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Autore: aloneintherain_    06/04/2020    4 recensioni
La Guerra di Magnolia si è conclusa e Juvia ha solo un desiderio: ricevere la tanto attesa risposta del suo dolce Gray. Ma cosa succederebbe se Gray partisse allontanandosi di nuovo da lei? I due maghi riusciranno a fare chiarezza sul loro rapporto?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Gray/Juvia, Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo Sedici

Stavamo ormai camminando da diversi minuti, in silenzio.

Alzai lo sguardo verso l'alto rendendomi conto che le sfumature rosa del tramonto avevano lasciato posto al buio che preannunciava la notte. Il cielo era un'immensa distesa scura punteggiata qua e là da qualche stella. Ce n'era una in particolare fra tutte che, mi resi conto, brillava più intensamente rispetto alle altre.

Pensai alla giornata appena trascorsa: al Villaggio della Pioggia, a Hydra, a Marcus e alla sua famiglia, alla radura e poi, come capitava spesso, pensai a Gray Sama.

Il mio cuore prese a battere più velocemente non appena mi tornarono alla mente le sue mani che mi accarezzavano i capelli, il suo viso così vicino al mio e tutto ciò che mi aveva raccontato su di noi.

Probabilmente mi sarei dovuta sentire triste mentre ascoltavo di tutte le volte che il dolce Gray, a detta sua, mi aveva ferita. Di certo, mi dissi, Gray Sama si aspettava che fosse così. Nonostante ciò però il mio cuore non era riuscito a provare alcun risentimento verso Gray Sama: l'unica cosa che avevo percepito era una profonda tristezza nel rendermi conto che, di fronte a quei ricordi, il dolce Gray pareva soffrire. Avevo provato quello e qualcos'altro, qualcosa di molto familiare che partitiva dalla base dello stomaco e che mi aveva fatto sentire leggera. Mi ero ritrovata a sorridere e, senza saperne la ragione, mi ero sentita felice che Gray Sama si stesse preoccupando di aver fatto soffrire la Juvia che non ricordavo di essere stata.

Di fronte a tutte quelle emozioni così strane e complicate non potevo fare altro che sentirmi spaesata: era come se fosse appena successa una cosa che avevo atteso da tanto ma di cui non riuscivo a cogliere tutti i particolari. Mi sentivo come se mi stessi perdendo qualcosa.

Probabilmente, mi dissi, era così.

Eppure, mi ritrovai a pensare, il fatto che io non riuscissi bene a comprendere tutte le mie emozioni non le rendeva affatto meno intense o meno vere. Anche in quel momento, in cui stavo semplicemente camminando a fianco di Gray Sama, ero felice.

Arrossii quando me ne resi costo e mi ritrovai a sorridere facendo attenzione che il dolce Gray non se ne accorgesse. Cosa avrebbe pensato nel vedermi sorridere senza un motivo? Forse, mi dissi, avrebbe pensato che fossi strana..

Mi voltai con cautela verso Gray Sama per assicurarmi che non si fosse accorto di niente e notai che non lo aveva fatto perché era troppo occupato a fissare un punto imprecisato davanti a sé mentre camminava al mio fianco. Lo osservai per qualche secondo rendendomi conto che Gray Sama aveva qualcosa di diverso. La sua espressione, mi dissi, era diversa..

Gray Sama sembrava quasi rilassato.

Era strano vederlo così: i lineamenti del viso erano distesi e questo, mi resi conto, lo faceva sembrare più giovane. I suoi occhi, che solitamente lasciavano trapelare così poco, ora osservavano davanti a lui curiosi e con una luce diversa.

Non ne capivo la ragione ma avevo l'impressione che fosse appena successa una cosa importante, qualcosa che avrei dovuto ricordare.

Meravigliata, rimasi ad osservarlo senza dire nulla. Avevo paura che se avessi parlato in qualche modo Gray Sama sarebbe tornato ad essere ancora una volta distante, fuori dalla mia portata.

Quasi avesse seguito il corso dei miei pensieri, il dolce Gray si voltò verso di me.

Mi preparai a veder tornare l'espressione seria e preoccupata a cui mi ero abituata in quei giorni ma, contro ogni mia aspettativa, non successe.

"Qualcosa non va?" Mi chiese semplicemente osservandomi incuriosito. I folti capelli neri gli finirono davanti al viso e con un gesto della mano si affrettò a sistemarli.

"Ecco Juvia.. no non c'è niente che non vada!" Mi ritrovai a dire velocemente per poi voltarmi in modo che non si accorgesse del rossore sul mio viso.

Perché arrossivo sempre ogni volta che mi guardava?!

"Sicura? A me non sembra" Si limitò a dire per poi tornare a guardare finalmente di fronte a sé.

"Juvia sta bene" Dissi cercando di rassicurarlo per poi sorridere anche se sapevo perfettamente che Gray Sama non avrebbe potuto notarlo perché ormai i suoi occhi non erano più puntati verso di me.

"Se lo dici tu" Replicò per poi infilare le mani nelle tasche dei pantaloni.

Continuammo a camminare in silenzio per qualche altro minuto.

La carrozza che ci aveva ricondotti a Magnolia ci aveva lasciati abbastanza distante dal centro città ma l'idea di passeggiare non aveva infastidito né me né il dolce Gray. Ormai però, mi resi conto, non doveva mancare molto..

"Gray Sama? L'altro giorno, quando il dolce Gray e gli altri alla Gilda erano agitati e non facevano altro che consultare libri.. stavate tutti cercando di aiutare Juvia a riavere i suoi ricordi, giusto?" Mi ritrovai a chiedere dando voce ad una domanda che mi tormentava da un po'.

Il dolce Gray si voltò verso di me e mi fissò per qualche secondo.

"Si, stanno tutti cercando un modo per spezzare l'incantesimo. Vedrai che troveremo una soluzione.." Si ritrovò a dire.

Il suo tono, mi resi conto, voleva essere rassicurante ma per qualche strana ragione mi sembrava che Gray Sama volesse aggiungere dell'altro. Perché stava esitando? C'era qualcosa che non voleva dirmi?

Forse, mi dissi, era solo una mia impressione.

"Quando Juvia tornerà a Fairy Tail allora dovrà ringraziare tutti come si deve!" Mi ritrovai quindi a dire cercando di scacciare quella strana sensazione. Intrecciai le mani dietro la schiena e mi ritrovai a sorridere al dolce Gray.

Camminammo per qualche minuto.

Ad un certo punto Gray Sama si fermò di fronte ad un ampio portone. Sorpresa, mi voltai verso di lui.

"Questa è casa mia" Mi disse indicando la porta con un cenno del capo.

Non riuscii a non pensare che sembrava quasi che pronunciare quelle poche parole gli costasse fatica. Mi ritrovai automaticamente a chiedermi se in passato avessi trascorso molto tempo in quel posto.

Osservai l'edificio di fronte a me, un edificio in mattoni simile a molti altri nella stessa via, e mi domandai come fosse l'interno. Com'era la casa in cui viveva Gray Sama? Ci avrei potuto ritrovare qualcosa di lui?

"Juvia allora farà meglio ad affrettarsi a raggiungere il Fairy Hills.." Mi ritrovai a dire con un sorriso imbarazzato nel tentativo di distrarmi dal corso dei miei pensieri.

Per qualche ragione in quel momento mi risultava dolorosa l'idea di separarmi da Gray Sama. Anche il dolce Gray, mi resi conto, mi stava fissando in modo strano. Sembrava quasi stesse riflettendo su qualcosa..

"E' tardi, è meglio che Juvia vada. A domani Gray Sama.." Mi affrettai quindi a dire, sapendo che se mi fossi soffermata troppo su certi dettagli andarmene sarebbe stato ancora più difficile.

Tuttavia non feci in tempo a voltarmi e a fare un passo in avanti che sentii una mano bloccarmi il polso. Mi fermai sul colpo per poi voltarmi lentamente..

"Aspetta" Mi disse Gray Sama che, mi resi conto, non stava guardando verso di me. Mentre io lo fissavo con occhi sgranati per la sorpresa lui aveva la testa voltata verso la sua destra come se non riuscisse a guardarmi in faccia.

Avevo la gola secca, il cuore che batteva troppo velocemente perché io potessi stare al passo con i suoi battiti.

"Non c'è bisogno che tu vada al Fairy Hills.. è tardi e probabilmente sarai stanca" Mi disse continuando a non incrociare lo sguardo con il mio.

"Puoi rimanere qui se vuoi.. per questa notte" Aggiunse poi.

Dopo di che si voltò finalmente verso di me. Aveva le guance arrossate, notai. Possibile che fosse davvero imbarazzato?

Rimasi in silenzio per qualche secondo limitandomi a fissare il ragazzo dai capelli corvini di fronte a me, a bocca aperta. Due occhi neri che mi osservavano, in attesa.

"J-Juvia ecco.. Juvia non vorrebbe disturbare!" Mi affrettai a dire agitando le mani, ora libere, fra me e Gray Sama.

Ero sicura che il mio viso stesse andando a fuoco.

"J-Juvia non vuole essere un peso e poi Juvia non se lo aspettava! Se lo avesse saputo avrebbe fatto dei biscotti per ringraziare Gray Sama e la sua famiglia!" Balbettai non riuscendo a calmarmi. Parlavo troppo velocemente ed il mio sguardo non riusciva a fermarsi: vagava da Gray Sama, alla porta dietro di lui per poi tornare a posarsi sulle mie mani che continuavano ad agitarsi.

Di fronte alla mia reazione vidi il dolce Gray fissarmi per qualche secondo, immobile, senza dire nulla. Per un istante ebbi il terrore che si fosse in qualche modo offeso ma non feci in tempo a dare voce a questo pensiero che ad un certo punto, contro ogni mio preavviso, Gray Sama scoppiò a ridere.

"Tranquilla Juvia, vivo da solo. Per quanto riguarda i biscotti vedrò di chiudere un occhio" Mi disse facendomi l'occhiolino per poi voltarsi e spalancare l'ampio portone.

Entrò in casa dandomi le spalle mentre io mi limitavo a fissarlo, a bocca spalancata, senza riuscire a muovermi.

Deglutii sentendo la testa farsi improvvisamente pesante.

"Vieni?" Mi richiamò ad un certo punto.

Alzai lo sguardo che non mi ero accorta di aver posato a terra e notai che il dolce Gray, che nel frattempo si era appoggiato allo stipite della porta, mi stava guardando e nel farlo stava sorridendo.

-

Gray's POV

Chiusi l'armadio con un sospiro mentre prendevo delle coperte pulite ed un cuscino per poi dirigermi verso il salotto.

Juvia nel frattempo si stava facendo una doccia.

Superato l'imbarazzo iniziale l'avevo convinta a concedersi una doccia, ne avevamo sicuramente bisogno tutti e due. Inizialmente aveva protestato: non aveva il pigiama, continuava a ripetere. Mi ero quindi ritrovato ad allungarle una t-shirt nera ed un paio di pantaloni della tuta che avevo recuperato da un cassetto. Juvia li aveva guardati per un po', rossa in volto. Sembrava quasi impaurita dal toccarli, come se farlo avrebbe potuto far saltare in aria la casa. Alla fine, quando le avevo fatto notare che non poteva dormire con i vestiti che aveva usato per tutto il giorno, aveva accettato.

Mentre sistemavo il cuscino e la coperta che avevo recuperato sul divano mi ritrovai a pensare che tutto quello che stavo facendo non era proprio da me: un tempo ero solito insistere perché Juvia se ne andasse da casa mia, non perché rimanesse a dormire. Le ripetevo continuamente che avevo bisogno della mia privacy.

Eppure, dopo quel pomeriggio trascorso insieme a lei, l'idea che se ne fosse potuta andare lontano mi risultava ingestibile. Dentro di me mi ripetevo che stavo solo facendo quello che mi avevano chiesto Levy e Lucy: dovevo tenere d'occhio Juvia per controllare che l'incantesimo non avesse avuto altri effetti collaterali. Si, era per quello. Non aveva nulla a che fare con quello che era successo nella radura.

O forse, mi dissi, in fin dei conti qualcosa a che fare con quello ce l'aveva..

Scossi la testa per riscuotermi dai miei pensieri.

Non dovevo pensarci in quel momento.

Tesi l'orecchio nel tentativo di distrarmi e nel farlo mi resi conto che Juvia era ancora sotto la doccia. Mi guardai di riflesso attorno, con in sottofondo il rumore dell'acqua che scorreva, e mi resi conto che la casa mi sembrava diversa. Non ne capivo la ragione ma per la prima volta dopo tanto tempo guardarmi attorno non provocava quell'ormai familiare sensazione di vuoto al petto.

Mi sedetti sul bracciolo del divano e rimasi per un po' immobile a riflettere sulla cosa. Venni distratto solo dal rumore di una porta che si apriva e si richiudeva.

Qualche istante dopo mi ritrovai ad osservare Juvia che, con i capelli ancora umidi ed i miei vestiti addosso, mi guardava imbarazzata.

Feci per aprir bocca con l'intenzione di dire qualcosa ma le parole mi morirono in gola.

"J-Juvia ha finito. Si scusa se ci ha messo tanto.. ora anche il dolce Gray può andare a farsi una doccia" Mi disse timida, il volto ancora arrossato a causa della doccia calda. Le punte dei capelli che probabilmente non aveva asciugato a sufficienza lasciavano cadere delle gocce d'acqua sulla maglietta.

Mentre io facevo caso a tutti quei dettagli Juvia spostava lo sguardo in ogni punto della stanza. Sembrava stesse facendo particolare attenzione a non posarlo su di me o forse, mi dissi, era solo una mia impressione.

Mi ritrovai improvvisamente a chiedermi che cosa pensasse di casa mia. Le piaceva? Ricordava tutte le volte in cui ci era stata? Probabilmente, mi dissi, da qualche parte aveva ancora la sua copia delle chiavi.

Nonostante i mille pensieri ad un certo punto decisi di fare come diceva e mi diressi in bagno. Richiusi la porta alle mie spalle ed un secondo dopo mi ritrovai sotto il getto freddo della doccia. 

L'acqua fredda mi aiutava rilassarmi ed in quel momento ne avevo davvero bisogno.

Chiusi gli occhi e respirai a fondo rendendomi per la prima volta conto di quanto fossi stanco. Lasciai che l'acqua mi avvolgesse e lavasse via la tensione e l'ansia. Per un attimo non pensai a niente ma poi, fra tutti, un pensiero si fece strada sugli altri: Juvia non aveva ancora ricordato nulla.

Probabilmente, mi dissi, se non avessimo trovato una soluzione non lo avrebbe mai fatto.

Ormai mancavano poco più di ventiquattro ore ed io non avevo nemmeno avuto il coraggio di dire a Juvia che passati i tre giorni l'incantesimo sarebbe diventato permanente. Poco prima, mentre passeggiavamo, avevo tentato di dirglielo ma non appena avevo fatto per aprire bocca mi ero bloccato.

Che avesse notato che le stavo nascondendo qualcosa? Forse la vecchia Juvia se ne sarebbe resa conto, quella nuova però non mi conosceva ancora bene, non potevo aspettarmi che lo capisse. Volevo che lo facesse? Non avevo ancora deciso.

Quello che sapevo però era che speravo con tutto il cuore che alla Gilda gli altri avessero fatto qualche passo avanti.

Nel frattempo l'acqua continuava a scorrere lungo la mia schiena.

Ad un certo punto però avevo deciso di uscire dalla doccia e di trovare il coraggio per affrontare ancora una volta lo sguardo della ragazza dai capelli azzurri che si trovava oltre quella porta.

Al solo pensiero sentivo l'agitazione montare dentro il petto.

Perché ero agitato?

"Non fare il coglione" Sussurrai a me stesso fissando il riflesso nello specchio.

Non potei fare a meno di pensare che c'era qualcosa di diverso in me. Tuttavia questo pensiero durò solo un attimo, poi venne relegato in qualche angolo della mia mente insieme a tutti gli altri. C'era ancora spazio?

Mi affrettai ad asciugarmi i capelli e quando feci per prendere i vestiti puliti che ero sicuro di aver posato sul mobile di fianco al lavello per poco non mi prese un colpo..

Non c'era niente sul mobile di fianco al lavello: ero stato talmente perso nei miei pensieri che mi ero dimenticato di recuperare i vestiti.

Fissai la mia immagine nuda davanti allo specchio e deglutii per poi rimanere per qualche secondo immobile, impietrito. Mi portai una mano sul viso e la lasciai lì per un po'.

Sospirai.

Afferrai l'asciugamano di fronte a me per poi legarlo in vita.

Aprii la porta del bagno, lentamente, come se il fatto di farlo con cautela potesse in qualche modo far materializzare dei vestiti.

Da quando la mia mano aveva toccato la maniglia mi ripetevo mentalmente che, in fondo, passavo la maggior parte del mio tempo mezzo nudo. Perché proprio in quel momento avrei dovuto sentirmi in imbarazzo? Non c'era nulla di diverso dal solito. Nonostante la mia opera di autoconvincimento però il mio cuore aveva preso a battere più velocemente.

Feci per aprire bocca, già pronto a giustificarmi con Juvia sul perché fossi davanti a lei mezzo nudo. Forse avrei detto qualcosa del tipo "Non è come sembra".

Tuttavia le parole mi morirono in bocca quando mi resi conto che era stupido farsi problemi simili: Juvia era distesa sul mio letto, addormentata.

Feci qualche passo verso di lei e mi ritrovai ad osservare l'espressione pacifica che aveva dipinta sul volto. Sembrava tranquilla, pensai.

"Gray Sama.." Sussurrò ad un certo punto.

Sussultai terrorizzato dall'idea che si fosse svegliata e che avrebbe potuto aprire gli occhi da un momento all'altro trovandomi che la fissavo con solo un asciugamano addosso.

Feci istintivamente un passo indietro mentre Juvia si girava su un fianco per mettersi più comoda, gli occhi sempre chiusi.

Mi calmai solo quando mi sporsi verso di lei e constatai che stava ancora dormendo.

Sorrisi quando mi resi conto che aveva pronunciato il mio nome mentre dormiva. Che stesse sognando?

Ad un certo punto notai che le sue gambe erano ancora fuori dal letto così con delicatezza, cercando di non svegliarla, le sistemai sotto le coperte. Probabilmente, mi dissi, si era seduta con l'intenzione di aspettarmi e nel farlo era crollata.

Rimasi sul bordo del letto ad osservarla per qualche altro secondo e mi ritrovai immediatamente a pensare che era davvero strano averla lì. Era strano eppure era bello.

Lanciai un'ultima occhiata a Juvia per poi distogliere lo sguardo ed affrettarmi a prendere dei vestiti dall'armadio cercando di non far rumore.

Uscii dalla camera il più silenziosamente possibile e mi affrettai a vestirmi per poi dirigermi verso il salotto in direzione del divano.

Crollai sul materasso e nel farlo sentii la gomma piuma sprofondare sotto il peso del mio corpo.

Un'altra giornata, pensai, era finita.

-

Fu una notte senza sogni.

Forse ero stato talmente stanco da non avere avuto nemmeno la forza per immaginare qualcosa o forse nemmeno la mia fantasia voleva più darmi una mano a distrarmi. Anche lei, mi dissi, sapeva che il tempo stava passando troppo in fretta.

Ed io di tempo ormai ne avevo troppo poco.

Uno dei raggi del sole che proveniva dalla finestra mi investì in pieno viso.

"Mhh" Mugugnai strizzando gli occhi mentre mi portavo una mano alla faccia nel tentativo di proteggermi. Feci per girarmi su un fianco e dare le spalle alla causa del problema ma non appena lo feci finii inaspettatamente a terra.

Aprii gli occhi di scatto: mi ero dimenticato di aver dormito sul divano del salotto.

Mi misi a sedere massaggiandomi la testa e feci per guardarmi attorno confuso. Impiegai qualche secondo a ricordare i dettagli del giorno prima e, fra tutti, uno in particolare catturò la mia attenzione: Juvia stava dormendo in camera mia.

Sgranai gli occhi e rimasi immobile per qualche minuto a metabolizzare la cosa.

Dopo qualche istante passato a fissare il vuoto osservai istintivamente l'orologio appeso alla parete: era ancora presto ma nonostante questo io mi sentivo come se fossi incredibilmente in ritardo.

Mi alzai da terra e mi diressi verso il bagno dove mi affrettai a cambiarmi con dei vestiti che avevo recuperato velocemente da camera mia, attento a non svegliare Juvia che dormiva ancora profondamente.

Le avevo lanciato un'occhiata veloce, giusto per assicurarmi che fosse tutto a posto, e poi ero corso fuori dalla stanza con ancora quell'immagine bene impressa nella mente. Non me la sentivo di svegliarla. Probabilmente, mi dissi, doveva essere stanchissima.

In meno di un quarto d'ora fui pronto per uscire di casa.

Avrei potuto aspettare che Juvia si alzasse. Avrei potuto chiederle di accompagnarmi ma da quando mi ero alzato avevo la sensazione di non avere più il tempo per concedermi cose simili.

Mi diressi verso la cucina e presi al volo un pezzo di carta ed una penna.

Scrissi un messaggio per Juvia che lasciai in bella vista sul tavolo della cucina.

Torno presto

Dopo di che mi voltai e mi affrettai ad uscire di casa.

-

Quando raggiunsi Fairy Tail la prima cosa che feci fu cercare con lo sguardo Levy, Lucy e Freed.

Trovai solo Lucy e Levy, maldestramente sedute nel solito tavolo dell'ampio salone centrale. Mi ritrovai a chiedermi mentalmente se si fossero mai mosse da lì.

Tuttavia la mia attenzione venne subito catturata dalle espressioni dipinte sui loro volti: sembravano piuttosto agitate. Talmente agitate che inizialmente non si accorsero nemmeno della mia presenza.

Lucy fu la prima ad incontrare il mio sguardo ma quando successe desiderai per un attimo di distogliere il mio.

"Non avete scoperto nulla di nuovo, vero?" Chiesi subito.

Tutti e tre sapevamo che a quel punto i saluti erano del tutto superflui.

Levy mi osservò dispiaciuta e lo stesso fece la maga degli Spiriti Stellari che nel frattempo si era alzata e aveva posato una mano sulla mia spalla.

Non c'era bisogno di aggiungere altro.

"Ha ricordato qualcosa?" Mi chiese Lucy, speranzosa che almeno io avessi una buona notizia.

Guardai i suoi occhi nocciola e per un attimo trovai un po' di consolazione nel concentrarmi su un viso amico ma questa consolazione duro ben poco. Non era di quella che avevo bisogno.

"Niente" Mi limitai a dire distogliendo lo sguardo per poi guardarmi attorno senza soffermarmi su nulla di preciso, alla ricerca di qualunque cosa potesse aiutarmi a capire cosa dovessi fare.

Seguì un silenzio di tomba che durò qualche minuto.

"Freed?" Chiesi ad un certo punto rivolgendomi a Levy. Magari Freed..

"Si trova ancora alla Biblioteca della Magia ma per ora non ha trovato nulla di utile" Si ritrovò a dire la ragazza dai capelli azzurri.

"Questa pozione ha qualcosa di strano.. tutta la situazione è strana!" Sbottò Lucy ad un certo punto per poi posare le mani sul tavolo, sconsolata. Si massaggiò le tempie sospirando, sconfitta. Dei capelli biondi le ricaddero sul viso.

Osservai lei e Levy e mi resi immediatamente conto della stanchezza dipinta sui loro volti. Anche loro, mi dissi, probabilmente non ci dormivano la notte.

"Anche Polyussica non ne sa nulla, Wendy è insieme a lei. Stanno cercando di realizzare un antidoto ma è difficile farlo con incantesimi così complicati.." Disse Levy per poi poggiare una mano sotto al mento, riflessiva.

Io rimasi immobile, senza sapere cosa fare.

Ero stufo, mi dissi, di non sapere cosa fare: era odioso, era frustrante, era insopportabile! Strinsi i pugni lungo i fianchi mentre pensieri simili invadevano la mia mente minacciando di lasciarmi senza fiato.

Stavo giusto per aprir bocca ed esprimere il mio nervosismo quando un forte rumore ci spinse a voltarci tutti e tre in direzione dell'ampio portone d'ingresso.

"Ragazzi!" Urlò Natsu correndo verso di noi con a fianco Happy. Il gatto blu svolazzava a mezz'aria, apparentemente contento.

Il ragazzo dai capelli rosa, notai, non sembrava minimamente toccato dalle facce stupite dei membri di Fairy Tail che lo fissavano a bocca aperta. D'altronde, mi dissi, era da lui fare casino e non accorgersene nemmeno.

"Ah c'è anche il mutandone!" Esclamò per poi darmi una pacca sulla spalla e rivolgermi un sorriso.

Lo guardai, accigliato con un pugno già pronto per essere sollevato.

"Fiammifero, non è un buon mo.." Iniziai, in collera, per poi venir fermato dalla voce dello stesso Natsu che senza fare caso a me aveva iniziato a parlare a sua volta.

"Ho trovato un indizio!" Si limitò a dire, felice.

Posò la mano sul tavolo con un tonfo sordo e vi fece ricadere un pezzo di carta sgualcito.

In quel momento ricordai che il giorno precedente, poco prima di partire con Juvia per il Villaggio della Pioggia, Lucy mi aveva detto che il Dragon Slayer ed Happy erano usciti per cercare delle informazioni in città.

Allora ci erano riusciti!

Sgranai gli occhi per la sorpresa.

Forse, mi dissi, c'era ancora una piccola speranza, forse non era ancora tutto perduto!

"Abbiamo parlato con diverse persone in città, molti non ci hanno saputo dire niente di utile. Inizialmente non è stata una giornata molto produttiva ma ad un certo punto ho avuto la brillante idea di andare a Sabertooth!" Si ritrovò a dire il Dragon Slayer, soddisfatto.

"Veramente ci sei andato solo perché avevi fame" Si intromise Happy che nel frattempo era volato sulla spalla di Natsu e lo guardava confuso.

"Happy!" Esclamò il ragazzo dai capelli rosa scambiando un'occhiata furente con l'amico alato.

Il secondo dopo però già non ci stava pensando più.

"A proposito Lucy, Yukino ti saluta!" Esclamò infatti con un sorriso.

Dopo di che Natsu iniziò a raccontare a me, Lucy e Levy della nuova e moderna piscina che Sting aveva fatto installare a Sabertooth.

"Dovremo averne anche noi una così! Ne parlerò con il Master e vedrete che.." Stava giusto dicendo.

A quel punto non riuscii più a trattenermi: gli diedi uno schiaffo sulla testa.

"Ahia!" Gridò Natsu osservandomi stupito ed apparentemente confuso. Probabilmente, mi dissi, non aveva idea del perché l'avessi picchiato.

"Va avanti!" Mi ritrovai a dire, esasperato. Possibile che Natsu non riuscisse a rimanere concentrato per più di qualche secondo?

Notai Lucy che scuoteva la testa, rassegnata.

"Lo faccio solo per Juvia non di certo perché me lo hai chiesto tu, ghiacciolo!" Sbottò per poi ignorare il mio sguardo e continuare il suo racconto.

"Ho parlato con Sting e gli ho raccontato della situazione di Juvia. Mi ha riferito che nella bacheca delle missioni di Sabertooth giorni fa è comparsa una richiesta che potrebbe centrare qualcosa.." Disse per poi fare un cenno con il capo ad indicare il foglio che si trovava al centro del tavolo.

Lessi le prime righe..

UN MAGO CHE TRUFFA GLI ABITANTI DI MAGNOLIA

Forse, mi dissi, avevamo un indizio.

-

Con il foglio ancora stretto fra le mani mi ritrovai a camminare fra le strade di Magnolia, da solo.

Subito dopo aver parlato con gli altri avevo deciso di partire alla ricerca di quel mago: la richiesta non allegava molte informazioni ma di certo mi forniva un punto di partenza. Nel frattempo avevamo deciso che gli altri membri di Fairy Tail avrebbero continuato le loro ricerche sull'incantesimo. Qualcuno di noi, magari, ce l'avrebbe fatta.

Forse, mi dissi mentre continuavo a camminare, quella persona non era realmente quella che stavamo cercando e forse non centrava nulla con Juvia e con quello che le era successo ma l'alternativa sarebbe stata tornare a casa e dire a Juvia che non avrebbe mai riavuto i suoi ricordi.

Dovevo fare un tentativo.

All'inizio avevo pensato di partire immediatamente: spinto dal desiderio di trovare le risposte che cercavo avevo spalancato il portone della Gilda e avevo imboccato la strada che mi avrebbe dovuto condurre, forse, ad una risposta.

Poi però, mentre camminavo, una strana sensazione aveva cominciato a farsi strada dentro di me. Mi ricordai improvvisamente del biglietto che avevo lasciato a Juvia e pensai che ci fossero buone possibilità che la ragazza dai capelli azzurri stesse attendendo il mio ritorno.

Mi si proiettò così nella mente l'immagine di Juvia seduta sul divano di casa intenta ad aspettarmi e quel pensiero mi portò automaticamente a ricordare le volte in cui me n'ero fregato e, senza dirle nulla, me n'ero andato via.

Mi bloccai per poi voltarmi e dirigermi verso casa mia.

Io, mi dissi, non ero più quella persona.

-

Juvia's POV

Mi ritrovai a sbattere gli occhi cercando di abituarmi alla luce della stanza. Inizialmente non mi accorsi di niente, solo dopo qualche secondo ricordai che quello non era il mio letto.

Mi misi a sedere di scatto e mi guardai attorno.

Quella era la camera di Gray Sama.

Arrossii immediatamente non appena mi resi conto che la sera prima dovevo essermi addormentata mentre stavo aspettando che uscisse dalla doccia.

Avrei voluto parlare con lui un altro po'..

Il dolce Gray tuttavia, mi resi conto, non mi aveva svegliata e aveva lasciato che dormissi nel suo letto.

Mi portai la coperta sul viso e, in un gesto quasi automatico senza farci troppo caso, l'annusai. Aveva il suo odore, mi resi conto. Mi ritrovai a chiedermi felice se anche io odorassi allo stesso modo in quel momento.

Con poca voglia, ma spinta dal desiderio di rivedere il dolce Gray, mi alzai dal letto e mi trascinai fuori dalla stanza sistemandomi la maglia nera che Gray Sama mi aveva dato la sera prima: era decisamente troppo grande per me.

"Gray Sama?" Chiamai puntando lo sguardo sul divano del salotto.

Le coperte, mi resi conto, erano state gettate di fretta su un lato ed il cuscino che era poggiato sul bordo aveva ancora il segno della testa del dolce Gray.

Non arrivò nessuna risposta.

Controllai nelle altre stanze per poi dirigermi verso la cucina: di Gray Sama, mi dissi, non c'era traccia.

Che se ne fosse andato? Mi chiesi mentre mi guardavo attorno sconsolata.

Stavo giusto per tornarmene in camera con l'intenzione di rimettermi i miei vestiti e andare al Fairy Hills quando notai che sul tavolo della cucina, in bella vista, c'era un biglietto.

Torno presto

Era un biglietto di Gray Sama.

Quando lessi quelle poche parole non riuscii a non sorridere. Mi sedetti su una delle sedie e rimasi a fissare quel foglio per non so quanto tempo: rileggevo di continuo quelle due parole ed ogni volta in cui lo facevo il mio cuore inspiegabilmente si sentiva sempre più leggero.

Persa in quei pensieri venni riscossa da dei colpi alla porta che battevano con insistenza.

Scattai subito in piedi: sicuramente era il dolce Gray!

Mi sistemai la maglietta e passai nervosamente una mano sui pantaloni della tuta con l'intenzione di sistemare non so nemmeno io bene cosa. Dopo di che passai vicino allo specchio per darmi una sistemata veloce ai capelli e, solo dopo aver fatto tutte queste cose, misi mano alla maniglia.

Inspirai, nervosa.

Quando spalancai la porta tuttavia mi resi conto che niente mi avrebbe preparata a quello che sarebbe successo di lì a poco.

La persona di fronte a me, mi resi conto, non era sicuramente il dolce Gray.

"Oh che sorpresa!" Esclamò una donna che non conoscevo e che, ad occhio, avrebbe dovuto avere all'incirca sui cinquant'anni.

Mi limitai ad osservarla, impietrita. Il mio corpo non voleva saperne di muoversi e la mano che era ancora poggiata alla maniglia ora la stringeva più forte.

Perché stavo reagendo in quel modo?

Non riuscivo a fare altro che soffermare la mia attenzione sui lunghi capelli di quella donna che un tempo probabilmente, mi dissi, erano stati neri. Ora invece avevano delle striature grigie che tuttavia, mi resi conto con sorpresa, li rendeva ancora più belli.

Gli occhi della donna mi guardavano gentili e non potei fare a meno di pensare che mi sembravano incredibilmente familiari..

Probabilmente sarei rimasta così, immobile senza dire nulla, per chissà quanto tempo ancora. L'unica cosa che riuscì a riscuotermi da quello stato fu la melodiosa voce della donna sconosciuta che mi investì come se mi avesse gettato addosso una secchiata di acqua gelida.

"Tu devi essere Juvia! Gray mi ha parlato tanto di te, non vedevo l'ora di conoscerti!" 

***

Ciao a tutti!❤

BUONA GRUVIA WEEK!!! ❤❤❤

Come state? Spero tutto bene!

Io dal canto mio non vedevo l'ora di pubblicare questo capitolo perché in questa nuova sedicesima parte abbiamo un sacco di novità! Sono molto emozionata all'idea di presentarvelo!

Per prima cosa vediamo un nuovo Gray Sama! Juvia stessa all'inizio del capitolo afferma di trovarlo diverso, più rilassato, più aperto! E noi credo non possiamo far altro che darle ragione vedendo poi come si è sviluppata la situazione😍

Altra novità la abbiamo grazie a Natsu che, a quanto pare, sembra aver trovato un indizio! Che dite? Porterà da qualche parte?

Ultima ma non meno importante.. alla fine del capitolo abbiamo una new entry! Chi sarà? Perché si trova davanti casa del dolce Gray? Cosa vorrà da lui?

Mi sono divertita molto a scrivere questo nuovo capitolo! Credo abbiate notato che è anche abbastanza lungo, mi sto facendo prendere la mano e mi ritrovo a scrivere sempre di più😂 Spero che la cosa vi faccia piacere!❤

Mi piacerebbe davvero ricevere qualche vostro parere, sapere cosa ne pensate e magari commentare con voi perciò invito chiunque ne abbia voglia, lettrici/lettori sconosciuti compresi, a farsi avanti! Ne approfitto a tal ragione per ringraziare le persone che trovano sempre un momento per lasciarmi il loro parere, può sembrare una piccolezza ma anche un semplice commento di poche righe ha il potere di strapparmi un sorriso! Invito anche chiunque ne abbia voglia a scrivermi tranquillamente in chat privata per chiarimenti sulla storia, domande o anche solo per parlare! Mi farebbe davvero piacere interagire con voi

Spero che la storia sia all'altezza delle vostre aspettative, che vi stia lasciando qualcosa e che magari ogni tanto vi faccia evadere e divertire! 

Detto ciò vi mando un abbraccio e vi saluto! Cercherò di aggiornare ovviamente il prima possibile! 

A presto😘

  
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