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Autore: pokas    02/04/2020    0 recensioni
Non esiste similitudine della vita più vera del ciclo vitale della farfalla. Due storie parallele e l'una il riflesso dell'altra, due storie incrociate tra loro, due personaggi che cercano la libertà in una vita ostile.
DALL'ULTIMO CAPITOLO
" e la gente non ci crede, non crede nella storia dell'effetto farfalla! Non crede che basta una battuta, una risata, uno sguardo di troppo che dentro di te si crea un uragano, un uragano così forte che finisce per strapparti le ali dei sogni e della speranza... Senza ali cosa posso fare quando oramai sto cadendo dalla cima della mia fortezza...? Vorrei poter volare di nuovo... "
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Non è sorprendente incontrare nelle storie un personaggio dal passato difficile, ma questa storia si basava completamente sul personaggio iniziale, solo su di lui e il suo passato, o almeno cosi sembrava. Mi alzai dalla poltrona e cercai di distrarmi, l'idea migliore che mi venne in mente fu di scrivere. Ho sempre avuto molto tempo libero e non troppi amici, scrivere mi avrebbe aiutato a passare il tempo in modo più produttivo. 

Trascorsi gran parte del pomeriggio davanti al PC, sia a scrivere e sia a giocare, fino a sera. Per cena mi cucinai una frittata e mi vidi un bel film.

Sveglia presto, doccia, discorso di incoraggiamento davanti lo specchio ed iniziò un nuovo giorno di lavoro. Presi la metro per andare alla stazione e mentre aspettavo mi volli assicurare che il nuovo capitolo fosse stato pubblicato con successo. -10, mi piace molto come risultato.- ero davvero soddisfatto, 10 persone si sono interessate alla mia modesta storia, era soddisfacente. 

Felice entrai nel bar per iniziare a lavorare, il mio sorriso fu ancora più grande quando vidi la ragazza al suo tavolo -dove la mia colazione?- chiese vedendomi da lontano 
-arriva, non preoccuparti- le dissi portando il cappuccino e il muffin
-grazie… hai qualcosa da raccontare?- chiese bevendo
-bhe visto che me lo chiedi.. Ho provato a pubblicare una mia piccola opera sul tuo stesso sito e 10 persone l'hanno letto- dissi mostrandole il mio cellulare 
-complimenti, queste invece sono le mie 500 copie dei primi due capitoli buttati nella pattumiera- rispose mostrando una foto di un cestino pieno di fogli.

Sembrava essere giù, l'avrei voluta aiutare ma dovevo lavorare, tra poco sarebbe arrivato un treno da Milano e dovevo essere pronto per il pieno del bar. -se vuoi ne parliamo più tardi, ci facciamo un giro e ti distrai un po’ da tutto questo volantinaggio- le proposi, ma lei non rispose rimanendo a fissare la tazza.

Lei rimase al tavolo col cel in mano per tutto il mio turno di lavoro, forse mi stava aspettando. -ho finito, ti va di fare un giro?-
-come vuoi, tanto non ho nulla da fare…- disse guardando la borsa piena di fogli
-ti aiuto a distribuire se vuoi-
-e tu che ci guadagni?-
-l'averti aiutata-
-buonista… ma ok, in due si fa prima- disse alzandosi e lasciando i soliti 5 euro sul tavolo.

Uscimmo e lei mi diede un pacco di circa 30 fogli in mano -va all'angolo e distribuisci, cerca di far capire subito di che si tratta-
-va bene, non ti deluderò-
-lo spero-.
Ci mettemmo su due lati separati e iniziò il volantinaggio.
-Il terzo capitolo e arrivato, una storia che vi prenderà fin da subito, capace di mettere sullo stesso piano ed in modo impeccabile la delicatezza do una farfalla e l'innocenza di un bambino- iniziai ad alta voce. Un tempo ero molto timido, ma dopo aver iniziato a lavorare al bar ho imparato a parlare pubblicamente senza problemi. Era sorprendente quante persone si erano interessate, ancora più strano era il fatto che le mie 30 copie erano finite tutte nella borsa di qualcuno e non sotto i piedi.

-come sta andando?-
-male, 10 copie di cui 5 in quel cestino-
-strano, a me le 30 non sono ancora finite in un cestino…-  
-ti faccio vedere- disse avvicinandosi ad un cestino dietro un angolo vicino alla mia postazione.
Nel cestino vidi diversi fogli di carta -va bhe ne saranno al massimo 10- 
-era vuoto prima che iniziassimo a dare i fogli…- disse allontanandosi
-dammene una copia, non può essere che non interessa a nessuno questa storia- dissi prendendo un foglio per poi leggere.

 Il Karma, che concetto orribile ed affascinante. Si vive con il terrore che ogni fortuna porti con se una dose uguale di sfortuna, o si vive con la speranza che le disgrazie finiscano per dare spazio alla felicità

È successo, a lei è successo. Dopo parecchio tempo da sola ha incontrato due genitori magnifici, pieni di amore da dare e pronti a lottare per lei. 

-sono felice che mi abbiate accolta nella vostra famiglia- disse dopo qualche mese di convivenza con loro
-ma noi non ti abbiamo accolta in una famiglia. Senza di te noi siamo solo una coppia, sei tu che ci hai resi una famiglia- le risposero col sorriso. 

Il concetto di famiglia è un concetto molto complesso, ma loro lo resero semplice e magico, la famiglia è l'amore, non le persone. Il viaggio per essere uniti non fu di certo una passeggiata, scartoffie da controllare e firmare permisero a loro tre di essere una famiglia solo dopo due lunghi anni.

Le visite furono poche, ma indimenticabili. Regali, amore e tanto divertimento resero quel luogo di tortura un luogo migliore, un luogo più bello, un luogo che smise di fare paura perche là fuori, da qualche parte, qualcuno stava lottando per poterla un giorno stringere tra le sue braccia.


Così il Karma fece il suo corso e dopo tante tempeste portò il bruco al riparo sotto le ali di due suoi simi, due farfalle che non ebbero la fortuna di veder schiudere l'unico uovo mai deposto.

Con le lacrime agli occhi cercai lo sguardo della ragazza, ma lei era scomparsa nel bar.
   
 
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