Pamela aspettò dopo cena, che tutti fossero rientrati da un pezzo dalla partita e che la maggior parte dei ragazzi fosse già nelle sale comuni. Durante il pasto il professor Flitwick l’aveva intrattenuta aggiornandola brevemente sugli avvenimenti della partita: Potter era il più giovane cercatore della scuola e la sua scopa sembrava essere impazzita, ciò nonostante aveva conquistato il boccino, Gryffindor aveva vinto e la tunica del professor Snape era andata a fuoco.
“I fratelli Weasley, ci scommetterei!”
Aveva detto il professore con un’aria di malcelata soddisfazione.
“Avranno dieci punti alla mia prossima lezione.” aggiunse sottovoce con un occhiolino complice.
Pamela aveva sorriso per educazione.
Mormorò sottovoce la parola in codice e busso alla porta di legno comparsale davanti.
Il professor Snape aprì la porta con uno scatto sorpreso.
“Che cosa vuole?”
Chiese senza accennare a farla entrare.
“Il professor Dumbledore mi ha accennato alle sue perplessità riguardo il mio corso” disse porgendo il libro “ho pensato che forse questo potrebbe interessarla.”
Severus fissò la copertina di Coascolto nella Pratica Magica: una tecnica per il rilascio emotivo come se fosse stata coperta di germi.
“Se crede che sprecherò il mio tempo nella lettura di queste illusorie teorie sensazionalistiche si sbaglia.”
“Se non lo legge non potrà contestarmi, se lo legge e ne dimostra l’infondatezza potrebbe riuscire a farmi buttare fuori dalla scuola liberandosi della mia presenza. O almeno potrebbe dare al suo amico Malfoy abbastanza argomentazioni per farlo.”
Nel tono della ragazza non c’era nessuna ironia e nemmeno riprovazione.
Lo osservava con l’aria di chi tende un pezzo di carne a una bestia feroce, ma la sua argomentazione era valida. Sarebbe stato un modo molto, molto comodo per togliersi quella spina nel fianco una volta per tutte e cancellarla definitivamente dalla sua vita.
Prese il libro.
“Se poi volesse provare a fare una pratica…”
Pamela non fece in tempo di finire la frase che il professor Snape le aveva chiuso in faccia la porta.
La ragazza fece un sospiro profondo a occhi chiusi, pensando in cuor suo a quanta fiducia stava dando alla professoressa Trelawney e a quanto cara gliel’avrebbe pagata se fosse venuto fuori che si era sbagliata.