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Autore: Devil_san    31/03/2020    0 recensioni
In cui Izuku incontra Ichigo in tenera età, e questo cambia tutto. Ma alla fine non cambia proprio niente.
[Cross-over tra My Hero Academia & Bleach]
Genere: Azione, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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♦         ♦         ♦

 

 


Furtivamente Ichigo si introdusse all'interno del campus dell'U.A.

Anche se era in forma spirituale per ridurre al minimo le possibilità che qualcuno potesse vederlo, non voleva rischiare che qualche eroe con più forza spirituale del normale riuscisse a vederlo.

Improbabile, visto che il numero di persone capaci anche solo di vedere le ombre degli spiriti era basso, ancor di più da quando si erano manifestati i Quirk oltre duecento anni fa, ma con la sua fortuna non si sarebbe stupito che tra tutti gli eroi nel mondo avrebbe trovato nel campus l'unico eroe in grado di vederlo.

E in effetti fu così. Solo che invece di un perfetto sconosciuto ad avvistarlo, era un eroe che conosceva molto bene.

Eroe e shinigami si guardarono sorpresi, fermi ed immobili in mezzo al bagno deserto.

Il primo a riprendersi fu Toshinori "Ichigo-san… che diamine ci fai tu qui?"

"Potrei farti la stessa domanda. Che diamine ci fai tu qui!"

"L'ho chiesto prima io."

Ichigo scrollò le spalle "Ero curioso."

Toshinori mentalmente lo tradusse in 'ero preoccupato per Izuku e volevo assicurarmi che tutto andasse bene.'

"E tu invece?" chiese Ichigo, lanciando un occhiata veloce verso la porta per assicurarsi che nessuno stesse per entrare.

Toshinori si grattò la guancia, incerto "Io… dal prossimo trimestre inizierò a lavorare qui."

Le sopracciglia di Ichigo si sollevarono "Lavorare?"

"Come insegnante."

Le sue sopracciglia toccarono l'attaccatura dei capelli. "Uh." Sinceramente, Ichigo non sapeva cosa fare di questa informazione.

"Perché non ce lo hai detto?" chiese qualche momento dopo aver assorbito l'informazione.

"E' un segreto." Confessò Toshinori "Al momento solo lo staff della scuola lo sa. E poi non volevo mettere ulteriori pressioni a Midoriya-shounen. Lo sai anche tu come può essere."

Ichigo inclinò la testa, in accordo.

Izuku poteva ridursi in un ammasso di nervi ed ansia quando si bloccava su un 'presunto' problema.

Qualcuno bussò alla porta "All Might, tutto bene? Dobbiamo andare." chiese una voce modulata.

I due si voltarono a guardare la porta, e Toshinori in una nuvola di fumo riprese la sua forma eroica "Yes, yes. It's all alright. I'm coming." Rispose con voce tuonante, e il suo sorriso di copertina già stampato in faccia. I suoi brillanti occhi celesti scattarono a guardare Ichigo, una domanda silenziosa in loro.

"Sarò dietro di te." Lo rassicurò Ichigo, prima di brontolare a bassa voce "Almeno eviterò di perdermi in questo dannato labirinto che chiamano scuola."

Il sorriso di All Might prese una piega più sincera, una risata silenziosa che gli scuoteva l'intero petto. Non poteva farsi sentire o avrebbe finito per insospettire la persona dall'altro lato della porta.

Ichigo lo guardò male, e Toshinori poteva sentire il peso del suo sguardo anche se gli dava la schiena.

Per ripicca, Ichigo gli diede un calcio negli stinchi mentre stava parlando con il nuovo arrivato.

All Might per un attimo perse il filo del discorso ma fortunatamente non venne notato.

Quando il membro dello staff si voltò per dirigersi verso la sala d'osservazione, Toshinori, mentre stava chiudendo la porta del bagno, fissò male Ichigo che gli passò sotto il braccio con un sorrisetto divertito. Roteando gli occhi, si affrettò a seguire la sua guida, con Ichigo subito dietro di lui.
 


IV



Izuku schizzò in avanti, superando gli altri partecipanti dell'esame.

L'urlo improvviso di Present Mic lo aveva colto alla sprovvista, paralizzandolo per un momento sul posto insieme agli altri esaminandi, ma anche se ero un fascio di nervi ed ansia, i mesi passati ad essere inseguito per tutto il campo sotterraneo d'allenamento da Ichigo-san a spade sguainate e quei pazzi scatenati dei suoi spiriti zanpakuto, avevano fatto sì che anche il semplice concetto di esitazione venisse cancellato dalla sua mente.

Perché come Ichigo-san amava dire: se esiti, muori.

E mentre gli altri aspiranti eroi rimanevano immobili ad ascoltare la spiegazione di Present Mic, con le parole di Ichigo-san e All Might che gli rimbombavano nella mente, strinse i denti e si tuffò nella mischia.

Alla vista della marea di robot, ghignò un sgangherato sorriso nervoso, ringraziando mentalmente Ichigo-san per averlo istigato a pensare ad un piano d'azione per affrontare il test senza essere costretto a ricorrere a One For All.

Per superare il suo svantaggio, avrebbe usato il suo svantaggio. Avrebbe combattuto da Quirkless.

Schizzando verso il lato della strada, spezzò in due con un calcio l'asta di un cartello stradale, e ringraziando mentalmente l'infernale allenamento a cui lo avevano sottoposto All Might e Ichigo-san che lo rendevano capace di prodezze del genere senza essere costretto a usare il Quirk appena ereditato, lo ruotò tra le mani come se non pesasse più di una piuma, giudicandone peso, equilibrio e portata. Piantando il piede a terra, oscillò all'indietro la sua arma improvvisata come una mazza e oscillando in avanti con tutto il suo corpo, con pura e semplice forza bruta (e della fisica applicata), avanzò di un passò con il cartello che ruotava insieme a lui come una falce, staccando di netto la testa del robot che si era lanciato contro di lui.

Dopo Zangetsu-san, dei robot non facevano minimamente paura.

I seguenti minuti furono un susseguirsi furioso di puntare l'obiettivo, oscillare il palo all'indietro ed oscillarlo in avanti per decapitare il robot di turno con il cartello attaccato alla fine dell'asta d'acciaio.

Izuku perse il senso del tempo, i minuti sfocandosi uno con l'altro, mentre ripeteva le stesse azioni ancora e ancora, gli altri partecipanti delle sfocature agli angoli dei suoi occhi mentre decapitava sistematicamente i vari robot che gli si presentavano davanti. Fu solo quando la città stessa tremò sotto i suoi piedi che avvertì il pericolo di cui erano stati avvertiti precedentemente da Present Mic durante la spiegazione dell'esame.

Volteggiando sui tacchi, mentre l'ultimo robot che aveva mietuto crollava in un ammasso di ferraglia dietro di lui, vide un mastodontico robot dirigersi con le sue manone d'acciaio verso il gruppo di esaminandi, lui compreso.

Izuku fissò in abbietto orrore quella mostruosità che si stava muovendo verso di loro, distruggendo tutto quello che toccava lungo il suo cammino. E quello sarebbe il Robot Da Zero Punti? Ma stavano scherzando!?

Izuku mollò la presa alla sua arma improvvisata, e si voltò per darsi alla fuga dal pericolo titanico come tutti gli altri. Sì, si era allenato per mesi con Ichigo e All Might per questo giorno, ma be'… di questo particolare tipo di mostro se ne sarebbe potuto occupare un'altra volta.

Oggi non era il momento di risvegliare (come a Zangestu no Shiro piaceva dire) i suoi non esistenti istinti di sopravvivenza da lemming ubriaco suicida.

O almeno così pensava.

Un lamento di dolore raggiunse le sue orecchie e come se una forza invisibile lo muovesse si voltò verso la fonte del suono. Lì, a terra, a pochi metri da lui, distesa a terra immobilizzata da alcune macerie, stava la ragazza che quella mattina lo aveva aiutato, che era stata gentile con lui, un perfetto sconosciuto.

Il robot mastodontico non si stava fermando.

E nessuno si stava fermando ad aiutarla.

Oggi non era proprio giornata per nessuno.

Soprattutto per lui.

Già aveva avuto un trauma quando (e in particolare per come) All Might gli aveva passato One For All, poi aveva rischiato di schiantarsi di faccia sul marciapiede per l'ansia che provava se non fosse stato per una gentile ragazza, la stessa ragazza ora in pericolo, che gli aveva evitato di fare una brutta figura. E Kacchan non si era risparmiato con gli insulti quando si erano incrociati all'ingresso o mentre se ne stavano seduti ai loro posti assegnati poco fa (…sempre il solito Kacchan), e per finire era stato rimproverato da uno degli altri esaminandi per via del suo tic di borbottare ad alta voce.

Ma questo batteva tutto.

Ma proprio tutto.

Ma non c'era tempo.

Non c'era tempo per pensare.

Se esitava…

…lei morirà.

Senza pensare si lanciò in avanti, il cuore che martellava nel petto dal terrore e l'adrenalina.

Sinceramente non sapeva cosa diamine stesse facendo, proprio come l'anno scorso quando si era lanciato contro il Sludge Villain per salvare Kacchan, per poi All Might salvare entrambi, ma questa volta era diverso. Qui non c'erano Pro-Hero pronti a salvarli, qui c'erano solo il robot, la ragazza in pericolo e lui.

E di una cosa era certo.

Che l'avrebbe salvata.

D'istinto mise tutta la potenza contenuta nel suo corpo, linee di energia che serpeggiarono lungo la pelle, nell'attimo in cui le gambe di distendevano per dare la spinta finale per il salto, e sfrecciando su per aria caricò il pugno. E, proprio come aveva detto All Might, dal profondo del cuore urlò il suo grido da battaglia.

"SMASH!"

BOOOM!
 


IV



Ichigo, invisibile a tutti tranne che a Toshinori (che era tornato nella sua vera forma non appena avevano raggiunto la sala d'osservazione, sorprendendolo, per poi darsi dello stupido da solo. Se dal nuovo anno scolastico avrebbe lavorato qui, era ovvio che era stato costretto a rivelare la sua condizione se non voleva che ci fossero problemi o incomprensioni più avanti con il resto dello staff), guardò con vuoto stupore come Izuku, rompendosi gambe e braccio, distrusse senza sforzo il gigante robot. Ma quello che lo aveva mandato in tilt era il fatto che, quando aveva usato One For All per la prima volta, vene rosse come il sangue avevano circondato il suo corpo.

Con un tocco di disperazione, Toshinori lo sentì mormorare a nessuno in particolare "Vi prego, ditemi che non ha già sbloccato Blut Arterie."

Non visto dal pannello di esame, Toshinori alzò le sopracciglia sorpreso. Ichigo-san lo aveva introdotto già da mesi alle tecniche Blut (e che Zangetsu no Ossan si era assicurato che allenasse a suon di sciami di frecce), e sapeva a che cosa servivano, ma era davvero una brutta cosa se Midoriya-shounen avesse già risvegliato Blut Arterie?

Guardando il suo successore precipitare al suolo con tre arti su quattro rotti… sì, la risposta a cui giunse era sì. Se One For All e Blut Arterie si erano davvero combinati in quel colpo… yep, peggio che mai.

Ichigo poteva sentire Shiro ridere sguaiatamente dal profondo di sé.

Con il viso tra le mani, Ichigo fischiò un lungo lamento disperato. Perché niente poteva mai essere semplice? Perché doveva essere Blut Arterie e non Blut Vene? Perchééééééééé!?

Spiando lo schermo tra gli spiragli delle dita, poté tirare un sospiro di sollievo quando Izuku, con più ossa rotte di quante voleva immaginare, venne salvato dalla stessa ragazzina che si era lanciato a salvare dal gigante robot senza alcun riguardo per la sua persona.

Togliendo le mani dalla faccia, e ignorando la comunicazione che l'esame era finito, iniziò a compilare, per distrarsi dal suo quasi infarto, due serie di possibili esercizi per Izuku per introdurlo alle arti Quincy, tutto a dipeso se avesse risvegliato per davvero Blut Arterie.

Poteva aver preso aglio per cipolla, dopotutto. Giudicare qualcosa del genere attraverso uno schermo, non era davvero un buon metodo di valutazione.

Ma che si fosse sbagliato o no, poteva sentire la trepidazione di Ossan nel poter insegnare a un'altra persona le tecniche Quincy, ad un nuovo neonato membro dell'estinto clan dei Quincy.

A quel pensiero si immobilizzò, prima di sospirare con aria stanca e preoccupata.

Giusto, rifletté impensierito, c'è anche quello.

Questi ultimi mesi erano stati così pieni di frenesia ed eccitazione per aver trovato altri Quincy come lui (non importa che non erano purosangue, ma legati a un Quirk, tanto a lui non gliene era mai fregato niente di tali cazzate), che non si era neppure messo per un attimo a pensare che forse, nel suo entusiasmo si era dimenticato di un piccolo, ma molto importante, ovvio dettaglio su One For All.

Un dettaglio che non poteva più essere trascurato.

Mi sa proprio che mi toccherà chieder loro un favore, rimuginò infastidito Ichigo, o potrei finire per causare un putiferio se qualcuno mi riconoscesse e andasse in giro a dire che sono tornato dalla tomba.

Si massaggiò il viso con una mano. Certo che, da quando conosceva questi due, non aveva mai un momento di pace.

Lanciando un occhiata finale allo schermo dove una vecchia signora, usando il suo Quirk, aveva guarito le ferite del ragazzo, catturò l'attenzione di Toshinori e gli fece un cenno di saluto.

Toshinori annuì impercettibilmente, immaginando che voleva accertarsi sul benessere di Izuku, e Ichigo, come un fantasma, se ne andò.

Non c'era tempo da perdere.
 


IV



Ichigo stava leggendo corrucciato il messaggio che Toshinori gli aveva mandato pochi secondi fa, quando vide Izuku inciampare fuori dal cancello d'ingresso della scuola. Raddrizzandosi da dove si era appoggiato contro il muro di cinta, si fermò dietro di lui come una sovrastante ombra minacciosa e incrociando le braccia disse in tono di rimprovero "Noto che ti sei fatto male."

Izuku saltò un metro per aria dallo spavento.

Voltando su se stesso, balbettò sorpreso "I-i-ichigo-san! Che ci fai qui?"

Lo shinigami scrollò le spalle e noncurante rispose allo stesso modo con cui aveva risposto poche ore prima a Toshinori "Ero curioso."

"Oh…" fiatò Izuku, che avendolo conosciuto da ben dieci anni, sapeva come interpretare le parole criptiche del dottore (Izuku era mezzo sicuro che metà delle sue capacità nell'analizzare i Quirk erano dovute da anni ed anni di decifrazione dei significati nascosti dietro le sue parole).

Fissando scontento le bende avvolte intorno alla mano, scavò tra le falde delle sue vesti per tirare fuori un semplice tondo biscotto "Mangia."

Izuku lo accettò ben volentieri, addentandolo con gusto. Dopo la sessione di guarigione da parte di Recovery Girl, si sentiva stanco morto più che mai, e un biscotto fatto da Ichigo-san era sempre un toccasana per combattere la stanchezza.

"Comunque," e Ichigo gli fece segno di seguirlo, ed il ragazzo si affrettò ad affiancarlo "ora che hai finalmente ereditato One For All, posso iniziare a insegnarti le arti Quincy." Guardandolo solennemente, lo avvertì "Ti avverto, non sarà una passeggiata."

Izuku annuì, per nulla sorpreso. In questi mesi aveva visto come Ichigo-san aveva fatto sgobbare All Might perché imparasse alla perfezione le basi delle abilità Quincy. E anche se lui lo conosceva da più tempo, sapeva che non ci sarebbe andato piano neppure con lui.

Era uno schiavista con All Might, era uno schiavista anche con lui. Uno schiavista accorto, attento alle loro esigenze e che si assicurava sempre di non andare mai oltre il limite invalicabile, ma sempre uno schiavista rimaneva quando si trattava di allenamento.

Su questo non ci pioveva.

"Tuttavia," iniziò Ichigo tirando via Izuku dalle suoi riflessioni "poco fa è venuta alla mia attenzione un piccolo problema, uno che può diventare enorme se non me ne occupo subito. Uno che mi terrà lontano da Musutafu per almeno una settimana. Quindi dovremmo rimandare le lezioni per quando ritornerò."

Izuku tentò di non mostrare sul suo viso quanto fosse deluso alla notizia, ma visto quante volte Ichigo-san aveva commentato negli anni come fosse facile capire che cosa gli passava per la testa soltanto guardandolo in faccia, era sicuro di aver fallito miseramente.

"Non fare quella faccia, Izuku." Lo rimproverò gentilmente il dottore "Non sto andando via per sempre, solo per qualche giorno. E poi, pensala così. Dopo tutto quello che ti abbiamo fatto sgobbare io e Toshinori in questi mesi, dovresti essere felice di poter finalmente riposare un po'."

Allo sguardo poco convinto del ragazzo, prese un tono un po' più severo agitandogli l'indice destro davanti alla faccia "E sarà esattamente quello che farai. Il tuo corpo ha bisogno di riposare dopo mesi e mesi di essere spinto al limite ancora e ancora." Con tono più gentile, aggiunse "Senza contare che solo oggi hai ricevuto il Quirk. Anche se hai dimostrato che puoi usarlo, penso che qualche giorno di assestamento tra te e il Quirk sia in ordine. Quindi finché non ritorno vacci piano. E se proprio non riesci a non fare niente, medita, ok? Che fa sempre bene."

Izuku aveva ancora un espressione poco convinta, ma dopo diversi lunghi momenti silenziosi, lentamente annuì. Ichigo sorrise leggermente, contento che il ragazzo avrebbe fatto come gli aveva detto.

I due ripresero la strada per la stazione ferroviaria.

"Ah… prima che me ne dimentichi…" lo informò Ichigo quando raggiunsero la stazione di Musutafu più vicina alla U.A. "Toshinori poco fa mi ha mandato un messaggio dicendomi di dirti che anche lui nei prossimi giorni sarà impegnato e non pensa che riuscirà a trovare un momento libero perché possiate vedervi. Quindi non aspettarti che ti contatti nei prossimi giorni."

Izuku, rattristato dal fatto che non avrebbe visto neppure il suo eroe nei giorni seguenti ma ben conscio che All Might come Simbolo della Pace aveva molti altri doveri oltre a lui, annuì, ben conscio che al momento erano in mezzo alla folla e se si metteva a parlare da solo la gente lo avrebbe preso per pazzo. Non sarebbe stata la prima volta che era successo.

Mentre il treno si fermava davanti a loro, Ichigo gli diede una pacca su una spalla, facendo voltare Izuku verso di lui "Ci vediamo tra circa una settimana, ok? Che iniziamo l'allenamento."

Izuku annuì, trascinando i piedi dentro la carrozza.

Ichigo storse la bocca al suo atteggiamento, per poi chiamarlo "E Izuku." il ragazzo alzò la testa, un espressione avvilita sul viso "Sei stato bravo."

Un espressione colpita si dipinse sul viso del ragazzo, prima che un felice sorriso tremolante si facesse strada sulle sue labbra, gli occhi che si riempivano di lacrime per le troppe emozioni. Perché quando Ichigo-san dava un complimento, lo intendeva sempre.

Le porte della carrozza si chiusero e mentre il treno partiva, Izuku scoppiò silenziosamente a piangere dalla felicità, mentre l'espressione orgogliosa (per lui, Ichigo-san era orgoglioso di lui) dello shinigami si faceva più piccola e sfocata più il treno prendeva velocità.

Asciugandosi le lacrime col dorso della mano, Izuku sorrise a se stesso.

Orgoglioso di se stesso.

 

 



 

Note dell'Autrice:
E vai che si va.
Torniamo ai capitoli ordinari e gustiamoci insieme l'esame di ammissione e il mezzo infarto che Izu-kun è riuscito a far venire a Ichigo con quella bravata (dopo tutti i traumi che i due poveri umani hanno avuto mentre li allenava, io lo chiamo karma).
E vi lascio anche con un piccolo mistero, che se no che storia sarebbe senza dei misteri di mezzo?
P.S: Spero e auguro a tutti una buona salute, che di questi tempi ce ne bisogno più che mai. E pure tanta fortuna, che quella serve sempre.

 
  
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