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Autore: MadLucy    07/04/2020    1 recensioni
[what if where everything's the same but Harry meets young!Tom Riddle | slightly Tomarry]
A Hogwarts Harry incontra Tom, che non è altro che un bambino che gli assomiglia incredibilmente. Non è Voldemort.
Non ancora.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Harry/Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Quinto anno





In quel periodo di isolamento, Harry si chiese come Tom avesse potuto farcela da solo per cinque anni. Per lui anche solo poche settimane trascorse ad evitare i suoi amici furono insostenibili. Cercare di parlarne e capire che c'era una barriera di incomprensione in mezzo lo fece sentire del tutto disarmato, colto alla sprovvista, come se si fosse svegliato parlando una lingua differente. Senza Ron e Hermione, la persona che era diventato non poteva reggersi in piedi. Però ebbe bisogno di riflettere per un po', prima di capire che la colpa non era di nessuno, che un compromesso poteva essere arrangiato e che la soluzione era la cosa che lo faceva stare bene; e durante quel periodo di pausa e straniamento da ciò che era familiare, ebbe davanti agli occhi il riflesso di Tom, pervaso dalla stessa inquietudine, e potè immergersi e immedesimarsi nella sua dimensione. Negli stessi momenti della notte in cui Harry si alzava e usciva a prendere aria, lo trovava insonne, scavato. Non avevano bisogno di descriversi a vicenda ciò che avevano visto. 
«Come farai a tirarlo fuori dalla tua testa per sempre?» mormorò Tom. 
«Spero che basti ucciderlo, ma ne dubito» rispose Harry stancamente. «Lui ha trasmesso... qualcosa... in me. Dei poteri, ma anche qualcosa di più...» Non gli venne un termine adeguato. L'unico era personale. Tom sembrava allarmato.
«Dico sul serio, Harry. Può leggerti. Sapere i tuoi punti deboli. Premere dove fa male.» Parlava come se questa letale facoltà fosse condivisa anche da lui. Aveva smesso di chiamarlo "Potter".
«Non è quello che ha sempre fatto?» ribattè Harry, rabbiosamente. 
«Devi provarci» insistette Tom. La faccenda sembrava innervosirlo. Pensi che se io ce la farò, sarai salvo anche tu? Credi che la nostra sorte sia appesa allo stesso filo? Vuoi che io scacci te dalla mia testa? Soffri nel dovermi invadere ogni notte?
«E tu? Come ci proverai?» lo provocò Harry. Sapeva che era irreversibile per l'uno come per l'altro. 
Tom mosse la testa come se fosse stato colpito. «Lui non è interessato a me.» Nagini sgusciava tra le sue mani, in quello che Harry interpretò come un gelido tentativo di conforto. Tom non aveva amici da evitare e con cui ricongiungersi. Non aveva nulla a schermarlo da quell'oscurità. Non aveva un motivo per cui valesse resistere, e Harry, per la prima volta, capiva; capiva il piacere e l'abisso dell'abbandono, che si profilava come un'uscita di sicurezza, con il suo sinistro, accattivante richiamo. «Tu invece sei interessato a lui?» Era la prima volta che Tom glie lo chiedeva, e Harry sentì una punta di rimorso. 
«Cosa intendi dire?»
«Mantenere questo contatto mentale, ti... dà soddisfazione, in parte. Anche se non osi ammetterlo con gli altri.» Lo sguardo di Tom sapeva sempre coglierlo in fallo. 
«Ho bisogno di conoscerlo il più possibile, di pensare come lui per avere un vantaggio e pareggiare quello che lui ha su di me. Ormai tentare di stargli lontano è impossibile, non mi resta che avvicinarmi abbastanza da scoprire i suoi segreti.» In verità era un'esigenza. Anche fisica, in qualche modo, sì. «Voglio usare questo legame contro Voldemort.»
«E cosa succederebbe se scoprisse quali persone deve uccidere per farti diventare come lui?» Il modo in cui Tom parlava non sembrava affatto presentarla come un'ipotesi.
«Se capisci com'è essere amati, non torni indietro. Non diventerei mai come lui, nemmeno se uccidesse tutti quelli che amo» replicò Harry con sicurezza. «Lo farei per loro.»
Quello che non osavano dirsi, ma che galleggiava silenzioso tra loro, era: e se fosse anche lo stesso motivo per cui Harry ricercava Tom, e Tom ricercava Harry? Se l'origine della loro vicinanza fosse il fatto che entrambi condividessero misteriosamente quel vincolo? Se fosse stato Lord Voldemort ciò che li univa, quanto poteva essere giusta quell'unione, quanto sana quell'intimità?
Nei giorni seguenti, Harry trovò sollievo nel sedere accanto a Tom: quando lo faceva, nessuno si soffermava a guardarlo di storto o ridergli in faccia. Allo stesso tempo si sentiva in colpa nell'usare la sua reputazione a proprio vantaggio.
«Mi dispiace che la gente faccia così con te. Non è giusto» commentò, nel vedere che il tavolo della biblioteca dov'erano seduti rimaneva vuoto.
«No, invece va bene» lo contraddisse Tom. Harry sospettò che quella risposta fosse una costruzione deliberata, frutto di autoinganno.
«A nessuno può piacere essere uno spauracchio.»
«Preferisco il termine minaccia.»
Harry abbozzò un sorriso. «Con quegli stivaletti? No, sei proprio uno spauracchio, Riddle.»
«E tu sei un idiota.» Però intanto rideva.
Poco dopo, Luna si accostò al loro tavolo. «Posso sedermi qui?»
«Oh, certo» rispose Harry. Tom le rifilò uno sguardo ostile, ma lei non si lasciò dissuadere. «C'è qualcosa di estremamente positivo in te, Tom. Come una vibrazione. La stessa che mi danno i primi fiori di primavera» osservò assorta.
«Ma davvero» mugugnò Tom, imbarazzato e risentito.
«Sì... Qualcosa come un nuovo inizio.» Quando chinò la testa su un libro, Harry gli scoccò un'occhiata eloquente. Tom la evitò accuratamente. In seguito, aiutò anche lui, Hermione e Ron nel redigere il programma dell'addestramento dell'Esercito di Silente, pur non partecipando in prima persona, in parte perchè ne sapeva quanto se non più di loro, ma anche perchè temeva che la sua presenza avrebbe scoraggiato quella degli altri partecipanti.
Hermione era contenta di avere un aiuto competente. «Ci vuole sicuramente l'attacco e difesa di base, Disarmo, Schiantesimi, Sortilegi Scudo, Incantesimo di Ostacolo...»
«Incantesimi di Appello e Esilio.»
«Incantesimo delle pastoie.»
«Levicorpus.»
«Incanto Patronus, è fondamentale.»
«... Confundus?» 
«... l'incantesimo di memoria?» I due si guardarono dubbiosi, infine Tom scosse il capo con disdegno. 
«No, quello è troppo per la plebe.»
«Sì, hai ragione» ammise Hermione costernata. 
«Non mi piace» bofonchiò Ron, cupamente, «non mi piace affatto.»
«Invece di prendertela con me, cerca di essere più carino con la tua fidanzata» lo fulminò Tom, infastidito da quella gelosia senza fondamento. I due ebbero un bel negare veementemente, ma lui si limitò a scambiare uno sguardo esasperato con Harry. 










 
  
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