Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: JessicaBuriola    09/04/2020    1 recensioni
Draco Lucius Malfoy ha riabilitato il nome della propria famiglia ed ora è uno dei funzionari più rispettati del Ministero della Magia e proprio per questo gli è stata affidata una missione che sicuramente gli farà ottenere il posto come capo dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale. Ventisette anni, brillante ed ambizioso, in procinto di sposarsi, tiene ben salde le redini della propria vita.
Sofia De Benedetti ha un doloroso passato alle spalle, che preferisce di gran lunga tenere chiuso in un cassetto. Pochissimi amici, un fidanzato assente e lontano. Ventidue anni, studentessa universitaria in procinto di laurearsi, un vortice di confusione e apparente spavalderia, travolgente, insolita.
Due mondi agli antipodi che finiscono inevitabilmente per scontrarsi in una delle città più affascinanti e controverse del mondo: Venezia.
A volte, nonostante tutti i nostri piani definiti nei minimi dettagli, il destino ha in mente altri progetti per noi.
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Draco Malfoy, Narcissa Malfoy, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Venerdì 20 dicembre, ore 23:12

Inutile a dirlo, Theodore e Blaise avevano adorato Sofia dal primo istante, oramai Draco si chiedeva su chi non avesse quell’effetto.
Guardò attraverso la porta terrazza, appoggiato alla ringhiera del balcone, Blaise che come un comunissimo babbano le dava una mano a lavare i piatti, nessuna traccia di costrizione o imbarazzo nel viso dell’amico, si stava divertendo a far impazzire Sofia per quanto era maldestro e lei non perdeva occasione per metterlo in riga, spruzzandolo d’acqua.
Avevano concordato con Sofia che fosse meglio che nemmeno i suoi più cari amici sapessero le vere origini di lei, almeno per il momento: la ragazza era sembrata quasi mortificata, come se volesse scusarsi, per costringerli a non poter essere loro stessi. In realtà Draco era convinto che probabilmente questo li spingesse solo ad essere più veri.

"Per la barba di Merlino, non credevo avrei mai visto questo giorno, non in questa vita per lo meno.”

Draco era talmente assorto nei propri pensieri che quasi si era dimenticato della presenza di Theodore accanto a sé, lo guardò interrogativo, aspirando dalla sigaretta.

“Tu sei innamorato di lei.” Theodore era sorpreso, ma non c’era traccia di scherno nella sua voce.

Il biondo serrò la mascella, colto in fallo. Si girò, appoggiandosi alla ringhiera e guardando dritto davanti a sé. Allora era evidente.

“Ehi fratello, di che ti vergogni?” L’amico gli tirò un pungo sulla spalla con fare scherzoso.

“Non mi vergogno di nulla.” Sibilò per tutta risposta il biondo.

“Ritira le zanne.” Rise Theodore. “Senti, con Blaise ci eravamo accorti che c’era qualcosa di diverso in te. Attento, ho detto diverso, non sbagliato. Ad ogni chiamata sembravi essere tornato sempre di più quel Draco di dopo la fine della Guerra Magica, e noi con te. Te lo ricordi? Eravamo spensierati, padroni del mondo, felici di essere vivi e di poterlo urlare al mondo. Quante ne abbiamo combinate? E poi siamo dovuti tornare a guardare in faccia la realtà, ad affrontare le nostre responsabilità e quelle dei nostri padri, i loro processi, a riabilitare il nome delle nostre famiglie a causa di errori che non avevamo commesso. Ma quel periodo appena prima, così breve ed intenso, probabilmente è stato proprio quello in cui mi sono sentito di più me stesso, insieme a quelli che considero fratelli. Questa sera mi è sembrato proprio di tornare a quei momenti.”

Theodore era sempre stato il più saggio, quello dei tre che riusciva a vedere sempre un pochino più in là. “Sai, mi sono proprio innamorato e sono fottutamente nei casini.” Draco guardò l’amico, dirlo ad alta voce aveva tutto un altro sapore, era… liberatorio.

“Immagino ci sia dell’altro a preoccuparti, oltre al fatto che Astoria ti farà a pezzi.” Silenzio. “Ma ovviamente non me lo puoi dire. Ok, per ora. Però Draco, sai che puoi contare su di noi, non smetteremo mai di guardarti le spalle.” Theodore ora lo guardava serio, quasi solenne.

Draco annuì, grato come non mai prima di quel momento, di poter chiamare amici quei due.

Mercoledì 25 dicembre, ore 08:00

Draco aveva approfittato della passaporta di Blaise e Theodore per fare un salto a casa, diceva che altrimenti sua madre non glielo avrebbe mai perdonato; Sofia non aveva fatto fatica a credergli, vista l’espressione che avevano assunto i suoi due amici al nome di Narcissa. Era partito qualche giorno prima, affidandola alle cure dei due, con fare piuttosto solenne.
Doveva ammettere che si era divertita in compagnia di quei due e poi le avevano raccontato così tanti aneddoti imbarazzanti su Draco, che sentiva di avere abbastanza materiale per poterlo prendere in giro a vita. Fortunatamente il biondo aveva cambiato idea sul non dire ai suoi amici del fatto che lei sapesse dell’esistenza del modo magico: in questo modo aveva potuto continuare a fare le sue mille domande, mentre i due, come promesso all’amico, non le avevano chiesto mezza parola sulla sua storia personale.
Una cosa però continuava a frullarle per la testa: Draco non le aveva chiesto di seguirlo, nemmeno gli era balenata in testa l’idea di farlo e questo, sebbene continuasse a ripetersi che non volesse dire niente in particolare, un po’ le faceva male, e soprattutto riaccendeva quei dubbi che a fatica metteva a tacere: come avrebbero fatto a far combaciare le loro vite, una volta risolti tutti i problemi che si portava appresso? Non era sicura di essere pronta per il mondo magico o per lasciare Venezia, senza tralasciare il fatto che Draco sembrava appartenere ad una famiglia importante, fatta di apparenze e codici non scritti, quanto di più lontano potesse esserci da lei. Lo avrebbe di sicuro messo in imbarazzo, non era adatta. Chiuse gli occhi e sospirò, girandosi a pancia in giù.

Udì un leggero “pop” in salotto e qualcuno che si schiariva la voce nella stanza accanto, scattò in piedi immediatamente e si affrettò verso il soggiorno, per trovarlo lì, ritto in piedi in tutto il suo fascino, vestito come sempre in maniera impeccabile. Gli saltò in braccio e lui l’afferrò prontamente: chiuse gli occhi e respirò a pieni polmoni quel profumo ormai familiare, che le era così mancato in quei giorni.

“Mi sembra di capire di essere mancato a qualcuno…” La guardò lui, con un sorrisino soddisfatto.

“Non montarti troppo la testa Malfoy, ti sto distraendo così il mio amante può lasciare la camera da letto indisturbato.” Lo guardò con aria di sfida, divertita.

L’uomo sgranò gli occhi, si confermava la solita insolente. “Ah sì? Sto per mollarti a terra, te lo dico. Non so se il tuo bel fondoschiena possa reggere il colpo.”

“Permaloso.” La ragazza rise, per poi baciarlo con passione, ovvio che le era mancato.

Si spostarono in cucina per fare colazione, Sofia notò che era un po’ scuro in volto. “È andato tutto bene a casa, con tua madre? Sei un po’ cupo…” E così dicendo gli spostò il solito ciuffo ribelle di capelli dal viso, come ormai era sua abitudine fare.

“Diciamo di sì.” Le prese la mano, gliela mordicchio, per poi baciargliela dolcemente. Di poche parole come sempre. “Ma sto decisamente meglio qui.” Le sorrise.

Sofia decise che per il momento poteva farsela andare bene come risposta e cambiò totalmente argomento, con quella luce un po’ folle negli occhi che metteva sempre in allarme Draco. “Lo sai che a Natale ci si scambia i regali no?” Gli fece un enorme sorriso.

Il biondo non sembrava sorpreso. “Certo che lo so. Sono preparato, pensavi di prendermi alla sprovvista?”

“No, so che sei un galantuomo, più o meno.” Rise. “Voglio prenderti alla sprovvista con i miei regali, ovviamente. Aspettami qui.” E così dicendo si dileguò dalla cucina per tornarvici poco dopo, armata di due pacchetti, che gli mise sotto il naso. “Devi aprire prima quello morbido.” Sofia si appoggiò sui gomiti osservandolo attentamente.

“Ci credi se ti dico che ho quasi paura?” Il biondo alzò un sopracciglio verso la ragazza, che per tutta risposta se la rideva sotto i baffi. L’uomo scartò il primo pacchetto, ritrovandosi tra le mani quello che gli sembrava un ammasso di lana dai troppi colori. “Ma che diavolo…”

“Maglione a tema natalizio! Ta-dan!” Sofia non riuscì a trattenersi dal ridere vedendo la faccia che aveva fatto Draco.

“Sofi, mi hai mai visto con un maglione del genere addosso?” La guardava sconcertato. “E poi cos’è questo coso con il naso rosso davanti? Hai perso la ragione se pensi che mi metta una cosa de genere…”

Quanto era vanitoso, Sofia non poteva sperare in una reazione migliore e questo la faceva ridere ancor di più. “Allora, primo: no non ti ho mai visto con un maglione del genere, ed è proprio per questo che te ne ho regalato uno, dai devi rimodernarti, sempre tutti quei vestiti scuri, nessuna fantasia, noiosi. Secondo, quel coso è Rudolf, la renna di Babbo Natale. E terzo, devi mettertelo, proprio per il pranzo di Natale di oggi, perché altrimenti perderò la scommessa con Theodore...”

“Ma puoi capire cosa me ne frega della scommessa tra te e…”

“… e dovrò baciare Blaise.” La ragazza completò impassibile la frase, aspettando la sicura reazione dell’uomo seduto di fronte a lei.

“Aspetta… Tu cosa?!” Sgranò gli occhi così tanto che sembrò quasi gli uscissero dalle orbite. “Sofia. Io li affatturo entrambi, sia lui che Nott. Non sto scherzando.” Continuava a guardarla sconvolto.

Sofia in preda alle risate lo raggiunse, schioccandogli un sonoro bacio sulla fronte. “Amore, ma ti pare?”

“Se pensa di… Aspetta… Come mi hai chiamato?” La guardò interrogativo, un sorriso cominciava a spuntargli agli angoli delle labbra.

“Non so a cosa tu ti riferisca...” La ragazza, colta in fallo, arrossì visibilmente, guardando altrove.

“E invece sì che lo sai.” La tirò verso di sé, facendola sedere sulle sue gambe; cominciò a baciarle il collo, sapeva essere il suo punto debole e di fatti Sofia lo lasciò fare, inclinando la testa di lato. Continuò fino a raggiungere le labbra di lei, per poi fermarsi a pochi millimetri. “Dillo ancora…” Sussurrò.

Sofia lo guardo intensamente, la fronte posata a quella di lui, le braccia attorno al suo collo. “Amore…” Lo sussurrò piano, senza distogliere gli occhi dai suoi.

Draco sorrise. Non aveva mai sentito un calore simile dilagarsi all’interno del suo corpo, lo pervadeva completamente. Si alzò in piedi con Sofia ancora in braccio e, senza smettere di baciarla, si avviò a grandi passi verso la camera da letto.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: JessicaBuriola