per alzarsi e strangolarlo, ma Harry gli afferra i pantaloni prima che possa anche solo muoversi, così si limita a guardare male l’irlandese.
Intanto Freddie ha aggiunto altri dettagli al suo disegno, come maglietta e calzoncini per il suo omino e la versione da bimbo di 4 anni di una porta da calcio.
A Niall si accende una lampadina.
«Un calciatore!» esclama.
«Sìììì.» batte le mani Freddie e ferma il tempo a metà della seconda clessidra.
 
[Nota per il lettore] Le clessidre sono diventate 2 per non traumatizzare il bambino -Louis, ovviamente-.
 
Liam gli passa i dadi e il bimbo li tira. 5 e 4: 9.
«1...2...3...» comincia a contare mentre muove la pedina azzurra lungo il tabellone «4...5...6...7...8...e 9. Verde!» esclama «Ora tocca a te, zio Nì.» dice a Niall, passandogli foglio e matita.
Il biondo estrae una carta. Legge la parola e pensa un secondo a come disegnarla.
Poi fa un cenno a Freddie che gira la clessidra.
Tutto concentrato, si mette a tracciare linee su linee e sul foglio iniziano a comparire una ruota panoramica, zucchero filato e cavalli da giostra.
 
[Nota per il lettore] Ovviamente tutto in stile “Niall Horan”, il che vuol dire che ogni cosa è riconducibile a qualcosa di commestibile, ma dettagli.
 
Il piccolo osserva bene, poi esclama: «Luna Park!».
Niall alza una mano e si battono il 5.
Poi il bimbo tira di nuovo e continuano così: una risposta giusta dietro l’altra.
Sono praticamente a metà percorso, mentre le altre due squadre sono ancora ferme alla partenza.
Dopo l’ultimo lancio finiscono sulla casella dal colore imprecisato (marrone? beige? salmone? salmonella? ...boh).
Tocca a Freddie indovinare.
Niall estrae la carta: giocare, dice.
Si mette d’impegno e disegna due omini e una palla in aria tra loro, aggiunge dettagli e qualche elemento in più.
Il bambino si mette un ditino sulla bocca e aggrotta la fronte per pensare. Quando lo zio disegna anche delle costruzioni e uno scivolo, capisce. Sta per dire la parola, ma poi vede i suoi papà che non hanno ancora giocato e neanche lo zio Lì e lo zio Zy, così decide di aspettare.
Guarda il tempo che sta ancora scorrendo: la sabbia è già a metà del secondo giro.
Inizia a dire tante azioni che gli vengono in mente, ma non la parola giusta. Finché non finisce il tempo.
Si finge triste e dice: «Mi dispiace, zio Nì: era difficile.».
«Hai ragione, cucciolo, ma non preoccuparti: indovini la prossima.».
Il piccolo gli sorride, poi passa le carte al suo papi.
Mentre gli altri sono distratti, però, si avvicina all’orecchio dello zio biondo e gli sussurra: «Scusa, zio Nì: in realtà avevo indovinato, ma volevo vedere i miei papà giocare.».
Niall gli fa l’occhiolino e gli risponde, sempre in un sussurro: «Allora abbiamo avuto la stessa idea.».
«Tanto stiamo comunque vincendo.» aggiunge il piccolo ridacchiando.
«Ehi, voi 2!» li richiama Louis «Tocca a me indovinare ora, quindi devo concentrarmi.».
I 2 ridacchiano ancora un pochino, poi tornano seri.
 
[Nota per il lettore] Abbiamo deciso (non esattamente di comune accordo, ma dettagli) che da ora in poi vigerà l’anarchia e che da ora in poi i numeri saranno scritti in cifre invece che in lettere. Tutti i numeri. O solo alcuni. Dipende da come ci svegliamo la mattina. A caso.
 
Harry sembra pronto per il patibolo quando estrae la carta. Legge la parola e sa di essere effettivamente condannato a morte. Domatore, dice: è spacciato.
Guarda il marito.
«Lou, ascoltami,» gli intima «è una persona, ok?». Il liscio annuisce.
Freddie gira la clessidra e il riccio comincia. 
Disegna un uomo con in mano una frusta.
Louis inizia ad elencare parole come: fattorino, pescivendolo, macellaio, lucertola- lucertola?
«Dove la vedi una lucertola, scusa?» gli chiede Harry al limite dell’esasperazione.
«Perché? Quella cosa lunga non è una coda?» chiede il liscio, confuso.
Gli altri ragazzi ridono.
«Ma papà,» gli fa notare Freddie «la lucertola non è una persona.» poi torna a ridere con gli altri.
Harry non sa se mettersi a piangere o chiedere il divorzio. Disegna anche un circo e le parole diventano ancora più assurde: astronauta, palombaro, nonno- questa Harry davvero non vuole neanche pensare da dove l’abbia tirata fuori.
Alla fine resuscita tutte le sue doti da decoratore di dolci mancato e disegna un leone.
Per quanto assurdo possa essere, Louis sembra ancora più confuso.
«Ѐ un’iguana?» chiede assottigliando gli occhi e piegando leggermente la testa.
Ad Harry parte un tic all’occhio. Stringe la matita così forte che la spezza. Schianta la fronte sul tavolo ed emette gemiti frustrati.
Alla fine, tra le risate generali, sente il bimbo che inizia a canticchiare una sua canzone.
«Maybe,» risatina «we can» altra risata «find a...place, to feel good.» canta il piccolo.
Harry lo osserva con un occhio solo, poi si aggiunge a lui con un sorriso rassegnato: «And we can treat people with kindness, find a place to feel good.».
Il piccolo lascia un bacino sul naso del suo papi.
«Non ti arrabbiare, papi.» gli dice con un sorriso «Lo sai che papà è bravo a fare altre cose.».
«Non è colpa mia!» sbraita Louis «Era difficile!» esclama, poi mette il broncio.
Le carte passano a Liam e Zayn.
Il moro, appropriatosi di foglio e matita, pesca. Appena legge la parola, scoppia a ridere.
«Scusa, amore.» gli dice prima di far partire il tempo.
Sa già che uscirà un capolavoro, così si prende l’intera pagina.
Prima le orecchie. Poi il muso allungato. Poi il corpo e le zampe con gli zoccoli. La coda lunga e...il corno.
Liam salta sulla sedia e corre a nascondersi dietro il divano.
«Ѐ un unicorno,» dice «ora però fallo sparire.».
L’intero tavolo scoppia a ridere.
«Zio Zy, zio Zy!» il bimbo ferma il moro che sta per far effettivamente sparire il disegno «Posso tenerlo per colorarlo?» chiede mentre si mette in piedi sulla sedia e si sporge sul tavolo.
Il ragazzo glielo dà con un sorriso e il bambino lo guarda tutto contento.
 
[Nota per il lettore] Sì, Louis e Harry sono molto orgogliosi.
 
«Liam,» lo richiama il compagno «non c’è più: puoi tornare, ora.».
Il castano fa comparire un occhio da dietro il divano.
«Ѐ andato via?» chiede con vocina spaventata.
Il moro picchietta sulla sedia accanto a lui.
«Su, fifone: torna qui.» lo incoraggia.
Liam, titubante, torna a sedersi. Non fa a tempo a tirare i dadi che vede Louis con la coda dell’occhio...con addosso quel cerchietto demoniaco!!!
Inutile dire che torna a nascondersi dietro il divano.
Un coro di «LOUIS!» fa tremare la stanza (Freddie si è messo a colorare il suo disegno e non fa caso alla cosa).
Harry fa sparire l’oggetto incriminato e Zayn va a recuperare Liam.
Finalmente tirano i dadi. 1 e 6: 7.
Azioni.
Il castano pesca una carta, poi, dopo il segnale del piccolo che ha fatto partire il tempo, comincia a disegnare.
4 linee verticali e 4 linee orizzontali intersecate tra loro. Lo mostra a Zayn.
«Centuriare.» risponde il moro.
Silenzio. Solo il suono dei pastelli di Freddie che sfregano sulla carta.
3 paia di occhi stanno fissando i 2 adulti che stanno già per tirare nuovamente i dadi.
«COME CAVOLO HAI FATTO?» sbraita Harry.
Zayn lo fissa, poi scolla le spalle.
«Intesa.» dice.
Il riccio vuole piangere.
«Ma...ma...ma...era difficile.» farfuglia Louis.
Liam passa foglio e matita al compagno.
«Se voi 2 passaste meno tempo a...ehm...in camera da letto,» sceglie di dire adocchiando Freddie «e parlaste di più, avreste sicuramente meno problemi...».
Harry fa un verso frustrato. Louis sembra riflettere per un secondo sulle parole dell’amico, poi le accantona, prendendolo per pazzo.
Zayn tira i dadi. 2 e 2: 4.
Muove la pedina gialla lungo il percorso fino alla successiva casella azzurra.
Oggetti.
Legge la parola sulla carta e decide di mandare in sciopero la sua vena artistica e andare sul semplice: una L con una spirale sotto.
«Sedile eiettabile.» risponde Liam.
Il liscio si schiaffa una mano in fronte. Harry tira fuori la guida telefonica e inizia a cercare il numero di un avvocato divorzista. Niall, invece, fa un'opera di bene e va a recuperare la merenda per lui e per Freddie.
 
[Nota per il lettore] Harry non sa davvero dove Niall abbia trovato delle patatine fritte in cucina, sta di fatto che è domenica e quindi non s’impunta sul fatto che il bimbo dovrebbe mangiare cose sane.
 
Liam e Zayn vanno avanti così per quasi mezzo tabellone: un’intuizione impossibile dopo l’altra. Si fermano un paio di caselle dietro Niall e Freddie -perché capite anche voi che disegnare lo Zimbabwe senza manco conoscerne l’esistenza è un po’ impossibile-.
Freddie e Niall ripartono più carichi di prima e continuano ad avanzare fino alle ultime caselle. Indovinano e tentano il tiro. Devono fare 4 per vincere.
Harry si sta segnando una lista di numeri di avvocati. Louis sta svogliatamente giocherellando con la loro pedina, ancora abbandonata sulla casella di partenza.
3 e 7: 10.
Sono costretti a tornare indietro di 6.
Difficoltà.
Freddie ci prova, davvero, ma proprio non se la ricorda quella parola difficile che inizia per “T”.
Il tempo scade e lui è un po’ triste, ma lo zio Nì gli dà metà delle sue patatine e il suo papà gli dice che anche lui si dimentica spesso la parola “telecomando”, così non ci pensa più.
Louis pesca una carta. Legge la prima riga e guarda Harry con un sorriso malizioso.
Sul foglio comincia a tracciare linee strane. Alle fine il riccio ci vede una tazza da caffè sbilenca, una carota O.G.M. e una brioches che sembra tutt’altro.
Si copre il viso con le mani: non può credere che l’ha fatto davvero.
«Los Angeles.» mugugna, imbarazzatissimo.
Louis esulta come un dannato e si fionda sui dadi come se il mondo possa finire nei prossimi 30 secondi. 
([nota lampo] dopo attente elucubrazioni sulla correttezza o meno di questo congiuntivo, si è deciso di lasciare così e di rimettere ai posteri l’ardua sentenza: fate vobis.)
Freddie batte le manine, contento per i suoi papà. Liam dà un pacca amichevole al liscio e Zayn commenta: «Ma allora ce l’avete anche voi l’intesa.».
Louis sorride come un boss mafioso.
«Sessuale.» mormora, per non farsi sentire dal piccolo.
Come se niente fosse, muove la pedina rossa di 8 caselle.
Oggetti.
Liam e Zayn sono scioccati.
Harry comincia a disegnare: un omino riccio con una sciarpa, un omino un po’ più basso, un freccia a collegare i primo al secondo e due linee incrociate a formare una X molto casuale.
Louis lo guarda e gli vengono gli occhi lucidi. Harry sorride imbarazzato. Il maggiore gli si avvicina e lo bacia. Affonda le mani nei ricci ed il più piccolo gliele passa sulla schiena.
«Tempo scaduto!» annuncia Niall.
Louis si stacca dal marito.
«Noooo! Non è giusto! La sapevo!» piagnucola «Era ‘cardigan’!» guarda Harry «Quello che ti ho rubato all’audizione di X Factor.».
Harry cerca di consolarlo, ma santo Liam da Wolverhampton, -come già detto- protettore del regolamento di tutti i giochi da tavolo -conosciuti e non-, è irremovibile.
«Le regole sono regole.» stabilisce.
Zayn pesca una carta: Fiume, dice.
Lo disegna per bene, con tanto di alberi sulle sponde e qualche sassolino qua e là.
Liam inizia ad elencare: Tamigi, Danubio, Nilo, Rio delle Amazzoni, Gange, Arno, Loira, Senna, ...
 
...due clessidre dopo...
 
Zayn posa la matita, consegna il disegno a Freddie che l’ha puntato per colorarlo e mostra la carta a Liam.
Il castano sbianca.
«...fiume...» mormora.
Louis si mette a ridere come un dannato.
«KARMA!» esclama «Ѐ LA VENDETTA DEL CARDIGAN CHE SI FA SENTIRE!!!».
Harry gli assesta una papina e passa le carte a Niall.
Il liscio si massaggia la nuca lesa, ma sta zitto.
Il biondo disegna e il piccolo indovina. Tirano i dadi trattenendo il fiato.
5 e 1: 6.
Freddie arriva all’ultima casella con la pedina azzurra.
«Abbiamo vinto?» chiede.
«Non ancora, tesoro.» gli dice Harry «Dovete indovinare l’ultima parola.».
«Ok.» dice il bimbo pescando una carta.
Guarda la parola e non ha bisogno di chiedere aiuto al suo papi, perché la conosce.
Sorride perché è una parola che gli piace proprio tanto e vuole disegnarla bene. Guarda il tempo preoccupato.
«Zio Lì,» lo chiama e Liam si volta a guardarlo «posso disegnare senza il tempo questa parola? Voglio farla bene...» chiede con occhioni da cucciolo.
Santo Liam da Wolverhampton, protettore del regolamento di tutti i giochi da tavolo -conosciuti e non-, in realtà è solo umano e non può di certo resistere a quelle iridi così blu e adorabili.
Annuisce con un sorriso.
Louis fa per protestare, ma Harry gli tira un’altra papina, così sta zitto.
Il piccolo prende un foglio nuovo e tutti i suoi colori.
«Zio Nì, aspetta che finisco prima di indovinare, ok?» gli dice.
Il biondo annuisce e Freddie inizia a disegnare.
Ci vogliono 5 minuti per l’opera d’arte del bambino: un sole felice, le nuvolette in cielo e tante persone che si tengono per mano con una più piccola al centro. Ci sono tanti cuori e tutti sorridono.
Niall lo studia e si commuove quando vede un omino con i capelli gialli e qualcosa che sembra della pizza in mano.
«Famiglia.» dice e il piccolo lo abbraccia tutto contento.
L’irlandese passa il disegno ad Harry che lo mostra agli altri 3. Ci sono tutti: loro 5, le zie (e lo zio più piccolo), le nonne, i nonni e i cuginetti.
Inutile dire che 10 minuti dopo il disegno è attaccato al frigorifero con due calamite a forma di cuore.
 
 
Giorno 8. Domenica. h18:30.
 
«Hai preparato lo zainetto?» domanda il riccio entrando in cameretta di Freddie.
Hanno sistemato il gioco, salutato i ragazzi e si sono messi in cameretta a giocare tutti e 3 insieme con le costruzioni.
Verso le 18, Harry è andato a pianificare la cena e Louis e Freddie sono rimasti a giocare ancora un po’.
Dopo 10 minuti di silenzio, però, il riccio è stato costretto ad andare a controllare i suoi 2 bambini.
Quello che vede quando apre la porta, però, lo fa ammutolire: Louis seduto sul tappeto con la schiena contro il bordo del letto, l’orso gigante tra le sue gambe e Freddie che dorme tranquillo sul peluche.
Il marito lo saluta con un sorriso, accarezzando il figlio.
«Scusa, ma stava sbadigliando e quando è crollato mi sono trovato bloccato.» spiega Louis in un sussurro.
Harry scuote la testa con un sorriso.
«Siete adorabili.» mormora, sedendosi anche lui contro il letto e poggiando la testa sulla spalla del maggiore. Chiude gli occhi e si gode la tranquillità.
«Briana arriverà a momenti.».
Ѐ Louis a rompere il silenzio, a malincuore. Harry sospira.
«Lo so.».
Si alza e raccatta i pochi giochi che il bambino ha portato con sé per quel weekend.
Il citofono suona in quel momento. Il riccio solleva il figlio e lo passa a Louis, cercando di non svegliarlo.
Sulla porta di casa, il piccolo socchiude gli occhietti.
«Ciao, papi.» miagola.
Harry gli lascia un bacino sulla tempia e dà lo zainetto a Louis.
«Ciao, Pasticcino.» gli dice.
 
Pochi minuti dopo, Louis rientra e trova Harry ai fornelli. Gli lascia un bacio sul collo e poi si versa un bicchiere di succo. Quando lo ripone in frigorifero si ferma a fissare il nuovo disegno di suo figlio.
Assottiglia gli occhi e scruta tutti i personaggi. Si blocca, quando ne nota uno in particolare.
«HA DISEGNATO GEMMA!» esclama.
Harry prende un colpo, rischiando di far saltare per aria la padella che sta usando.
«HA DISEGNATO ANCHE BRICAGNA!» sbraita.
«Ma sei impazzito?!» fa mettendosi una mano sul cuore «Ovvio che l’ha disegnata: è sua madre!».
Louis si avvicina al marito e lo abbraccia da dietro.
«Quindi non sei tu la sua mammina?» gli chiede, provocatorio.
Harry lancia un gemito, s’infervora e spegne il fuoco. Si volta e spinge Louis contro l’isola centrale, imprigionandolo tra le sue braccia.
«Ti sembro forse una damigella in pericolo?» ribatte.
Il maggiore sorride malizioso.
«Forse.».
Harry s’infiamma e porta un ginocchio tra le gambe dell’altro.
«Vedremo se dopo stanotte la penserai ancora così.» aggiunge, poi lo bacia. 




NOTE DELLE AUTRICI
Informiamo ufficialmente i gentili lettori (che potrebbero lasciare almeno una recensione, ma fa niente) che -a parte un leggero eccesso di aroma al limone- la torta di mele di ParoleNelCuore è uscita buona e senza spargimenti di sangue.

ParoleNelCuore: «Mi sono solo ustionata un polso, ma dettagli.»

Agnes: «No comment. Comunque dobbiamo dire ai lettori che se non lasciano una recensione niente torta.»

Niall: *compare a caso* «Sìììììì, più torta per me.»

ParoleNelCuore: *dà a Niall un pacchetto di patatine per tenerlo buono, poi guarda la sua ragazza* «Ma, amore, non puoi minacciarli.»

Agnes: *occhi infuocati* «Ovvio che posso.»

ParoleNelCuore: *sospira e la lascia libera di fare piani di conquista mondiale per qualche secondo* «Ho capito, ci penso io:
 
Prossimo episodio: "Giorno 9 - Harry e la vita dopo il pesce di Eroda " 

Nella speranza che Agnes non metta a ferro e fuoco il mondo con i suoi piani di distruzione di massa (ci penso io a placarla, tranquilli), vi salutiamo e vi diamo appuntamento a domani

Un bacio, 
Agnes Fey & ParoleNelCuore02» 


P.s. Agnes consegna il cesto di frutta ad un fattorino.

Louis: *arriva alle sue spalle* «Adesso me lo dici per chi è?» le chiede.

Agnes: «Per i pompieri.»

Louis alza un sopracciglio.

Harry compare al fianco del marito e gli posa una mano sulla spalla.

Harry: «Fidati: dovrebbe mandarne una decina di cesti, ma tu non chiedere.» *si rivolge ad Agnes* «Dov'è la tua fidanzata?»

Agnes indica un fagotto di cuscini e coperte rannicchiato in un angolino che trema ogni tanto. Harry lancia uno sguardo interrogativo all'autrice.

Agnes: «E' triste perché Freddie se n'è andato .» spiega.

Harry: «Oh.» *guarda per un istante il mucchio di coperte e cuscini, poi corre anche lui a fiondarcisi dentro*

Louis: *lo fissa da lontano* «E' sempre troppo emotivo.» commenta.

Agnes: *si fissa le unghie con nonchalance* «3...2...1...»

Louis scoppia a piangere e corre ad abbracciare Harry e ParoleNelCuore.

Agnes: «Pffff: prevedibile.» *fa per andarsene, ma poi si volta a guardare il fagotto e...1...2...3 secondi e anche lei si è unita agli altri 3*

Liam, Zayn e Niall sono seduti in platea a mangiare pop-corn e a fare scommesse su chi dei 4 si disidraterà prima. XOXOXOXO
   
 
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