30/03/2020
0 recensioniCAPITOLO 5 – Ti amo!
Le cose andarono avanti per mesi così: Itachi arrivava dal nulla, facevano l’amore, poi lui se ne andava nel cuore della notte.
Certo non era la relazione perfetta che si poteva sperare, ma a Chiara andava bene lo stesso perché quei pochi momenti con lui erano meravigliosi. Stargli accanto le dava una sensazione di pienezza che non aveva più sperato di poter provare. Non le importava che lui fosse un assassino. O meglio cercava di non pensarci. A volte sembrava impossibile pensare che quella persona così buona con lei, fosse invece uno spietato omicida. Eppure lo aveva visto all’opera. Segretamente sperava ci fosse una motivazione più che valida dietro le sue azioni, ma la realtà era che quell’uomo era un sicario, era questa la sua professione.
Pian piano scoprì qualcosa in più su Itachi. Scoprì che fin da piccolo era stato educato alle armi, studiando in una scuola specializzata, con un padre che lo spingeva a impegnarsi sempre di più. Seppe anche che non aveva più una famiglia, i genitori erano morti in qualche evento che non voleva raccontare. Era senza una casa fissa da ormai molti anni. La sua vita non gli piaceva poi molto, ma le disse che “doveva fare il suo dovere” e avrebbe perseguito il suo obiettivo qualunque fosse stato il prezzo. Non aveva mai capito di più. Itachi rimaneva sempre misterioso.
“Sei tu l’unica cosa bella che ho.” le disse una sera. Chiara rimase sorpresa da quell’affermazione.
“Perché non cambi vita se non ti piace com’è?”
“è complicato Chiara” Itachi rimaneva sempre molto vago quando si parlava del suo lavoro.
Ma c’erano anche momenti in cui si parlava di cose stupide e lì Itachi apriva la sua personalità, tirava fuori la sua capacità di sorridere e scherzare per poi prenderla di peso e portarla sul letto per farla sua.
***
Un giorno come sempre Itachi entrò dalla finestra senza alcun preavviso del suo arrivo. La finestra rimaneva sempre aperta, nella speranza che lui arrivasse per stare un po’ con lei.
Non vide Chiara e la chiamò.
“Sono in doccia!” rispose lei dal bagno. Itachi non si fece perdere l’occasione ed entrò anche lui.
“Ho quasi finito, arrivo” disse lei.
“Oh non c’è bisogno che ti sbrighi” rispose lui cominciando a svestirsi.
“Che vuoi…” non fece in tempo a finire la frase che Itachi nudo aveva aperto la porta della doccia ed era entrato schiacciandola contro la parete e baciandola.
Erano inevitabilmente finiti a fare l’amore e si trovarono sul letto a coccolarsi.
“Itachi, c’è una cosa che vorrei dirti” disse lei arrossendo. Era da un po’ che ci pensava. Era andata a finire che si era innamorata di lui e voleva dirglielo.
Itachi sorrise e il suo cuore cominciò a riempirsi di gioia. Sapeva cosa stava per dirgli. La strinse più forte, strusciando il naso contro il suo e senza riuscire a trattenere un sorriso.
I sentimenti che provavano l’uno per l’altra erano cresciuti e non potevano più essere trattenuti. Chiara voleva dirgli che lo amava. E lui le avrebbe detto “anch’io”, perché era così, l’amava. Chiara era stata una vera e propria benedizione, aveva portato vita a quelli che erano i suoi giorni.
“Ecco… io vorrei dirti… che… -balbettò lei, incapace di dire quelle parole così importanti- mi sono resa conto di… cioè… che… io ti… ti…” ma proprio in quel momento si sentì la suoneria di un telefono. L’espressione di Itachi mutò in un istante, il sorriso si spense immediatamente e tornò quell’espressione dura con cui l’aveva conosciuto.
“Itachi, tu non hai il telefono… vero?” chiese lei non capendo da dove venisse quel suono.
“Sì ce l’ho.” disse lui alzandosi e andando verso il suo mantello.
“COSA? In tutto questo tempo non hai mai pensato che volessi chiamarti?”
“è solo per le emergenze. Gravi.” disse tirando fuori l’oggetto in questione e rispondendo alla chiamata.
“Dimmi Pain.”
Chiara sentì la terra sgretolarsi sotto i piedi. Cosa stava accadendo? Emergenze gravi? Cosa voleva dire?
“D’accordo. Grazie.” Rispose Itachi prima di mettere giù il telefono. Cominciò a rivestirsi senza guardarla, senza dire una parola, un’espressione durissima in volto.
“Che succede?” chiese lei, capendo che era successo qualcosa di grave. Itachi finalmente la guardò negli occhi.
“Non cercarmi più, dimenticami.” disse lui fermamente senza lasciare trapelare alcuna emozione.
“Cosa stai dicendo? Noi…”
“Non c’è più nessun noi” la interruppe lui brusco, ormai completamente rivestito. “Addio, Chiara”
“NO! ASPETTA!!!” urlò lei quando lo vide salire sulla finestra “ti prego, io non ti ho neanche detto che…” Itachi la strinse con tutta la sua forza e sussurrò nelle sue orecchie “grazie” poi la spinse via per impedirle di seguirlo e saltò dalla finestra. Il viso di Chiara era ormai completamente bagnato dalle lacrime. Questa volta stava andando davvero, lo sentiva. Aveva forse l’ultima occasione di rivelare i suoi sentimenti. Corse alla finestra e urlò “TI AMO!” ma di Itachi non c’era ormai più traccia.
Da sopra il tetto, Itachi in lacrime sussurrò senza farsi sentire “anche io” e poi partì nel buio della notte per un lungo e difficile viaggio.
- FINE PRIMA PARTE –