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Autore: Dollhades    10/04/2020    4 recensioni
[Haizaki x Nosaka]
Questa sarà una piccola raccolta di Flashfic sulla HaiSaka, il Raiting cambierà certamente in quanto il fluff vuole essere il genere cardine ma sarebbe un peccato precludere l'intimità dei due, anche solo accennata.
1. Hot Chocolate
2. Hidden Scars
3. Paralyzing Jealousy
4. Honey and Bumblebee
5. Nervous Twitch
6. Naked Cuddles
7. Mental Health
8. Sleepy Head
9. Homemade Piercing
10. Absinthe
11. Kill me Softly
......................................
Partì come una delicata scia di baci, dalle orecchie chiare alle labbra, alle clavicole, al petto che si alzava e abbassava veloce, scendendo e disegnando i contorni dei fianchi esili, accarezzando con la punta del naso la sottilissima striscia di peluria rossa che congiungeva l’ombelico al pube, fermandosi solo per alzare lo sguardo e sorridere alle dita dell’altro che già arpionavano le lenzuola.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Haizaki Ryouhei, Nosaka Yuuma
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mental Health
Di baci tra i pianti,Xanax e tremori

 
La luce soffusa del primo pomeriggio lieve filtrava tra gli incavi delle persiane chiuse illuminando le piccole stanze dell’appartamento, accarezzando timidamente la pelle diafana delle braccia scoperte del ragazzo che giaceva al suolo, scosso dal respiro affannoso e dai tremori, facendone brillare le lacrime che correvano lungo le guance infrangendosi sul pavimento di marmo del modesto bagno.
 
Il piccolo contenitore anonimo era appoggiato sul lavandino come a fissarlo, nel silenzio di quella crisi; il ragazzo dai capelli rossi aveva sospeso la cura a base di psicofarmaci: li odiava con tutto sé stesso, dal sapore, amaro come la fiele, agli effetti che lo rendevano così lontano, che gli facevano apparire il mondo ovattato, facendolo camminare con passi instabili e dire tante parole sconnesse. Ed eccolo lì, solo in casa, rannicchiato al suolo in preda a dolori intollerabili, a pensieri assillanti che gli suggerivano, urlavano quasi, di allungare una mano a prendere le lamette da barba del fidanzato e mettere fine a tutta quella sofferenza che sembrava non dargli scampo. E Nosaka la sentì forte e distinta: era paura quella che provava.
 
Haizaki sarebbe tornato tra poco, il corpo tremava, la tasta continuava a dare piccoli e rapidi colpi al suolo come in tilt, ma sapeva che doveva resistere quel poco che bastava per essere allontanato da lì; serrò i palmi tra le cosce, stringendole, per combattere l’impulso suicida irrefrenabile, e continuò a piangere, con il ticchettio del cranio contro il pavimento, fino a che uno zampillo di sangue non colorò i pochi centimetri di pelle tra le narici e le labbra.
 
L’argenteo entrò in casa urlando un “sono tornato” mentre si toglieva le scarpe, guardandosi in giro perplesso non udendo la voce del fidanzato. Percorse piano i corridoi, cercandolo tra le stanze, con il timore che potesse essersi addormentato vicino a qualche finestra aperta rischiando un malanno, o fosse uscito lasciando (come già successo) tutto spalancato; quando salì le scale e vide il corpo raggomitolato gli mancò il fiato.
 
Si gettò vicino a lui, il petto saliva e scendeva rapidamente, pulì il rivolo vermiglio guardandosi intorno, afferrando il portapillole incolore e cacciandogli con la forza tra le labbra la pastiglia bianca, facendogli appoggiare la testa alle sue cosce, accarezzandogli i capelli nel tentativo di tranquillizzarlo; si calmò presto, il rosso, crollando in un sonno nervoso indotto dal farmaco.
 
Non appena aprì gli occhi sentì immediatamente il dolore e il bruciore sulla guancia, prima ancora di riuscire a mettere a fuoco il fidanzato che, in presa ad una crisi isterica, lo aveva afferrato per il colletto urlandogli insulti e parole che non riusciva a comprendere. Passò più di mezz’ora prima che Haizaki si calmasse e Nosaka riprendesse parte delle sue facoltà mentali e oratorie.
 
«Stavi buttando lo xanax nel cesso. Con i tuoi problemi tu stavi buttando lo xanax nel cesso.» e il ragazzo si sentì morire, con la vergogna che lo pervase, gli occhi pizzicavano e lo stomaco si contorceva con un crescente senso di nausea.
 
«Non ce la facevo più… era fastidioso, io non… riesco ad essere cosciente quando lo prendo. È come se venissi drogato…» si asciugò gli occhi con i polsi, consapevole di avere un aspetto patetico «…volevo essere semplicemente una persona sana, il… il fidanzato delle coccole la mattina, quello che poteva prendere la patente e… non lo so Ryouhei, non lo so»
 
E il ragazzo dai capelli argentei sentì il cuore stringersi in una morsa, consapevole che sgridarlo ulteriormente sarebbe stato solo nocivo, avvicinandosi e baciandolo mentre gli sussurrava parole per calmarlo, baciandone le labbra amare e umide.
 

NdA
Ho sforato di tipo tantissimo ma ci tenevo a farlo, il capitolo angst arriva ogni tot di capitoli fluff e qui, di angst, direi che ne abbondanza. Giustifico appieno lo schiaffo di Haizaki e gli insulti, è un ragazzino che torna a casa e trova il fidanzato che sembra morto, tutto per capriccio oltretutto.
❧ lo xanax dà sonnolenza, è usato anche per i disturbi del sonno e, dopo gli interventi, per stabilizzare eventuali squilibri di serotonina e malfunzionamento dei neurotrasmettitori (oltre che evitare le crisi depressive)
❧ mi spiace aver affrontato una tematica delicata così, ma credo di essere riuscita a prenderla con abbastanza leggerezza da non urtare nessuno (?).
Spero possiate apprezzare comunque Marty mi ucciderà
-Ade
  
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