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Autore: Kiarachu    11/04/2020    2 recensioni
Dopo aver risolto il caso degli ululatori notturni, Judy riprende la sua routine di poliziotta affiancata da Nick, ma le manca qualcosa. Ma succederanno delle cose che riempiranno questo vuoto.
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Yax
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Nick andò in soffitta, e cercò in ogni angolo, armadio e colonna di legno, per sentire se c’erano nascondigli, usando il suo fiuto, cercando odore di carta. Ma non trovò nulla.

Judy cercò nelle stanze con i mobili di legno, guardando se avessero un fondo segreto o qualcosa del genere, usando il suo udito sopraffino, “bussando” sul legno, ma non trovò nulla nemmeno lei.

Finnick era addetto alla ricerca di posti segreti nei muri o nel pavimento, usando sempre l’udito, ma nemmeno lui trovò nulla.

 

Si riunirono di nuovo in cucina, e Judy disse, “Abbiamo fatto un buco nell’acqua. Accidenti, speravo fosse facile, e invece no. Nick, tu hai qualche idea di dove potrebbe averlo nascosto? E tu, Finnick?” lei chiese.

 

Nick scosse la testa, e Finnick disse, “Potrebbe essere nell’altro appartamento, Nick, non ci hai pensato?”

Judy sbattè le palpebre, perplessa, e chiese, “Quale altro appartamento?”

 

La volpe rispose, “Mia mamma aveva ereditato questo appartamento, ma dopo che me ne andai via lei si trasferì in un altro appartamentino che aveva ricevuto in eredità da altri suoi parenti. Lei è ancora lì, accudita da una mia cugina. Proviamo ad andare lì,” lui disse.

Andarono verso l’appartamentino, e Nick bussò. Una volpe femmina aprì, e sorrise. “Nick, sei passato a vedere la zia? Uh? Oh, tu devi essere Judy, il mio cuginetto mi ha parlato spesso di te, ultimamente,” lei disse, adocchiando la coniglia.

 

Nick arrossì, e Judy sorrise. “Sì, sono Judy, e tu sei…?” lei chiese.

La volpe femmina arrossì, e disse, “Oh, scusa, io sono Sonia, piacere di conoscerti! Allora, a cosa devo la visita?” lei chiese, e i tre entrarono in casa, e Nick le spiegò tutto.


Sonia si accigliò, e disse, arrabbiata, “Quel poco di buono! Ma perché non me l’hai detto prima? Comunque penso di sapere dove possa essere quell’atto. Venite,” disse, e li guidò in una stanzetta piena di mobili.

 

Frugò in un cassetto, e tirò fuori una busta spessa. La aprì, e controllò il contenuto. “Ah, eccolo qui! Leggete!” lei disse, dandolo a Nick e Judy.

La poliziotta sorrise, e disse, “Questo è autentico! Basta guardare il sigillo e la firma apposta in fondo. Bene, abbiamo le nostre prove. Possiamo arrestare tuo padre!” lei disse, contenta.

 

Nick scosse il capo, e disse, “Non ancora. Prima dobbiamo vedere il suo atto di proprietà. Sonia, vorrei anche vedere come sta la mamma,” lui disse, tristemente.

La volpe annuì, e li fece entrare in una stanzetta. Una volpe femmina era sdraiata sul letto, attaccata a varie flebo, e ad un ECG e EEG. Era magra, ma le sacche di nutrienti e fluidi continuavano a mantenerla in vita.

 

Judy e Nick si avvicinarono al letto, mentre Finnick rimase alla porta, appoggiato allo stipite, braccia incrociate e sguardo basso, quasi a fare il duro, ma in realtà stava soffrendo dentro. Situazioni del genere lo mettevano a disagio. Voleva molto bene alla madre di Nick, ma non voleva mostrarlo, soprattutto non davanti a Judy.

Nick prese una zampa di sua madre, e la guardò preoccupato. Judy appoggiò la sua zampa su quella di Nick, e notò una cosa.

 

“Ha le zampe freddissime. Come mai?” lei chiese, perplessa. Con tutti quei composti in circolo sapeva che la temperatura corporea doveva essere normale.

“Ah, sì, è per via della condizione che l’ha fatta andare in coma. I dottori hanno trovato una puntura sul collo; ci hanno detto che sembrava fatta da un insetto, e ci hanno chiesto se lei fosse allergica a qualche insetto. A noi non risultava, ma non abbiamo mai potuto farle fare quei costosi test per le allergie.”

 

“Hanno fatto varie analisi per veleni o altro, ma non hanno notato nulla. L’hanno rimandata a casa e ci hanno dato queste flebo per tenerla in vita, e ogni tanto un medico viene a controllarla, per capire cosa l’abbia fatta andare in coma. Fortunatamente il cervello è ancora a posto, ma i medici non sanno ancora per quanto,” lui finì, tristemente, guardando sua madre attaccata a tutte quelle macchine e sacche di liquidi.

 

Judy appoggiò la zampa sul braccio di Nick, per confortarlo, poi ebbe un idea. “Nick, posso far venire qui mia cugina Millicent? Ho scoperto che è specializzata in molti campi, non solo DNA, magari lei potrebbe capire cosa c’è che non va.”

 

La volpe le sorrise, e disse, “Ehi, buona idea, sì, dai, chiamala!” lui disse, con una nuova speranza nel cuore.      

Sonia guardò Judy, e chiese, “Millicent? Mica si chiama Burrows di cognome, vero?”

 

La coniglia stava per cliccare il comando della chiamata, ma si fermò. “Sì, perché? La conosci?” chiese.

La volpe annuì, e disse, “Sì, Roland è il fratello di mio marito. Ci vediamo di tanto in tanto, e non avevo mai pensato di chiamare lei, anche perché sapevo che era specializzata in DNA, non in altro.”

 

Judy annuì, e disse, “Wow, incredibile…ma non dovrei stupirmi più di tanto, siamo a Zootropolis dopo tutto!” lei finì, sorridendo, e chiamando Millicent.

Fortunatamente quel giorno era libera, ed era in città. Disse che sarebbe arrivata molto presto a controllare la madre di Nick.

 

Dopo un po’ la coniglia bianca e nera arrivò, ed esaminò la cartella della madre di Nick nel dettaglio, facendo molte espressioni. Poi si avvicinò alla volpe in coma, e controllò il collo. Intorno all’area dove era stata punta mancava un po’ di pelo.

“Mmmh…interessante. Posso prelevare del sangue? Vorrei analizzarlo nel mio laboratorio,” Millicent disse, aggrottando la fronte.

 

Nick annuì, e disse, “Certo, fai tutto quello che devi fare, l’importante è che tu possa scoprire cosa ha mia mamma. Non voglio vederla morire lentamente…” lui disse, disperato.

Judy appoggiò una zampa sul suo braccio, per rassicurarlo. Lui la guardò con gratitudine e sorrise.

 

Millicent notò quel gesto, e sorrise dentro di sé, pensando a sé stessa e a Roland. Poi prese la sua borsa, e tirò fuori un piccolo kit di analisi. Tutti la guardarono in modo strano.

Lei si accorse degli sguardi incuriositi, e disse, “Ehi, sono una scienziata, per me è normale portarmi dietro dei kit di analisi…non sai mai quando ti potrebbero servire!”

 

Tutti risero brevemente, e annuirono, Judy pensò al repellente per volpi che portava sempre con sé. Millicent prelevò del sangue dalla mamma di Nick, e anche del tessuto dove era stata fatta la puntura, e poi mise via tutto in un astuccio ermetico.

“Adesso vado al laboratorio e analizzerò il sangue e le altre cose. A vedere le foto del referto, a mio parere non è una puntura di insetto, sembra più una puntura di qualcosa di ferro o comunque regolare. Judy, ti manderò le analisi via mail, ok?”

 

La poliziotta annuì, e poi se ne andarono via, salutando Sonia e Millicent. La sera stessa Judy ricevette le-mail dalla cugina, col suo responso su cosa aveva davvero fatto cadere in coma Marian, la madre di Nick, e il giorno dopo la coniglia andò a parlare col capitano Bogo.

“Capitano Bogo, chiedo il suo permesso di fare delle ricerche per un caso riguardante la madre di Nick Wilde,” lei disse, ricordandosi di altri casi – ancora non chiusi – di animali nelle stesse condizioni di Marian.

 

Il bufalo la guardò con quel suo sguardo indecifrabile. Sospirò, e disse, “Tanto so che anche se non ti darò il permesso di fare quelle ricerche tu le farai comunque, non è vero? Ok, ti affido questo caso assieme a Nick, e vedete di risolvere anche gli altri casi di animali in coma, già che ci siete,” lui finì, seriamente.

 

La poliziotta sbattè le palpebre, e chiese, stupita, “Come…come faceva a sapere…aspetti…Nick è arrivato qui prima di me, vero?” lei finì facendo il broncio.

Bogo annuì, e poi disse, alzandosi e sbattendo le zampe sul tavolo, “Su, forza, non c’è un minuto da perdere, Hopps!”

 

Lei sorrise luminosamente, e saltò giù dalla sedia, correndo da Nick per dargli la buona notizia, ma anche per dargli uno scappellotto per lo “scherzetto” che le aveva fatto.

“Ehi, Nick, sai, sono appena stata da Capitano Bogo, e mi ha detto di darti una cosa,” lei disse, mentre entrava nell’ufficio che condivideva con la volpe.

 

Nick non sospettando nulla si avvicinò a Judy, e lei saltò e gli diede uno scappellotto. “Ahi! Ma…perché?” lui disse, massaggiandosi la testa. Nonostante fosse piccola Judy era forte, e lui lo sapeva, ricordandosi del “pugnetto” che gli aveva dato sul braccio dopo che lui era riuscito a salvare la valigia col siero di ululatori notturni.

 

“Per non avermi avvisata che eri già andato da Capitano Bogo! E adesso andrai anche a prendere i fascicoli degli altri casi, Mister Intelligentone! Su, forza, hop, hop, hop, scattare!” lei disse, prima con le braccia incrociate, poi battendo le mani, per incitarlo.

 

Nick la guardò con uno sguardo divertito, e disse, mentre andava verso l’archivio a prendere le teche, “Wow, sei diventata deliziosa come Capitano Bufalo Muschiato. Stare troppo attorno a lui non ti ha fatto tanto bene.”

 

Capì che non doveva dire così appena vide la faccia di Judy: mezza preoccupata e mezza divertita; si girò, e vide che il bufalo era sulla porta, con uno sguardo torvo puntato verso Nick. “Molto simpatico, Wilde. Per questo vi darò…due giorni per risolvere il caso,” lui disse, seriamente.

 

Judy fece un’espressione di puro orrore. “Due giorni? Ma…Capitano! Non si ricorda cos’è successo l’ultima volta che mi ha dato due giorni per risolvere un caso?”

Capitano Bogo allora fece un sorriso sornione. “Stavo scherzando. Comunque, Wilde, non azzardarti più a scherzare su di me, ok?” disse, di nuovo seriamente.

 

Nick fece il saluto, e disse, “Si Signore! Certo Signore! Sarà fatto, Signore! Ora…io vado a prendere i fascicoli…” lui finì, camminando un po’ rigidamente.

La coniglia ridacchiò, e poi chiese, “C’era qualcosa che voleva dirci, Capitano?”

 

Bogo annuì, e disse, “Sì, una delle vittime è mia madre. Di solito non chiedo mai favori del genere ai miei sottoposti, ma vi pregherei di risolvere questo caso al più presto. È in quelle condizioni da quasi due mesi, e anche se il suo cervello non sta avendo problemi, ho il terrore che potrebbe peggiorare da un giorno all’altro. Potete trovare tutte le informazioni del caso nel fascicolo. Ora…ritornerò in ufficio,” lui finì, in maniera molto imbarazzata.

 

Judy annuì, e disse, “Non si preoccupi, Capitano, risolveremo questi casi.”

Nick arrivò poco dopo coi fascicoli, e cominciarono a guardarli, e annotare tutte le cose in comune.

Tutti avevano delle punture in qualche parte del corpo, e le analisi di laboratorio riportavano che nel loro sangue c’era in circolo una sostanza che li faceva dormire profondamente, e non scompariva perchè era una sostanza naturale che il corpo produceva da solo in determinate circostanze e avendola in circolo continuava ad essere prodotta dal corpo perchè produceva sonnolenza e rilassatezza.

 

Millicent aveva analizzato quella sostanza, e aveva concluso che proveniva da una pianta che cresceva nel quartiere della Foresta Pluviale. Allora Nick e Judy andarono lì, per vedere dove si trovava quella pianta. Scoprirono che c’erano solo due siti – nel fitto della giungla – dove si poteva trovare quell’erba, e così guardarono le registrazioni delle telecamere, due mesi prima dei fatti.

 

Diversi animali della zona passarono vicino alle piante, che in sé non erano pericolose, solo l’estratto delle loro foglie lo era.

Poi videro qualcuno che conoscevano fin troppo bene andare deliberatamente verso quelle piante, di notte, e raccogliere una quantità notevole di foglie.

 

I due sorrisero furbescamente, e si diressero verso il solito banchetto, dove Duke Donnolesi stava vendendo DVD contraffatti.

Quando la donnola vide la volpe e il coniglio arrivare ebbe l’impulso di scappare, ma sapeva che lo avrebbero acciuffato in un attimo, conoscendoli.

 

“Oh, guarda un po’ chi si vede…la coniglietta e il furbone. A che devo la visita?” lui disse, un po’ sarcastico, un po’ arrabbiato. Non gli piacevano quei due, specialmente dopo l’ultima volta che gli avevano chiesto informazioni.

 

Judy prese un istantanea del video che lo ritraeva a prendere le foglie. “Vorremmo sapere che cosa hai fatto con quelle foglie,” la poliziotta chiese, sorridendo al piccolo truffatore.

Lui incrociò le braccia, e disse, “Non ve lo posso dire, è…top secret!”

 

Nick fece un sorriso furbesco, e disse, in tono quasi paterno, “Suvvia, non vorrai mica che ti portiamo di nuovo a far visita a Mr. Big, vero?”

La donnola fece un’espressione inorridita, e poi capitolò. “Ok, ok, ve lo dirò, le ho vendute ad una volpe, ma non posso dirvi il suo nome. È molto magro ed è un tipo da evitare come la peste!” lui disse, guardandosi attorno nervosamente.

 

Judy allora chiese, notando il suo nervoso. “Hai paura di lui? Dove l’hai visto l’ultima volta?” lei chiese.

Donnolesi fece un gesto con la zampa di avvicinarsi, e quando i due furono vicini, lui bisbigliò, “Sì, ho paura…non posso dirvi perché, ma è una buona ragione, e l’ultima volta che l’ho visto stava proprio uscendo dal condominio dove vivi tu, Nick. Sembrava molto arrabbiato, tra l’altro…” lui aggiunse.

 

Judy e Nick si scambiarono uno sguardo d’intesa, poi la coniglia prese il suo smartphone, e caricò la foto del padre di Nick. “È lui, per caso?”

Duke ansimò e annuì. “Sì, è lui, lo conoscete? Perché non lo avete arrestato? È pericoloso,” lui disse, guardandosi attorno.

 

Nick annuì, e disse, “Sì, lo conosciamo, e abbiamo bisogno di più prove, ma tu ci hai aiutato molto, grazie. Sicuro che non vuoi entrare a far parte del circuito di informatori della polizia? Saresti protetto, e verresti pagato bene,” lui finì.

 

La donnola si accigliò, e disse, rizzandosi in piedi, col petto all’infuori, “No, grazie, ne va del mio onore e di quello della mia famiglia! Adesso andatevene, ho una reputazione da mantenere!” lui finì, facendo dei gesti con le zampe, come per mandarli via.

I due allora andarono via, e Nick disse, con uno sguardo incupito, “Forse so dove trovarlo, ma sarà molto pericoloso…”

 

Judy era preoccupata, a vederlo così, ma si fidava di lui, e sapeva che era bravo in tutte le situazioni, anche le più rischiose.

La coniglia annuì, e si diressero verso la stazione di polizia, per esporre la loro idea.  

          

         

  
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