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Autore: Emmastory    10/04/2020    2 recensioni
Come sappiamo, le avventure, di Kaleia, Sky e della sua famiglia non sono certo finite, ma vi siete mai chiesti com'è stata la loro infanzia? Cosa sia successo mentre crescevano assieme alla cara Eliza? Scopritelo in questa raccolta, dove umanità e magia si intersecano di nuovo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Big-Adventures-for-little-pixies

 
Capitolo V
 
Giù per lo scivolo 
 
Ottobre. Il decimo mese dell'anno, comunemente collegato con la calda eppure mite stagione dell'autunno, la stagione preferita di Eliza. Faceva ancora caldo, e dopo quel settembre appena finito, l'estate ancora si trascinava. Nata in quella stagione, la piccola Kaleia aveva ormai compiuto sette anni, mentre Sky, fatina del vento e regina dei climi più freddi, di giorno in giorno si avvicinava ai nove. Sfinite dalla canicola che non risparmiava niente e nessuno, trascorrevano il loro tempo chiuse in casa, sedute sul divano a leggere libri su libri di favole assieme alla mamma. Fra i tanti, il loro preferito spiccava fra tutti, e anche se da poco, a quella sorta di collezione se n'era aggiunto un altro. Trovato per puro caso in uno degli scaffali dell'emporio vicino casa, era costato solo poche monete, e tanto piccola quanto orgogliosa, Sky aveva insistito fino allo spasimo per pagarselo da sola fino all'ultimo centesimo. Non era passato tanto tempo, e ricordava ancora il giorno in cui, sorridendo al negoziante, aveva fermato la mamma e messo mano mano al proprio minuscolo portafogli, estraendone ad una ad una tutte le monetine che le servivano. Una scena divertente per Eliza, fonte di sorrisi e sguardi colmi d'eloquenza per entrambi gli adulti presenti. "I bambini... crescono in fretta, vero, signora?" aveva chiesto l'uomo, sinceramente divertito dall'insistenza della piccola nello spendere i soldini che aveva guadagnato con giorni e giorni di aiuti in casa, con le faccende e il servizio di babysitting a Kaleia, che stava crescendo, certo, ma era ancora troppo piccola per restare a casa da sola. Proprio a causa delle bambine, Eliza usciva ormai di rado, e nelle rare occasioni in cui non le portava con sè, delegava un compito importante come quello proprio a Sky, che nonostante la giovane età aveva già imparato le cose più semplice, come scaldare la cena nel microonde o mettere il pigiama alla sorellina, rimboccarle le coperte e cantare a voce bassa l'unica nenia infantile capace di farla addormentare. Tutti lavoretti semplici, che non portavano mai via tanto tempo alla piccola nè alla madre, in quanto questa restava via per poco. Generalmente dieci minuti, o mezz'ora al massimo. Soltanto una volta Eliza era rimasta fuori casa per un'ora intera, e proprio allora, al ritorno a casa, si era ritrovata davanti un vero sfacelo. Il salotto in disordine, piatti sporchi sparsi per tutta la cucina e una Kaleia completamente disinteressata al sonno, non avendo mangiato altro che dolci e caramelle dopo una cena a base di carne e purè di patate. Stremata, Sky non sapeva più cosa fare con lei. Più la inseguiva, più lei correva a perdifiato per la casa, deridendola e beffandosi di lei. "Io non vado a dormire! Le fatine non hanno mai sonno!" gridava, ridendo fino a non aver più fiato in corpo. Per pura fortuna, quella disastrosa serata ora non era che un ricordo, e in silenzio, ora le tre leggevano quel nuovo libro dalle pagine ancora intonse, la cui copertina color del ghiaccio mostrava un castello di quello stesso materiale. Forse magico, forse fatato come due di loro, ma qualunque fosse il caso, alle bambine non importava. La storia era profonda, ma allo stesso tempo semplice e divertente, e racchiudeva in sè la lezione più importante che le due avrebbero mai imparato in vita loro. Erano sorelle, si volevano bene, e ogni ostacolo, in principio una montagna, poteva ridursi ad una semplice tana di talpa, facile da superare se solo si allungava il passo. La chiave di tutto questo? Restare unite anche se il vento delle avversità soffiava, proprio come le due protagoniste. Fermandosi a pensare, sia Sky che Kaleia potevano dire di rivedersi nei personaggi. Onestamente, era quasi come guardarsi allo specchio. La prima somigliava moltissimo alla sorella maggiore di cui la mamma leggeva nella storia, con cui a tratti condivideva anche il nome, e che scoprendo i suoi poteri legati al ghiaccio quasi per caso in un vero e proprio impeto di rabbia, sceglieva di isolarsi, prima nella sua stanza, poi sulle alte montagne, erette da lei stessa proprio grazie ai suoi poteri. Ad ogni modo, quella fuga lasciava da sola la sorella Anna nel loro regno d'origine, che sempre per colpa della ragazza, Elsa, finiva tristemente bloccato in un inverno perenne e irreversibile. Una sorta di maledizione lanciata senza volere, spezzata solo dal calore dell'amicizia e dell'amore fra lei e la sorella Anna, che a soli diciott'anni, di fronte ad un intero reame perso nell'incredulità, era rimasta l'unica a credere in lei. Più giovane e ingenua, quest'ultima era una perfetta copia di Kaleia, che sempre con la testa fra le nuvole e mille pensieri legati al gioco e al divertimento, a sette anni aveva già dei sogni propri, fra i quali figurava quello di innamorarsi. Fantasia comune a tutte le ragazzine, che mamma Eliza sperava un giorno di vedere realizzata. Lo stesso valeva per Sky, che forse troppo influenzata dai suoi poteri legati al vento, risultava più fredda e distaccata della sorella. In quanto umana, Eliza non poteva certo prevedere il futuro e sapere come la figlia sarebbe cresciuta, ma dentro di sè sperava che quella strana, stranissima freddezza costituisse soltanto una fase della sua crescita. Fra una pagina e l'altra, il tempo continuò a scorrere, e quando il sole d'autunno scese fin quasi a scomparire raffreddando l'aria riscaldata dall'afa che ancora insisteva nel mostrarsi, le bambine si decisero a uscire, seppur non senza avvisare prima la madre. "Ora fa più fresco, andiamo a giocare!" gridarono, precipitandosi fuori dalla porta di casa seguite dai rispettivi animali domestici. Bucky, uno scoiattolo dolce, grasso e pasticcione, e Midnight, un merlo dalla voce stridula e irritante, ma dagli occhi color oro capaci non infondere altro che sicurezza. In loro compagnia, le due pixie non erano sole, e aiutate dal buio non ancora sceso sul bosco, furono libere di camminare e correre fra l'erba, mano nella mano. Sorridendo, Kaleia strinse forte la mano della sorella, e rompendo in silenzio, azzardò una domanda. "Che vuoi fare?" chiese, annoiata. "Vieni, ti porto in un posto perfetto per noi." Le rispose la sorella, ricambiando quel sorriso e invitandola a seguirla. Annuendo, Kaleia non si fece attendere, e dopo alcuni minuti trascorsi a camminare fra erba e sentieri, le sorelle raggiunsero una sorta di parco giochi per fatine, con due corde e due tavole di legno saldamente attaccate ad una base dello stessa fattura a fungere da altalene, e un tronco svuotato e privato di eventuali spine a fare da scivolo. Una piccola scala fatta sempre di legno permetteva di salirvi, e a quella vista, la più piccola si coprì la bocca con meraviglia. "Sky, qui... qui è tutto fantastico! Voglio giocare!" balbettò, per poi alzare la voce e finire per gridare al mondo la sua gioia. "E puoi, però inizio io, va bene?" concesse la sorella, dando voce a quell'unica regola. "No, perchè? Non è giusto!" protestò l'altra, arrabbiata. "Sì che lo è! Sono più grande, ricordi?" le fece notare Sky, mettendo in campo una nuda e cruda realtà. "Va bene..." si lamentò allora Kaleia, tutt'altro che convinta. Sorridendo come se nulla fosse accaduto, Sky corse verso le altalene, e sedendosi, si diede la spinta per iniziare a giocare, e dopo lunghissimi minuti passati a guardare il mondo scorrere davanti a lei in un costante e continuo andirivieni, scese con un salto, spaventando la sorella rimasta a guardarla, ma per fortuna senza farsi male. Ancora insoddisfatta, la piccola puntò lo scivolo, e salendovi lentamente, invitò la sorella a farsi da parte. Annuendo, questa fece ciò che le era stato chiesto, e scansandosi, attese il suo turno. Come Sky, anche lei voleva giocare, ma quel parco era troppo piccolo per entrambe, e sicura di dover attendere, non mostrò che pazienza, evitando di creare problemi. "Kia, attenta! Ora scendo!" l'avvisò Sky, preparandosi a scivolare da quel tronco. "D'accordo, aspetta!" replicò l'altra, arretrando di qualche passo e dandole il via libera con un cenno del capo. Dando retta alla sorella, Sky si lasciò andare, sicura di scivolare e incontrare il terreno attimi dopo, ma fu allora che accade l'irreparabile. Incredibilmente, il peso di Sky fu troppo da sopportare, e la struttura cedette sotto di lei, facendole perdere l'equilibrio e spingendola a cadere di lato. Spaventata, la bambina finì per urlare, e come se tutto ciò non bastasse, si ritrovò prima distesa fra l'erba, poi chiusa a riccio per il dolore alle gambe. A occhi semichiusi, strinse i denti, e controllandosi le ferite, scoprì prima un'ecchimosi, poi del sangue. A quella vista, il suo intero corpo divenne rigido come marmo, e con il poco fiato che le restava in gola, biascicò appena il nome della sorella, invocando il suo aiuto. Scattando sull'attenti, Kaleia l'aiutò a rialzarsi, e offrendole il braccio, anche a camminare. Ferita, e non solo fisicamente Sky continuava a piangere e sperare nell'aiuto della mamma, che riuscì ad aiutarla solo quando le due arrivarono a casa. Dato l'infortunio di Sky, il viaggio fu più lungo del previsto, ma per fortuna le sue ferite non furono gravi, e anzi, nulla che un paio di cerotti non potessero curare. In altre parole, quello vissuto da entrambe era stato un incidente causato da una caduta mentre si divertivano lanciandosi giù per uno scivolo. 
 
 
E arriviamo così alla quinta storia, che mostra cosa accade alla foresta di Primedia quando il tempo passa e il caldo non da tregua. Per fortuna ottobre mitiga il clima, e stanche di restare in casa, le bambine raggiungono una sorta di parco mai visto prima per giocare su uno scivolo. Tenere, vero? Come le altre, anche questa è stata divertente da scrivere, specialmente se consideriamo il finale lieto e tranquillo. Aspetto di sapere cosa ne pensate, a presto,
 
Emmastory :)
 
 
 
   
 
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