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Autore: Dollhades    05/04/2020    3 recensioni
[Haizaki x Nosaka]
Questa sarà una piccola raccolta di Flashfic sulla HaiSaka, il Raiting cambierà certamente in quanto il fluff vuole essere il genere cardine ma sarebbe un peccato precludere l'intimità dei due, anche solo accennata.
1. Hot Chocolate
2. Hidden Scars
3. Paralyzing Jealousy
4. Honey and Bumblebee
5. Nervous Twitch
6. Naked Cuddles
7. Mental Health
8. Sleepy Head
9. Homemade Piercing
10. Absinthe
11. Kill me Softly
......................................
Partì come una delicata scia di baci, dalle orecchie chiare alle labbra, alle clavicole, al petto che si alzava e abbassava veloce, scendendo e disegnando i contorni dei fianchi esili, accarezzando con la punta del naso la sottilissima striscia di peluria rossa che congiungeva l’ombelico al pube, fermandosi solo per alzare lo sguardo e sorridere alle dita dell’altro che già arpionavano le lenzuola.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Haizaki Ryouhei, Nosaka Yuuma
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Paralyzing Jealousy
Di baci negati, occhi gonfi di lacrime e palmi graffiati
 

Un raggio di sole timido, figlio di una primavera addormentata, illuminava il soggiorno silenzioso creando un’atmosfera surreale, simile a quella di un bosco la cui luce filtrava lieve tra le foglie sospinte leggere dal vento; fuori dalle ampie finestre le primule e i fiori di ciliegio schiudevano i loro petali ad agitate api che non trovavano riposo, vestite di un colletto di pelliccia sporco di polline , che incessantemente si libravano in aria e posavano sui germogli, attente a non scordare nemmeno il più piccolo bocciolo; era tutto così tranquillo, silenzioso, che nel momento in cui, chiudendo la porta alle sue spalle, quella risata aliena raggiunse le sue orecchie gli parve un frastuono immenso, in grado di fracassargli i timpani e far cadere e vetrate in una pioggia di frammenti.
 
Nosaka piano si diresse in cucina, incontrando due occhi di un blu così profondo che sembrarono inghiottirlo, facendolo affogare, soffocare senza via di scampo: seduto al tavolino c’era un ragazzo dalla pelle come porcellana, i capelli fiordaliso accarezzavano gentili le clavicole lasciate scoperte dalla camicia bianca, leggermente sbottonata, le dita affusola stringevano con eleganza il manico ad ansa della tazza da tea.
 
«Oh! Bentornato! Mizukamiya è passato a salutare, non t-»
«Vattene via da qui.»
Piombò il silenzio; il ragazzo dai capelli rossi nemmeno si accorse di aver proferito quelle parole, impegnato a contrastare quella sensazione –come una pugnalata, una ferita su cui veniva sparso il sale, la pelle formicolava, lo sguardo frenetico correva da una figura all’altra nella vana speranza di metabolizzare. Era casa loro. Era il loro piccolo rifugio dai temporali, dove potevano baciarsi senza paura, dove potevano essere fragili, dove potevano amarsi senza dover dar conto a nessuno. Strinse con così tanta forza i pugni da far sanguinare i palmi, il rimbombo del cuore nei timpani gli impediva di sentire le parole che il fidanzato gli rivolgeva, lo stomaco si contorceva dandogli la sensazione di dover vomitare.
 
Non ci volle molto perché il ragazzo dai capelli fiordaliso si allontanasse, rivolgendo solo uno sguardo malinconico ad Haizaki che lo seguì fino al vialetto; Nosaka approfittò dell’attimo di solitudine per togliersi i vestiti in un gesto rapido, percorrendo le scale velocemente, buttandosi in doccia dove, almeno per un istante, gli parve che l’acqua potesse alleviare quel tremore che lo scuoteva e lacerava; si guardò i palmi striati di rosso mentre gli occhi, gonfi di lacrime si strinsero.
 
«Nosaka Yuuma.» fu un sibilo quello dell’argento, spalancando la porta della stanza del maggiore, accendendo la luce alla ricerca furiosa del compagno che ben presto trovò, raggomitolato sotto la scrivania di mogano. Lo afferrò per i capelli, obbligandolo ad alzarsi con la forza, rivelando le labbra distrutte dai morsi e le guance rigate dal pianto. Si sentì stringere il cuore in petto.
«Non ti sbatterò fuori di casa perché mi reputo maturo. Hai tre secondi per darmi una spiegazione al tuo comportamento»
E il rosso distolse lo sguardo, i grandi occhi grigi, stanchi, sembravano più vuoti del solito; passarono diversi minuti prima che aprì bocca, l’odore del sangue travolse Haizaki che piano allentò la presa.
 
«Tu… lo guardi e ti illumini, sorridi sempre quando c’è lui e… lo hai portato qui. L’unico posto dove ci siamo noi e nessun altro, l’unico angolo di mondo dove non esiste nessuno all’infuori di noi.»
 E non un bacio rischiarò quella sera, nonostante le braccia ambrate non smisero di cingere quegli esili fianchi che ancora tremavano, spaventati dalle emozioni, in cerca di un calore che non sembrava riuscire a riscaldarli.
                          

NdA
❧ L’odore di sangue è legato al mangiarsi le labbra in modo nervoso, fino a riempirsene la bocca. Simile il tremore è più dovuto allo shock psicologico di aver provato qualcosa di così forte e nuovo
❧Headcanon, credo abbastanza IC (nonostante Nosaka con una crisi possa non esserlo): Nosaka ha una sfera emotiva molto poco sviluppata essendo cresciuto in Ares, non è in grado né di riconoscere le emozioni né, quando le prova, di gestirle bene. È un pianto istintivo, nervoso, basato sul fatto che proprio come la sfera emotiva, nemmeno la sua intimità è realmente sviluppata, rendendo tradimento il fatto che qualcuno abbia violato quel luogo che fino ad allora era stato solo loro.
Detto ciò, spero vi piaccia!
-Ade
  
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