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Autore: vatanen    31/03/2020    0 recensioni
[The Witcher]
Scritta presa dall'entusiasmo della serie Netflix e dall'annuncio di The Witcher 4
Dal testo: " Yennefer gli posò una mano sulla guancia, facendolo voltare verso di lei. Era estremamente bella. I capelli corvini le ricadevano morbidi sul petto e gli occhi profondi in grado di leggere qualsiasi anima, docili ma indomabili, lo guardavano.
"Geralt andrà tutto bene".
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Siete impazziti voi due?!" Ciri teneva una mano sullo stipite, indecisa se intervenire o continuare a godersi quello spettacolo.

Yennefer si voltò a guardarla, sempre con una certa eleganza, anche se si trovava a cavalcioni sul petto ansimante del witcher che finalmente, era riuscito a prenderle i polsi.

Yennefer lo guardò negli occhi e lui sebbene non troppo convinto la lasciò libera. Si rimise in piedi, permettendo anche al witcher di alzarsi.

"Quindi? A cosa devo l'onore di tutto questo casino che stavate facendo? Due adulti che non riescono a parlare senza darsele di santa ragione".

Geralt e Yennefer si scambiarono uno sguardo complice, sorridendo sotto i baffi.

 

"Vi prego risparmiatemi, aspettate almeno che me ne sia andata". Ciri alzò gli occhi al cielo, non si sarebbe mai abituata agli sbalzi d'umore tra quei due. Una tensione continua, che fosse amore o rabbia non faceva differenza.

 

La maga però tornò seria un istante dopo. "Ciri...tuo padre non è d'accordo sul fatto che tu ti sottoponga alla prova delle erbe".

 

"Mi dispiace Ciri. Non posso permettertelo. É troppo rischios-"

 

"Avete finito? Non spetta a voi decidere. Ho preso la mia decisione". La ragazza fece per andarsene, alquanto stizzita dal fatto che i due stessero discutendo di una questione che lei riteneva personale. Non riuscì a varcare la porta che Geralt la prese per un polso.

"Non spetta a noi decidere è vero. Ma non credere che riguardi solo te." Il tono del witcher era alquanto serio e nessuno avrebbe avuto l'ardire di controbbattere.

Ciri si liberò dalla presa. " Mi hai sempre supportato, perchè ora no? Potrò fare a meno dei miei poteri, nessuno mi darà più la caccia!"

"Ci sarà sempre qualcuno che vorrà le tue abilità Ciri. Quella pozione di erbe non li cancellerà!"

"Ma mi eviterà di usarli!"

"A quale prezzo Ciri!?" Il witcher era un misto tra l'essere furioso e lo spaventato. Chi dice che le emozioni dei witcher vengono cancellate nel momento in cui lo diventano...be avrebbe dovuto ricredersi.

La ragazza sostenne il suo sguardo, gli occhi erano lucidi per la rabbia, ma si costrinse a calmarsi. Lei e Geralt erano sempre andati d'accordo, avrebbero risolto anche questa.

"Non voglio parlarne adesso" si risolse a dire, poi. E forse considerata l'ora nessuno dei tre sarebbe stato in grado di ragionare lucidamente. " Buonanotte".

 

"Ciri..." Yennefer fece un passo verso la ragazza, le prese il viso fra le mani e le diede un bacio sulla fronte. " Buonanotte".

 

Ciri abbracciò la maga e rivolse un'ultimo sguardo a Geralt prima di andarsene.

 

"Bene. Quello che fa la parte del cattivo sono sempre io". Protestò il witcher.

La donna gli sorrise e prese il suo viso tra le mani, posandogli un dolce bacio sulle labbra. "Non sei cattivo. E Ciri lo sa. " Yennefer lo condusse nel letto , dove si tennero abbracciati a lungo fino ad addormentarsi.

Non fu un sonno ristoratore per nessuno. E questo lo notarono tutti quanti quando si incontrarono nella sala comune della fortezza per la colazione.

Ciri e Geralt si scambiarono uno sguardo per poi guardare entrambi altrove. Il silenzio faceva male a entrambi. Se per lungo tempo si erano cercati senza potersi incontrare, adesso vedersi e non parlarsi era una tortura. Ma Ciri non si sarebbe rimangiata l'intenzione di sottoporsi al rito delle erbe. E Geralt tantomeno glielo avrebbe lasciato fare.

 

Ma finchè Vesemir non fosse tornato alla dimora dei witcher, nessuno avrebe bevuto niente e nessuno glielo avrebbe impedito. La situazione era in stallo e Yennefer sapeva che uno dei due sarebbe presto esploso di nuovo. Tale padre, tale figlia.

 

"Mi farete uscire di testa voi. Vesemir non è ancora tornato, un buongiorno potreste almeno scambiarvelo" sospirò la maga. La giovane witcher abbassò lo sguardo sul suo piatto alle parole di Yennefer.

Geralt grugnì come al solito, continuando a mangiare dal suo piatto.

Il silenzio e la tensione che si erano creati nella sala vennero interrotti dal portone che inaspettatamente si aprì. Colui che entrò era tutto baldanzoso e gioviale, come se fosse di ritorno da una fiera di paese particolarmente fornita di liquori.

 

"Buongiorno!" cinguettò Jaskier.

"Jaskier!!" Ciri in un lampo gli era saltata adosso e i due erano ora stretti in un abbraccio.

 

"Ogni volta che ti vedo Ciri diventi sempre più bella", disse accarezzandole una guancia.

 

"Ciao Jaskier" Anche Yennefer dopo tutto era contenta di vederlo. Geralt si limitò a salutarlo con un cenno, come al solito non dimostrava quanto fosse felice in realtà di rivedere l'amico.

"Com'è andato il viaggio?" la ragazza aveva gli occhi che le brillavano e non vedeva l'ora di sentire le nuove storie che avrebbe raccontato il bardo.

"Niente di nuovo a parte una decina di nuove conquiste".

Quando Jaskier si accorse che alla sua battuta Geralt non aveva protestato, capì che qualcosa non andava. Ma non ebbe il tempo di chiedere spiegazioni a riguardo che il witcher in questione si alzò da tavola. "Ho un contratto da portare a termine. Ci vediamo al mio ritorno".

 

Passò davanti a Ciri per un istante e regalò una pacca amichevole a Jaskier, poi si diresse nella sala delle armi, seguito un momento dopo da Yennefer.

 

Geralt stava esaminando accuratamente le spade di argento, anche se sapeva benissimo quale avrebbe preso. La maga gli si avvicinò alle spalle. " Tra due giorni è il compleanno di Ciri..."

 

"Lo so Yen. É un contratto semplice, un pozzo infestato, niente complicazioni, niente ritardi. Sarò di ritorno domani in mattinata". I due come sempre preferirono gli sguardi alle parole, sguardi in cui si dicevano tutto quello che c'era da dire: fai attenzione, torna presto, non preoccuparti, fai buon viaggio, ti aspetto, ti amo.

Il witcher uscì dal grande salone di Kaer Morhen, ritrovandosi nel cortile dove Rutilia lo aspettava masticando fieno.

Geralt le accarezzò il collo prima di montare in sella e con un colpo di talloni partì, lontano dalla fortezza, correndo veloce sul sentiero sterrato.

 

 

 

   
 
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