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Autore: Devil_san    25/03/2020    0 recensioni
In cui Izuku incontra Ichigo in tenera età, e questo cambia tutto. Ma alla fine non cambia proprio niente.
[Cross-over tra My Hero Academia & Bleach]
Genere: Azione, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Usagi Ringo

 


1/3



"Umm… Ichigo-san?" chiamò insicuro Izuku, alzando gli occhi dal libro che il dottore aveva consigliato a lui ed ad All Might di leggere.

"Sì, Izuku?" chiese senza alzare gli occhi dalle pentole che stava rimestando.

"Forse è una mia impressione ma…le storie raccontate in questo libro assomigliano in maniera impressionante ad alcune delle… tue avventure adolescenziali che ci ha raccontato?" finì con tono incerto.

Toshinori sollevò la testa, curioso. Come il giovane Midoriya aveva notato le somiglianze tra le storie raccontate dallo shinigami e quelle descritte nel libro, soprattutto dopo che si erano messi a sfogliare il libro dopo aver notato che la prima storia assomigliava a una delle prime che aveva loro raccontato, e che molte ricalcavano avvenimenti che nelle settimane Ichigo aveva loro raccontato per aiutarli a comprendere al meglio il mondo spirituale.

Voltandosi a guardare i due umani seduti sul suo divano, Ichigo rispose nonchalance "Perché lo sono." Ai loro sguardi stupiti, spiegò "Dopo la purga da parte della Centrale 46, i pochi di noi che sono sopravvissuti… abbiamo cercato modi diversi per far fronte alle perdite dei nostri… amici. Un mio amico ha finito per trascrivere le sue memorie nel tentativo di gestire il dolore. Dopo che si era accorto di quello che aveva fatto, ha deciso di pubblicarle come una serie di racconti. E visto che i libri riscossero un discreto successo, decise di raccogliere anche le nostre."

Poggiandosi contro i mobiletti, il suo sguardo si fece lontano, perso nelle sue memorie "Penso che il motivo per cui alla fine tutti noi abbiamo contribuito con le nostre storie era per evitare che il mondo si dimenticasse… non di noi, ma dei nostri amici uccisi. Infatti, se notate alcune storie sono un po' più scarne sui dettagli e un po' più romanzate, dato che le abbiamo dovute ricostruire basandoci sulle nostre conoscenze sugli eventi e ricostruzioni di fatti, dato che ci mancavano tutti i dettagli. Tuttavia, nella malaugurata eventualità che la Centrale 46 venisse mai a conoscenza di tali libri, abbiamo cambiato i nomi dei luoghi e dei personaggi, e anche poteri e tecniche, presenti nei libri. Per il resto, sono il più fedele possibile alla realtà dei fatti."

I due umani lo guardarono con vari gradi diversi di sorpresa, prima che l'adolescente non riuscì ad evitare dal chiedere "Allora perché sono pubblicate come una serie di racconti fantasy?"

Ichigo non poté evitare di sospirare esasperato "Izuku. La maggior parte delle storie sono ambientate nei regni dei morti. Ti aspetti davvero che le pubblicassero sotto un qualsiasi altro genere?"
 


1/2



Il sole brillava, il cielo era azzurro e un brivido freddo di paura corse lungo la schiena di Ichigo.

Con sguardo orripilato sussurrò un sentito "Fuck."

Toshinori, sorpreso dall'inaspettata imprecazione da parte del dottore, si voltò a guardarlo "…Ichigo-san?"

"Niente, niente… stavo solo pensando…" deglutì preoccupato "quello che potrebbe farci Inko se mai ci scopre."

Toshinori lo guardò senza capire "Che intendi?"

"Tu sai… gli spiriti."

Il biondo sbatté le palpebre "Aspetta… lei non lo sa?"

Il dottore scosse negativamente la testa.

Rughe preoccupate segnarono il volto di Toshinori "Quindi… se mai scoprisse sugli spiriti e che noi ne eravamo a conoscenza e che non gli abbiamo mai detto niente…"

"…saremmo fottuti." Concluse Ichigo guardando in direzione del ragazzo, pensando a come era iperprotettiva la donna di Izuku "Stessa cosa per One For All."

Un espressione di terrore si stampò sulla faccia di Toshinori, prima che brivido di paura gli scuotesse il corpo.

Quando Izuku passò loro davanti pochi minuti più tardi trascinandosi dietro un comodino, si fermò un attimo alla vista delle loro facce comicamente preoccupate. Perché, mentre li guardava, aveva come l'impressione che si stessero pentendo di tutte le loro scelte di vita?
 


1/1



"Nient'altro?" chiese Izuku al fantasma.

Il fantasma scosse la testa negativamente, e Toshinori per l'ennesima volta si assicurò che non ci fosse nessuno nelle vicinanze. Meno male che si era messo a piovere.

Maestro e allievo avevano deciso, visto che era il compleanno dell'eroe, di andare a mangiare una crepes per festeggiare prima di iniziare per quel giorno l'allenamento pomeridiano.

Kurosaki-san non era lì con loro a festeggiare, anche se era stato lui a rat out la data del suo compleanno pochi giorni fa davanti al giovane Midoriya (Toshinori era abbastanza sicuro che lo avesse fatto apposta), facendo cadere il ragazzo in preda al suo fanboy interiore per venti minuti buoni (ed era abbastanza sicuro di aver visto il dottore ghignare divertito a sue spese) prima che Toshinori riuscisse a schioccarlo fuori da tale stato, e simultaneamente evitare con abilità di essere lì per il suo compleanno, poiché ogni anno in questo periodo stava via da Musutafu per alcuni giorni per motivi che non aveva voluto rivelare (e quando più tardi aveva chiesto discretamente al suo successore se era una davvero una scusa o no, il ragazzo aveva prontamente confermato che il dottore puntualmente in quel periodo era via da Musutafu), ma comunque quella mattina, prima di partire, Kurosaki-san era passato alla spiaggia di Dagobah con la scorta di medicine per i giorni in cui non c'era e con un inaspettato regalo per l'eroe.

Quando Toshinori aveva iniziato a balbettare sopraffatto dall'emozione (non si sarebbe mai aspettato un regalo dallo stoico dottore), l'altro aveva semplicemente scacciato via le sue proteste con un movimento della mano e un incurante commento, mentre se andava via per andare a prendere il primo treno del giorno, che se ci teneva così tanto a ricambiare poteva farlo per il suo compleanno.

Quando Toshinori gli aveva chiesto quando era, Kurosaki-san aveva urlato di chiedere a Izuku prima di sparire oltre gli alberi. E così finì per scoprire che il suo successore e il dottore condividevano il compleanno e con l'essere invitato alla festicciola che i Midoriya e il dottore organizzavano ogni anno. E il veterano eroe, alla timida faccia speranzosa del suo allievo, non aveva potuto dire di no.

Comunque, dopo essere andati via dal negozio in cui il giovane Midoriya, tutto rosso dall'imbarazzo, gli aveva dato il suo regalo di compleanno fatto a mano (Dei, ma da quanti anni qualcuno non gli faceva un regalo perché era Yagi Toshinori e non All Might? Tanti. Forse troppi), e aver aperto l'ombrello quando aveva iniziato a piovere, avevano incrociato, mentre passavano in un vicolo per accorciare la strada per Dagobah, un fantasma.

Un fantasma morto per mano di un suo caro.

Soltanto perché (anche in questa era di Quirks) non entrava nelle norme sociali in fatto di prestabilite identità sessuali, e il suo assassino aveva deciso di risolvere il problema alla radice: uccidendolo.

Toshinori non si era sorpreso molto a sentire tale storia, un testo che aveva sentito troppe volte durante la sua carriera per davvero sorprenderlo, ma la calma con cui il giovane Midoriya aveva calmato l'agitato fantasma e come aveva fatto tutte le domande pertinenti del caso alla vittima, per raccogliere tutti gli indizi possibili e appuntandoli su uno dei suoi molti taccuini, quello sì che lo aveva stupito.

Toshinori stava iniziando a notare che aveva diversi tipi di taccuini, il suo giovane successore, uno per ogni argomento e che li portava sempre con sé (da dove li tirasse fuori era ancora un mistero).

Era così bravo, competente, e dritto al punto che Toshinori non sentì neppure il bisogno di intervenire con le sue stesse domande.

E così, dopo aver raccolto tutte le informazioni rilevanti e una promessa che nei prossimi giorni sarebbe venuto qualcuno per aiutarlo a raggiungere l'aldilà, i due si congedarono dal fantasma.

Quando erano abbastanza lontani, Toshinori chiese "Ho notato che sei molto bravo a parlare con i fantasmi. Ti è già capitato spesso?"

Izuku si grattò la guancia con un sorriso timido "Sì e no. Quando ero più piccolo c'erano molti più fantasmi a Musutafu, e finiva più spesso che no che mi mettevo io a piangere che loro dopo avergli parlato. Finiva che erano loro a calmare me che il contrario. Ma più sono diventato grande più sono diminuiti, e ne incontravo – incontro – sempre meno. Ma solo perché sono morti non vuol dire che non posso aiutarli così ho preso l'abitudine di… appuntarmi tutte le storie di tutti i fantasmi che incontro. Ichigo-san non ci ha messo molto a notarlo questa mia nuova abitudine, quando ero piccolo passavo molto tempo a casa sua, e non mi ha mai scoraggiato dal farlo. Le uniche regole che mi ha imposto per quando interagisco con i fantasmi è di non toccarli, mai, per nessun motivo, e di riferirgli sempre quando e dove li ho trovati."

Toshinori lo guardò perplesso, ma non ebbe il tempo di rimuginare su tali strane regole, che il giovane Midoriya si sporse verso di lui, con una mano a coprirgli un lato della bocca come se dovesse sussurrargli un segreto. Doverosamente, Toshinori si sporse verso di lui.

"Sinceramente non so il perché di queste regole, ma ho notato che dopo ogni volta gli dico dove ho trovato un fantasma, la volta dopo che ripasso, il fantasma non c'è più."

"Non c'è più?" domandò Toshinori raddrizzandosi meravigliato.

Il ragazzo annuì "Non c'è più."

Toshinori ci rimuginò sopra, per poi chiedere "…è per questo che prima hai detto che qualcuno sarebbe venuto ad aiutarlo a raggiungere l'aldilà?"

Il giovane annuì nuovamente "Sì. …io… non sono sicuro di cosa faccia, o come faccia, ma penso che Ichigo-san sappia un modo per aiutare i fantasmi a passare dall'altro lato."

E subito dopo, mise le mani avanti, agitandole nervosamente davanti a sé mentre balbettava "Ma- ma- ma questa è solo una mia sensazione! Ovviamente non c'è bisogno che- che- che tu concordi co-o-on me, All Might!"

Subito le orecchie di Toshinori si aguzzarono alla ricerca del più piccolo suono, preoccupato che qualcuno avesse sentito il suo giovane successore dire il suo nome da eroe, ma sembrava che questo tempaccio avesse dissuaso tutti quelli che non erano pazzi come loro due a stare fuori sotto la pioggia scrosciante.

Subito le sue spalle si rilassarono. Scampato pericolo.

Anche se doveva trovare una soluzione al fatto che il suo successore aveva la tendenza di chiamarlo col suo nome da eroe anche in questa forma. Magari riuscendo a convincerlo a usare il suo vero nome? Risolverebbe il problema; e sarebbe piacevole sentire qualcun altro chiamarlo col suo vero nome che il suo nome da eroe. Di questi giorni non erano in molti a farlo.

Ma questo era un problema a cui poteva pensare in un altro momento, ora c'era il problema del suo farfugliante successore che stava spiraleggiando giù in un abisso di insicurezza e timore.

"Lo penso anch'io." Lo interruppe Toshinori, e non mancò di notare come lo guardò come se lui fosse una novella, qualcosa di sconosciuto.

Se avesse avuto ancora lo stomaco, si starebbe torcendo , come stava facendo il suo cuore, dalla furia che provava per quello che le persone avevano fatto alla fiducia di questo incredibile e straordinario ragazzo. Di come voleva trovare le persone che avevano fatto questo, e distruggerle tutte con i suoi pugni. Ma neanche questo era il momento per occuparsi di questo particolare problema. Per ora poteva solo rassicurare e aiutare a crescere quella determinazione che ardeva nel his boy.

Mettendo da parte tutti i pensieri precedenti, cercò di spiegare "Cioè, intendo… non lo conoscerò da molto, però… penso che nonostante sia grumpy as hell, lui sia una buona persona. Solo… molto burbero. Ed eternamente di malumore."

Midoriya nascose il suo sorriso divertito dietro la mano alla descrizione che il suo eroe preferito stava facendo del sempre accigliato dottore, prima di sussurrare un sincero "Lo penso anch'io."

I due caddero in un comodo silenzio, felici e per nulla desiderosi di rovinare l'atmosfera, ma un pensiero stava assillando l'eroe dai recessi del suo cranio, come la pioggia che batteva sull'ombrello, e quindi non passò molto tempo prima di chiedere "E di quello che ti ha detto il fantasma, che hai intenzione di farne?"

"Oh… io…" il suo sorriso era un po' tirato "manderò un e-mail a Ichigo-san con tutte le informazioni che ho raccolto dal fantasma e poi se ne occuperà lui."

Il biondo non poteva fare a meno di guardarlo sbalordito. Un ragazzo come lui che lasciava a qualcun altro un problema del genere da risolvere?

Midoriya doveva aver letto la sua incredulità sul suo viso, perché si affrettò a spiegare "Ah, be', ecco, questo è più dovuto al fatto che quando ero piccolo avevo la tendenza di finire spesso nei guai, anche con i fantasmi e, be'…" il suo viso si fece rosso dall'imbarazzo "Ichigo-san a un certo punto ne ha avuto abbastanza e mi ha detto senza mezzi termini che finché non fossi diventato un adulto non potevo occuparmi da solo dei casi in cui inciampavo e che si sarebbe occupato lui di assicurarsi che tali informazioni raggiungessero le persone giuste."

"Le persone giuste?"

"Yeah… penso che Ichigo-san potrebbe avere dei contatti con la polizia perché… uhmmm, be', dopo ogni volta che gli consegno i dati che ho raccolto, non ci vuole mai molto perché appaia in TV o sul telegiornale la notizia che il caso è stato risolto."

Toshinori fece un suono non commentativo, e si fece un appunto mentale di chiedere a Tsukauchi-kun se Kurosaki-san era un qualche tipo di informatore per la polizia (sempre che non usasse un alias, e allora sarebbe stato più difficile scoprirlo).

"Ho fatto male?" chiese affrettato Midoriya, tirandolo via dai suoi pensieri. Al suo sguardo stranito, si affrettò a spiegare "Cioè, intendo… io…"

E prima che il giovane potesse perdersi in una nuova litania di deprecazione di sé, immaginando quello che stava pensando, Toshinori lo attirò a sé con il braccio libero, avvolgendolo in un abbraccio "No, ragazzo mio, hai fatto bene." Scompigliandogli i capelli, ripeté con tono rassicurante "Benissimo."

Izuku squittì sorpreso all'inaspettato contatto, ma, nonostante l'imbarazzo per il fatto di essere così vicino al suo eroe di una vita, nascose il suo sorriso contento per la lode contro la maglietta del suo eroe.

 

 

 



Note dell'Autrice:
...alla fine ho deciso per un capitolo di fluff e slice of life.
In questo tipo di capitoli, oltre al fatto che sono retroattivi, probabilmente scriverò su un po' di tutto. In particolare sulle interazioni dei personaggi che magari, per un motivo o per un altro, non ho scritto nei capitoli che seguono più da vicino la trama del manga. ...sì, potete considerarli dei flashback messi in capitoli a parte.
(Così se mi vengono nuove idee per momenti già passati, so dove metterli e non finiranno persi nel dimenticatoio).
Il modo in cui sono appuntati i pezzi è dovuto al fatto che gli Usagi Ringo sarebbe come i giapponesi tagliano le fettine di mele in modo che ricordino dei coniglietti, così ho deciso di usare le frazioni a scendere fino a quando non si torna con un insieme intero, ovvero l'intera mela.
...anche se devo ammettere che l'ultimo di essi non mi aspettavo diventasse così lungo.
Quasi sicuramente i vari pezzi, nei prossimi capitoli di questo genere, non saranno per davvero ordinati in ordine cronologico, ma credo che leggendoli si possa comunque indovinare più o meno a che momenti si riferiscono, circa.
E con questo, vi auguro di avere una salute d'acciaio.

Sayonara.


 
  
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