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Autore: elelunare    02/04/2020    0 recensioni
Terza storia da me edita dopo "Questa volta lo farò io" e "L'isola dove tutto si complica". Zoro, Sanji, Robin e Nami cercano di nascondere il proprio comune segreto ma una sfida incredibile attende tutta la ciurma...riusciranno ad approdare a God Valley, l'isola dove si scontrarono i Rocks e Gold Roger? E che cosa lì attenderà lì?
Ps: Contiene qualche spoiler sulla vera trama di OP, mentre la storia, i dettagli e le vicende sono del tutto inventate. I personaggi e il mondo di OP sono copyright di Eiichiro Oda.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro, Sanji, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il capitano uscì ridendosela e gli altri lo seguirono.

Chopper li salutò con la zampetta e un velo di tristezza, Usopp coprendosi la faccia (stava ancora ridacchiando), Franky con un espressione indecifrabile e Brook se ne andò commentando “Fortuna sfacciata..! Che punizione è?! Dormissi io con due donne..!”.

I quattro restarono da soli in cucina con la bocca ancora spalancata, un silenzio ingombrante regnò dentro quella stanza.

“Quale delle due aveva detto per prima a Rufy che eravamo disposti a tutto?..”

Allo sguardo truce di Zoro, Robin e Nami si indicarono a vicenda.

 

---

 

Dopo quasi un'ora, la cucina era tirata a lucido. Era tutto a posto, magnificamente a posto. I quattro avevano fatto tutto in silenzio, erano molto stanchi ma nessuno di loro aveva alcuna voglia di andare in biblioteca a dormire...chissà perché!

“Caffè?..” chiese il biondo, buttandosi sulla sedia e accendosi una sigaretta.

“Stai scherzando, Sanji?! Io ho bisogno di riposare...e magari dormo lì sul divanetto!” fece la rossa incrociando le braccia.

“Non puoi, Nami. Perderemo la prova. E poi sono sicura che Usopp è lì fuori che ci controlla!” disse Robin.

“Quello...lo strozzo prima o poi!” esclamò il biondo, sbuffando il fumo dal naso.

“E io ti do volentieri una mano” fece il verde.

La mora li osservò tutti e due, anche Zoro era abbandonato sulla sedia con una faccia ingrugnita, avevano pure la stessa espressione adirata! Sorrise.

“D'accordo, allora vado a vedere io cosa ci aspetta, ok?”

 

 

La mora si incamminò ma non restò da sola, tutti la seguirono mandando al diavolo tutto, erano troppo stanchi anche per pensare!

Robin arrivò alla biblioteca e aprì la porta. Si bloccò all'entrata, quindi Nami, che era dietro di lei, sbirciò dentro e anche gli altri dietro fecero lo stesso.

“Oh, cacchio! Le hanno studiate tutte!” fece la rossa.

“Quei... maledetti!!” fece il cuoco.

“Ma..perchè hanno accatastato tutta questa roba?” si chiese l'archeologa.

“Hei, ma ci sono solo due posti e due cuscini!?..”

L'osservazione del verde raggelò tutti. Era vero, oltre ogni cosa, la questione lampante era che c'era posto solo per due persone in quel “giaciglio” di fortuna. Il resto dello spazio era stato occupato da strafanti vari e vestiti di Sanji, di Zoro e altre cose varie delle due ragazze. Cose che i compagni avevano recuperato dalla camere distrutte. A parte i materassi, c'era solo lo spazio per stare in piedi lì dentro! Di nuovo, rimasero tutti ammutoliti.

“Hai notato, Nami? Quelli sono i nostri due materassi. E..dovremo dormire tutti e quattro lì?” si chiese ancora la mora, immaginando già come e in che ordine potessero mettersi.

“Ma nemmeno per sogno!! Scherziamo?! Non c'è posto!” si incazzò Zoro.

“S..sono pazzi?! Dovremo do..dormire qua...quasi uno sopra l'altro?! Sui...vostri materassi??!” fece il biondo, tappandosi il naso perché aveva avuto una visione di lui tra le due donzelle semisvestite. Si diede pure uno schiaffo urlando “NO!”.

“Lo so perché l'hanno fatto, quei...dementi!” fece Nami “Hanno messo qui tutta la roba perché non volevano che staccassimo i due materassi! Perchè non ci fosse più posto! Io...domani..!! Domani mi sentono!”

“Beh, possiamo sempre riorganizzare tutto lo spazio!” disse Sanji, cercando di focalizzrsi su quello. Così andò a vedere di staccare i due materassi.

Tirò, ma quelli rimasero insieme, come se fossero in realtà un letto matrimoniale.

“Come diavolo è possibile?!” chiese, e alzò gli strati di coperte e lenzuola. E con orrore scoprì che quei due materassi erano stati non so come incollati tra di loro!

“Questa poi!! Ma si sono ingegnati proprio! Io li ammazzo, li stritolo! Li strozzo! Li...” Nami continuò a elencare i modi in cui li avrebbe fatti fuori mentre Robin iniziò a ridacchiare.

“E vabbeh...che sarà mai! Dormiamo e non pensiamoci più” disse con tranquillità “Io vado a prepararmi..”

Zoro e Nami dissentirono e, straniti, la videro andare via, verso il bagno.. mentre Sanji sbuffava e pestava la testa sulla libreria (lui non se l'era immaginata in baby doll, no! Lui doveva stare caalmooo!).

Dopo un minuto, iniziarono già a litigare su dove e come si sarebbero messi.

 

Tornata l'archeologa nel suo pigiamino color bianco candido, i tre stavano ancora discutendo sulle postazioni da occupare.

Zoro la squadrò, pensando che dopotutto era coperta per bene (pantaloni lunghi, maglietta non scollata), e continuò a insistere con la sua idea.

“Dicevo..Noi dentro! E voi fuori!”

“No...meglio noi dentro e voi fuori...”

“Guarda..dormirei volentieri seduto per terra se ci fosse spazio!”

“Si ma non c'è!!”

Robin, che non capiva, si intromise.

“Scusate..qual'è il problema?”

Zoro la fissò, spazientito. “Secondo te..meglio che io e il cuoco stiamo in mezzo e voi due alle estremità..oppure il contrario? Cioè state voi in mezzo e noi fuori?..”

“Beh, è facile rispondere” disse la mora, divertita “Io e Nami non abbiamo problemi a dormire vicine...voi invece, mi sa che qualche problema ce l'avete... Fuh! Fuh!”

“La penso anche io così..ma non ne vuole sapere!” commentò la rossa, incavolata.

Lo spadaccino rimase male nel constatare che l'archeologa era della stessa opinione degli altri..

“Ma...ma se quel pervertito allunga le mani..io gliele taglio!”disse Zoro a Robin, con uno sguardo pauroso.

“Beh! Potresti farlo anche tu di notte senza saperlo!! O chissà...magari apposta!!” fece il biondo “E comunque non lo farò!! CAPITO, stupido marimo??!”

“BADA BENE A COME PARLI!!! E poi APPOSTA?! Che cacchio vuoi dire?!” si infervorò lo spadaccino all'istante.

“Ah, basta fare baccano.. Io vado a dormire” fece Robin tappandosi le orecchie. La mora si sentiva stremata, così andò a sistemarsi sotto le coperte, in mezzo e sul lato destro come stabilito dalla maggioranza. “Mm.. è comodo ma non c'è molto spazio, dovremo stare strettini..”

Zoro sbuffò, mettendosi le mani nei capelli, e Sanji uscì dalla stanza diretto al bagno. Fece lo stesso anche Nami. Le discussioni parevano finite.

 

Dopo poco, tutti erano pronti per dormire, mancava solo lo spadaccino che era ancora in bagno. La rossa aveva raggiunto l'amica e stavano constatando insieme che sarebbe stata dura riposarsi stretti com'erano (anche lei indossava un pigiama, però giallo a stelline e con i pantaloni corti).

“Spero di non darti nessun calcio stanotte, soprattutto per la tua gamba..”

“No, non ti preoccupare, è a posto ormai..” gli rispose l'archeologa sorridendole da vicino (erano tutte e due distese a pancia in sù).

“Ti muovi, Sanji?! O vuoi far mattina?” disse poi la rossa. Il cuoco era nel suo completo blu notte, indeciso nell'entrare in quel letto o meno. Stava temporeggiando ormai da più di cinque minuti, tra una passeggiata senza meta e l'altra.

“Ok..ragazze, cioè...Ok, arrivo” fece e, con gli occhi chiusi, andò a tentoni e si sedette sul materasso. Si mise sotto le coperte accanto alla rossa, distendendosi anche lui in posizione prona. Poi iniziò a respirare profondamente, sempre ad occhi chiusi.

“Dormi già?” gli sussurrò la navigatrice, ironicamente e con una punta sensualmente provocatoria (sapeva che era agitato e stava solamente cercando di calmarsi..).

“Mfu! Fuh! Lascialo stare, Nami!” se la rise la mora, in quel frangente arrivò Zoro.

Aprì la porta e lanciò un'occhiata stramba ai tre sotto le coperte (aveva pantaloncini neri e una canotta scura e aderente addosso, l'archeologa pensò subito che fosse un peccato non essere lì da soli..).

“Che...cosa assurda da vedere! Farò un incubo dietro l'altro stanotte!” fece il verde, prendendo posto vicino alla mora. Le due ragazze sghignazzarono.

“Insomma...rilassatevi ragazzi! Non mi pare una tortura, no?” disse la rossa.

“Esatto, al massimo possiamo morire per autocombustione! Fa già caldo...” aggiunse Robin, e tutte e due scoppiarono a ridere di nuovo. In effetti erano tutti appiccicati! Non c'era un centimetro libero in quella specie di letto!

“Non vedo cosa ci sia da ridere in questa maledetta situazione..” brontolò Zoro, disteso anche lui ora a pancia in sù, era evidentemente seccato.

“Sì...da ridere proprio nulla...non chiuderò occhio” si aggiunse il cuoco, che ormai stava andando in iperventilazione.

“Ma se hai già gli occhi chiusi!” continuò a scherzare la rossa, stuzzicandolo sul fianco. Sanji saltò sul letto per il solletico.

Nami e Robin ripresero a ridere ancora più forte.

“D'accordo, d'accordo, basta! Dormiamo!” fece infervorato lo spadaccino, e le due si sforzarono di non ridere più.”E poi tu! Non potevi scolarti una camomilla?!”

“Ce l'hai con me, algaccia marcia??!” gli urlò il cuoco, alzandosi sul gomito e guardandolo in cagnesco. Poi però vide le due ragazze distese, vicinissime e sorridenti e si girò velocemente dalla parte opposta tappandosi il naso.

“UUffhh!!! Sei senza speranza!! Bendati e facciamola finita!!” sbottò Zoro.

“Pensa agli affaracci tuoi e non allungare le mani per nessun motivo!!” fece il biondo gesticolando minacciosamente, ma senza guardare verso di lui, era piuttosto comico!

“IO??!! Ma pensaci TU INVECE!! Che sennò te le stacco!!!” gli sbraitò il verde agitandosi e tirandosi sù inviperito.

I ragazzi iniziarono a litigare, e le due in mezzo guardarono prima l'uno e poi l'altro, non sapendo che fare.

“SENTI QUA! Non ho nessuna intenzione di FARLO, OK MARIMO?! Quindi TACII!!”

“Ma se sei SU' DI GIRI GIA' DA UN PEZZO!!”

“CHE COSA?! Non E' COSI'!!”

“AHAH! LO NEGHI PURE?! SEI PATETICO!!”

“NON E' COSIII!! E LASCIAMI STARE TROGLODITAA!!”

“GUARDA, SE VUOI TE LA DO' IO UNA CALMATA!!”

“BEH STAI ATTENTO PERCHE' HO GIUSTO IL BISOGNO DI SFOGARMII!!”

“E NON PRENDERTI LE COPERTE!! NON CI SEI SOLO TU!!”

“MA SENTI CHI PARLA! L'EGOISTA FATTO PERSONA!!”

I due iniziarono a tirare anche le coperte, da una parte e poi dall'altra.

“COME HAI DETTO?! Egoista A CHI??!?”

“SI', EGOISTA E RINCRETINITO!”

“BEH, TU SEI UN POVERO PERVERTITO!”

“ALGACCIA APPICCICOSA!”

“CUOCO DEMENTE!”

“SPADAIOLO DISPERSO!”

“CRETINO!”
“BIFOLCO!”

“ADESSO BASTAAAAA!!!!!” urlò la rossa, mentre Robin aveva le orecchie tappate già da un pezzo. “Siete impazziti?! E meno male che non vi siete messi vicini! Altrimenti chissà ora come saremo messi!! Adesso ci diamo una calmata tutti e la finiamo! OGNUNO NEL SUO POSTO! Manteniamo L'ORDINE! Stiamo ZITTI! E DORMIAMO E BASTA!”

Dopo il comando della rossa, i ragazzi sbuffarono sonoramente all'uninsono però poi si misero giù tranquilli.

“Ah, grazie Nami..” disse la mora. Poi si girò sul lato e si aggrappò al braccio dello spadaccino. “Buonanotte a tutti” gli salutò, e il verde negò ancora con la testa ma poi iniziò a rilassarsi.

Nami li osservò, sorrise e la imitò dandole le spalle. “D'accordo...buonanotte e sogni d'oroo” cantilenò, girandosi verso Sanji che si era rimesso prono e aveva una mano fra i capelli, in disperazione. Lei gliela prese, posandogliela sullo sterno e mettendoci la sua sopra.

“Va tutto bene, amore..” gli spifferò a bassa voce, non volendo farsi sentire “Dormiamo, ok?”. Il cuoco annuì con uno sbuffo.

“Sì...e la luce chi la spegne?” tuonò Zoro (che invece aveva sentito).

“TU! ..Sei il più vicino!” gli rispose Nami bruscamente, indicando l'interruttore.

Lo spadaccino sbuffò ancora e, irritato, si alzò, spense tutto e poi, tornando, sbattè le dita dei piedi da qualche parte. Imprecò e risero tutti.

Zoro poi si rificcò sotto le coperte più incazzato di prima e Robin lo riagguantò, baciandogli la spalla silenziosamente.

“Fatto male?..” gli sussurrò.

“No.” rispose secco, e Nami continuò a ridacchiare.

“Ci stai?” gli fece ancora pianissimo.

“No.” rispose lui, ancora con lo stesso tono seccato.

Ora ridacchiò anche il cuoco, insieme alla rossa.

“E BASTA VOI DUE!!” urlò Zoro, che non né poteva più.

La mora si tirò sù un po', dandogli poi un silenzioso bacio sulla guancia. “Lasciali perdere..” gli sussurrò sull'orecchio, e poi gli stampò un altro bacio.

“Ehi..ehi...smettila Robin” fece Nami, capendo cosa stava facendo.

“E di fare cosa?..Sto solo cercando di dormire” rispose con fare ingenuo la mora.

“Mah...”

Robin soffocò una risata e si rimise distesa, riaggrappandosi a Zoro. Pensò che in fondo non era male come punizione e poi si addormentò in fretta, accoccolata vicino a quel tepore.

 

---

 

Sanji sapeva che era l'alba, non serviva che guardasse fuori. Ormai aveva una sveglia biologica che lo tirava su dal letto prima di tutti ogni giorno, perché doveva adempiere al suo compito di cuoco ovviamente! Inoltre, quella era stata una notte decisamente particolare.. Non aveva passato una notte proprio tranquilla, si era svegliato tantissime volte: prima per il caldo, poi per il freddo, poi perché era rotolato giù dal materasso e aveva sbattuto contro qualcosa..insomma, una notte da dimenticare!

C'era una debolissima luce che illuminava la stanza, proveniva da sotto la porta. Gli sarebbe bastata comunque per sgattaiolare fuori da lì senza svegliare nessuno.

Il cuoco si tirò su pian pianino, diede un occhiata a Nami che dormiva di lato verso di lui, come se non avesse mai cambiato posizione quella notte. Non la vedeva benissimo ma pensò che fosse la creatura più bella dell'universo, si trattenne e si alzò. Si vestì e poi diede un ultima occhiata al letto prima di andarsene.

Focalizzò qualcosa che lo fece avvampare immediatamente dalla rabbia: Zoro non era al suo posto, dormiva beatamente a pancia in sù tra le due donne e aveva la sua maledettissima mano sinistra molto vicino al sedere della sua Nami-san!

Mentalmente lo riempì di epiteti abominevoli, ebbe la voglia di strangolarlo lì, nel sonno, ma poi iniziò a respirare profondamente e a dirsi che avrebbe fatto i conti con lui dopo.

Sanji, dopo quello che aveva visto, non potè lasciare lì la rossa, a dormire come una bambina a due centimetri dal suo accerrimo rivale! Sia mai!! Quindi il biondo cercò tra le sue cose, la coprì con una sua giacca pesante e la prese in braccio molto cautamente, poi lasciò Robin e Zoro da soli nella biblioteca.

“Vedrai dopo come mi sentirai, spadaiolo del cacchio!” pensò, dirigendosi verso la cucina.

 

Giunto nel suo luogo di lavoro, posò la navigatrice sul divanetto, la ricoprì per bene con la giacca e iniziò a preparare la colazione. Nami non si svegliò minimamente, pareva immersa in un sonno profondo!

Poco dopo, entrò nella cucina uno stanchissimo Rufy e dietro di lui un Usopp altrettanto sfinito.

“Waaooohh..Eh..Sanji, noi andiamo a dormire!..” fece il capitano sbadigliando, ma poi il nasone gli diede una spallata. Usopp aveva visto la rossa sul divanetto!

“Hei! Ma Nami ha dormito qui?” fece ringalluzzito Rufy. Il cuoco si girò a guardarlo in malo modo.

“AH! Sanji! Che occhiaie !!” evidenziò il nasone. Lui e il capitano iniziarono a ridersela..

“L'ho appena portata qui...e non ho dormito nulla se volete saperlo! E non ho neppure la voglia di incazzarmi..”disse il cuoco con una voce dell'oltretomba.

“Si vede si vede, amico! Ah..ah!” se la rise Usopp.

“E se svegliate la mia principessa vi uccido!” aggiunse, sussurrando spazientito e prendendo un coltello dal cassetto con uno sguardo omicida.

I due se la filarono via salutandolo e ridendosela ancora di più e lui si preparò subito un caffè molto forte per cercare di svegliarsi.

 

---

 

Dopo una mezzora dall'uscita del cuoco, Zoro si svegliò. Era disteso sul lato sinistro e quando aprì l'occhio non vide nessuno. Nell'intorpidimento generale, pensò che di essere rimasto da solo, visto che vedeva il letto vuoto. Pensò all'archeologa che di solito si svegliava abbastanza presto (non come lui!) e quindi decise di alzarsi.

Si girò verso destra, stiracchiandosi e sbadigliando, ma schiacciò qualcosa di morbido. Rotolò subito dalla parte opposta, allarmato, e vide che Robin era lì e che l'aveva svegliata (stava aprendo gli occhi con un espressione un po' corrucciata).

Il verde ghignò e si avvicinò a lei, che ormai era sveglia.

“Scusa...ti ho svegliato” mormorò.

Robin sorrise a sua volta e negò con la testa, come dire “non fa nulla”. Zoro si avvicinò di più, restando disteso di fronte a lei di lato, e poi le stampò un bacio sul naso.

“Quei due si sono già alzati..” la informò lui. Robin alzò le sopracciglia.

“E' così tardi? Che ore saranno?..” chiese l'archeologa, tirandosi su stancamente sul gomito e guardandosi attorno. No, non sapeva nemmeno che cosa ci fosse in quell'ammasso di roba accatastata e chissà l'orologio della camera dov'era finito!

“E' l'ora di stare un po' qui” le fece lui, afferrandola e trascinandola verso di lui. La mora finì sopra il verde e lui spostò i capelli corvini che gli erano arrivati in faccia.

“Sai, ho dormito davvero male stanotte..e ho sul serio un cerchio alla testa. Che ne dici di aprofittarne e dormire un altro po?” disse con un'espressione furba lo spadaccino.

“E' sul serio una dormita quello che mi stai proponendo?” chiese la mora, scaltra.

“Sì..ma se vuoi..visto che siamo finalmente soli, e quei due si sono tolti dai piedi..” disse il verde non finendo la frase e baciandola, i suoi palmi stavano percorrendo verso il basso la schiena della mora, fino ad arrivare.. Poi però si bloccò, e lei sospirò (perché diavolo si era fermato?).

“Approposito! Perchè eri sul mio posto?”

Robin riaprì gli occhi e spiegò che nella notte si era alzata per andare in bagno e al suo ritorno lui si era spostato, quindi si era messa nell'unico angolino libero perché non voleva svegliarlo.

Zoro sorrise e i due ricominciarono a baciarsi. Robin chiuse gli occhi e in quel momento ricordò il sogno di quella notte appena passata.

“Zoro..aspetta”

Lo spadaccino si bloccò di nuovo. L'archeologa si era scostata da lui con uno scatto.

“.. Credi non sia il caso?”

“Non è quello..” disse lei, e abbassò lo sguardo. Poi sospirò.

“Stringimi”

Zoro si accigliò e fece come lei aveva detto. I due si abbracciarono e quasi il verde la stritolò con con la sua forza.

“Mfu! Fuh! Un po' meno, spadaccino..” protestò Robin, e lui mollò un po' la presa. “Ecco..così”. L'archeologa appoggiò la testa sul collo di lui, cercando di scacciare via le immagini che aveva ricordato..

Rimasero un pochino così e poi lui le chiese cosa c'era. La mora rispose che aveva fatto un brutto sogno quella notte, che era già la seconda volta che lo faceva. Era il sogno del villaggio dei selvaggi, di quella notte e della profezia del Poinegriffe piramidale.

“La cosa strana è che ho sognato tutto di nuovo, uguale in ogni particolare...e si sa che di solito i sogni invece cambiano un po' no? Ma questo non è cambiato di una virgola.. Quella profezia..io non la ricordavo così dettagliata e lunga. Perchè la mia mente mi sta dicendo invece che è così? Perchè ricordo particolari di quella notte che non è possibile che io ricorda? Può sembrarti una follia ma io so che è andata così tra di noi...anche se non ho le prove”

“Parli della notte in cui ho fatto l'idiota?”

La mora annuì, sempre stando tra le sue braccia.

“Hai visto cose spiacevoli? Ti..ho fatto qualcosa di brutto nel sogno?”

“No..anzi. Non è quella parte...è il dopo. E' quello che succede alla fine”

“Perchè, cosa c'è alla fine?”

“Io, credo sia.. la morte”

 

  
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