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Autore: horus    08/08/2009    9 recensioni
Sasuke è sempre stato isolato e trattato con freddezza. Quando, all'età di sette anni l'Hokage gli affida il figlio in fasce e con lo spirito di Kyuubi all'interno, Sasuke decide di andarsene dal villaggio e crescerlo lontano da Konoha. Ma gli Uchiha hanno un'ottima memoria, non dimenticano i torti subiti. La vendetta arriverà violenta ed inaspettata, con un paio di aiuti in più.
Genere: Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Io non dimentico

Capitolo 18: erano tutti morti.


Sentiva solo il suono dei suoi zoccoli di legno che battevano contro i rami degli alberi.

Quando si era ricordato di quel bambino aveva iniziato a correre per tornare a Konoha il prima possibile. Svoltò un albero e la lunga coda di capelli bianchi gli finì in volto. La scostò innervosito, aveva un brutto presentimento.

Guardò davanti a sé, le mura del villaggio erano visibili attraverso le fronde. Con la coda dell’occhio scorse qualcosa di insolito, fece appena in tempo a scostarsi per non essere investito in pieno dall’esplosione.

Rotolò per qualche metro a causa dell’onda d’urto. Si rimise in piedi e corse di nuovo verso le grandi mura. Per il resto del percorso non ebbe altri problemi di bombe, ma appena uscito dalla foresta le notò.

Alte colonne di fumo e polvere si alzavano verso il cielo, nell’aria era forte il rumore di esplosioni. Le porte del villaggio, che avrebbero dovuto sempre essere aperte, ora erano sbarrate. Per non fare entrare nessuno, o il contrario, per non far uscire anima viva.

Si portò rapidamente sopra alle mura e gettò uno sguardo al villaggio. La metà era distrutta e le continue esplosioni facevano presumere che non si sarebbero fermati solo ad una parte.

Scese, iniziando a correre per le strade senza una meta precisa. Le vie erano deserte, non sembrava esserci anima viva in giro. Poi l’illuminazione lo colse.

Era il giorno degli esami, probabilmente la maggior parte degli abitanti era allo stadio.

Si mosse velocemente in quella direzione, si trovava dalla parte opposta del villaggio.

Arrivato più vicino iniziò a sentirli, erano rumori di battaglia. Sperava di non essere arrivato troppo tardi.

All’improvviso un corpo gli cadde davanti. Aveva la schiena rivolta verso il cielo e una tuta da ninja nera. Nell’addome faceva mostra di sé un enorme squarcio da cui il sangue usciva copioso, riusciva a vedere il terreno dall’altra parte.

Era un buco, un enorme buco che gli trapassava a metà lo stomaco. Per un attimo si sentì male. Non era possibile, non poteva essere lui.

Gli si avvicinò lentamente, ma non per prudenza, no. Per paura. Aveva il timore che il corpo dell’uomo scomposto che si trovava davanti fosse quello della persona a cui stava pensando.

Lo girò piano, con delicatezza e riverenza. Una sola occhiata e seppe di non aver mai voluto aver torto come in quel momento.

Un rivolo di sangue usciva dalle labbra, sporcando il volto pallido e raggrinzito dall’età.

-Sarutobi-sensei- un sussurro riuscì a farsi largo tra le sue corde vocali.

Il resto del suo corpo era paralizzato. Dall’orrore, dalla sorpresa, dall’odio, non lo sapeva. Sapeva solo che non poteva fare a meno di guardare il corpo del suo ex maestro e terzo Hokage della foglia. Il resto era tutto sfocato ed indistinto.

-Morti…Erano tutti morti. Tutti…-

Una voce singhiozzante irruppe, rompendo l’atmosfera incredula che lo circondava e riportandolo alla realtà.

Quella frase e quella voce li aveva già sentiti. Un mese fa, nell’ufficio dell’Hokage.

Alzò la testa, un ragazzo biondo stava seduto comodamente sulle mura dello stadio. Lo guardava dall’alto in basso, un ghigno derisorio in volto.

-Una frase premonitrice, non trovi?- continuò, accentuando il sorriso.

-Che cosa hai fatto?- gli urlò contro. Ancora troppo incredulo per riscuotersi completamente.

L’altro lo guardò un attimo interrogativo, poi si limitò ad alzare le spalle, non curante.

-L’ho ammazzato- rispose tranquillo.

-E’ così che ricambi l’ospitalità che ti è stata data?!!_ sbraitò.

Cercava di non pensarci, di non pensare che in fondo era tutta colpa sua. Se si fosse ricordato prima, se fosse arrivato prima, se… Ma con i se non si cambia la realtà, e lui cercava in ogni modo di ritardare la comprensione di quella verità che ogni ninja doveva affrontare ogni giorno, ma che non avrebbe voluto accadesse in quel modo.

Il biondo lo guardò di nuovo, un sopracciglio alzato. Poi scaturì. Una risata potente, divertita, maligna. Che ebbe il potere di risvegliarlo e di farglielo capire, la realtà era questa e lui doveva cercare di fermare quello che aveva scatenato tutto.

-Che idiota!!!- iniziò Naruto, calmatosi dall’attacco di risate –Come se mi fosse mai importato qualcosa di questo villaggio! Non ci avrei mai nemmeno messo piede se non avessi dovuto-

Il ragazzo saltò giù dal muro, atterrandogli davanti e dirigendosi con passo lento verso di lui.

-Ho passato un mese orrendo in questo posto, mi fa schifo anche solo a ripensarci- spostò gli occhi azzurri verso il cadavere –L’averlo ucciso è stata forse l’unica cosa appena divertente da quando sono arrivato qui. E ti dirò, non era poi questo granché. Hokage dei miei stivali- finì scrollando le spalle.

Rabbia, rabbia ceca ed odio. In quel momento sentiva solo questo. Scattò velocemente verso il ragazzo, le mani a comporre sigilli, gli occhi carichi di dolore e furia. Sembrava un toro impazzito.

Appoggiò il palmo a terra, una strana sostanza simile a carne iniziò a viaggiare verso l’altro. Li circondò e li richiuse all’interno. L’intestino del rospo sputafuoco era ottimo per fare quello che aveva in mente.

Il biondo continuò a guardarlo con sufficienza, mentre il corpo del suo ex-sensei scompariva inghiottito dal pavimento. Naruto si appoggiò con una mano alla parete, ritirandola subito, schifato.

-Che schifo di roba è questa?- chiese, osservandosi il palmo che gocciolava di una qualche strana sostanza.

Un tentacolo di carne uscì dalla parete e si avvolse intorno al polso del ragazzo. I piedi vennero ricoperti dalla stessa sostanza e immobilizzati al suolo.

-Ora fai il bravo bambino e rispondi alle mie domande- disse, cercando di contenere la rabbia. Non lo avrebbe portato a niente agire troppo impulsivamente, doveva muoversi con cautela.

§§§§§§§§§§§

“Che schifo! Che schifo! Che schifo!” continuava a ripetersi. Lo sguardo ancora rivolto all’ammasso di carne che gli circondava il polso ed i piedi.

Emh, Naruto…

“Che schifo! Che schifo! Che schifo! Che schifo!”

Cucciolo…

“Che schifo! Che schifo!”

NARUTO! Urlò la volpe, stanca di essere ignorata.

“Che vuoi?!” ribattè irato e schifato. Non sapeva se aveva espresso bene il concetto o se si era persa qualcosa. Quella cosa lo stava toccando, lo stava sporcando…

L’umano ti sta parlando.

“Che vuoi che me ne freghi! Devo togliermi da qui e correre a fare un bagno. Che schifo!”

L’ho capito che ti fa schifo!! Piantala di lamentarti e usciamo di qui. L’aria inizia a farsi viziata.

“Concordo. Muoviamoci, prima esco di qui e poi ammazzo il vecchio. Molto, ma molto lentamente. Come si è permesso di infilarmi in questo, questo…coso!”

-Perché hai attaccato il villaggio?- la voce del vecchio lo riportò alla realtà.

-Dannazione!!- si girò verso l’uomo e lo guardò con occhi gelidi ed irati. –Come ti sei permesso di toccarmi con questi cosi?- urlò strattonando lievemente il tentacolo che gli tratteneva il polso.

-Ora per colpa tua Sasuke non mi sfiorerà nemmeno di striscio. Ti ammazzo!- le ultime parole le pronunciò con un tono basso e irato. Fece scorrere un paio di brividi lungo la schiena del ninja.

Lasciò libero il potere di Kyuubi. Gli occhi assunsero la tinta del sangue, le unghie e i canini si allungarono. Alte fiamme vermiglie gli circondarono il corpo. Si avvolsero intorno alla carne che lo teneva prigioniero e la consumarono fino a non lasciarne traccia.

Un’alta colonna ardente si propagò dal suo corpo e finì contro le pareti. Quando Jiraya riaprì gli occhi, chiusi precedentemente per il troppo calore, dell’intestino del rospo era rimasto poco e niente. Piccoli brandelli che ancora venivano inghiottiti dalle fiamme. Il resto era cenere e fumo.

Osservò compiaciuto il vecchio boccheggiare, non si era ancora ripreso dallo shock. Il fuoco prese a vorticargli intorno, formando una spirale e proteggendolo da ogni possibile offensiva.

Quando l’altro riprese a parlare la voce gli tremava, sconvolta.

-Q-Questo è il chakra…-

-Della volpe a nove code, sì- continuò annoiato. Possibile che nessuno sapesse dire altro?

-Come…Non è possibile…-

-Su, un piccolo sforzo e ci arrivi. Mi sarei aspettato più intuito dal maestro di mio padre- buttò la bomba.

Il lampo di terrore e comprensione che passò negli occhi di Jiraya gli fece spuntare un sorrisetto divertito.

-Tu sei il figlio…-

-Di Minato Namikaze, sì. Il quarto Hokage di Konoha- si stava stufando di completare le frasi lasciate a metà dagli altri.

-Non è possibile…-

“Ma questo è scemo o lo fa apposta?”

Senti Nacchan, ma che ti frega? Ammazzalo e basta, mi sto stufando di perdere tempo con questo. A giudicare dal cielo presto l’arena sarà solo un ricordo e io voglio godermi la scena. Quindi spicciati! Ammazzalo o portatelo dietro, non mi frega niente di quello che farai. Basta che mi fai andare ad assistere.

“Ai suoi ordini signora!” replicò ironico e lievemente stizzito.

Si era fissata che voleva vedere Raikou spazzare via tutti quegli insetti fastidiosi. Niente in contrario, anche lui avrebbe goduto di quella scena, ma il modo in cui glielo ricordava gli dava i nervi. E sommato a quello che aveva dovuto passare prima tra poco sarebbe esploso.

Gettò una rapida occhiata al cielo. In effetti aveva ragione, quelle nubi erano nere e addensate al punto giusto. Volse un attimo lo sguardo verso il vecchio.

“Oh, chi se ne frega!”

Mosse una mano verso l’uomo, le fiamme seguirono il suo movimento e si avvolsero intorno al corpo di Jiraya. Troppo lontano da bruciarlo, ma troppo vicine per muoversi. Il fuoco avvolgeva completamente la sua figura, intrappolandolo.

-Fai il bravo e aspettami, ok?- gli fece ciao ciao con la mano prima di voltarsi ed incamminarsi verso l’arena.

Lentamente, molto lentamente, la gabbia iniziò a restringersi.


Allora, finalmente sono riuscita a finire il capitolo in modo decente, non riuscivo a scriverlo. Dannata ispirazione calante.
Per colpa di tutte queste vacanze, e della mia sfrenata pigrizia lo ammetto, non riuscivo a fare un capitolo soddisfacente. Spero sia almeno decente. Povero Jiraya, un po' mi dispiace, è sempre stato uno dei miei personaggi preferiti, mi sono disperata quando nel manga è successo quello che è successo (non so se in italia è già stato pubblicato o no, quindi non rivelo spoiler). Però doveva finire così, cioè non proprio in questo modo, ma la sostanza è questa.

Passo ai ringraziamenti, li ho saltati anche troppo in questo periodo.

Miiky: sinceramente per la lemon non lo so, dipende da sua signoria Ispirazione, anche perchè non avevo intenzione di farne in questa fic. Ci dovrò pensare...Sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto.

Damis: io non ho mai detto che il villaggio sopravviverà a Sasu e co. Ovviamente non ho mai detto nemmeno il contrario, aspetta e vedrai. Sai di pena non me ne ha fatta nemmeno un po', altrimenti non avrei scritto quello che ho scritto. Anzi, ti dirò che mi sono divertita, è stato un parto molto sofferto ma estremamente soddisfaciente. E per Sasuke, dopo 19 anni che convive con Raikou ha imparato tutti i modi possibili per sfruttare la sua capacità, cosa che ha fatto anche Naruto come vedi. Per il resto aspetta e vedrai.

Uchiha-chan: come ho detto sopra a me non dispiace nemmeno un pochino. Gli sta bene. Sasuke è sempre adorabile quando non fa il cretino patetico(cosa che ormai nel manga sia appurata credo, ormai è da quando ha ammazzato Itachi che mi sta facendo pena), ma vabbè, tralasciamo le miei opinioni e commenti che altrimenti sarebbero molto amare. Spero che ti piaccia anche il ritorno di Naruto, lo stavo trascurando troppo poverino.

Ryanforever: ha imparato la lezione, mai stuzzicare un Sasuke geloso possessivo, si fa una fine molto brutta. E così è stato infatti. E si è anche trattenuto, se ci fosse stato Naruto a guardare avrebbe fatto di peggio, garantisco io.

Kellyvideomaniacatv:  ma non so, probabilmente sarebbe disposto a fartelo dietro pagamento. Un cospicuo pagamento visto che Kakuzu è il tesoriere/banchiere del gruppo, spetta a lui decidere il prezzo. Ma conoscendolo sarà molto alto. Per le torture Naruto deve pur aver preso da qualcuno, no? Non è che Kyuubi gli ha dato tutte le idee, molte gliele ha date Sasuke o gli sono venute mentre lo guardava torturare le povere vittime. Già già, quei due sono proprio stupendi.

Quistis18: purtroppo in questo capitolo di dovrai accontentare di Naruto, il teme ritorna dal prossimo. Per quello che mi riguarda la tortura è stata molto faticosa da scrivere, non mi veniva bene il concetto e le idee non erano molto chiare. Quindi sono contenta che sia risultato di facile comprensione anche con tutto il casino che ho fatto. Ti dirò, quella parte(l'ultimo pezzo della tortura per inciso) volevo metterla dalla prima volta che l'ho visto comparire nel manga. Ciò ti fa capire a quando risale il mio odio per lui, anche se in alcune fic diventa un personaggio sopportabile. Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo.

Ringrazio tutti coloro che leggono, commentano, inseriscono la storia tra seguiti e preferiti.

Al prossimo capitolo.
  
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