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Autore: LadyVaderFrancy    12/04/2020    2 recensioni
La storia ha inizio l’estate dopo la morte di Silente, Harry è tornato a Privet Drive. Sta aspettando che qualcuno dell'Ordine della Fenice venga a recuperarlo per poi portarlo dagli Weasley, secondo le istruzioni ricevute via gufo direttamente da Malocchio. I giorni sembrano non passare mai e la vicinanza con i suoi odiosi parenti lo rende ancora più infelice, dunque si ritrova molto spesso a riflettere sulla sua vita e sul suo passato... tutto sembra già deciso, ma come tutti sappiamo la magia a volte opera in modi misteriosi. Se volete scoprire cosa è successo al ragazzo che è sopravvissuto date una sbirciatina.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Capitolo 14 La camera dei segreti

 

 

 

“Harry, NO! Per le mutande di Merlino! Non poteva aspettare ancora un secondo?” sbottò Jamie, poi senza ulteriori riflessioni afferrò la sua bacchetta e si lanciò anch'egli nel vuoto.

L’aria era rarefatta e in quella caduta attraverso l'oscurità non si riusciva a distinguere nulla. Le urla del piccolo Harry gli diedero conferma solo che era ancora vivo e che, probabilmente, era pochi piedi davanti a lui.

Devo assolutamente rallentare la discesa o moriremo entrambi sfracellati sul pavimento della camera! Anche se forse è una fine migliore di quella che ci attende una volta che avremo raggiunto Severus.

“ARRESTO MOMENTUM!” La discesa di entrambi i maghi rallentò bruscamente.

“Ahi, che male!” urlò Il piccolo Harry mentre si rimetteva in piedi, dopo essere atterrato poco dignitosamente sul pavimento. Jamie si rialzò a sua volta, lanciò un Lumos e poi raggiunse il moretto. “Sei impazzito? Come ti è venuto in mente di saltare giù in quel modo!”

“Non c'è tempo adesso Jamie, dobbiamo salvare mio padre!”

Il ragazzo più grande afferrò per un braccio il piccolo Grifondoro “Lo so che sei preoccupato per Severus, ma questo è un posto molto pericoloso. Il Basilisco è una creatura enorme, possente, malvagia e spaventosa... devi fare attenzione o tuo padre ci ucciderà.”

“Va bene, però andiamo!”

Jamie annuì e poi si misero alla ricerca di Piton. Tutto era esattamente come se lo ricordava, il puzzo dei resti decomposti, il viscidume delle tubature, la scarsità di luce. Attraversarono prima la parte rocciosa sotto il castello, poi i cunicoli oscuri delle fogne.
Entrambi avevano le bacchette sguainate, pronti per affrontare qualsiasi cosa si parasse loro davanti, tutto sembrava fin troppo tranquillo quasi irreale. Poi, all'improvviso, udirono dei sussurri, come delle voci lontane.

“Lo hai sentito anche tu?” chiese Harry preoccupato

“Sì”

“Dobbiamo fare in fretta Jamie!”

I due ragazzi allungarono il passo, man mano che avanzavano nella penombra del regno di Salazar Serpeverde i sussurri divennero voci perfettamente udibili e riconoscibili.

Quando finalmente giunsero in prossimità della pesante porta di ferro che bloccava l'accesso alla camera le voci si erano trasformate in urla di rabbia e frustrazione. I due Grifondoro spalancarono la porta senza la minima esitazione e rimasero esterrefatti da quello che videro. Silente e Piton stavano duellando con Draco Malfoy.

“Smettila Draco! Abbassa la bacchetta o te ne pentirai!” sibilò il pozionista mentre parava una potente maledizione.

“Non osare rivolgerti a me in quel modo! Posso avere l'aspetto di questo insulso ragazzino, ma io sono l'unico e il solo erede del grande Salazar Serpeverde” rispose malevolo il biondino.

“Severus. Draco non può sentirti mentre è in quello stato...“ disse il preside.

“Dai ascolto al vecchio pazzo... come fanno tutti i suoi bravi lacchè”

“Tom, lascia andare il ragazzo. Tutto quello che stai facendo è inutile, non ti permetteremo di tornare stanotte.”

Draco ghignò “E chi me lo impedirà? Tu Silente? Non sono più un ignaro ragazzino ora conosco a perfezione la magia ed il mio grande potere. Sono sempre stato un passo avanti a tutti, perfino davanti a te. Ormai manca poco, la sua essenza è quasi del tutto prosciugata.”

“Albus?”

Silente scosse la testa in direzione di Severus, per comunicare al suo maestro di pozioni che in quel momento non c'era nulla che potessero fare per il giovane Serpeverde. Vide l'angoscia trapelare dal volto del mago più giovane.

I due Grifondoro erano storditi. Jamie si chiese cosa potesse fare per aiutare i due maghi a sconfiggere Voldemort.

Anche in questo caso, la situazione era diversa da quella che aveva vissuto nella sua realtà. Voldemort stava usando Malfoy per tornare in vita invece di Ginny e lo stava facendo in modo diverso, o almeno questa era l'idea che si era fatto, anche se a giudicare dal tono disperato di Severus forse anche l'epilogo lo sarebbe stato. Si chiese se la soluzione del problema fosse la stessa, distruggere il diario. Doveva trovarlo e provarci.

Un maledizione Bombarda Maxima sfiorò le loro teste. “Diavolo, Harry mettiti al riparo!” disse Jamie mentre afferrava il Grifondoro più piccolo e lo trascinava verso una colonna.

“Non ho più voglia di avere a che fare con voi due sciocchi, è arrivato il momento di porre fine a questa farsa... ashassar, aissenem!”

La terra tremò e la bocca della statua di Salazar Serpeverde si aprì. Jamie, che era l'unico che sapeva cosa stava per succedere, urlò “IL BASISCO! HA CHIAMATO IL BASILISCO!”

Tutti i presenti si voltarono nella direzione dei due Grifondoro e presero finalmente atto della loro presenza.

“Ma che diavolo ci fate voi due qui!? Sparite, subito!” urlò Piton. La distrazione di quel momento gli fu fatale, Draco, posseduto da Voldemort, lo colpì con un diffindo.

“Dannazione!”sbottò Severus mentre si teneva la spalla Sinistra.

“PAPA' NO!” urlò Harry mentre gli correva incontro.

“NO HARRY! RESTA DOVE SEI!” ringhiò il pozionista mentre puntava la bacchetta verso Draco-Riddle.

“Così abbiamo un nuovo punto debole, o forse dovrei dire due... ” sibilò il giovane Voldemort compiaciuto della recente scoperta. Scagliò così un diffindo anche contro i due ragazzi sopravvissuti.

“Albus i ragazzi!”

Purtroppo l'attenzione del preside era rivolta alla bocca del tutto spalancata del fondatore della casa Serpeverde.

Grazie ai suoi riflessi da cercatore, Jamie riuscì ad alzare uno scudo ed istintivamente si mise davanti ad Harry con il preciso intento di proteggerlo. Sfortunatamente per lui, la forza della maledizione lanciata da Riddle era ben oltre le sue capacità difensive di dodicenne. Sentì la carne della coscia destra bruciare e i suoi pantaloni inzupparsi di un liquido caldo.

“Jamie no! Jamie stai bene?” urlò Harry con le lacrime agli occhi mentre il sangue del mago che considerava un fratello, colava sul pavimento.

In quel preciso istante Jamie realizzò quanto lui e quel bambino che lo stava tenendo stretto per la vita, fossero diversi. Harry era una sorta di mix tra i suoi due migliori amici. Era abbastanza studioso, gli piaceva compiacere suo padre e ricevere la sua approvazione proprio come Hermione, ma gli piaceva anche divertirsi, intraprendere delle innocue avventure con i suoi amici, come Ron prima di conoscerlo. Non era pronto per affrontare tutto questo. Questo giovane Grifondoro non aveva dovuto cavarsela da solo per difendersi: dai bulli, da una famiglia che lo odiava, dal suo odiato professore di pozioni e infine da Voldemort. Harry aveva un padre amorevole, che lo aveva sempre protetto ed amato e che gli aveva risparmiato tante brutte esperienze. Avrebbe voluto che qualcuno avesse fatto lo stesso anche per lui.

“Sto bene. Harry, davvero, è solo un brutto graffio, un po' di dittamo e sarò come nuovo!” mentì nella speranza di tranquillizzarlo.

“Non ti servirà il dittamo sciocco ragazzo. A breve non avrai bisogno più di nulla!” sibilò Voldemort.

“La spada preside! La spada può uccidere il Basilisco!” urlò Jamie.

A quel punto Riddle abbandonò il corpo di Draco che si accasciò a terra come una bambola di pezza, il suo viso era molto più pallido del solito, quasi cadaverico.

“La mia rinascita è praticamente compiuta, grazie a questo ragazzino viziato. Ancora pochi minuti e il figlio di uno dei miei futuri servitori avrà assolto al suo compito, compiacere il suo Signore e padrone! E' stata una vera fortuna possedere lui invece di quella insulsa ragazzina dai capelli rossi”.

Alcune maledizioni furono lanciate nella direzione del futuro signore Oscuro ma, non essendo ancora del tutto corporeo, gli passarono semplicemente attraverso. Sapeva che sarebbe stato pericoloso, ma l'unico modo per evitare il ritorno di Voldemort era trovare quel maledetto diario e distruggerlo. Non poteva nemmeno dirlo ad alta voce a Silente e Severus, altrimenti anche il suo nemico avrebbe acquisito questa preziosa informazione, ma cosa avrebbe dovuto fare? C'era il Basilisco, Tom e...e poi vide l'enorme serpente che invece di attaccarli si accasciava a terra! Silente stringeva un gallo tra le mani! Giusto il canto del gallo...

Severus stava tenendo a bada Riddle, da quello che poteva vedere era riuscito a chiudere la sua ferita. Perfetto resta solo il diario. Provò a fare un paio di passi, ma il dolore alla gamba era lancinante.

“Jamie, no!”

“Dobbiamo trovare il diario Harry” disse mentre sentiva le sue membra tremare “Dobbiamo distruggerlo con il veleno del basilisco, ma Riddle non deve scoprirlo altrimenti...”

“Non puoi muoverti sei ferito! Aspetta qui!”.

Vide il piccolo Harry che correva senza la minima esitazione in direzione del preside. Jamie cercò invano di seguirlo ma non ci riuscì e cadde a terra. Osservò i suoi pantaloni, erano completamente macchiati di sangue. Sentì la sua testa girare e la sua visione offuscarsi lentamente, i suoni si fecero ovattati, l'ultima immagine chiara che riuscì a distinguere fu il piccolo Harry che lo indicava. Forse le cose andranno diversamente...per me.

***

Riconobbe immediatamente l'inconfondibile odore dell'infermeria di Hogwarts. Sospirò dolcemente. Aprì gli occhi, stava per mettersi seduto con l'intenzione di cercare i suoi occhiali, ma una mano piuttosto decisa lo costrinse a restare disteso.

“Dove pensi di andare, Sig. Piton?”

“Sto bene.” rispose il Grifondoro mentre inforcava gli occhiali che aveva arraffato dal comodino.

“Non ti muoverai da quel letto finché non lo dirò io.”

“Davvero Signora, sto bene e...”

“E...farai esattamente quello che ti è stato detto”

Severus.

Vide l'uomo che si avvicinava al suo letto con un espressione molto cupa in volto.

“Allora? Papà è sveglio?”

Jamie vide una testa disordinata che sbucava da dietro la porta dell'infermeria.

“Così sembra” rispose il pozionista.

Quel commento era stato sufficiente per Harry, che corse al fianco di Jamie per abbracciarlo. “Stai bene adesso?”

“Ahi...piano. Anche io sono contento di vederti. Cos'è successo? Mi ricordo che ero nella camera, che sono stato ferito e poi credo di essere svenuto”

“Sei quasi morto, ecco cosa è successo. ” sibilò il pozionista che ora stava sovrastando entrambi i ragazzi.

“Ma e Riddle e il diario? E...”

“Sconfitto e distrutto. Se ne sono occupati papà e il preside.”

“Discuteremo di tutto a tempo debito. Ora vorrei scambiare qualche parola con Madama Chips sulle tue condizioni”

“Sto bene, davvero, posso alzarmi e...”

Il pozionista lo inchiodò al letto con un semplice sguardo. “Starai bene solo quando LEI lo confermerà. Fino ad allora ti atterrai scrupolosamente alle sue istruzioni e resterai in quel letto, sono stato chiaro?”

“Si chiarissimo” rispose Jamie deluso, Severus sembrava arrabbiato. Poi quando vide l'uomo allontanarsi per parlare con la medistrega, Harry si accomodò sul letto e, a bassa voce. disse “Papà era davvero molto preoccupato per te. Ha dormito qui in infermeria per quasi due giorni. Ma non dirgli che te l'ho detto, non gli piace passare per quello che si preoccupa. E ti consiglio di fare come dice, altrimenti ti incollerà sul serio al letto. ” disse ridacchiando.

Severus è stato qui con me per due giorni. Nessuno lo aveva mai fatto. Certo aveva ricevuto le visite dei suoi amici, del preside in passato, ma nessuno mai aveva vegliato su di lui per due giorni. Una strana sensazione di felicità lo avvolse. E un pensiero iniziò a farsi largo nella sua mente. Se il destino del mondo magico non dipendesse da me, io credo che forse, potrei anche restare...

 

Madama Chips aveva dimesso Jamie due giorni dopo, con la raccomandazione che restasse a riposo per almeno una settimana. Così Jamie aveva sperimentato sulla sua pelle la versione arcigna di Molly Weasley e decise che non gli piaceva affatto! Severus lo aveva costretto a stare gran parte del tempo sul divano a leggere, gli aveva fatto ingurgitare una serie infinita di pozioni: vitaminiche, rimpolpasangue, per dormire, antidolorifiche e, per Merlino, gli aveva imposto perfino un orario per schiacciare un riposino pomeridiano!

Il pozionista alzò gli occhi dal compendio sui veleni rari del nord America e disse in tono pacato: “Sono le tre”

Il Grifondoro fece finta di non aver sentito.

“Siamo entrambi consapevoli che non sei diventato sordo nell'arco delle ultime due ore, quindi ti consiglio di andare immediatamente nella tua stanza.”

“Severus, sto bene davvero non sono stanco”

“Non mi interessa se sei stanco o meno. Madama Chips ha detto che devi riposare e ti atterrai scrupolosamente alle sue indicazioni”

Vista la mal parata Harry decise di passare un paio di ore con i suoi amici e così sgattaiolò fuori, detestava i battibecchi tra suo padre e Jamie.

“Ma posso farlo anche restando qua e poi ho preso la forma del divano a forza di stare a riposo!”

“Se devo ripetermi ti leviterò sul tuo letto come due giorni fa!” sentenziò l'uomo.

Jamie sospirò. Oramai sapeva di cosa l'uomo era capace, era più testardo di un mulo! Così si alzò e mentre si dirigeva in camera sua disse “Va bene, ma sei del tutto irragionevole. Sto bene!”.

Annuì compiaciuto. Riprese dunque la sua precedente attività consapevole che si sarebbe potuto godere un po' di silenzio e tranquillità. Due ore dopo si rese conto che qualcosa non andava. Jamie resisteva al massimo un'ora e poi inevitabilmente sbucava fuori dalla sua stanza dichiarando che aveva riposato a sufficienza e che non era ancora vecchio come il preside. Decise così di controllare il ragazzo. Quando entrò nella sua stanza lo vide rannicchiato su un fianco che ansimava.

“Jamie!”

Nessuna risposta.

“JAMIE!”

Il Grifondoro aprì gli occhi, erano vitrei. “Puoi sentirmi?” Non avendo ottenuto nessuna risposa, afferrò la sua bacchetta di betulla e lanciò una scansione completa, sembrava tutto a posto, nessuna magia Oscura, nessuna complicazione a seguito dell'incidente, c'era una sola cosa da fare e così pronunciò l'incanto “Expecto Patronum”. Una meravigliosa cerva scintillante apparve davanti al pozionista “Corri dal preside, digli di venire subito nei miei alloggi”.

Vedere quegli occhi smeraldini così velati era quasi intollerabile per lui. Lily...Si mise seduto vicino al ragazzo, era preoccupato. In quel momento si rese conto che, per la seconda volta in vita sua, si era affezionato al figlio dell'unica donna che avrebbe mai amato e di...James Potter.

“Severus?”

“Albus di qua, presto!”

Il preside li raggiunse nella camera da letto. Si avvicinò ad entrambi e il pozionista si fece da parte perché, se c'era qualcuno in grado di aiutarlo, era Albus Silente. Vide il suo mentore praticare molti incantesimi, alcuni che aveva lanciato lui stesso ed altri che non gli erano familiari. Quando infine il vecchio mago abbassò la bacchetta Jamie sembrava essersi rilassato e il suo volto si era fatto più sereno.

“Cosa gli è successo?”

Quando Silente si voltò, non c'era nessuno scintillio nei suoi occhi cerulei. Brutte notizie. “Albus?” lo esortò.

“Temo che il suo tempo con noi sia giunto al termine ragazzo mio”.

“NO!” rispose con determinazione il mago vestito di nero.

“Sapevamo che non sarebbe stato per sempre”

Il pozionista strinse i pugni, non lo avrebbe permesso. Quel testardo ragazzo si era fatto largo nella loro vita e ora non poteva andarsene! Harry sarà devastato quando lo scoprirà. “Non può andare, non lo permetterò!”

“Mi dispiace molto Severus non sta a te decidere. Lui non appartiene a questa realtà e...”

“Io non volevo prenderlo, ma tu hai insistito. Harry lo adora! Ti rendi conto di cosa comporterà il suo ritorno a casa?” sibilò a denti stretti.

“Mancherà a tutti. Dove si trova Harry?”

“E' con i suoi amichetti” rispose con amarezza.

“Chiamalo Severus...non gli rimane molto tempo”. Il preside mise una mano in tasca e quando la tese in direzione del suo maestro di pozioni la aprì, gli occhi del ciondolo con la testa di leone scintillavano di un rosso acceso. “E' tempo”

“Nelly!”

Un’elfa dagli occhi color lavanda apparve davanti ai due maghi.

“Oh maestro Severus, Nelly...”

“Silenzio! Porta immediatamente qui Harry! ”

L'elfa si tirò le orecchie e poi sparì con un Pop, due minuti dopo riapparve con un urlante Harry Potter al seguito. “No... Nelly lasciami!”.

“Nelly ha fatto solo come padron Piton ha ordinato, giovane maestro” piagnucolò la creatura.

“Ma che...Papà? Preside? Perché mi avete trascinato qui? Io non ho fatto nulla ero con Ron e...”

Severus alzò una mano. “Grazie Nelly, puoi andare” e l'elfa sparì, sperando che il suo giovane padroncino non fosse nei guai.

Poi l'uomo si avvicinò a suo figlio e gli mise una mano sulla spalla, esitò per un istante ma poi iniziò a parlare “Ho chiesto a Nelly di portarti qui, perchè c'è una cosa importante che devi fare.”

“E mi hai fatto rapire da Nelly per questo? Quale cosa?” sbottò il ragazzino mentre incrociava le braccia al petto indignato. Molti studenti avevano visto la scena, lo avrebbero preso in giro per giorni!

“Devi salutare... Jamie”

“Salutarlo? Perché dove va? Papà so che sei arrabbiato per la camera, ma non puoi mandarlo via!” disse allarmato il moretto.

Severus scosse la testa “Non è come credi. Deve tornare nella sua realtà e ...nessuno potrà evitarlo. Devi salutarlo ora o non potrai più farlo”

“No! NO! Fallo restare!” urlò disperato il Golden Boy. Vedendo che suo padre non aveva intenzione di fare nulla si rivolse al preside “Preside...per favore. Tu-tu puoi fare qualcosa...sei il mago più potente di tutti!”

“Mi dispiace molto ragazzo mio, anche la mia magia ha i suoi limiti. Quando siete pronti scioglierò l'incantesimo che lo tiene addormentato”.

“No, non voglio farlo!” il moretto si voltò per lasciare la stanza, ma Severus lo afferrò per un braccio, poi si abbassò in modo che i loro occhi fossero allo stesso livello. “Ci sono cose che non si possono evitare. Prendi tutto il coraggio Grifondoro di cui disponi e usalo per salutarlo. So che sei sconvolto, ma non avrai una seconda occasione Harry”

Harry si lanciò singhiozzando tra le braccia di suo padre, non voleva salutare Jamie, lui voleva che restasse per sempre!

“Se scegli di non affrontare questo momento te ne pentirai, credimi...Lo so che è difficile, mancherà a tutti...”

“Va bene...” piagnucolò il Golden boy.

“Forza allora” Poi guardò il suo mentore “Sveglialo Albus”.

Il vecchio mago lanciò un incantesimo non verbale e Jamie riprese conoscenza.

Quando era andato in camera sua inizialmente era arrabbiato, non gli piaceva che Severus lo trattasse come un bambino! Poi però si era reso conto che nessuno lo aveva mai trattato effettivamente come un bambino, perchè non lo era mai stato e con quei pensieri in testa infine si era addormentato. Aveva sognato dei Dursley, dei suoi amici e poi era successo qualcosa di strano, tutto era confuso, aveva visto il soggiorno di Privet Drive, Tonks e Remus... e poi Severus che lo scuoteva chiedendogli di rispondere, ma non ci riusciva e aveva sentito le voci di Malocchio e dei gemelli... poi un bellissimo Patronus con la forma di una cerva era di fronte a lui...e poi quella voce che diceva che era ora di andare, che doveva compiere il suo destino... ora in piedi di fronte a lui c'erano Harry, Severus ed il preside ...sapeva cosa stava per succedere. Non voleva andare, ma i suoi amici, la sua altra vita, lo stava aspettando. Si mise a sedere e poi bisbigliò “E' arrivato il momento, vero?”. Il preside annuì. Jamie allora guardò Harry che gli si lanciò addosso piangendo. “Jamie... io-io non andare...ti prego resta con me e papà.”

“Mi mancherai, tanto. Se potessi restare...io”

“Sei il miglior fratello del mondo...non voglio!”

“Anche tu...” . Le parole gli morirono in gola, al pensiero che non avrebbe mai più visto il piccolo Harry.

Il preside si avvicinò ai due ragazzi e restituì il ciondolo al Golden Boy “Buona fortuna ragazzo mio, mancherai a tutti. Non dimenticare quello che hai vissuto qui, sono sicuro che c'è un motivo per tutto questo”.

“Si signore, lo farò. Addio, preside.” . Era doloroso salutare Silente per la seconda volta.

Poi il suo sguardo si spostò su Severus. Con lui sarebbe stato più difficile, il Piton che lo aspettava nel suo mondo era uno sporco bastardo Mangiamorte. Si alzò in piedi e si avvicinò all'uomo, deglutì, aveva un nodo in gola e non sapeva cosa dire.

Severus allora lo strinse forte a se “Sii prudente e pensa prima di agire... Se scopro che ti sei comportato come una testa di legno impulsiva, te la vedrai con me”

Jamie lo strinse più forte “ Sta pur certo che scoprirò se mi hai disobbedito. Mi hai sentito ragazzino?”

“S-si...Severus” mormorò tra le lacrime.

“Mancherai a tutti.”

“Mi mancherai anche tu... “

E lentamente la presa sul mantello del pozionista si fece meno salda e nel giro qualche istante il corpo del giovane mago svanì nel nulla. Se n'era andato all'improvviso così come era arrivato.

 

Angolino dello scribacchino:

Bene allora so che le vostre tastiere saranno inondate di lacrime... respirate. La storia non è finita. SI AVETE LETTO BENE ANCHE CON LA VISTA OFFUSCATA.

RIPETO LA STORIA NON E' FINITA.

Bene se vi siete ripresi, mi farebbe molto piacere sentire cosa ne pensate. E per evitare che mi mandiate per la seconda volta in un mese i 4 cavalieri dell'apocalisse vi annuncio che questo sarà un HAPPY ENDING...anche dal vostro punto di vista.

Colgo l'occasione per farvi tanti auguri di buona Pasqua.

 

A presto besos

LadyV.

   
 
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