Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Kameyo    09/04/2020    4 recensioni
Ogni essere vivente ha un'anima gemella, ma in mondi tanto vasti è difficile che tutte le coppie riescano a incontrarsi. Per questo, a ogni neonato di ogni pianeta viene regalata una bussola speciale, l'ago punta solo in direzione del proprio spirito affine. Le anime gemelle condivideranno ogni sensazione fisica almeno finché non s'incontreranno e potranno stare insieme.
"Sasuke credeva di aver ricevuto una bussola rotta. Sentiva le sensazioni dell'altra persona su di sé, poteva percepirla, era viva, esisteva, ma l'ago continuava a girare a vuoto come se non riuscisse a trovarla, e Kathréptis era un pianeta fin troppo piccolo perché questo fosse possibile. Ma forse era proprio Kathréptis il problema.
[AU!Soulmate][La raccolta potrebbe contenere delle OS]
Genere: Erotico, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
21.
Altri mille anni senza te
 
 
 
Ashura stringe i denti fino a sentirli stridere, cammina sui vetri rotti e il muro a cui si è appoggiato è cosparso di schegge appuntite. Il suo corpo si sta svegliando a fatica, i muscoli non reggono il peso del corpo, le ossa sembrano arrugginite, scricchiolano ad ogni movimento. Alzarsi dal letto è dolore, camminare un tormento, la testa pesa come un macigno ed i ricordi sono instanti sfocati che non riesce a trattenere, sfuggono dalle sue mani non appena tenta di afferrarli.
Un sonno lungo mille anni lo ha deteriorato nel corpo e nello spirito, ma da quando ha aperto gli occhi ha avuto una sola certezza:
Indra.
Invoca il suo nome dall’istante in cui si è svegliato, le sillabe esplodono dentro la sua testa in urla disperate, ma dalla sua bocca, per quanto ci provi, non esce alcun suono.
Indra è vivo, lo ha percepito per pochi attimi, ha sentito le sue dita stringere la carne debole fino a fargli male, ma il dolore è stato un dolce calvario a cui non avrebbe voluto sottrarsi. Duemila anni senza poterlo sfiorare, vedere, avere, mentre l’universo continuava a correre senza di lui, prima rinchiuso in una gabbia dorata e poi esiliato in un sonno senza sogni, colpevole di aver amato il suo stesso sangue. Scacciato, umiliato, torturato dalla solitudine per aver amato Indra e per essere stato ricambiato senza rimpianti.
Ashura si trascina fino alla porta, la apre piano, stringendo la maniglia con la poca forza rimastagli, è una cosa che fa ogni giorno per imparare di nuovo a camminare, a vivere. Ma il peso di quella punizione continua a schiacciarlo, lo spinge verso il basso, gli urla Piegati e soccombi! Chiedi perdono per il tuo peccato! con la voce di suo padre, colui che per condanna ha scelto di spaccare la sua anima in due, legando il suo corpo a quel luogo sperduto.
Una parte di me rimarrà per sempre con Indra, non potrai mai cambiare questo fatto.
Fuori, il sole estivo illumina il prato rigoglioso dell’angolo di universo in cui è stato nascosto. Non sa dove si trovi, come e quanto sia cambiato il mondo, ma non è rilevante, l’aria fresca che gli accarezza il viso lo è, perché gli ricorda di essere ancora vivo.
Dove sei?
I contorni del suo viso sono sfocati, i suoi occhi scuri si sono trasformati in buchi neri capaci d’inghiottirlo, e la sua voce è un eco indistinto troppo lontano. Dimenticherà il suo viso con il passare del tempo? Smetterà di amarlo, e suo padre avrà vinto, o morirà di dolore?
Potrò mai rivederti? Riusciremo a rincontrarci? Passeranno altri mille anni?
Ashura lascia che le ginocchia cedano e si scontrino con l’erba fresca, gli manca il fiato, un urlo muto gli ostruisce la trachea. Si porta le mani alla gola terrorizzato, si graffia la pelle alla disperata ricerca di un modo per creare uno squarcio, spalanca la bocca; gli occhi sono ricolmi di lacrime.
Sono la paura e il dolore a controllarlo ormai, l’idea di non rivederlo mai più.
Indra. Indra. Indra.
Lo vede in cima ad una collina, il volto una macchia indistinta, le braccia spalancate per prenderlo in braccio, è ancora un bambino, lo sono entrambi. È il primo ricordo che ha di lui, quel sorriso…
Altri mille anni?
Il cuore è tachicardico, i polmoni bruciano, cercano ossigeno, cercano l’aria che da duemila anni è dispersa chissà dove.
«Domani t’insegnerò a cacciare.»
«Devi migliorare, fai ancora un sacco di errori.»
«Chihiro è innamorata di te.»
«Ti proteggerò, lo sai.»
«Quello che desidero è troppo…»
«Che razza di fratello ti farebbe questo?»
«Se sarai mio adesso, lo sarai per sempre.»
I ricordi si muovono in circolo, non gli danno tregua. Indra ha radici profonde, con le quali stringe la sua anima fino a non capire dove si trovi il punto di separazione; dove finisce Indra? Dove inizia lui?
La morte è una prospettiva migliore della solitudine.
Trovami. Non lasciarmi.
Il suo mondo non ha mai imparato a muoversi senza di lui, non lo imparerà mai, ed è per questo che non sopravvivrà.
Non vivrò altri mille anni senza di te!
«Indra!»
E adesso come allora, il nome del fratello amato è la sua prima parola.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Kameyo