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Autore: fedcan    07/04/2020    1 recensioni
Il mondo magico, che in questi ultimi trent'anni ne ha viste di tutti i colori, è sconvolto da una nuova forma di violenza finora quasi sconosciuta: il terrorismo. Niente, nemmeno la magia può fermare il terrore.
P.S. Questa storia ovviamente si regge da sola, ma in dei punti, per una maggiore comprensione, sarà necessario leggere la mia prima FanFiction, Guerra Fredda
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPITOLO 1

8 maggio 2005

 

La sede di Londra della Gazzetta del Profeta si trova nella via principale di Diagon Alley, esattamente al numero 90 lato sud della strada. L’edificio in sé è una bella costruzione in mattoni, ricoperto da un intonaco bianco, ed è molto vecchio(anche se non si direbbe), di almeno 400 anni. É sede del giornale dal 1883. A piano terra cè l’ingresso e la segreteria, al piano -1 c’è la tipografia vera e propria, a salire al primo piano ci sono gli uffici dei vari giornalisti che, a seconda del titolo e dell’esperienza, possono avere un proprio ufficio o lo devono condividere. All’ultimo piano c’è la stanza del direttore ed editorialista Barnabas Cuffe. La sala è molto grande ed occupa tutto il piano. Di solito il direttore di un giornale deve “solo”controllare i vari articoli scritti dai suoi sottoposti giornalisti ed eventualmente correggere per poter essere poi pubblicati il giorno dopo. Oggi però Barnabas, cosa che fa raramente, sta intervistando un uomo a sua volta, il professor Lumacorno, titolare della cattedra di pozioni della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Il panciuto direttore comincia a fare delle domande all’ormai anziano professore:

“Signor Lumacorno” con una voce piuttosto assonnata, come se avesse dormito poco in questo periodo “Cosa ne pensa delle riforme recentemente approvate dal governo? Forse troppo filo babbane dicono alcuni esponenti delle istituzioni magiche. Lei cosa ne pensa?”

“Io parlo della scuola, che è l’ambito che conosco meglio”

“Certamente professore”

“Per vedere gli effetti di questi cambiamenti dovremo aspettare l’anno prossimo, tuttavia, a livello teorico, una maggior integrazione tra nati babbani e maghi di nascita è comunque buona cosa, anche perché glielo dico direttore, tra i ragazzi, tranne qualche caso sporadico, non ci sono particolari confitti di questo tipo; magari litigano a morte su molte altre questioni, ma la tua provenienza non importa a quasi nessuno, anzi credo che noi adulti, e nel mio caso anziani, dovremmo forse imparare molto da loro.”

“A livello teorico ha perfettamente ragione, professore; tuttavia mi chiedo se leggi di questo tipo non potrebbero creare dei casi di emarginazione al contrario, in cui diverrebbero i purosangu… volevo dire i nati maghi ad essere mal visti. Potrebbe succedere una cosa del genere secondo lei?”

“Ovviamente è un rischio, ma non credo che possa realmente succedere una cosa del genere. I ricordi della guerra sono ancora dentro la mente di molte persone e soprattutto sono ancora ben ricordate le cause della guerra: la presunzione di essere migliori degli altri non per quello che si è fatto, ma per cause esterne non controllabili. Quindi no, non credo che possano avvenire, almeno nel breve periodo, eventi di emarginazione al contrario.”

Appena finita la frase, dalla porta dello studio arriva una donna sui 40/43 anni, con dei lunghi capelli biondi, un vestito blu e degli anfibi neri molto alti:

“Direttore, le devo parlare”

“Sto facendo un intervista con il professore per l’editoriale di domani e avevo detto niente interruzioni”

“Lo so e me scuso, ma è appena arrivata una notizia dal ministero. Il Wizengamot, in seduta straordinaria, ha sfiduciato il governo.”

A quelle parole Barnabas rimane letteralmente a bocca aperta. Congeda frettolosamente il professor Lumacorno e fa sedere al suo posto Rita:

“Non è un’ altra delle tue invenzioni, vero?” Chiede il direttore quasi urlando

“No no, sono stato informato via gufo da Percy Weasley, che era nella tribuna ad assistere alla seduta.”

“Questa è una bomba, scrivi subito un articolo e portalo subito alle stampe. Dobbiamo vendere prima che lo faccia il Cavillo”

“Va bene direttore”

“Torna al lavoro Rita”

La giornalista esce di corsa dallo studio del direttore, il quale si gira e guarda verso la finestra. Da lì si vede Diagon Alley e il suo formicolio di persone camminare sulla strada. In fondo alla via a destra si intravede la Gringott che sta venendo riparata dopo l’esplosione di una settimana fa, che aveva causato la morte di 4 persone. Si era pensato ad una rapina, ma non era stato trafugato nulla di valore.

 

 

Nel frattempo

 

Il consiglio del governo magico era in riunione, la sua ultima, in quanto era stato appena sfiduciato. Il primo ministro Forumor, un uomo anziano e grande amico del defunto Silente, si alza in piedi e, visibilmente emozionato, inizia il suo ultimo discorso:

“Cari colleghi, care colleghe, io vi parlo per l’ultima volta come ministro della magia in quanto il nostro esecutivo è stato sfiduciato dal Wizengamot giusto 10 minuti fa. Voglio fare solo un paio di dichiarazioni: la prima è grazie; grazie per tutto quello che avete fatto in questi 4 mesi. Potrebbero sembrare pochi, ma in realtà sono stati sufficienti per attuare i nostri punti cardini. Io ormai sono vecchio, ho 135 anni e potrei morire in qualunque momento, anche domani, anche oggi, anche adesso. Con questa sfiducia quindi la mia lunghissima carriera politica è giunta alla sua naturale conclusione. Come detto in questi 4 mesi abbiamo ottenuto importanti risultati, ma ovviamente non bastano, c’è ancora troppa disuguaglianza nel nostro paese, nelle nostre città, nelle nostre comunità, nelle nostre scuole, perfino nelle case stesse. Per poter condurre a compimento le nostre idee, le nostre battaglie, dovremo quindi essere rieletti. Tra non molto ci saranno le nuove elezioni, che dobbiamo vincere a tutti i costi. Non possiamo permettere che i conservatori, quelli che chiamano molti di voi qui dentro “mezzosangue” e i pochi nati maghi come me “Lecca babbani”, tornino al potere; non dovrà accadere. Un’ultima cosa: qualcuno di voi deve scoprire come mai siamo stati sfiduciati, quale sia il calcolo politico dietro a questa cosa e chi lo abbia sponsorizzato. Ancora una volta grazie, grazie davvero.”

Partono gli applausi da parte di tutti i partecipanti della riunione, in particolare Hermione, che era più volte sul punto di scoppiare a piangere mentre Forumor parlava. Quest’ultimo si avvicina alla ragazza, che era ancora seduta a rimettere a posto le sue cose nella borsa:

“Signora Weasley, come sta?”

Lei alza gli occhi, e lo vede con la sua mano destra sulla spalla sinistra, come se avesse bisogno di un appoggio

“Tutto bene, signor Ministro.”

“Non sono più ministro ormai”

“Per me lo sarà sempre”

Un sorriso si forma per un istante nella bocca di Forumor, poi torna subito serio:

“Lei ha svolto un grande lavoro al Dipartimento dell’applicazione della legge magica. Persone con la sua cultura e la sua preparazione sono sempre ottime risorse, specialmente se molto giovani come lei. Vorrei solo assicurarmi che in ogni caso resterà nel mondo della politica. Lo farà, vero?”

“Certo, ormai sono legata a questo posto, non potrei mai andarmene.”

“Ne ero sicuro. Ora vado a preparare le ultime cose, poi me ne andrò in Guatemala per una meritata vacanza. Alla prossima signora Weasley"

   
 
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